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lunedì 29 novembre 2021

📡🧬Elettromagnetismo e Virus

 Alcuni spunti per una visione più ampia

Ci siamo mai chiesti cos’è e come funziona un virus?

Secondo la scienza ufficiale, il virus non è un microrganismo dotato di vita propria e non è in grado di replicarsi autonomamente, ma necessita per questo di un organismo ospitante che di conseguenza si indebolisce e quindi diventa più soggetto ad ammalarsi, in alcuni casi fino a morire. In pratica il virus è considerato un vettore di informazioni dissonanti e disarmoniche rispetto a quelle della cellula ospitante portandola quindi ad un avvelenamento. Questo punto di vista considera il virus come la causa esterna della malattia.

Ma i virus sono davvero la causa scatenante delle malattie?

Riflettiamo insieme facendo un esempio.

Abitate in campagna e fin dai vostri primi ricordi avete sentito cori di rane nelle sere estive. Poi un giorno, all’improvviso, questo gracidare sparisce.


Qual è la prima domanda che vi porreste?

Hanno manifestato una malattia genetica, hanno contratto un virus, oppure qualcuno ha sparso qualche schifezza appestante nello stagno?

Se è più probabile che le rane si ammalino per l’acqua inquinata allo stesso modo anche gli esseri umani si ammalano per l’inquinamento dell’aria dell’acqua e della terra. Le cellule avvelenate cercano di ripulirsi  creando dei detriti, delle scorie che  noi chiamiamo virus.

Dopo la  “spagnola” del 1918 chiesero al Rudolf Steiner  il perchè di questa pandemia. Lui rispose che  questa “febbre” erano  semplicemente le escrezioni di una cellula avvelenata:  i virus sono parte di DNA o RNA  o di qualche proteina  che vengono espulsi dalla cellula e si formano quando questa è avvelenata  ma non sono la causa di nessuna infezione, bensì la  conseguenza di un avvelenamento! E ci sono perchè abbiamo l’aria, l’acqua e la terra  sempre più avvelenate!

Ed anche le teorie più recenti sui virus emerse nell’ultima conferenza del National Institutes of Health, dipartimento per la salute degli USA, dove studiano la complessità dei virus, confermano ciò che aveva detto Rudolf Steiner nel 1918.

Tutte le malattie sono un avvelenamento del corpo!

Ogni pandemia negli ultimi 150 anni corrisponde ad un intensificazione e ad un salto di qualità nell’elettrificazione della Terra e quindi del suo grado di avvelenamento. Nel 1918  si sono introdotte le onde radio intorno alla terra: quando esponete un qualsiasi essere vivente ad un campo magnetico artificiale e disarmonico rispetto alla normale vibrazione cellulare, lo avvelenate. Gli esseri umani più deboli muoiono mentre gli altri restano in uno stato di latente intossicazione che facilmente, se protratta nel tempo, può condurre ad una malattia.

Con la seconda guerra mondiale è iniziata una massiccia introduzione dei radar su tutta la Terra, ricoprendola di campi elettromagnetici artificiali. Era la prima volta nella storia che gli esseri umani subivano  questo tipo di esposizione. La Terra è avvolta da una fascia protettrice denominata cintura di Val Allen situata nella magnetosfera terrestre, il cui ruolo  principale è quello di incorporare i raggi cosmici provenienti da ogni pianeta del sistema solare ed oltre, e di distribuirli  a tutti gli esseri viventi terrestri. Dal 1968 sono stati introdotti dei satelliti proprio in questa fascia e dopo 6 mesi vi è stata un’altra epidemia virale chiamata Hong Kong. Perché virale? Perché la gente avvelenata dall’elettromagnetismo artificiale espelle delle tossine che sono i virus, che non sono la causa della malattia, ma servono alla disintossicazione della cellula. Oggi si crede che il virus sia trasmissibile, ma sarà proprio così? Nel 1918, il ministro della sanità  dello stato del Massachusetts decise di analizzare la caratteristica contagiosa  di un’ epidemia, così venne preso del muco di persone che avevano la spagnola e lo iniettarono ad altre persone sane: nessuna risultò positiva! Venne ripetuto per mesi e decine di volte, con migliaia di persone e neanche una si infettò! Stessa prova venne fatta sui cavalli, con lo stesso esito. Potete leggere tutto questo in un libro che si intitola “L’arcobaleno invisibile” di Arthur Firstenberg (liberascelta.org), dove viene evidenziata la correlazione tra gli stadi dell’elettrificazione della Terra e l‘ insorgenza di epidemie di influenza virale puntualmente entro 6 mesi.

Come ha potuto  l’influenza spagnola propagarsi dal  Kansas al Sud Africa in due settimane in modo che tutti  manifestarono lo stesso sintomo  e nonostante i mezzi di trasporto fossero i cavalli o le navi??? Infatti le cronache di allora dicevano: non sappiamo come possa avvenire…

Ma se riflettiamo che le onde radio del cellulare che abbiamo in tasca  o tra le mani possono in meno di tre secondi inviare un messaggio in Cina o Giappone o Usa  ed arrivare all’istante, forse qualche dubbio o meglio certezza ci può venire …

Negli ultimi 6 mesi  vi è stato un salto drammatico nell’ elettrificazione della Terra: si chiama 5G per il cui supporto stanno lanciando circa 20.000 nuovi satelliti a banda larga proiettati nello spazio, ognuno dedicato all’irradiazione della Terra con alte frequenze elettromagnetiche ad oltre 10 miliardi di hertz, quando le nostre cellule vibrano da 1 a 2 milioni di hertz,  vibrazioni che faranno creare ad ogni cellula del nostro corpo grandi quantità di scorie che emetteremo per guarire e che gli scienziati chiameranno virus.

Tutto questo evidentemente non è compatibile con la  nostra salute!

Inoltre il 5G è un dispositivo che destruttura l’acqua, che quindi non può più essere veicolo delle vitali funzioni metaboliche del corpo umano portando all’accumulo delle scorie. Le scorie che emettiamo (virus)  sono quindi gli avanzi, le escrezioni delle nostre cellule malate create dai campi elettromagnetici sempre più potenti!

