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lunedì 24 agosto 2020

📍🕎Askenaziti & Kazari le origini dei falsi Ebrei Sionisti💠✡

📍🔴Gli ebrei askenaziti
Le popolazioni ebraiche europee si possono dividere in sefardite (cioè provenienti dalla Spagna, Sepharad in arabo, e askenazite, provenienti da Germania ed est Europa. Gli askenaziti sono circa 20 volte più numerosi dei sefarditi.
Ashkenaz nella Bibbia era un popolo che viveva nelle vicinanze del monte Ararat e dell’Armenia. Ashkenaz era il Fratello di Togarma, da cui il Gran Kaghan Giuseppe sosteneva di discendere. Ashkenaz era anche il nome della Germania in ebraico medievale. Askenaz era il figlio di Gomer, figlio di Jafet, figlio di Noè. Nei testi rabbinici è considerato essere l’antenato dei tedeschi, degli Scandinavi, degli Slavi e di tutte le genti ariane in genere. Semanticamente “ebreo askenazita” significa “ebreo ariano.” Nel medio evo Askenaz divenne infatti il nome ebraico della Germania.
Gli ebrei askenaziti sono i discendenti delle comunità ebraiche medievali della valle del Reno.
Molti ebrei askenaziti emigrarono dalla Germania e dall’Europa Centrale, formando altre comunità in quasi tutto il mondo occidentale. Ma soprattutto, degli ultimi due secoli, si registrò un'ingente emigrazione askenazita negli Stati Uniti d'America.
Se nell'XI secolo si calcola che gli askenaziti costituissero solo il 3% della popolazione ebraica mondiale, essi giunsero, al massimo della loro espansione demografica (1931) a rappresentarne il 92%, ed oggi sono grosso modo l'80% del totale. La maggior parte delle comunità ebraiche con una lunga tradizione in Europa sono askenazite, ad eccezione di quelle delle regioni mediterranee. Una gran parte degli ebrei che negli ultimi due secoli hanno lasciato l'Europa diretti in altri continenti, in particolare verso gli Stati Uniti, sono Ashkenazim.
Molti storiografi e teorici delle teorie sioniste, fanno risalire le origini dei Rothschild all'antico impero del Khazar, da cui eredita lo stemma della dinastia che darà il nome alla famiglia (Rothschild tradotto significa infatti scudo rosso) .
Dato che per molto tempo si è ritenuto che la culla della razza ariana fossero proprio i monti del Caucaso, non si può non notare la bizzarria della storia che assegnerebbe agli ebrei attualmente viventi una della maggiori concentrazioni al mondo di sangue ariano, trasformando l’olocausto nella farsa più crudele che la storia abbia mai inscenato.

Ma può incuriosire anche il fatto che la prima sconfitta dei nazisti fu proprio nella battaglia di Stalingrado, sconfitta che si rivelò decisiva per il prosieguo della guerra. Stalingrado, oggi, Volgograd, era il centro geografico dell’impero kazaro, situata proprio sulla “strada della seta” kazara tra il Don ed il Volga.

📍🔴I Kazari
Il Gran Kaghan Giuseppe
La fonte principale dell’ebraismo dei kazari è la cosiddetta Corrispondenza cazara, uno scambio di lettere in ebraico tra Hasdai, primo ministro ebreo del califfato di Cordova ed il re kazako Giuseppe, del 960. Hasdai scrisse: “Mi preme sapere la verità, se esiste realmente un posto su questa terra nel quale Israele perseguitato possa governarsi da sé …”
Il kagan Giuseppe gli rispose raccontando una storia sulla conversione simile a quella riportata precedentemente e aggiungendo che il regno kazaro faceva diventare bugiardi tutti coloro che dicevano che: “Lo scettro di Giuda è caduto per sempre dalle mani degli ebrei … Già i nostri padri si sono scambiati amorevoli lettere che sono conservate nei nostri archivi.”  Poi fa risalire la loro discendenza al terzo figlio di Noè, Jafet, tramite suo nipote Togarma: “Togarma ebbe 10 figli e noi discendiamo da Khazar il settimo figlio.”
Poi forniva la propria discendenza da un grande riformatore religioso kazaro, Obadiah: “Iskia, suo figlio e suo figlio Manasse, e Chanukah, fratello di Obadiah, e Isacco suo figlio, Manasse suo figlio, Nissi, suo figlio, Menhaem suo figlio, Beniamino, suo figlio, Aaron suo figlio,  ed io sono Giuseppe, figlio di Aaron il Benedetto. Noi siamo tutti figli di re e a nessun straniero è mai stato consentito di occupare il trono dei nostri padri.”
Fonte:https://www.aelialaeliacrispis.com/i-kazari.html



