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giovedì 14 febbraio 2013

Finmeccanica:Commercio di armi con Paesi in guerra

FINMECCANICA:                                                                  Commercio di armi con Paesi in guerra, accordi economici da un miliardo di dollari.

 La più grande azienda pubblica italiana attiva nella produzione di armiFinmeccanica – abbia siglato a luglio un accordo quasi da un miliardo di dollari proprio con Israele. E, peraltro, questo non è nemmeno l’unico Paese di guerra con cui la società italiana è in affari. Emblematico anche il caso del Ciad.
 
di Carmine Gazzanni


19 luglio 2012. “Nell’ambito di un accordo di collaborazione tra il Governo italiano ed il Governo israeliano, Finmeccanica rende noto di avere sottoscritto oggi contratti per un valore pari a circa 850 milioni di dollari attraverso le società operative Alenia Aermacchi, Telespazio e SELEX Elsag”. Il comunicato della più grande azienda italiana attiva nel settore armi è chiaro: un contratto quasi miliardario di rifornimento armi a Israele. Quello stesso Israele che, proprio per via di ingiustificati attacchi missilistici e militari, si è reso responsabile negli ultimi giorni di più di 110 morti (la maggior parte civili).
Ma cosa prevede il contratto nel dettaglio? Come specificato dal comunicato stampa, sono ben tre le controllate di Finmeccanica chiamate in causa per l’accordo: Alena Aermacchi, Telespazio e Selex Elsag. Da parte di Alenia Aermacchi (controllata di Finmeccanica, produttrice di velivoli militari e civili, velivoli non pilotati di nuova generazione e aerostrutture per velivoli civili e militari, oltre che la trasformazione e revisione di aeromobili per i maggiori produttori mondiali) la fornitura di 30 velivoli da addestramento avanzato M-346. Nel suo complesso – considerando quindi velivoli, ma anche motori, manutenzione, logistica, simulatori e addestramento - solo questo accordo ha un valore complessivo di circa un miliardo di dollari. “La consegna del primo esemplare – si legge ancora nel comunicato stampa - è prevista per la metà del 2014”. Ergo: i rapporti tra Italia e Israele saranno ottimi ancora per molto tempo.
Non solo. Ecco che interviene la seconda controllata, Selex Elsag, che provvederà alla “fornitura dei sistemi di identificazione, comunicazione e dei computer per il controllo di volo dei 30 velivoli da addestramento avanzato M-346 (appunto quelli che saranno consegnati ad Israele, ndr)”. In pratica dunque l’Italia non solo costruirà i velivoli, ma si occuperà anche dei sistemi di controllo.
A questo punto, però, attenzione. L’accordo infatti, a ben vedere, è reciproco. E così, se l’Italia si farà carico dei velivoli per gli israeliani, questi ultimi faranno fronte ad altre esigenze italiane. Sempre nel comunicato, infatti, si legge che Selex Elsag si occuperà anche della “fornitura, per un valore di circa 41 milioni di dollari dei sottosistemi a standard NATO di comunicazione, link tattici e identificazione per due velivoli CAEW (Conformal Airborne Early Warning) destinati alla Forza Aerea italiana”. Il tutto avverrà tramite l’ausilio della società ELTA Systems Ltd, controllata proprio dalla Israel Aerospace Industries Ltd.
Ma andiamo avanti. L’altra controllata di Finmeccanica chiamata in ballo è Telespazio. Questa si occuperà dalla “fornitura, in qualità di prime contractor, al Ministero della Difesa italiano di un sistema satellitare militare ottico ad alta risoluzione per l’osservazione della Terra, denominato OPTSAT-3000, per un valore superiore a 200 milioni di dollari”. Telespazio – si legge ancora - sarà responsabile della fornitura dell’intero sistema: dal satellite al segmento di terra, dai servizi di lancio e messa in orbita alla preparazione ed esecuzione delle attività operative e logistiche, fino ai test in orbita ed al commissioning. Ma ecco il punto: la realizzazione del satellite, la cui consegna è prevista nel 2015, sarà affidata alla società Israel Aerospace Industries/MBT Space Division.
Insomma, quello stesso Stato a cui oggi il ministro degli Esteri Terzi di Sant’Agata chiede il cessate il fuoco, è lo stesso in affari miliardari con il nostro Paese. Non c’è un controsenso in tutto questo? Quale forza e credibilità può avere la parola del ministro se dietro, invece, ci sono accordi economici di rilievo?Questo accordo rappresenta un’importante affermazione non solo di Finmeccanica e delle società operative Alenia Aermacchi, Telespazio e SELEX Elsag, ma dell’intero Sistema Paese”. Queste sono state le parole con cui Giuseppe Orsi, Presidente e Amministratore delegato di Finmeccanica, ha salutato la stipula del contratto. Eloquenti.