Dove si trova la prima e finora unica città al mondo  interamente coperta dalla rete del 5G? Wuhan, in Cina!


Quindi occorre iniziare a pensare che siamo in una vera crisi esistenziale di un’ampiezza che gli esseri umani non avevano mai visto prima!

Qualcosa che non ha precedenti nella storia dell’umanità!

La sensibilità al 5G dipende dalla quantità di metallo che abbiamo in corpo come anche dalla qualità dell’acqua nelle nostre cellule. Quindi quando si inizia ad introdurre dell’alluminio  nel corpo delle persone attraverso i vaccini che lo contengono come coadiuvante, oppure a bere in lattine di alluminio, o ancora in forma di polveri sottili nell’aria che respiriamo, diventiamo delle antenne ricettrici

Per assorbire maggiormente dei campi elettromagnetici. E questo crea le condizioni perfette perché si manifesti proprio il tipo di danni che sta subendo la specie umana adesso!

Rudolf Steiner nel 1917 scrisse “Ai tempi in cui non c’era ancora la corrente elettrica , quando l’aria non brulicava di influenze elettriche, era più facile essere esseri umani! Per questo motivo , al fine di essere interamente esseri umani oggi, è necessario sviluppare  velocemente delle capacità spirituali più forti di quanto ce ne fosse bisogno un secolo fa!”

Quindi, dopo oltre un secolo di queste profetiche parole, dobbiamo velocemente fare  di tutto quanto siamo in grado  per sviluppare rapidamente le nostre capacità spirituali, perchè è veramente molto difficile  essere un essere umano  ai tempi nostri!

(parte di questo articolo è stato redatto da informazioni di Thomas Cowan)

The LACCH

Fonte: https://www.agribionotizie.it/it_it/elettromagnetismo-e-virus/

📡Gre-resistence 📡

👊✝️Se sei con Dio non essere schiavo e non avere paura !!!

 Si muore una volta sola, e questo è sicuro, che la morte prima o poi è toccata a tutti. Quindi non vale la pena vivere nella paura dei "potenti", che dominano questo mondo del male. Sono destinati a perire per sempre, perché Dio ha parlato. Non si può accettare di farsi trattare come imbecilli da quattro massonacci ai vertici delle banche centrali e dai loro eserciti di schiavi, che dominano la scena mondiale.


Marco 4:39‭-‬40 

Egli si svegliò, sgridò il vento e disse all’acqua del lago: «Fa’ silenzio! Calmati!». Allora il vento si fermò e ci fu una grande calma. Poi Gesù disse ai suoi discepoli: — Perché avete tanta paura? Non avete ancora fede?


1Corinzi 7:23

Voi siete stati riscattati a caro prezzo; non diventate schiavi degli uomini.


Giosuè 1:9

Non te l'ho io comandato? Sii forte e coraggioso; non aver paura e non sgomentarti, perché l'Eterno, il tuo DIO, è con te dovunque tu vada».


Matteo 10:26

NON LI TEMETE dunque, poiché non c'è nulla di nascosto che non debba essere rivelato e nulla di segreto che non debba essere conosciuto.


Romani 8:14-15

Poiché tutti quelli che sono condotti dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio. Voi infatti NON AVETE RICEVUTO UNO SPIRITO DI SCHIAVITÙ PER CADERE NUOVAMENTE NELLA PAURA, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione per il quale gridiamo: “Abbà Padre.”


2Corinzi 2:11

affinché non siamo sopraffatti da Satana, perché noi NON IGNORIAMO le sue macchinazioni.


Salmi 91

1 Chi dimora nel riparo dell'Altissimo, riposa all'ombra dell'Onnipotente. 2 Io dico all'Eterno: «Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza, il mio DIO, in cui confido». 3 Certo egli ti libererà dal laccio dell'uccellatore e dalla peste mortifera. 4 Egli ti coprirà con le sue penne e sotto le sue ali troverai rifugio; la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza. 5 Tu non temerai lo spavento notturno, né la freccia che vola di giorno, 6 né la peste che vaga nelle tenebre, né lo sterminio che imperversa a mezzodì. 7 Mille cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra, ma a te non si accosterà. 8 Basta che tu osservi con gli occhi e vedrai la retribuzione degli empi. 9 Poiché tu hai detto: «O Eterno, tu sei il mio rifugio», e hai fatto dell'Altissimo il tuo riparo, 10 non ti accadrà alcun male, né piaga alcuna si accosterà alla tua tenda. 11 Poiché egli comanderà ai suoi Angeli di custodirti in tutte le tue vie. 12 Essi ti porteranno nelle loro mani, perché il tuo piede non inciampi in alcuna pietra. 13 Tu camminerai sul leone e sull'aspide, calpesterai il leoncello e il dragone. 14 Poiché egli ha riposto in me il suo amore, io lo libererò e lo leverò in alto al sicuro, perché conosce il mio nome. 15 Egli mi invocherà e io gli risponderò; sarò con lui nell'avversità; lo libererò e lo glorificherò. 16 Lo sazierò di lunga vita e gli farò vedere la mia salvezza.

Grazie a: Killuminati Bridge
                 Video aggiunto il 12 maggio 2023



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giovedì 18 novembre 2021

👁🔯Illumicorp - video trapelato sui piani degli ILLUMINATI

 Questo video spiega davvero molto bene,quali siano una parte dei piani degli illuminati,ma questa è solo la seconda parte della prima lezione 




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mercoledì 17 novembre 2021

💉⚠️Vaccinare il mondo - Le famiglie Gates e Rockefeller alleate per la riduzione della popolazione mondiale

 L'élite globale ha lanciato un'operazione su scala mondiale contro una popolazione inconsapevole al fine di ridurre e controllare la fertilità. Al fine di raggiungere questi obiettivi sono stati modificati i vaccini al pari delle principali colture alimentari.