Un ottima spiegazione degli Askenaziti ce la da : https://www.nelfuturo.com/Differenze-tra-ebrei-ashkenaziti-e-ebrei-sefarditi#

Gli ebrei aschenaziti sono i discendenti delle comunità ebraiche di lingua e cultura yiddish stanziatisi nel medioevo nella valle del Reno. In ebraico medioevale Aschenatz era il nome della regione franco-teutonica del Reno e aschenazita significa germanico. Numerosi ebrei aschenaziti che emigrarono in Germania dall’Italia meridionale hanno dato origine nel IX secolo a una parte consistente delle molteplici comunità aschenazite renane.
Secondo la Bibbia Aschenaz era nipote di Jafet e formò un popolo che fin dall’VIII sec a.C. viveva in Asia Minore e sulle coste del Mar Nero, nei territori occupati dagli Sciiti e dagli Slavi, in particolare i Cimmeri, designati come aschenazi. Dal III secolo d.C. gli aschenazi dell’Ucraina e Crimea si convertirono al giudaismo e a partire dall’XI secolo furono considerati aschenazi i popoli di religione giudaica che parlavano yiddish, vivevano nell’Europa orientale e che si erano uniti agli ebrei della diaspora.
Formarono le comunità della Renania e del Palatinato del Sacro Romano Impero nate con l’ultima ondata di ebrei che avevano abbandonato la Palestina a causa della proibizione imposta loro dagli Arabi di lavorare la terra con i discendenti degli aschenaziti che vivevano nei regni orientali slavi di Russia, Polonia e Lituania. Nei secoli successivi formarono oltre alle comunità in Germania e Francia orientale nuove comunità nell’Italia del nord, Paesi Bassi, Ungheria, Polonia, Russia, Ucraina e altri paesi dell’Europa Orientale. Aschenazita è pertanto sinonimo di ebreo orientale, del nord est Europa e nei due secoli XVIII e XIX ha dato vita a un forte flusso migratorio aschenazita verso gli Usa.

📍I CAZARI, EBREI DELLE STEPPE, E LA QUESTIONE DELL’ORIGINE DEGLI ASHKENAZITI.💠

Costantino VII Porfirogenito (913-959) ci dice che, se per le missive al papa di Roma ed all’imperatore d’Occidente bastava un sigillo d’oro del valore di due solidi, per quelle al kakhan cazaro ne occorreva uno da tre solidi, a testimonianza del peso diplomatico del regno cazaro (e questo benché nel X secolo fosse ormai, come vedremo più avanti, in pieno declino).
Ma allora chi sono questi Cazari tanto potenti da incutere rispetto nel vicario di Dio in terra?
Ancora testimonianze. Il nordafricano Ibn-Said Al-maghribi: “Hanno carnagione bianca, occhi azzurri, capelli fluenti, prevalentemente rossastri, corporatura robusta e temperamento freddo. L’aspetto generale è selvaggio”. Il georgiano Abo di Tiflis: “Uomini barbari, con facce orrende e maniere da bestie selvagge, bevitori di sangue”.



