Ben trovati cari lettori,al primo special della serie Jesus R-evolution,terminata con il numero 7,ma sapete già, che lo sgorgare enorme di informazioni e consigli presi dalla bibbia e più di dieci libri,ha fatto sì,che la serie si prolungasse con altri numeri,e li chiamiamo speciali, perché saranno specifici sui vari doni e carismi dello Spirito Santo,di cui abbiamo parlato nei numeri arretrati. Con questi speciali approfondiremo quindi,dono per dono,carisma per carisma,in speciale a speciale....
Oggi vorrei cominciare con dei passi già citati nei numeri precedenti,di San Paolo in 1 Corinzi, per introdurre al meglio il discorso che approfondiremo. Infatti spiegammo già che i doni dello Spirito Santo ne sono tantissimi, ma tra i più popolari e già citati nella Bibbia da San Paolo e San Pietro per lo più,né approfondiremo 9 dividendoli in 3 gruppi di carismi (Parola,Opere e Cognizione),come già spiegato in precedenza...
I doni dello Spirito
Fratelli, parliamo ora dei doni dello *Spirito. Voglio che abbiate le idee chiare in proposito. Sapete bene che, prima di conoscere Dio, vi lasciavate continuamente trascinare verso idoli muti. Vi assicuro perciò che nessuno può dire: «Gesù è maledetto!», se è veramente guidato dallo Spirito di Dio. D’altra parte, nessuno può dire: «Gesù è il Signore», se non è veramente guidato dallo Spirito Santo. Vi sono diversi doni, ma uno solo è lo Spirito. Vi sono vari modi di servire, ma uno solo è il Signore. Vi sono molti tipi di attività, ma chi muove tutti all’azione è sempre lo stesso Dio. In ciascuno, lo Spirito si manifesta in modo diverso, ma sempre per il bene comune. Uno riceve dallo Spirito la capacità di esprimersi con saggezza, un altro quella di parlare con sapienza. Lo stesso Spirito a uno dà la fede, a un altro il potere di guarire i malati. Lo Spirito concede a uno la possibilità di fare *miracoli, e a un altro il dono di essere *profeta. A uno dà la capacità di distinguere i falsi spiriti dal vero Spirito, a un altro il dono di esprimersi in lingue sconosciute, e a un altro ancora il dono di spiegare tali lingue. Tutti questi doni vengono dall’unico e medesimo Spirito. Egli li distribuisce a ognuno, come egli vuole.
Il corpo è le sue parti
*Cristo è come un corpo che ha molte parti. Tutte le parti, anche se sono molte, formano un unico corpo. E tutti noi credenti, schiavi o liberi, di origine ebraica o pagana, siamo stati battezzati con lo stesso Spirito per formare un solo corpo, e tutti siamo stati dissetati dallo stesso Spirito. Il corpo infatti non è composto da una sola parte, ma da molte. Se il piede dicesse: «Io non sono una mano, perciò non faccio parte del corpo», non cesserebbe per questo di fare parte del corpo. E se l’orecchio dicesse: «Io non sono un occhio, perciò non faccio parte del corpo», non cesserebbe per questo di essere parte del corpo. Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito? O se tutto il corpo fosse udito, dove sarebbe l’odorato? Ma Dio ha dato a ciascuna parte del corpo il proprio posto secondo la sua volontà. Se tutto l’insieme fosse una parte sola, dove sarebbe il corpo? Invece le parti sono molte, ma il corpo è uno solo. Quindi l’occhio non può dire alla mano: «Non ho bisogno di te», o la testa non può dire ai piedi: «Non ho bisogno di voi». Anzi, proprio le parti del corpo che ci sembrano più deboli, sono quelle più necessarie. E le parti che consideriamo meno nobili e decenti, le circondiamo di maggior premura. Le altre parti considerate più nobili non ne hanno bisogno. Dio ha disposto il corpo in modo che venga dato più onore alle parti che non ne hanno. Così non ci sono divisioni nel corpo: tutte le parti si preoccupano le une delle altre. Se una parte soffre, tutte le altre soffrono con lei; e se una parte è onorata, tutte le altre si rallegrano con lei. Voi siete il corpo di Cristo, e ciascuno di voi ne fa parte. Dio ha assegnato a ciascuno il proprio posto nella chiesa: anzitutto gli *apostoli, poi i *profeti, quindi i catechisti. Poi ancora quelli che fanno miracoli, quelli che guariscono i malati o li assistono, quelli che hanno capacità organizzative e quelli che hanno il dono di parlare in lingue sconosciute. Non tutti sono apostoli o profeti o catechisti. Non tutti hanno il dono di fare miracoli, di compiere guarigioni, di parlare in lingue sconosciute o di saperle interpretare. Cercate di avere i doni migliori. Ora vi insegno qual è la via migliore:
(1 Corinzi 12:1-31)
L'inno all'amore
Ora vi insegno qual'e la via migliore....
