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giovedì 12 agosto 2021

📗GREENPASS, ADESSO SI,CHE SIAMO UN PRODOTTO DI MERCATO,COME IL BESTIAME

 Guardando il greenpass di un mio parente la mia mente ha cominciato frullare,si è accesa una lampadina che mi ha portato a fare una piccola e facile ricerca che l'intuito mi suggeriva. Sapevamo da tempo che noi,gente semplice il popolino o meglio per alcune razze governanti noi saremmo i Goym (bestiame) e che per le multinazionali che ormai governano il mondo insieme alla finanza che sono quasi tutte di quella stessa razza che ci chiama Goym,noi siamo un "prodotto"di mercato o  un "consumatore" che va consumato lentamente, ecco finalmente, come ogni prodotto di mercato o capo di bestiame anche noi adesso abbiamo un nostro codice a barre, il GREEN PASS .

I codici univoci di mercato hanno subìto alcune evoluzioni negli anni ed è meglio darci una delucidata al riguardo,così ci renderemo conto anche a cosa servono e quante evoluzioni hanno avuto fino ad oggi. 



QR-CODE l’EVOLUZIONE del CODICE a BARRE

FeIl codice a barre si evolve, e diventa uno strumento capace di contenere una quantità enorme di dati e informazioni. Si chiama QR-CODE che sta per “Quick response”, .

Il codice a barre si evolve, e diventa uno strumento capace di contenere una quantità enorme di dati e informazioni. Si chiama QR-CODE che sta per “Quick response”, risposta rapida. E’ un codice che è stato creato in Giappone nel 1994, dalla Denso-Wave, ed ha trovato nel paese del Sol Levante una ampia diffusione. Si tratta di un codice a barre bidimensionale, a forma di quadratino, che consente di immagazzinare informazioni testuali sotto forma di immagine. Le informazioni possono essere di diverso tipo, come ad esempio: numeri di telefono, testi, indirizzi, pagine web ed altro. La creazione di un QR-Code è semplicissima. Sono distribuiti per tutte le piattaforme diversi software gratuiti per creare il proprio codice personalizzato, ma non volendo cercare o scaricare materiale dalla rete, è possibile realizzarlo collegandosi a siti internet che offrono questo servizio on-demand. 

La Denso-Wave ha creato, poi, degli appositi scanner per la lettura di questi particolarissimi codici bi-cromatici, ma la vera diffusione si è avuta con l’avvento degli smartphone. Infatti, questi sono dotati di videocamere ad alta definizione in grado con semplicissimi software scanner di leggere questi codici ed eseguire in automatico lo specifico comando celato dietro quei segni in bianco e nero.

Quindi, basterà scattare una foto del QR-Code perché il nostro cellulare esegua in automatico una determinata operazione. Pensiamo all’e-commerce, una società può farsi pubblicità o essere direttamente raggiungibile attraverso la diffusione di QR-Code su riviste, cartelloni pubblicitari, siti internet. A quel punto ci basta scattare una foto del codice e il nostro cellulare aprirà il browser internet e ci porterà direttamente sulla pagina della società o sul prodotto pubblicizzato sul banner.

Oppure, ancora, pensiamo ad un biglietto da visita. Basta scattare una foto al codice perché il cellulare registri sulla rubrica il nome, l’indirizzo e i recapiti del soggetto o della società che usa il codice.

Allo stesso modo, se voglio trasmette un messaggio di testo specifico, anche in questo caso il QR-Code sarà d’aiuto. Dovremo scattare la solita foto e il messaggio sarà memorizzato sul dispositivo.

Una ricerca condotta dalla Nellymoser ha evidenziato questo strumento stia aumentando il proprio livello di diffusione in modo più rapido degli altri strumenti di informazione quali email e cataloghi (6,4%, contro il 4,4% per le email e il 4,3% per i cataloghi).

Provare per credere. Se avete uno smartphone, fate una foto al codice qui sotto e vedrete cosa succede….

bravi, avete indovinato, è il QR-CODE di EDUCAZIONETECNICA.DANTECT.IT. Non appena scatterete la foto il cellulare o il tablet vi porteranno immediatamente sulla pagina principale del sito, è questo lo si può fare con qualsiasi pagina o elemento memorizzato in esse.


Gli standard aperti Epcis e Gpv di Gs1 permettono ad esempio lo scambio di dati blockchain in modo condiviso e tracciabile per ogni articolo.

La stessa tecnologia Rfid, ad esempio, è uno standard 100% Gs1 e negli ultimi 10 anni, Gs1 Italy ha reso disponibili servizi di catalogazione e serializzazione delle informazioni di prodotto, condivise in modo sempre più preciso sul web e con i partner di filiera.