Storia che, a parte alcune malignità dovute alla non neutralità del narratore, nel complesso è credibile. Duelli e “trielli” dialettici tra esponenti di varie religioni fanno parte del costume turco-mongolo prima di sceglierne una (famoso quello che organizzerà Gingiz Khan). Credibile il riferimento ad una precedente effimera conversione al cristianesimo (riferimento al momento della missione diplomatica bizantina volta a combinare il matrimonio tra il futuro Costantino V e Irene la Cazara?), come pure quello all’omicidio dell’inviato musulmano, magari però dopo l’abiura, da parte del khan cazaro, dell’altrettanto effimera conversione all’islam (di certo, quando si sparse la voce che il califfo Marwan non se la passava più tanto bene, i prelati musulmani da lui lasciati a custodire la fragile fede dei neoconvertiti non devono aver passato un buon momento).
Ma ancor più interessante il passo in cui ci dice che “presso il re era già un ebreo”. Questo ci fa pensare che a Itil fosse già presente, e ben influente, una comunità ebraica, alimentata dalle periodiche persecuzioni in area bizantina ed attirata dalla tradizionale tolleranza religiosa turca e dalle possibilità offerte dalle vie commerciali sotto controllo cazaro.
 il khan Bulan si sarebbe invece convertito all’ebraismo insieme a tutta la classe dirigente del suo popolo

Sentiamo il  racconto di Al-Bakhri, storico arabo dell’XI secolo(“Il libro dei reami e delle strade”):
“La ragione della conversione del re dei Cazari, che prima era pagano, è la seguente. Egli aveva adottato il cristianesimo. Poi ne riconobbe la falsità e discusse la questione, che lo turbava parecchio, con uno dei suoi alti funzionari. Quest’ultimo gli disse: “O sire, coloro che sono in possesso delle sacre scritture si dividono in tre gruppi. Convocateli e chiedete loro di esporre il loro credo, poi seguite quello che è in possesso della verità”. Così egli mandò a chiamare un vescovo tra i cristiani. Presso il re era già un ebreo, abile nell’argomentare, che lo impegnò in una discussione, chiedendo al vescovo: “Che cosa dici di Mosè, figlio di Amran, e della Torah che gli fu rivelata?”. Il vescovo rispose: “Mosè e un profeta e la Torah dice il vero”. Allora l’ebreo, rivolto al re: “Egli ha ammesso la verità del mio credo. Ora chiedigli in che cosa crede lui”. Il re glielo chiese ed egli rispose: “Io dico che Gesù il Messia è il figlio di Maria, egli è il Verbo, ed egli ha rivelato i misteri in nome di Dio”. Allora l’ebreo disse al re dei cazari: “Egli predica una dottrina che non conosco, mentre accetta le mie posizioni”. Ma il vescovo non fu abbastanza abile nel produrre delle prove. Allora il re mandò a chiamare un musulmano, e gli venne mandato un uomo dotto, abile e preparato alla disputa. Ma l’ebreo pagò qualcuno che lo avvelenò per strada ed egli morì. E l’ebreo riuscì a conquistare il re alla sua fede, cosicché questi abbracciò il giudaismo”.
Reinterpretando la storia, possiamo ragionevolmente ritenere che il khan cazaro scelse il giudaismo per motivi politici. Da un lato  trattavasi della religione coi libri più antichi, riconosciuti come veri anche dalle altre due religioni, assicurando al khanato cazaro l’accesso nel club dei paesi civilizzati attraverso un cammino non attaccabile sul piano del prestigio fondato sulla profondità temporale di una tradizione, dall’altro gli garantiva il mantenimento dell’indipendenza religiosa, e quindi anche culturale e politica, rispetto ai sovrani di Bisanzio e di Bagdad, coi quali il dialogo restava tra pari. Infine, accettando il giudaismo, ma adattandolo alla tradizionale tolleranza turca (le fonti dei racconti di viaggio confermano, per tutta la durata della vicenda storica cazara, l’assenza di persecuzioni religiose ed il pluralismo etnico-religioso presente in Cazaria), la classe dirigente cazara si lascia alle spalle la squalificante taccia di paganesimo, ma permettendo  alle classi subordinate ed alle tribù satelliti di continuare a seguire lo sciamanesimo tradizionale, senza che venga quindi minata la compattezza della confederazione tribale.