Se parlo le lingue degli uomini e anche quelle degli *angeli, ma non ho amore, sono un metallo che rimbomba, uno strumento che suona a vuoto. Se ho il dono d'essere profeta e di conoscere tutti i misteri, se possiedo tutta la scienza e ho tanta fede da smuovere i monti, ma non ho amore, io non sono niente. Se do ai poveri tutti i miei averi, se offro il mio corpo alle fiamme, ma non ho amore, non mi serve a nulla. Chi ama è paziente e generoso. Chi ama non è invidioso non si vanta non si gonfia di orgoglio. Chi ama è rispettoso non cerca il proprio interesse non cede alla collera dimentica i torti. Chi ama non gode dell'ingiustizia, la verità è la sua gioia. Chi ama è sempre comprensivo, sempre fiducioso, sempre paziente, sempre aperto alla speranza. L’amore non tramonta mai: cesserà il dono delle lingue, la profezia passerà, finirà il dono della scienza. La scienza è imperfetta, la profezia è limitata, ma quando verrà ciò che è perfetto, esse svaniranno. Quando ero bambino parlavo da bambino, come un bambino pensavo e ragionavo. Da quando sono un uomo ho smesso di agire così. Ora la nostra visione è confusa, come in un antico specchio; ma un giorno saremo a faccia a faccia dinanzi a Dio. Ora lo conosco solo in parte, ma un giorno lo conoscerò pienamente come lui conosce me. Ora ci sono tre cose che non svaniranno: fede, speranza, amore. Ma più grande di tutte è l’amore.
(1 Corinzi 13:1-13)
Dopo questi bellissimi consigli di San Paolo in 1 Corinzi,che ci fanno capire già cosa fare per ricevere lo Spirito Santo ed avere i suoi carismi, e come usarli. Essere tutt uno con l'amore,e' la piu profonda di tutte le regole,prosegue poi con la migliore delle spiegazioni riguardo al corpo e le sue parti. Possiamo dunque suddividere i carismi in tre gruppi e nove doni.
Questo schema lo abbiamo già mostrato in precedenza.
Il nostro scopo sin dal primo numero della serie,è sempre stato il "Ricreare una nuova Pentecoste" degli ultimi tempi,con l'aiuto del Signore e con una nuova rilettura della Bibbia, che metta alla luce di tutti,e racconti veramente ciò che fece Gesù Cristo e la missione che affidò ai discepoli(non solo ai 12)ma quelli di tutto il mondo e di tutte le generazioni a venire,le sue promesse,la prima pentecoste e il paraclito che egli mandò una volta salito al Padre.... Sembra quasi che mi stia ostinando a spiegare e rendere pubblica una delle vere essenze della Bibbia e della venuta di Cristo,ma che oggi è quasi dimenticata. Sembra che la bibbia venga spiegata o letta in malo modo,buttando dietro o nel dimenticatoio,il valore della terza persona della Santissima Trinità e dei suoi effetti meravigliosi e salvifichi,lo Spirito Santo. Diventare un unica cosa con Cristo Gesù, fino alla simbiosi con essi,quindi con l'amore,la positività la luce....essere il sale della terra, accrescere in modo smisurato la fede,che è una delle forze più potenti al mondo,amare incondizionatamente, ed agire solo ed esclusivamente per la volontà del Padre, fare sempre e solo la sua e non la tua volontà....
In questo primo special approfondiremo uno dei tre doni dei carismi della parola,cioè, il dono della profezia...