Se tu non riesci a credere che una tale impresa sia possibile o che vi siano esseri umani che ne siano desiderosi e capaci, guarda indietro nel tempo, questo tipo di cospirazione non è nuova; infatti questo tipo di controllo fu idealizzato da Platone circa 2300 anni fa nella sua opera di grande importanza La Repubblica. Platone scrisse che la società dovrebbe essere guidata da una classe dirigente "...il cui obiettivo sarà quello di mantenere la media della popolazione". Egli inoltre dichiarò:"Ci sono molte altre cose che dovranno prendere in considerazione, come gli effetti delle guerre e delle malattie e ogni intervento simile, al fine di fare il possibile di evitare che lo Stato diventi troppo grande o troppo piccolo."
Le attività della classe dirigente nel controllo della popolazione, scrive Platone, devono essere tenute segrete. Egli scrive:"Ora questo dovrà essere un segreto che solo i governanti conoscono, o ci sarà un ulteriore pericolo che il nostro allevamento....scoppi in una rivolta".
Sbirciando indietro nella notte dei tempi e della storia questo rivela che non c'è davvero nulla di nuovo sotto il sole. Ciò che è stato fatto sarà fatto nuovamente, e la manifestazione dell'élite globale del XXI secolo ha sofisticati strumenti a sua disposizione.
La GAVI Alliance (Alleanza globale per i Vaccini e l'Immunizzazione)
La GAVI Alliance, fondata nel 2000 con l'aiuto della Fondazione Gates, ha l'obiettivo di vaccinare tutto il terzo mondo. Le organizzazioni iscritte alla GAVI sono elencate nel sito web del gruppo, e queste includono:
"I governi nazionali dei paesi donatori e i paesi in via di sviluppo, la Bill and Melinda Gates Children's Vaccine Program, la International Federation of Pharmaceutical Manufacturers Associations (IFPMA), la Rockefeller Foundation, l'UNICEF, il Gruppo della Banca Mondiale, e l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)."
Nel dicembre del 2000, David Rockefeller e William H. Gates Sr., tra gli altri,(nella foto) ,fecero visita al campus della Rockefeller University per prendere parte ad un incontro sul tema della "Filantropia in un Secolo Globale". Mentre era li Gates parlò fervidamente in merito alla sua ispirazione da Rockefeller nella fondazione del GAVI:
"Gates disse che 'Prendendo guida e ispirazione dal lavoro già svolto dalla Fondazione Rockefeller, la nostra fondazione ha effettivamente avviato la GAVI impegnando 750 milioni di dollari verso qualcosa chiamato Fondo Globale per i Vaccini dei Bambini, uno strumento del GAVI.'"
"Egli elogiò anche la famiglia filantropica del secolo Rockefeller, dicendo: 'Sembra che in ogni nuovo angolo dove ci rivolgiamo, i Rockefeller sono già lì. E in alcuni casi, sono stati lì per un lungo, lungo tempo'".
Il fatto che esista un tale congegno globale come il GAVI - nelle mani dei sostenitori del controllo esplicito della popolazione - per la consegna dei vaccini a milioni di persone in tutto il mondo, a dir poco dovrebbe essere sconcertante, specialmente di fronte alla montagna di documentazione che dimostra che i vaccini anti-fertilità sono stati studiati e rilasciati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità con i soldi concessi dalla Fondazione Rockefeller.
Bill Gates ha ribadito l'agenda globale per il controllo della popolazione durante una recente conferenza TED
 di presentazione, in cui ha dichiarato:
"Il mondo ha oggi 6,8 miliardi di persone. Esso si sta dirigendo verso i 9 miliardi. Ora, se noi facciamo veramente un grande lavoro sui nuovi vaccini, le cure sanitarie e i servizi di salute riproduttiva, si potrebbe ridurre di forse il 10 o 15 percento."
Vaccini anti-fertilità
Come riportato da Jurriaan Maessen, L'Organizzazione Mondiale della Sanità, uno dei partner del GAVI, ha collaborato con la Banca Mondiale e il Fondo per la Popolazione delle Nazioni Unite negli anni '70 del novecento sotto la "Task Force sui Vaccini per la Regolazione della Fertilità". La Task Force:

"Agisce come un organo di coordinamento a livello mondiale per i vaccini anti-fertilità R&D nei vari gruppi di lavoro e sostiene la ricerca su approcci diversi, come ad esempio vaccini anti-spermatozoo e anti-ovulo e vaccini progettati per neutralizzare le funzioni biologiche della hCG. La Task Force è riuscita a sviluppare un prototipo di vaccino anti hCG."
Nel 1989 era stata condotta una ricerca dal National Institute of Immunology di Nuova Delhi sull'uso di 'carriers' come la Tossina del Tetano e la Difterite per bypassare il sistema immunitario e distribuire l'ormone femminile chiamato gonadotropina corionica umana (hCG). Il documento di ricerca fu portato alla Oxford University Press nel 1990 e intitolato "  Bypass by an alternate 'carrier' of acquired unresponsiveness to hCG upon repeated immunization with tetanus-conjugated vaccine."   La Fondazione Rockefeller è elencata nel documento come donatrice per la ricerca.
Attraverso la distribuzione di hCG all'interno di un vaccino contro il tetano - che funge da vettore - il corpo umano tratta la hCG come un'intrusa a crea anticorpi contro di essa. Questo ha l'effetto di sterilizzare le donne che ricevono il vaccino, e in molti casi avviene un aborto spontaneo quando viene somministrato durante la gravidanza. Poco dopo che furono sviluppati con successo i vaccini anti-fertilità, i vaccini contro il tetano contenenti hCG furono dispiegati attraverso diversi paesi del terzo mondo. Molti di questi paesi furono specificatamente presi come target nel documento per la riduzione della popolazione del Governo statunitense intitolato National Security Memorandum 200 del 1974. Il documento alla data del 1974 raccomandava che i "contraccettivi iniettabili" dovevano ricevere ulteriori finanziamenti.