Tutto ciò, tra l’altro, rappresenta una singolare coincidenza col fatto che, nel Medio Evo, a lungo allignò in Crimea la comunità dei Caraiti (oggi residuale solo in Lituania, e, in numeri ancor minori, tra Polonia e Ucraina occidentale), di lingua turca con elementi ebraici, e di religione giudaica ma rifiutando il Talmud: difficile dimostrarlo, ma certo è suggestiva l’ipotesi che siano discendenti di Cazari ebrei rimasti fermi alla prima forma semplificata in cui il loro popolo recepì il giudaismo, forse introdotta da rabbini provenienti dalla Persia, nelle cui comunità ebraiche, in effetti, nell’VIII secolo il caraismo è prevalente.
Questo ci fa pensare che i kazari fossero talmudici . 
Perdendo la guerra contro i Russ, scapparono e fondarono l'Ungheria .
Importante dunque notare il ruolo di comando avuto  da un relativamente piccolo nucleo di Cazari turcofoni di religione ebraica, benché di una forma primitiva, nella fondazione di quell’Ungheria che sempre sarà, insieme alla Polonia, uno dei due grandi “polmoni” ebraici dell’Europa centro-orientale.  
La ricostruzione fatta dalla storiografia tradizionale, ebraica e non, divide gli Ebrei della diaspora in due ceppi distinti per riti, lingua e tradizioni, ma non per l’origine etnica, sempre da ricercarsi nella popolazione semitica mediorientale di fede giudaica : un primo ceppo è quello dei Sefarditi, giunti sin dall’antichità in Spagna (Sepharad in ebraico) forse attraverso il Nordafrica, parlanti un dialetto ispano-ebraico, il ladino, e, dopo l’espulsione dalla penisola iberica alla fine del XV secolo, emigrati in Italia, Balcani, Fiandre, Germania, Francia, Inghilterra (in alcuni di questi Paesi ripopolando colonie ebraiche rimaste spopolate a causa delle persecuzioni medievali); un secondo ceppo si insedia in Italia già in epoca romana, alimentando una importante immigrazione, ancora in epoca romana, verso l’area renana, dove, a seguito della germanizzazione dell’area con le invasioni barbariche, si sarebbe originata la comunità degli Askenaziti, parlanti yiddish, un tedesco arcaico, che poi sarebbero emigrati in massa verso l’Europa orientale a seguito delle persecuzioni subite in occidente. 
Oltre che alla storiografia israeliana tradizionale, la tesi cazara sull’origine degli askenaziti crea problemi, paradossalmente, anche all’antisemitismo nazista (se gli Ebrei non sono semiti, tutto il castello antisemita costruito dal nazismo finisce per rivelarsi in tutto il suo esser ridicolo perfino ai suoi sostenitori, in sostanza un abbaglio ancor più idiota di quanto già non appaia in caso di appartenenza semitica degli Ebrei).
Fonte:

http://www.veja.it/2017/05/06/cazari-ebrei-delle-steppe-la-questione-dellorigine-degli-ashkenaziti/

Da qui mi parte ora un prurito all'intuito....
Se gli Askenaziti si pensa fossero originari della Renania e si spostarono tra Germania e Austria mentre i Kazari fondarono l'Ungheria,convertendosi al giudaismo pur non essendo ebrei, non è che dobbiamo approfondire sull'Impero Austro-Ungarico!? Beh state sicuri che lo faremo al più presto.
   
  👉Gre-resistence 👈

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