Il dono della profezia(Carismi della parola)
"I vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno" (At 2,17)
"Aspirate pure ai doni spirituali, in particolare a quello della profezia" (1 Cor 14,1)
La profezia è un messaggio speciale dal cielo. Un messaggio di gaudio, di luce, d'esortazione, d' incoraggiamento, di conforto e di speranza. È un raggio di sole sopra un mondo grigio, una pioggia benefica sulla terra riarsa. È la voce stessa di Gesù che ancora ci vuole parlare per mezzo del suo Spirito. Vuole ancora parlarci dell'amore del padre; vuole assicurarci che egli è ancora vivo e presente in mezzo a noi e che si prende cura di ciascuno di noi e dei nostri problemi personali.
"Avrei ancora molte cose da dirvi,ma adesso non siete in grado di capirle. Quando però verrà lui, lo spirito di verità, vi guiderà a conoscere tutta intera la verità, perché non vi parla da sé, ma vi darà quanto ascolta, e vi annunzierà le cose future" (Gv 16,12)
Gesù ha ancora molte cose da dirci, ed è lo Spirito Santo che ha l'incarico di riferirci quanto ascolta.Egli si serve di altri uomini (non necessariamente perfetti, perché è il messaggio che interessa, non il canale di trasmissione) mettendo sulla loro lingua l'annunzio che gli preme renderci noto. Questa è dunque la profezia: parlare in nome di Dio; è un messaggio speciale del Signore ad una comunità o ad un individuo, sotto la diretta ispirazione dello Spirito Santo. In senso Largo, ogni voce che ci parla di Dio si può chiamare profezia. Così le voci misteriose e pur tanto eloquenti del creato, la voce della coscienza, gli insegnamenti della chiesa, la predicazione, le letture ascetiche, le conversazioni spirituali, i buoni esempi, gli ammonimenti dei genitori e superiori, ecc... sono tutte voci di Dio che ci giungono attraverso le creature, e quindi hanno sempre un certo carattere profetico. Ma qui intendiamo parlare della profezia in senso stretto, cioè di un messaggio speciale di Gesù, ispirato dallo spirito santo, ha limitato e circoscritto, sia per il contenuto che per il numero dei destinatari. È una comunicazione di carattere privato, intimo, personale. Generalmente la profezia si verifica Durante gli incontri di preghiera. Ad un certo momento uno qualsiasi dei presenti sente il bisogno di dire qualcosa. Non ha un pensiero in testa, ma solo delle parole che gli vengono una dopo l'altra. Parla in prima persona e con voce sicura e autoritaria, senza paura e senza esitazione. Magari è una persona che non ha mai avuto il coraggio di dire una sola parola in pubblico. La voce è sempre la stessa, ma il tono e la forza del dire sono del tutto diversi dal carattere della persona. È impossibile descrivere L'emozione che si prova quando si ascolta una profezia che ci riguarda personalmente.. si rimane senza fiato nel sentire come Gesù si prenda cura particolare di noi, della nostra vita privata e dei nostri problemi personali. La profezia può essere fatta in lingue, e in questo caso si richiede l'interpretazione, come Vedremo nel prossimo numero. Però pur venir fuori anche direttamente nella lingua che si parla sul posto. In pratica nei nostri incontri di preghiera, i messaggi in lingue seguiti dall'interpretazione, vengono chiamati profezie. E lo sono difatti. Ma non dobbiamo dimenticare che vi possono essere delle profezie senza che siano date nelle lingue.
Lo Spirito Santo
Ci porta a vivere come Cristo e vissuto.
Amare di Spirito Santo! A questo deve tendere la creatura.
San Paolo dice: chi non ha lo spirito di Cristo non gli appartiene. (Rom 8,9)
e San Giovanni ci ammonisce: chi dice di stare in Cristo, deve anche vivere come egli è vissuto. (1Gv 2,2-6)
La conseguenza di queste due affermazioni è che per amare di Spirito Santo, bisogna possedere lo spirito di Cristo, che è il solo che ci permetterà di vivere come egli è vissuto. È assolutamente necessario per il credente essere nel raggio di luce dell'ispirazione amorosa dello spirito Santo, poiché Cristo è vissuto d'amore. Egli ha continuato ad amare il padre con lo stesso ardore di prima dell'incarnazione, egli cioè,ha amato il Padre suo di Spirito Santo.