In seguito alla diffusa utilizzazione coperta dei vaccini anti-fertilità la BBC trasmise nel 1995 un documentario dal titolo "The Human Laboratory" (trascrizione in inglese disponibile qui). Fu qui esposta la scoperta dei vaccini con la tossina del tetano "contaminati" e la conseguente sterilizzazione delle donne Filippine.
I seguenti sono degli estratti dal programma della BBC:

MARIA PILAR VERZOSA: Le donne avrebbero mai detto il perché l'antitetanica che avevano preso aveva avuto effetti su di noi? I nostri cicli di fertilità sono stati tutti inquinati, alcune delle donne fra di noi hanno avuto emorragie e aborti spontanei, alcuni hanno perso i loro bambini ad una fase veramente iniziale. I sintomi potrebbero venire subito dopo la vaccinazione antitetanica, alcuni il giorno successivo, altri nell'arco di una settimana. Per coloro che erano incinte di tre o quattro mesi l'aborto spontaneo è stato davvero spaventoso.
...
MARIA PILAR VERZOSA: Ho cominciato a sospettare che questo è ciò che realmente succede qui nelle Filippine. Essi hanno legato le fiale del tossoide tetanico con la Beta HCG.
...
MARIA PILAR VERZOSA: Oh ragazzo c'è veramente qualcosa, quando questo è venuto fuori dal mio fax. Relazione sulla concentrazione di HCG nelle fiale del vaccino. Tre di questi quattro flaconi sono stati registrati positivi per l'HCG, così, come i miei sospetti mi portavano ad affermare, qui nel nostro paese essi non stanno solo pianificando di somministrare vaccini antitetanici alle nostre donne, ma essi stanno anche somministrando l'infertilità. 
Secondo la popolazione locale Akha in Thailandia, le donne incinte sono costrette a ricevere vaccini - incluso il tetano - al fine di ottenere carte d'identità per i loro figli. Il vaccino si traduce spesso in aborto spontaneo. Nel video qui sotto, Matthew McDaniel, un'attivista per i diritti umani che ha lavorato con il popolo Akha in Thailandia, parla con due donne Akha del vaccino contro il tetano forzato e degli aborti risultanti.




Le popolazioni rurali del Terzo Mondo hanno colto i possibili effetti della vaccinazione. Le loro paure sono respinte come "voci" o "miti" da parte della stampa mainstream che manca di riferire in merito sul precedente dimostrato della ricerca dei vaccini anti-fertilità. Spesso quelli che rassicurano che i vaccini sono sicuri sono le organizzazioni molto impegnate negli sforzi sulla riduzione della popolazione. Un comunicato stampa del 2006 dell'UNICEF (United Nation Children Fund), la quale è coinvolta con la vaccinazione di molti paesi del terzo mondo, cita l'Assistente responsabile di progetto per la sanità nelle Nazioni al Sud dell'Etiopia, Tersit Assefa:
"In altri luoghi le donne di questa età spesso ne stanno lontano", ha detto la signora Tersit. "Ogni sorta di dicerie sbagliate girano intorno al fatto che le iniezioni le sterilizzeranno o le faranno stare male in qualche modo. Ma qui, gli anziani del villaggio si trovano d'accordo. Essi sono qui, incoraggiando le donne a farsi avanti."
Mentre l'ago è una forma evidente e visibile di vaccinazione, sono state sviluppate nuove tecnologie con il supporto finanziario della Fondazione Rockefeller. I vaccini commestibili, secondo il Journal of Medical Microbiology, saranno un'alternativa più accettabile agli aghi a livello socioculturale. In altre parole la gente sarà meno resistente a mangiare una comune banana piuttosto che ricevere una puntura in un braccio. Il Journal afferma la nuova tecnologia dei vaccini commestibili può servire al duplice scopo del controllo delle nascite. Questo afferma:
"i vaccini commestibili mantengono la grande promessa di sistema di somministrazione del vaccino perché convenienti, facili da amministrare, facili da stivare, sicuri e facilmente accettabili a livello socio culturale, soprattutto nei paesi poveri in via di sviluppo. Essi coinvolgono l'introduzione di selezionati geni desiderati all'interno di piante, inducendo poi queste piante alterate a produrre le proteine codificate. Introdotto come concetto circa una decina di anni fa, è diventato oggi una realtà. Sono stati sviluppati una moltitudine di sistemi di consegna. Inizialmente pensati per essere utili solo per prevenire le malattie infettive, essi hanno anche trovato applicazione nella prevenzione delle malattie autoimmuni, il controllo delle nascite, la terapia del cancro, ecc."
La guerra contro la popolazione è uno sforzo corrente da parte dell'élite globale. Questa è una operazione veramente di portata massiccia, ma se viviamo la nostra vita nella paura di ciò che il futuro ci può riservare, noi consentiamo di essere sconfitti. Lasciate che la vostra consapevolezza della situazione vi guidi nel fare cambiamenti positivi. Abbiamo ancora il potere di aumentare la consapevolezza tra i nostri simili e nonostante quello che crede l'élite, loro non hanno il monopolio sul futuro.


Articolo del 2010


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💻📊 La privacy e i dati ai tempi delle Big Tech

 Vi siete mai chiesti che cosa sanno su di noi le grandi multinazionali della tecnologia che dominano il mercato globale? Scoprite con la nostra infografica tutti i dati che le cosiddette big tech ammettono di sapere su di noi scritto nero su bianco nelle loro politiche di privacy. 

Le big tech e i nostri dati

In un mondo odierno sempre più tecnologico, sempre più interconnesso, sempre più digitalizzato. La stragrande maggioranza delle persone è online e una fetta considerevole della nostra vita ormai è sempre più legata al digitale. Le cosiddette big tech, ovvero quello grandi aziende multinazionali che dominano il mercato della tecnologia, diventano l'interfaccia obbligato con cui interagiamo ogni giorno.

Nell'utilizzare i tanti servizi e le tante offerte internet digitali infatti dobbiamo inevitabilmente fornire tutta una serie di nostri dati  personali che, nelle mani sbagliate, possono avere ripercussioni. Grazie ad uno studio di Papernest scopriamo quali dati precisamente 6 delle maggiori aziende del settore (Google, Amazon, Twitter, Facebook, Apple, e Microsoft) raccolgono e conservano per capire ciò che sanno di noi.