Lo scorso luglio la Commissione europea ha accreditato Gs1 per il rilascio codici alfanumerici Udi (Unique device identifier) per ogni dispositivo medico presente sul mercato (benché in Italia la codifica dei prodotti farmaceutici sia gestita ancora dal governo). Nel 2019 ha visto la luce anche il GsS1 Digital Link che unisce il codice Gtin con informazioni online di ogni tipo sul prodotto, grazie a una semplice scansione del Qr con lo smartphone del consumatore. Insomma, da quel giugno ’74 il codice a barre non è certo rimasto fermo in un museo.

Insomma questa tecnologia serve per identificare, tracciare e sapere svariate  informazioni .



Codice a barre versus RFID: il futuro sarà di sensori e tag


Codice a barre versus RFID significa più velocità e più efficienza

I vantaggi sono notevoli, anche per la vita di tutti i giorni: immaginiamo un carrello della spesa stracolmo i cui prodotti vengano identificati tutti in un solo colpo. Che la fine dei barcode sembra essere ormai prossima lo assicurano alcuni ricercatori coreani della Sunchon National University. Rispetto a una valutazione tecnica e scientifica, infatti,  codice a barre versus RFID segna la vittoria del secondo sul primo.

A riportarlo è la rivista specializzata “Ieee Transactions on Electron Devices”, nella quale Gyoujin Cho, professore della Sunchon National University, precisa che il segreto della migrazione tecnologica a basso costo sarà nella stampa elettronica. Un progetto grazie al quale, sempre secondo Cho, i tag RFID costeranno solo tre centesimi di dollaro.

La tecnologia in fase di sviluppo è basata su inchiostro contenente nanotubi al carbonio. La miscela a cui sta lavorano il team sudcoreano, che contiene anche argento e un polimero ibrido con dimensioni nanometriche, permette di depositare i componenti di un circuito elettronico, come condensatori o transistor, su materiale plastico con la tecnica del roll-to-roll (R2R). È questo il punto di forza su cui gli scienziati puntano le loro scommesse nella gara codice a barre versus RFID.             La metodologia è resa difficoltosa dal fatto che il composto è per due terzi semiconduttore e per un terzo metallico. Cho e il suo gruppo hanno brevettato un semplice processo per incorporare le parti metalliche in un polimero, realizzando così un inchiostro semiconduttore che consente di stampare su plastica chip RFID. “Il cardine della nostra ricerca”, spiega Cho, “sono transistor realizzati con nanotubi al carbonio altamente flessibili, quindi utilizzabili in un’infinità di ambiti applicativi. Grazie a questo procedimento siamo riusciti a stampare su una pellicola di plastica dei tag RFID utilizzando un comune sistema di stampa a getto d’inchiostro”.

“Sono circa dieci anni che scienziati e ricercatori stanno conducendo esperimenti sugli inchiostri a nano tubi”, aggiunge il ricercatore sudcoreano, “ma al momento l’unico risultato prodotto a livello industriale è un film per i display a elettrodi. Gli inchiostri ai nanotubi di carbonio garantiscono la giusta uniformità e vischiosità necessaria a una stampa di qualità, ma i costi di produzione sono al momento ancora molto elevati”.

“Al di là dei costi, comunque, un altro problema tecnico da superare è costituito dalle dimensioni dei prototipi attualmente realizzati”, precisa James Tour, professore alla Rice University di Houston, che ha partecipato al lavoro, “Sono tre volte più grandi dei tipici codici a barre, arrivando a memorizzare solo un bit di informazioni. Anche la potenza del segnale è debole e il reader, per riuscire a leggere i dati, deve trovarsi a meno di 10 centimetri dal tag, mentre la distanza ottimare dovrebbe essere di almeno un metro”. Secondo quanto promesso dai ricercatori sudcoreani, l’anno prossimo sarà pronto un prototipo a 64 bit, anche se il traguardo è quello di realizzare una versione 96 bit (considerato il vero e proprio killer del codice a barre). Fra qualche anno – e con la produzione in scala – sostituire un barcode con un chip RFID costerà un centesimo di euro.


Bestiame RFID: ecco perché se ne parla tanto

Adottare sistemi ingegnerizzati, basati su tecnologie come Gps e tag Rfid, aiuta gli operatori a gestire la logistica e i legislatori ad avere una garanzia sulla qualità del servizio.

“Annualmente vengono trasportati oltre 36 milioni di capi tra bovini, ovini, suini, equidi, ovini, caprini e pollame – ha spiegato Leonardo Nanni Costa, professore straordinario di Zootecnica Speciale della Facoltà di Medicina veterinaria di Milano – tra uno Stato membro e un altro e da Paesi terzi, impegnando circa 6 mila camion operanti sulle lunghe distanze. In queste cifre l’Italia – prosegue l’esperto – si posiziona come paese importatore, con 1,097 milioni di bovini importati (a fronte dei 35.718 esportati), 542.847 suini (130.628 l’export) e ben 8,864 milioni di capi di pollame tra gennaio e dicembre del 2008. Ciò, oltre a spiegare le dimensioni della questione, evidenzia un punto debole del mercato nazionale che infatti, come accadde nel 2009, quando le frontiere vennero chiuse per tre mesi, visse momenti difficili”.