ESPORTAZIONI: DOPO I PAESI NATO, MEDIO ORIENTE E AFRICA - Ma d’altronde non c’è affatto da sorprendersi. Tutt’altro. La società italiana fa affari soprattutto proprio con quegli Stati di guerra verso cui sarebbe necessaria, da parte di un Paese democratico, una netta opposizione, economica prima ancora che politica. E invece niente. Secondo l’ultimo rapporto (2011) del Presidente del Consiglio dei Ministri “sui lineamenti di politica del Governo in materia di esportazione, importazione e transito dei materiali d’armamento”, nel corso del 2011 sono state rilasciate complessivamente da parte proprio del Ministero degli Affari Esteri ben 2.497 autorizzazioni. Di queste, circa le aree geopolitiche di destinazione delle esportazioni, il Medio Oriente occupa, insieme all’Africa Settentrionale, addirittura il secondo posto con il 24,03% di autorizzazioni di esportazione (dopo i Paesi Nato e Ocse con il 35,98%). A seguire, poi, Asia (22,94%), America Centro meridionale (9,77%) e America Settentrionale (4,59%).

IL CASO DEL CIAD - Come detto, dunque, oltre che in Medio Oriente, anche in Africa Settentrionale Finmeccanica gode di floridi accordi. Come quello reso noto solo pochi giorni fa grazie ad un’interrogazione parlamentare da Augusto Di Stanislao (Idv) riguardante l’accordo siglato dalla direzione armamenti aeronautici del Ministero della difesa e il Ciad. Il contratto prevedrebbe la fornitura di due esemplari C-27J «Spartan», bimotore a turbina adibito a velivolo militare di “trasporto tattico”. Scrive però il parlamentare: “il Ciad è un uno dei Paesi più poveri al mondo, l’aspettativa di vita dei suoi 11,5 milioni di abitanti è di appena 49,6 anni; la mortalità infantile sotto i 5 anni è del 209 per cento e il tasso di alfabetizzazione degli adulti è di appena il 33,6 per cento. Vige altresì ancora la pena di morte”. Denunce a riguardo, peraltro, sono arrivate anche da Amnesty International dato che nel Paese sono aumentati i casi di arresti e detenzioni illegali, così come di tortura, aggressioni ai danni di difensori dei diritti umani, giornalisti e sindacalisti. E, ancora, stupri e altre violenze nei confronti di donne. Per non parlare dei bambini, costretti sin da piccoli ad entrare nei gruppi armati locali. Ma niente da fare. In Africa, il gruppo Finmeccanica è ormai una delle più affermate fornitrici di sistemi per la guerra aerea. Ad oggi ha consegnato alle aeronautiche militari locali oltre 750 velivoli tra addestratori SF-260 ed aeromobili da trasporto tattico G-222 e C-47J. Solo al Sud Africa sono stati venduti più di 250 velivoli da addestramento e da attacco leggero MB-326 in varie versioni.

IMPORTAZIONI: ANCORA ISRAELE - Ma l’Italia non è certo un Paese che esporta soltanto. Anche se guardiamo all’importazione l’interesse italiano è tutt’altro che secondario. Nel rapporto già citato si legge che, nel corso del 2011, sono state rilasciate complessivamente 1.018 autorizzazioni all’importazione per una spesa di ben 760 milioni di euro. Ed è ancora il legame economico-militare tra Italia e Israele ad occupare un posto prediletto: “Gli Stati Uniti – si legge ancora nel dossier - sono stati i principali fornitori di materiali seguiti da Francia, Regno Unito e Germania. Le importazioni da Paesi extra NATO ed extra UE sono principalmente da Israele e dalla Svizzera”. Appunto.

Finmeccanica ha nominato nuovo Amministratore Delegato e Direttore Generale Alessandro Pansa. L'annuncio è giunto ieri in serata tramite un comunicato stampa del gruppo aerospaziale. Pansa succede a Giuseppe Orsi, travolto dallo scandalo sulle presunte tangenti da 51 milioni di euro allungate all'India per una commessa da 12 elicotteri, il cui pagamento è stato sospeso per ordine del governo indiano. La holding controllata dallo Stato ha poi aggiunto che, al fine di reintegrare il consiglio d'amministrazione, è indetta un'assemblea degli azionisti per il prossimo 2 aprile (15 aprile in seconda convocazione). La carica di Vice Presidente passa al Consigliere anziano e Lead Independent Director Guido Venturioni.