Innanzitutto notiamo che le 6 grandi big tech che andremo ad analizzare per vedere quali dati immagazzinano su noi utenti. Classificheremo dunque le tipologie di dati prese in considerazione.

Le sei grandi aziende tecnologiche che analizzeremo sono in ordine: Google, Amazon, Twitter, Facebook, Apple e Microsoft. Queste 6 imprese big tech sono state scelte nel rapporto per la loro enorme quota di mercato e per l'influenza che esercitano nei rispettivi campi e perché costituiscono dei giganti del mercato digitale mondiale.

Che dati diamo inconsapevolmente alle big tech?

Salvo Twitter, tutte le altre aziende raccolgono i nostri nome e cognome e tutte registrano il nostro n° di telefono quando lo forniamo, mentre il nostro sesso e il nostro compleanno sono di interesse per Google, Facebook e Microsoft.

Altre tre tipologie di dati sono raccolte all'unanimità: email, posizione e indirizzo IP. Il nostro indirizzo fisico viene invece raccolto da Facebook (immesso solitamente nella creazione del profilo), Apple e Microsoft.

Un dato particolarmente sensibile che viene raccolto da tutte le aziende big tech eccetto Google (salvo se si utilizza Google play) è la carta di credito che viene registrata e memorizzata.

Google ugualmente non raccoglie le nostre chat e messaggi a differenza di tutti gli altri attori di mercato. Tuttavia mantiene un elenco dei siti visitati per meglio tracciare il nostro profilo monitorando la nostra ricerca come Amazon e Microsoft. Per lo stesso scopo, Google, Amazon, Facebook e Microsoft immagazzinano la nostra cronologia di ricerca. Al fine di classificarci meglio creando un profilo per ognuno di noi proponendoci annunci e ricerche personalizzate.

Tutte le aziende analizzate mantengono nota delle foto caricate sulle proprie piattaforme così come di quali dispositivi usi, delle cui caratteristiche e informazioni prendono nota. Tramite Android, Google memorizza i documenti che andiamo a caricare su Drive. Così come Microsoft ricorda i documenti posti sul drive. Ben 4 delle 6 big tech (tutte salvo Twitter ed Apple) tengono conto delle pubblicità online su cui fai clic per renderle sempre più completi gli annunci.

Che conclusioni trarne?

Come emerge dall infografica proposta, queste sei grandi aziende della tecnologia fanno largo uso dei nostri dati. Su cui basano i loro strumenti di competizione e mercato e che spesso i consumatori ne sono inconsapevoli.


https://internet-casa.com/privacy-dati-big-tech/

👊Alessia De Angelis di Papernest👊



lunedì 15 novembre 2021

🧬💉ADE,quando la minaccia viene dagli anticorpi

 

ADE: Antibody-dependent Enhancement

Il fenomeno biologico di cui parliamo oggi si chiama Antibody-Dependent Enhancement (ADE)  ed è una delle ragioni per cui un vaccino promettente può risultare inefficace, qualora non vengano sviluppati gli anticorpi “giusti”.

Questo fenomeno è stato scoperto nel 1977 da un virologo che studiava la malattia di Dengue e da allora è stato riconosciuto anche per altri virus, inclusi alcuni della famiglia dei coronavirus.

 


Il vaccino come metodo di protezione a lungo termine dalle malattie virali

La produzione di un vaccino è generalmente considerata la via più promettente per proteggere a lungo termine la popolazione mondiale dai virus.

L’obiettivo della vaccinazione è quello di proteggere le nostre cellule dall’invasione del virus. Mimando l’infezione, la vaccinazione induce la produzione duratura di anticorpi, cioè proteine specifiche del sistema immunitario che riconoscano il virus e coadiuvano la sua eliminazione. A differenza dell’infezione reale, in cui il sistema immunitario incontra il virus intero, nella vaccinazione la produzione di anticorpi viene indotta verso solamente alcune strutture “chiave” del virus, le quali sono state reputate determinanti per l’entrata nelle cellule. Una di queste è la famosa proteina spike, una proteina k, come una chiave, apre le cellule all’entrata del virus.

La speranza è che il sistema immunitario della persona vaccinata produca alti livelli di anticorpi anti-spike che impediscano l’interazione e quindi l’invasione delle nostre cellule.

 

Non tutti gli anticorpi sono uguali: anticorpi neutralizzanti e non

Possiamo paragonare le proteine di superficie virali, come la proteina spike, a delle chiavi in grado di aprire la porta di accesso alle nostre cellule. Una volta iniettato il vaccino, il sistema immunitario del paziente produrrà una moltitudine di anticorpi contro la chiave, ma questi non saranno tutti uguali: ognuno di essi sarà specifico per una parte diversa della chiave. Alcuni si attaccheranno all’impugnatura, altri allo stelo e altri alla parte del pettine. Come potrete immaginare quindi, tutti gli anticorpi si attaccheranno, ma non tutti gli anticorpi prodotti saranno in grado di impedire alla chiave di entrare nella serratura. Solo gli anticorpi che si attaccano a zone strategiche come il pettine o alle zone vicino ad esso preverranno l’invasione della cellula. Questi anticorpi sono detti “neutralizzanti” perché appunto neutralizzano la capacità del virus di nuocere alle cellule umane, e quindi proteggono il paziente dalla malattia.

Lo scopo dei vaccini è proprio di indurre nell’individuo vaccinato il maggior numero di anticorpi neutralizzanti possibile. Ma che cosa succede se invece la vaccinazione non induce anticorpi neutralizzanti, ma solo anticorpi che si attaccano al virus senza impedire che entrino nelle cellule?

Si rischia che accada il fenomeno del Antibody-dependent Enhancement. Scopriamo di cosa si tratta.