Oggetto della profezia
Il nostro popolo per profezia intende sempre necessariamente previsione di eventi futuri. Certo la previsione dell'avvenire fa parte della profezia, ma non racchiude tutto intero l'oggetto della profezia. Profetare, abbiamo detto è parlare a nome di Dio, il quale ha molte cose da comunicare ai suoi figli, e non soltanto informarli di eventi futuri. In genere le profezie che siamo soliti ascoltare nei nostri incontri di preghiera sono dei messaggi d'incoraggiamento ,di esortazione e di assicurazione delle sue paterne premure. Così infatti le intendeva l'apostolo: Chi profetizza parla agli uomini, a loro edificazione, esortazione e consolazione. (1 Cor 14-3)
Qualche volta possono anche contenere delle previsioni sul futuro di una persona o Comunità, ma lo scopo è sempre lo stesso: dare coraggio, fiducia, speranza, conforto. Non sono mai delle imposizioni o dei comandi, Ma delle semplici esortazioni. Anche nell'ipotesi che rivestano un certo carattere correttivo, vengono fatte con parole confortevoli e rassicuranti, e mai deprimenti o umilianti. Se riguardano avvenimenti futuri, si limitano a svelare ciò che accadrà, ma non dettano norme di vita su come regolarsi nelle circostanze predette. Il profeta Agabo, per esempio, predisse a San Paolo che a Gerusalemme sarebbe stato incatenato e torturato,ma non gli impose di sospendere il viaggio. (At 21,10-11)
Autenticità della profeziaL'apostolo ci esorta: non estinguete lo Spirito, né disprezzate le profezie; ma esaminate tutto e ritenete ciò che è buono. (1 Ts 5,19-21)
La verità confina sempre con l'errore, e pertanto, a fianco di una profezia autentica, può anche trovarsi una profezia falsa.Quali sono i criteri per giudicare se una profezia abbia o meno i caratteri dell'autenticità? Eccoli in breve:
I criteri principali di autenticità dei Carismi sono la carità e l'amore. A nessuno è permesso camminare su una via diversa da questa. (1Cor 13,1)
Perché questa è la via maestra del Cristianesimo, è la via più eccellente per la quale deve incamminarsi chiunque vuole prestare a Cristo ed ai fratelli il suo servizio nella chiesa. Chi percorre altre strade sbaglia, soprattutto chi per affermare il suo carisma, minaccia l'unità interna del corpo di Cristo, compromette la pace e l'Ordine sostanziale della comunità dei credenti.
Da quanto abbiamo detto sembra di poter affermare che la via migliore da seguire, per verificare l'autenticità del proprio Carisma, è sempre quella di guardare a Cristo ed al suo esempio, perché in lui Noi possiamo trovare il più perfetto modello da imitare, il sicuro maestro da ascoltare, la guida più fidata da seguire. Per quanto riguarda invece la profezia stessa,leggiamo....
1) deve essere giudicata dalla comunità alla quale lo Spirito dà il dono del discernimento. "Quanto ai profeti parlino due o tre e gli altri giudichino". (1 Cor 14,29)
"Sulla parola di due o tre testimoni sarà deciso ogni affare" (2 Cor 13,1)
2) Il contenuto deve essere motivo di incoraggiamento, di conforto, di esortazione e di speranza. Pertanto una profezia che contenesse niente altro che rimproveri, minacce, preannunzio di castighi, gettando negli animi paura, disagio, sgomento, disorientamento, abbattimento ecc... dovrebbe essere giudicata come una falsa profezia.
3) Deve avere per fine la Gloria di Dio e scaturire dall'esuberanze dell'amore di Dio. Infatti, se è un dono genuino dello Spirito, non può avere altro scopo che la glorificazione di Cristo e l'edificazione del suo corpo mistico. Pertanto la nostra profezia, dono dello Spirito Santo, si distingue infinitamente dalle predizioni dei maghi, astrologi, indovini, spiritisti, fattucchieri, ecc... per queste persone la profezia non è un dono dello spirito destinato a glorificare il Signore, ma un mestiere e un mezzo di lucro. Contro questi falsi profeti Gesù preannunziò la più severa condanna:
"E allora io dichiarerò pubblicamente: 'non vi ho mai conosciuti'; andate via da me, voi operatori di iniquità". (Mt 7,23)
Vi sono sempre stati nel mondo dei falsi profeti, ma mai forse come oggi questi sono stati presi d'assalto. Sembra proprio strano che in tempi di materialismo dilagante come i nostri, I maghi, gli indovini, i chiromanti ecc.... siano ritornati di moda. Oggi milioni di persone che non hanno tempo di leggere un versetto della Bibbia, devono leggere immancabilmente ogni mattina l'oroscopo, anche se dicono di non crederci. Ma se lo leggono ogni giorno vuol dire che ci credono e a lungo andare non possono evitare di subirne l'influenza. Che dire dunque delle profezie di questi falsi profeti? Quando non sono frodi, fandonie, inganni e prese in giro, se in effetti fanno anch'essi delle previsioni che poi si avverano, c'è da chiedersi anzitutto cosa dicono le leggi della parapsicologia e poi discernere attentamente se non vengono da uno spirito Cattivo. Ecco perché, dicevamo la vera profezia deve essere frutto di amore di Dio. Così si spiegano le dure parole di Cristo contro questi falsi profeti, i quali diventano talvolta anche inconsciamente strumenti di Satana, cioè operatori di iniquità, seminando errori, orrori, falsità e turbamento negli animi.