La legislazione vigente che regolamenta il trasporto di animali di interesse economico in ambito comunitario, è rappresentata dal Regolamento 1/2005 del Consiglio del 22 dicembre 2004, le cui disposizioni sono attuative a partire dal 5 gennaio 2007. Secondo gli esperti, la nuova regolamentazione ha avuto un forte impatto sull’impostazione delle condizioni di trasporto degli animali, introducendo cambiamenti significativi come, ad esempio, l’introduzione di un sistema di navigazione satellitare sui veicoli adibiti al trasporto atto a risolvere il problema delle infrazioni legate alla compilazione del ruolino di marcia e di garantire maggiore tracciabilità e trasparenza sul trasporto.


Identificazione automatica e geolocalizzazione

“Bestiami RFID significa anche utilizzo del Gps – ha precisato Gianluca Fiore, responsabile del MonCoTraF (Monitoring, Control and Traceability of the Food Chain) del Joint Research Centre Ipsc di Ispra –, sfruttato in tutte le sue potenzialità potrebbe davvero potenziare i processi logistici secondo nuovi paradigmi di sicurezza e trasparenza. Grazie a un uso intelligente delle tecnologie, infatti, si riuscirebbe ad avere piena visibilità di tutti i meccanismi legati al trasporto degli animali, con possibilità di tracciare in tempo reale la loro movimentazione e di individuare non solo l’origine e la destinazione del carico ma anche il reale percorso geografico e la durata. Il sistema attuale, infatti, è basato principalmente sulla notifica di documenti e autorizzazioni al trasporto ma, grazie all’impiego di un sistema di navigazione migliorato, sarebbe possibile automatizzare parzialmente la movimentazione delle notifiche di viaggio, riducendo in questo modo gli oneri amministrativi per le aziende di origine e di destinazione”

Un sistema capace di offrire un vantaggio di questo tipo, spiega Fiore, in fase di prototipo testato lo scorso febbraio, è l’Amms (Animal movement monitoring systems) che si avvale per identificare gli animali, della tecnologia Rfid o Radio frequency identification che, basandosi sulla lettura a distanza di dati a mezzo di lettori Rf è in grado di identificare ogni singolo animale. Un sistema di questo tipo consentirebbe di semplificare notevolmente la burocrazia velocizzando i processi e aumentando la qualità delle informazioni.
“Il Regolamento 1/2005 – ha concluso Costa – ha indubbiamente rappresentato una svolta in materia, ma necessita ora di essere aggiornato sulla base delle nuove conoscenze scientifiche e delle innovazioni tecnologiche. Qualsiasi modifica deve tener conto del fatto che è necessaria una tracciabilità chiara dei mezzi e degli animali al fine di evitare problemi sanitari e per garantire il benessere degli stessi nel rispetto della legalità. É necessario comunque implementare le strutture e le dotazioni dei veicoli al fine di garantire condizioni ambientali adeguate senza dimenticare l’importanza di una semplificazione della burocrazia legata alla documentazione cartacea andando sempre di più verso soluzioni elettroniche”.

Rfid, Global Positioning System e, in generale, l’utilizzo della radiofrequenza potrà contribuire a ottimizzare tutte le dinamiche legate al trasporto del bestiame, segnando la strada di una standardizzazione europea. Al momento esistono diversi esempi nel resto del mondo, dal Canada all’Australia all’India. Con varianti più sperimentali che abbracciano anche una tracciabilità  4.0, secondo un’Auto-ID consacrato all’efficienza e all’innovazione.

In Italia ci sono diversi casi di eccellenza di bestiame RFid: San Rocco e Ca’ Lumaco.

Tutta questa analisi e spiegazione sull'evoluzione dei codici a barre e a cosa servono era necessaria per farvi capire la funzione che avrà il green pass  sull'umanità e cosa stanno preparando per dopo....

Quindi ricapitoliamo,dopo le varie evoluzioni di questo codice univoco sono finalmente arrivati a ciò che hanno sempre voluto, cioè etichettarci,identificarci, tracciarci e sapere qualsiasi movimento o passo che facciamo,perché vi ricordo che tutte le volte che il vostro codice Qr viene scannerizzato per entrare da qualche parte,sarà memorizzato nelle informazioni di database. 