 

Gli anticorpi potrebbero aiutare il virus a entrare nelle cellule

Uno dei principali meccanismi di eliminazione dei corpi estranei attuato dal sistema immunitario si avvale di particolari cellule immunitarie dette fagociti. Queste accorrono numerose nei siti di infezione e quando incontrano un virus segnalato dagli anticorpi come un pericolo, lo internalizzano per digerirlo. La distruzione del virus avviene all’interno di una sorta di “stomaco” cellulare, ma alcuni virus hanno sviluppato dei meccanismi per evitare di essere eliminati, e quindi una volta all’interno dei fagociti li invadono.

Abbiamo spiegato prima come l’obiettivo primario del vaccino sia quello di prevenire l’entrata del virus nelle cellule, specialmente quelle delle vie respiratorie. Tuttavia gli anticorpi in questo caso determinano l’effetto opposto. Quindi un virus decorato con degli anticorpi potrebbe essere paragonato ad un cavallo di troia per fagociti. Gli anticorpi che lo hanno riconosciuto perché venga eliminato dalle cellule in realtà lo aiutano ad entrare nelle cellule fagocitiche e invaderle. Il risultato è che il virus si replica nei fagociti e poi esce diffondendo l’infezione nelle cellule vicine.

 

ADE: Antibody-dependent Enhancement

Questo meccanismo è noto in biologia e viene definito ADE (dall’inglese Antibody-dependent Enhancement), traducibile come “intensificazione (dell’infezione) anticorpo-mediata”.

Se gli anticorpi indotti dalla vaccinazione sono neutralizzanti e proteggono le cellule respiratorie più sensibili, l’individuo è comunque protetto e l’effetto dell’invasione delle cellule immunitarie è marginale. Se invece gli anticorpi indotti non sono neutralizzanti, vuol dire che né le cellule respiratorie, né quelle del sistema immunitario sono protette.

Il risultato è che un’infezione o una vaccinazione che induce gli anticorpi “sbagliati” potrebbe aggravare la situazione, dando “un passaggio” al virus per entrare nelle cellule immunitarie.

 

Il fenomeno dell’ADE nei vaccini: il parere degli esperti

Non è ben chiaro quanto il fenomeno dell’ADE possa incidere realmente nella mancata o opposta risposta ai vaccini.

 

L’ADE nella malattia di Dengue

L’ADE è stata scoperta nel 1977 da un virologo che studiava la malattia di Dengue e da allora questo fenomeno è stato riconosciuto anche per altri virus, inclusi alcuni della famiglia dei Coronavirus. È bene però puntualizzare che in alcuni casi questo fenomeno si rinviene solamente in esperimenti di laboratorio e non in esperimenti su animali o infezioni di esseri umani, quindi per molti virus rimane il dubbio che l’ADE avvenga realmente.

 

L’ADE nei Coronavirus

Per quanto riguarda la famiglia dei Coronavirus, ovvero i “cugini” del SARS-CoV-2, esperimenti su gatti vaccinati con la proteina spike del virus della prima SARS hanno dimostrato che questi peggioravano, ma il risultato non si conferma nei macachi. I macachi non hanno dimostrato effetti collaterali nemmeno dopo la vaccinazione con il virus della MERS.

Il rischio che un vaccino per il COVID-19 determini questo effetto è ignoto. Al momento non sono presenti dati sufficienti o convincenti che associno l’ADE per SARS-CoV-2 all’uomo. Finora c’è stata solo un’osservazione dei fenomeni in laboratorio, ma gli esperti concordano nel dire che gli esperimenti condotti in una situazione artificiale possono non rispecchiare che cosa avviene all’interno di un organismo complesso.

Anche se si conducessero i primi studi clinici di vaccini anti COVID-19 su esseri umani e si riscontrasse un peggioramento dello stato dell’infezione dei soggetti vaccinati rispetto a quelli non vaccinati, sarebbe comunque difficile dare la colpa all’ADE. Infatti la risposta immunitaria è molto complicata e non si limita alla produzione di anticorpi, rendendo l’interpretazione degli effetti collaterali molto difficile.

 L’ADE come elemento nella produzione di vaccini

Ricordiamo che generalmente occorrono 15-20 anni per produrre un vaccino sicuro ed efficace, proprio perchè bisogna tenere in considerazione elementi come l’ADE. Essi si evidenziano solo sul campo. Per questo ed altri motivi dei vaccini che all’inizio sembrano promettenti poi non superano i controlli nel tempo. È ben vero che i tempi si stanno gradualmente riducendo grazie allo sviluppo della tecnologia, tuttavia la biologia ha 

tempi prestabiliti che spesso non è possibile accorciare.

 

Conclusioni: L’Antibody-dependent Enhancement è un pericolo da tenere in considerazione

Tutti concordano che l’Antibody-dependent Enhancement sia sicuramente un fenomeno da considerare durante i test dei nuovi vaccini. È uno dei tanti elementi che rendono la nostra conoscenza dei meccanismi del sistema immunitario e dei vaccini ancora parziale ed affascinante

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Grazie alla Dottoressa Elena Boero dal sito med4 care

Dottor Citro👆

2° articolo che abbiamo scelto per voi, riguardo alla ricerca sull'Ade,che oggi con questo post abbiamo voluto approfondire, segue qui sotto 👇👇👇


Dottoressa Loretta Bolgan👆


di Esther Landhuis/Scientific American
I ricercatori impegnati nello sviluppo di vaccini per il nuovo coronavirus vogliono proteggere i pazienti senza però innescare un fenomeno immunologico che è noto da tempo e che in seguito alla vaccinazione potrebbe esacerbare la malattia invece di combatterla. Per questo sarà fondamentale mantenere alta l'attenzione durante tutte le fasi delle sperimentazioni
La pandemia da coronavirus ha fornito al mondo un rapido sguardo sulla complessità dell'immunologia. "Immunità di gregge" e "test sierologici" sono diventati termini familiari. Alla base di questi concetti ci sono gli anticorpi. Queste proteine immunitarie emergono tipicamente durante la seconda o terza settimana dopo un'infezione, legandosi agli invasori e impedendo loro di penetrare nelle cellule umane. Se gli anticorpi che prendono di mira un particolare virus compaiono in un campione di sangue, la loro presenza fornisce la conferma di una risposta immunitaria che può proteggere dalla reinfezione.