 Abilità economiche  saranno sicuramente utili per gestire la delicata questione legata allo stop dei trasferimenti sulla commessa indagata, dal valore di 556 milioni di euro. Cifra irrisoria paragonata ai 17 miliardi di fatturato, ma perdere un cliente strategico come l'India potrebbe pesare e non poco sulle strategie future di Finmeccanica.
L'Ammiraglio Venturioni è invece Amministratore dal luglio del 2005 e andrà a ricoprire il posto di Vice presidente. Nato a Teramo nel lontano 1934, è stato Capo di Stato Maggiore sia della Marina che della Difesa nei primi anni '90.
Nomine che garantiscono la continuità operativa del gruppo e fanno superare l'impasse legato alle turbolenze degli ultimi giorni.
 
E guarda caso dopo questo scandalo subito accorrono i francesi in aiuto dell'india,non e' strano?
Visto che ormai quasi tutto in italia sta diventando francese sia privato che pubblico.

Coincidenza o tempismo perfetto, due giorni dopo l'esplosione dello scandalo Finmeccanica e la rinuncia da parte del governo indiano alla maxicommessa di elicotteri al centro delle indagini, c'è chi è pronto ad approfittare della debolezza della holding.
Si è parlato soprattutto di affari nell'incontro di oggi tra il presidente francese Francois Hollande e il primo ministro indiano Manmohan Singh.
Al centro delle trattative c'è un maxiaffare da 11 miliardi di euro per l'acquisto di 126 jet francesi destinati all'aeronautica indiana. Secondo i termini dell'intesa, firmata a gennaio dello scorso anno, la compagnia francese Dassault Aviation consegnerà 18 velivoli da combattimento in condizione di 'Fly away' entro tre anni. Gli altri 108 velivoli dovranno invece essere costruiti dalla compagnia di Stato indiana Hindustan Aeronautics Ltd. Esperti indiani e francesi stanno ancora lavorando sui dettagli dei costi, tra cui le spese per le armi a bordo e le royalties per produrre aerei in India. Nel corso dell'incontro a Nuova Delhi, Hollande e Singh hanno anche assistito alla firma di quattro accordi di cooperazione su istruzione superiore, ferrovie, scambi culturali ed esplorazione spaziale.
I leader dei due Paesi hanno discusso anche un accordo separato per costruire un enorme complesso per la produzione di energia nucleare nell'ovest dell'India. Ad occuparsi del progetto, che includerà sei reattori, sono il gigante nucleare francese Areva e la compagnia di energia nucleare indiana. Una volta realizzato, il complesso da 9.900 Megawatt sarà il maggiore del mondo.
La commessa sugli elicotteri. E sempre oggi la francese Eurocopter filiale del consorzio Eads e leader del mercato nel settore degli elicotteri, ha concluso un accordo da 40 milioni di euro per la fornitura di apparecchi ec135 destinati all'operatore indiano Aviators India.
Si tratta di una prima commessa di sette elicotteri destinati ai servizi medici e di soccorso, con un'opzione per una seconda serie; Eurocopter è in trattative anche per un appalto di 197 elicotteri da ricognizione destinati alle forze armate indiane, un contratto valutato oltre un miliardo di euro.
Nel piano da 1 miliardo di euro, al momento, all'attivo c'è solo la vendita delle attività aeronautiche di Avio a General Electric, formalizzata il 21 dicembre scorso: un'operazione da 3,3 miliardi di euro, dalla quale Finmeccanica incassa 260 milioni, destinati alla riduzione del livello di indebitamento del gruppo.
- La prossima controllata ad uscire dalla sfera di controllo di Finmeccanica dovrebbe essere Ansaldo Energia, per la quale sono attese le offerte vincolanti. Tra i pretendenti per la società genovese che produce centrali elettriche, controllata al 55% da Finmeccanica e al 45% dal fondo statunitense First Reserve, ci sono i coreani di Doosan e quelli di Samsung.
- Nell'ambito del piano di dismissioni rientra anche la scelta di un partner tecnico per Ansaldo Breda, la controllata che produce treni, per la quale è in atto un piano di risanamento.
Ci sono inoltre diverse commesse per le quali Finmeccanica, attraverso le sue partecipate, è in gara e che non sono state ancora assegnate.
- In particolare, negli Emirati Arabi Uniti la fornitura, non ancora aggiudicata, dell'addestratore Alenia Aermacchi M346, una commessa da centinaia di milioni per la quale manca la sigla del contratto.
- Con la Libia sono siglati diversi contratti per i sistemi monitoraggio e controllo delle frontiere, ma solo alcune cose sono state realizzate e i contratti in parte devono ancora essere onorati.
- Infine ci sono le opportunità commerciali perseguite in Brasile, dove, tra le altre cose, Finmeccanica è in gara, insieme a Fincantieri, per la realizzazione di fregate, pattugliatori e navi logistiche per la Marina brasiliana. La commessa vede coinvolte molte aziende del gruppo Finmeccanica per la fornitura di equipaggiamenti e dotazioni.

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