Ma questo codice fornirà un tracciamento ancora più minuzioso grazie alla stessa in(o)culazione del siero genico sperimentale che all'interno ormai non è più un segreto che contiene tecnologie di tracciamento e identificazione e che potrebbe tramite 5G o tecnologie come l' H.A.A.R.P. ricevere e mandare impulsi elettromagnetici in modo da cambiare addirittura l'umore i pensieri le emozioni etc....

Come abbiamo letto nell'ultima parte,hanno migliorato i veicoli per il trasporto del bestiame aggiungendo tecnologie di tracciabilità come il GPS,e poi hanno applicato ad ogni capo di bestiame un Qrcode o addirittura un rfid per tracciare e identificare ogni singolo capo sapendo addirittura quali vaccinazioni e malattie ha avuto quella singola bestia. Quindi eccoci qui....Hanno aggiunto nelle nostre auto  la scatola nera, un regalo voluto dalle assicurazioni che di fatto ci traccia con GPS, ed oggi proprio come le bestie vogliono metterci un codice Qr per identificarci e sapere quali vaccinazioni abbiamo avuto,e mandare tutti i dati ad un unica "multinazionale " ma questo è soltanto il primo passo che ci prepara al prossimo, cioè al MICROCHIP che sta per arrivare. Intendiamoci bene, vaccini e QR-code insieme hanno la stessa funzione e tecnologia del microchip,solo che il microchip Rfid potrà gestire meglio la blockchain del denaro digitale che a breve avremo. Tra qualche anno ormai sapete che ci stanno già preparando alla valuta digitale la moneta  cartacea scomparirà,in quel caso non possiamo mica sempre avere in mano il Qrcode? Per questo sarà molto più comodo un microchip Rfid nella mano destra.....    (proprio come dice la profezia biblica di giovanni)

Ormai è tutto così palese per chi è sempre alla ricerca, cercando di leggere tra le righe degli eventi, Qrcode è l'associazione perfetta a questo siero genico sperimentale e che dire, chi ci reputa bestiame è riuscito ad avere un altra cosa fondamentale riguardo alla nostra libertà la nostra dignità e intelligenza !!!       Questi erano progetti ed esperimenti che cominciarono col nazismo di Hitler e oggi lo hanno portato a termine. Il passaporto VACCINALE era il sogno dei medici nazisti,e diedero non solo l'idea ma stesero un vero e proprio progetto al riguardo, progetto che credo sia stato attuato proprio oggi. Questo dovrebbe  aprirvi  la mente e quindi farvi riflettere riguardo alla letteralmente FASULLA 2° GUERRA MONDIALE !!! Fasulla perché non c'erano nemici,ma era tutto un piano diabolico di società segrete che si estendevano da una nazione all'altra,la massoneria  gli illuminati i cavalieri templari i rosacroce e tante altre lavorarono tutte insieme proprio come stanno facendo oggi e continuano portando a termine quel progetto cominciato più di cento anni fa,prima della 1° guerra mondiale,gli unici scopi come quelli di oggi erano sempre i stessi,"esperimenti depopolazione e instaurare nuove leggi e cambiamenti".Secondo voi se c'erano nemici,oggi giorno avrebbero potuto attuare un piano del genere a livello mondiale ?!? Dalla Cina agli Usa alla Russia,Uk, Italia,Spagna,Germania,Francia,Argentina beh dovrei citare tutti i paesi del mondo,quindi mi fermo qui.....E poi avete notato cosa è accaduto negli ultimi giorni ?!? Gli incendi infami sono stati appiccati all'unisono contemporaneamente in tutto il mondo, questo vuol dire che c'e gioco di squadra, complicità Italia,Usa,Turchia,Grecia,Siberia,Cina ora sta per cominciare anche in nord Africa cioè Tunisia,Marocco e altri.                   Quindi cari amici,come dico sempre cerchiamo di riflettere bene di leggere tra le righe degli eventi, usiamo discernimento.        Sono sempre stati complici facendoci credere di essere nemici,e ci hanno sempre fatti ammazzare fra noi,ci hanno sempre divisi, pensate solo che le stesse tecniche di politica le hanno usate per tutti i paesi del mondo, chi finanziava la campagna elettorale dei politici ?!? Ed i politici di quasi tutte le nazioni del mondo da quale razza sono manipolati,asserviti,debitori e devoti ?!? Beh alla kippah come dicevamo in altri post.....a cominciare dal nazismo e dal comunismo che sono le due braccia dello stesso mostro,quindi state lontani da chi sostiene una di queste due fazioni.




Nella seconda parte del video spiega il codice a barre

Fonti:

https://www.tenenga.it/bestiame-rfid-gps-sensori-trasporto/

https://www.tenenga.it/codice-a-barre-versus-rfid-futuro/

https://educazionetecnicaonline.com/2013/02/02/qr-code-levoluzione-del-codice-a-barre/


🤜Gre-resistence🤛



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