4) la certezza che una profezia riguardante il futuro sia autentica si può avere solo dopo che si sarà verificata. Pertanto bisogna usarla con discrezione, riservatezza, non prenderla ciecamente come norma di vita, non analizzare troppo le singole parole, ma fermarsi nel significato generico. Però se lo stesso evento futuro viene predetto da più persone che si ignorano a vicenda, e in tempi e luoghi differenti, la profezia si può ritenere autentica anche prima dell'avvenimento. Ci sarebbe Dunque da concludere che anche gli altri eventi che restano si dovranno verificare.
5) Il contenuto del messaggio o della profezia in genere deve essere conforme agli insegnamenti della Sacra scrittura e della Chiesa. In caso contrario la falsità sarebbe evidente. Lo Spirito Santo non può contraddire sé stesso.
6) Ultimo criterio per giudicare l'autenticità di una profezia è il contenuto di essa. Il messaggio deve essere intonato a fini soprannaturali, cioè lo sviluppo della vita di Cristo in noi, l'incremento dell'amore fraterno, l'edificazione del corpo mistico ecc.... pertanto ogni profezia fatta di notizie curiose, tendenti soltanto ad appagare la curiosità e morbosi desideri, sarebbe senz'altro falsa.
Scopo della profezia
Gli scopi della profezia sono stati delineati dall'apostolo Paolo:
" chi profetizza parla agli uomini, a loro edificazione, esortazione e consolazione". (1 Cor 14,3)
<Parla agli uomini> La profezia è per gli altri. Il profeta è solo uno strumento, per quanto prezioso, per far giungere agli uomini la voce di Dio. <A loro edificazione> La profezia è un mezzo potente per rinvigorire le forze spirituali, mediante le parole adatte per i singoli casi particolari.
<Chi profetizza edifica la chiesa>. (1 Cor 14,4)
<A loro esortazione> La profezia non è un comando, ma un invito. Però trattandosi di un invito personale, intimo, confidente, non si può non accettare con esultanza. <A loro consolazione> La profezia infonde coraggio, gli dona fiducia, riaccende speranze, restituisce al cuore la Letizia. Contiene anche un fine didascalico. "Tutti potete profetare, uno dopo l'altro, affinché tutti ne siano istruiti e tutti esortati (1 Cor 14,31)
Infine la profezia ha lo scopo di convincere chiunque ci sta vicino che Dio è realmente in mezzo a noi. Se tutti profetizzano, e sopravviene qualche infedele, o qualche catecumeno, egli si convincerà del suo peccato da quel che ascolta. Si sentirà giudicato da quel che ascolta perché i segreti del suo cuore si sono resi manifesti. E così non potrà fare a meno di gettarsi col volto fino a terra adorando il Dio e proclamando che egli è realmente in mezzo a voi. (1 Cor 14,24-25)
Posso dire di essere stato testimone di scene simili. Ho visto un giorno un sacerdote cadere in ginocchio, mentre dalla bocca di un protestante ascoltava una profezia che gli diceva tra l'altro: amministra i miei sacramenti.... sacramenti ai quali il protestante non credeva.