Far emergere gli anticorpi giusti per disarmare SARS-CoV-2, il virus responsabile dell'attuale pandemia, è l'obiettivo di decine di sviluppatori di vaccini, molti dei quali hanno già avviato trial su esseri umani a tempo di record. Ma gli esponenti della sanità pubblica e gli scienziati mettono in guardia dal muoversi troppo velocemente. In casi rari, questi sistemi di difesa immunitaria possono esacerbare la malattia piuttosto che difenderci da essa.

Nelle prime fasi di realizzazione del vaccino per COVID-19 questa possibilità non si è ancora verificata. Tuttavia, sulla base di ricerche relative a precedenti epidemie di coronavirus, i produttori di vaccini non considerano l'ostacolo come puramente teorico.

Tipicamente SARS-CoV-2 e il precedente coronavirus a esso imparentato SARS-CoV si fanno strada nelle cellule attraverso un sito di attracco: un recettore sulla superficie cellulare chiamato ACE2. I vaccini che forniscono la ricercata immunizzazione producono anticorpi "neutralizzanti" contro le proteine virali, bloccando l'ingresso del patogeno attraverso il portale ACE2.

Ma il solo fatto che un anticorpo possa impedire a un virus di entrare nelle cellule in un preparato da laboratorio non significa necessariamente che si comporterà nello stesso modo nell'organismo, dice Akiko Iwasaki, immunologa della Yale University. Negli scenari che descrive in un recente commento su “Nature Reviews Immunology”, gli anticorpi possono occasionalmente aiutare un virus a invadere e contrastare le cellule immunitarie che normalmente fagociterebbero l'agente patogeno, permettendo di eliminarlo.

Se alcuni degli anticorpi prodotti non si legano abbastanza bene al virus – o non sono presenti nella giusta concentrazione – possono aggrapparsi a esso ed esacerbare la malattia tramite un processo noto come potenziamento dipendente da anticorpi (antibody-dependent enhancement, ADE). Nell'ADE, i virus rivestiti di anticorpi ottengono un ingresso "dalle porte sul retro" tramite i recettori anticorpali sui macrofagi e su altri membri della squadra di pulizia cellulare, neutralizzando le cellule stesse che avrebbero sminuzzato quei virus e l'avrebbero eliminato chimicamente. In alcuni casi, questo processo può innescare una risposta infiammatoria pericolosa.

In effetti, sembra che alcuni agenti patogeni, tra cui i coronavirus, abbiano "trovato un modo per usare l'anticorpo come cavallo di Troia per infettare le cellule che combattono le malattie", dice Iwasaki. Il suo laboratorio sta lavorando per capire i tipi di risposte immunitarie che aiutano le persone a guarire da COVID-19 confrontandole con quelle che contribuiscono alla malattia.

Tramite l'ADE, suggerisce Iwasaki, il virus può avviare una sovrapproduzione di proteine di segnalazione infiammatoria chiamate citochine, portando a "tempeste di citochine" che possono promuovere la sindrome da distress respiratorio acuto e danneggiare il tessuto polmonare. Problemi simili possono anche essere scatenati in pazienti COVID-19 da altre cellule immunitarie chiamate neutrofili.                                                                  
Illustrazione di anticorpi diretti contro il nuovo coronavirus SARS-CoV-2(©Science Photo Library/AGF)
Gli scienziati non sono ancora sicuri che l'ADE promuova effettivamente le tempeste di citochine o i danni ai tessuti legati alla risposta immunitaria a COVID-19. Stanno “unendo i puntini” sulla base di studi passati su vaccini sperimentali per precedenti focolai di sindrome respiratoria acuta grave (SARS) e sindrome respiratoria medio-orientale (MERS), in cui alcuni animali immunizzati hanno sviluppato una malattia più grave. Inoltre, precedenti lavori di Iwasaki e altri scienziati suggeriscono che gli agenti patogeni che entrano nelle cellule attraverso la porta sul retro vengono indirizzati verso compartimenti cellulari ricchi di recettori che percepiscono le minacce microbiche e rilasciano molecole connesse alle tempeste citochiniche. "Questo è un fatto ben noto", dice Iwasaki. "Perché anche SARS-CoV-2 non dovrebbe essere riconosciuto in questo modo?"

Alcune ricerche di precedenti epidemie di coronavirus, infatti, corroborano l'idea per cui gli anticorpi possano scatenare una patologia infiammatoria cooptando i macrofagi. In un'analisi effettuata su scimmie, pubblicata l'anno scorso su “JCI Insight”, alcuni ricercatori cinesi hanno dimostrato che gli anticorpi anti-SARS-CoV provenienti dal siero di animali vaccinati erano sufficienti a scatenare danni polmonari in un gruppo di animali non vaccinati. Gli anticorpi trasferiti hanno peggiorato la malattia e sembravano far passare i macrofagi polmonari da uno stato protettivo a uno patogeno, come emerso da un esame dell'attività genetica delle cellule immunitarie.

L'ADE è saltato fuori come un problema sospetto anche per altri vaccini. Alcuni contro dengue e virus respiratorio sinciziale hanno provocato gravi reazioni immunitarie. Gli anticorpi potrebbero essere tra gli iniziatori, ma gli scienziati che si occupano di vaccini dicono che i danni ai tessuti collegati alla risposta immunitaria sono una preoccupazione potenzialmente ancora maggiore. Danni a fegato e polmoni causati da una reazione infiammatoria si sono verificati in animali infettati dal virus della SARS dopo la vaccinazione. Ma l'ADE come meccanismo è stato documentato in esperimenti in laboratorio, quindi il fenomeno "è un po' più teorico", dice Peter Hotez, co-direttore del Texas Children's Hospital Center for Vaccine Development, che si sta basando sul suo lavoro sul vaccino contro la SARS per creare un vaccino per COVID-19.