I profeti
Il profeta è il latore dei messaggi di Dio agli uomini. Questa figura misteriosa che vive in mezzo agli uomini, ma in continuo contatto con l'eterno, la troviamo inseparabilmente affiancata alla storia della salvezza. Ogni volta che il popolo di Dio è scoraggiato, umiliato, deviato, recalcitante, La voce dei Profeti risuona potente maestosa per ridonare fiducia, conforto, speranza e per rendersi garante che il Signore è fedele alle promesse. Ma l'idea dominante dei loro oracoli è il Cristo venuto. Il tema costante dei messaggi del Padre agli uomini è il figlio. Egli sarà non un profeta, ma il profeta. Tutti gli altri del vecchio e del Nuovo Testamento gireranno intorno a lui. Quelli prima di lui hanno il compito di introdurlo, quelli dopo di lui di farci riudire la sua voce. Nel Vecchio Testamento è il padre che per mezzo dei Profeti, ci parla di lui; nel nuovo, è il figlio che ci parla del Padre e a nome del Padre.
"Iddio, che negli antichi tempi aveva parlato più riprese e in più maniere ai nostri padri per mezzo dei Profeti, in questi ultimi tempi parlo a noi per mezzo del figlio" (Eb 1,1-2)
Ma è sempre lo spirito che ispira i messaggi: o a sperare nella salvezza o a godere di essa. Gli antichi profeti erano uomini eccezionali, investiti da Dio di un mandato speciale e in modo permanente, inteso ad illuminare, confortare il popolo, ma qualche volta anche a guidarlo. Nel Nuovo Testamento vi sono ancora i profeti di professione, cioè uomini eletti a questo speciale Ministero per Divina vocazione. Infatti dice San Paolo:
Dio costituì nella chiesa in primo luogo gli apostoli, In secondo luogo i profeti, in terzo luogo i dottori. (1Corinzi 12,28)
Però al fianco di questo "Ministero della profezia" c'e anche il "dono della profezia" e questo è per tutti i membri del corpo mistico, perché ogni membro partecipa della missione profetica di Cristo capo, e quindi può parlare a nome di lui.
I vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno anche sui miei servi e sulle serve spanderò in quei giorni il mio spirito è anch'essi profetizzeranno. (At 2,17- 18)
Tutti potete profetare, dice all'apostolo. (1 Cor 14,31)
E se allora, perché non oggi?
Anche noi oggi abbiamo bisogno di continui incoraggiamenti che rafforzino la nostra fede e rinvigoriscano le nostre forze esauste. Anche oggi tante comunità boccheggianti hanno bisogno di un soffio di Divina freschezza. La chiesa, ha detto recentemente Paolo VI,ha bisogno della sua perenne Pentecoste, ha bisogno di fuoco nel cuore, di parola sulle labbra, di profezia nello sguardo. Su questa Terra arida e bruciata, a questa umanità prigioniera delle proprie conquiste e schiava del Benessere agli uomini di oggi stanchi delusi e spauriti, ogni Cristiano può e deve annunziare che Cristo è vivo e presente in mezzo a noi, vicino a noi, che separa le nostre gioie e allevia i nostri travagli.
Vuoi la pace?
Vuoi davvero la pace? Incomincia col pregare lo Spirito Santo, che è Dio amore, Dio pace. Vivi in lui, per lui,con lui; dove c'è lo spirito non può esserci la guerra, la violenza, l'odio, che sono assenza assoluta di amore...
Buon proseguimento,e buona continuazione di ricerca dello Spirito Santo per una nuova Pentecoste di massa degli ultimi tempi,creando l'esercito di Cavalieri di Cristo e dell'amore,per cambiare questo mondo iniquo e cominciare una nuova era,all'insegna di nostro Signore Gesù Cristo e della volontà del Padre...
Cambiamo noi stessi per cambiare il mondo. Crederete che a volte bisogni pensare da utopici per realizzare sogni. Ma la mia NON È UTOPIA,MA È FEDE !!! Fede in Cristo Gesù nostro Signore, fede nel Padre Creatore di tutte le cose,visibili ed invisibili,fede nelle promesse fatte da nostro Signore, sicuro che non potranno mai mancare....fede nella parola di Dio LA FEDE NON È UTOPIA !!!
Vi aspetto al prossimo special n°2 finiremo il primo gruppo di carismi (della parola) con i doni delle lingue e i doni dell'interpretazione, non mancate...
Grazie al libro di - Serafino Falvo - Il risveglio dei carismi
Spirito e carismi di Giuseppe D'Amore
Spirito Santo "Amore" di Gabriella Morso
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