Anche se è possibile che anticorpi sub-ottimali possano portare a infiammazioni e danni ai tessuti, Hotez afferma che questi problemi potrebbero anche derivare dall'attività aberrante dei linfociti T, che rappresentano un altro tipo di arma contro i virus nell'arsenale del sistema immunitario. Uno studio pubblicato il 14 maggio su “Cell” suggerisce che i linfociti T specifici per SARS-CoV-2, quando funzionano normalmente, possono aiutare le persone a combattere la COVID-19.

Gli scienziati sono ben consapevoli del potenziale pericolo dell'ADE. È "qualcosa che può accadere", dice Paul Henri Lambert, specialista in vaccini dell'Università di Ginevra e consulente della Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI). "Ma in questa fase non abbiamo alcuna prova che ciò sia un problema per i vaccini contro SARS-CoV-2".

Moderna, un'azienda di biotecnologie del Massachusetts che di recente ha annunciato i risultati preliminari di un trial clinico in fase iniziale del suo vaccino per COVID-19 a base di RNA, non ha trovato alcun problema di salute grave nei partecipanti allo studio. Un altro vaccino anti-COVID-19 che è stato testato in un triai in fase preliminare in Cina è apparso sicuro e ha prodotto anticorpi neutralizzanti in alcuni dei 108 partecipanti, secondo uno studio pubblicato su “The Lancet”.

Diversi altri vaccini anti-COVID-19 sono stati testati in primati non umani. Uno è stato ottenuto da un virus inattivato da ricercatori in Cina, che hanno riferito il 6 maggio che la dose più alta ha garantito protezione. Il gruppo non ha trovato alcuna prova di potenziamento della malattia in quattro scimmie analizzate sette giorni dopo essere state infettate da SARS-CoV-2. Il 13 maggio è stato pubblicato sul server di pre-stampa bioRxiv un articolo non sottoposto a revisione su un secondo vaccino sviluppato usando la proteina di SARS-CoV-2 responsabile dell'ingresso virale nelle cellule ospiti. Neppure questo ha mostrato segni di potenziamento della malattia. E in uno studio del 20 maggio su macachi immunizzati con un altro tipo di candidato (un vaccino a DNA), gli autori hanno riferito che "non hanno osservato alcun potenziamento della malattia clinica, neppure con i costrutti del vaccino sub-ottimali che non sono riusciti a fornire una protezione".

Stanley Perlman, medico e immunologo virale dell'Università dell'Iowa, ha partecipato ai comitati per il vaccino COVID-19 istituiti sia dagli statunitensi National Institutes of Health sia dall'Organizzazione mondiale della Sanità. Questi comitati hanno discusso a fondo dei possibili rischi posti dall'ADE, afferma. Ma data l'urgenza della pandemia, Perlman aggiunge: "Da una parte ci dicono che dobbiamo ottenere un vaccino 'per ieri'". Altri invece dicono: 'Oh no, dobbiamo stare molto attenti'. Come bilanciare tutto questo? Non possiamo aprire il paese finché non abbiamo un vaccino, finché non abbiamo l'immunità del gregge. Quindi diventa una domanda difficile: qual è la linea d'azione più corretta?"

La vera domanda è se i vaccini per COVID-19 causeranno l'ADE quando saranno somministrati a centinaia di migliaia di persone. Questa preoccupazione è condivisa dai ricercatori che testano se il plasma sanguigno dei pazienti guariti può curare in modo sicuro le persone ricoverate in ospedale con la malattia. L'ADE non è stato finora segnalato in uno studio su 5000 pazienti a cui è stato somministrato il plasma di soggetti convalescenti a livello nazionale, pubblicato il 14 maggio sul server di pre-stampa medRxiv.

Le analisi delle risposte immunitarie in volontari della fase iniziale di un trial clinico e in primati non umani studiati prima di passare alla fase successiva di una determinata indagine dovrebbero essere in grado di identificare i vaccini a potenziale rischio di potenziamento delle difese immunitarie, dice Lambert.
Hotez pensa che sarà importante osservare l'ADE e le reazioni infiammatorie dannose quando si immunizzano i partecipanti allo studio nelle aree in cui il virus si sta diffondendo. "Se si cerca di evidenziare questo tipo di problema, è lì che potrebbe emergere", dice. "Negli individui che sono vaccinati e poi esposti al virus, l’intenzione è monitorare la funzionalità epatica e polmonare per assicurarsi che non ci sia un peggioramento".

Oltre ai vaccini, l'ADE potrebbe influire su altri aspetti della risposta immunitaria a SARS-CoV-2. Jorge Caballero, anestesista della Stanford University che organizza dati e supporto ingegneristico per i test di sorveglianza su COVID-19, si chiede se il processo possa essere alla base di altre manifestazioni della malattia, tra cui "geloni" alle dita dei piedi da COVID, difficoltà respiratorie legate alla patologia polmonare e una misteriosa condizione infiammatoria che colpisce alcuni bambini con la malattia. I dati emergenti "suggeriscono che il legame comune – il rasoio di Occam, se si vuole - potrebbe essere un fenomeno poco compreso conosciuto come potenziamento dipendente da anticorpi", dice.

(L'originale di questo articolo è stato pubblicato su "Scientific American" il 28 maggio 2020. Traduzione ed editing a cura di Le Scienze. Riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati.)
Per chiudere vorrei solo farvi rendere conto dell'ennesima coincidenza, riguardo alla parola ADE.    Ade, o Hades (in greco antico: Ἅιδης, Hádēs), è un personaggio della mitologia greca, figlio di Crono e Rea.                                                                                                
Dio dell'Ade, delle ombre e dei morti, è conosciuto anche come Ἀξιόκερσος Axiòkersos poiché coniuge di Persefone, soprannominata infatti Ἀξιόκερσα Axiòkersa, e Καταχθόνιος Katachthònios ossia "Sotterraneo".

Nella mitologia romana la sua figura corrisponde a quella di Plutone.

In seguito, ricevette la sovranità del mondo sotterraneo e degli Inferi, quando l'universo fu diviso con i suoi due fratelli Zeus e Poseidone, che ottennero rispettivamente il regno del cielo e del mare.

Da Wikipedia 
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