EUROGENDFOR:
LA POLIZIA EUROPEA E LA SUA
REALTÀ INQUIETANTE
(a cura di Claudio Prandini)
Questo bellissimo post e' stato tratto dal sito: http://www.parrocchie.it/correggio/ascensione/eurogendfor_polizia_2012.htm
Una polizia che non dovrà rendere conto a nessuno... Non vi suona un po'
sinistro?!?
INTRODUZIONE
Eurogendfor: cosa potrebbe nascondersi
dietro il
corpo militare europeo
Il 14 maggio del 2010,
veniva convocata l'assemblea di Montecitorio per esprimersi sulla ratifica del
“Trattato di Velsen”. I deputati presenti in aula furono 443. Votarono a favore
del provvedimento 442 rappresentanti, con 1 astenuto. Il Parlamento si espresse
pertanto all'unanimità. Poco più tardi, anche il Senato dava il suo parere
favorevole. Sempre all'unanimità! Il 12 giugno dello stesso anno, il
“Trattato di Velsen” entrava in vigore in Italia.
Ma cosa contemplava in
concreto quel Trattato? Esso si proponeva come lo strumento necessario per dar
vita a un insolito organismo: la Forza di Gendarmeria
Europea, conosciuta anche come Eurogendfor o EGF, la
quale viene ora a proporsi come il primo corpo militare dell'Unione
Europea, e quindi con valenza sovranazionale. Sostanzialmente, si
tratta di una forza di polizia dell'Unione Europea, alla quale appartengono,
finora, la Francia, la Spagna, il Portogallo, l'Olanda e, naturalmente,
l'Italia.
La gestione di questo super
organismo di polizia è affidata a due istituti centrali:
uno di natura politica e l'altro essenzialmente
operativo. Al primo, appartengono i ministri degli esteri e della
difesa dei paesi membri; il secondo, che ospita il quartier generale permanente
della struttura, ha sede in Italia, precisamente a Vicenza.
La Gendarmeria Europea viene
pertanto a configurarsi come una inquietante forza
armata, con carattere sovranazionale e
dotata della più assoluta autonomia, al punto da non
rispondere a nessuno del proprio operato. Non ne risponde ai parlamenti
nazionali, così come non ne risponde al parlamento europeo.
I compiti assegnati dal
Trattato a Eurogendfor sono assai ampi: vanno infatti dai compiti di
pubblica sicurezza e dell'ordine pubblico, all'espletamento delle funzioni di
polizia giudiziaria; al controllo, alla consulenza e alla supervisione della
polizia locale, comprese le afferenze penali; alla direzione della pubblica
sorveglianza; all'assolvimento delle operazioni di polizia di frontiera, oltre
che alla acquisizione delle mansioni di intelligence.
Quel che preoccupa
maggiormente di questa struttura, a dir poco “sui generis”, è la sua assoluta
autonomia: sono inviolabili i suoi locali, i suoi beni e i suoi
archivi, come sancito dagli articoli 21 e 22 del Trattato;
le sue comunicazioni non sono intercettabili per nessun
motivo, come recita l'articolo 23; non le
compete l'indennizzo dei danni eventualmente arrecati
alle proprietà e alle persone, come si legge nell'articolo 28;
i gendarmi non possono essere messi sotto inchiesta
dalla giustizia dei paesi ospitanti, come previsto dall'articolo 29, e tanto
altro ancora. Tutto in stridente violazione delle più elementari
norme del diritto internazionale.
In questa nuova e folle idea
dell'Europa, la costituzione di un simile organismo desta non poche
preoccupazioni. Assumendo la prerogativa della più
assoluta autorità e prospettandosi impunibile e inviolabile, esso non somiglia
tetramente e terribilmente alla Gestapo nazista più che
a un normale corpo militare?
Uno tra i più preoccupanti
interrogativi suscitati da una siffatta istituzione riguarda le autentiche
ragioni che ne giustifichino la nascita. Quali interessi reali essa è
effettivamente chiamata a tutelare? Inoltre: perché nessuno ne parla? E, ancor
più: quando diventerà pienamente operativa? Forse quando i popoli sovrani,
oberati dalle esose pretese economiche dei banchieri, proveranno a ribellarsi?
Forse allora ne scopriremo il vero volto?
《Video censurato》
EuroGendFor
la Gendarmeria Europea
in
aiuto ai POTERI FORTI
Addio
carabinieri. E arriva la Forza
di
gendarmeria europea
È stato annunciato lo scioglimento dell'Arma dei Carabinieri che, in un futuro prossimo, potrebbe essere accorpata alla Polizia di Stato, destinata ad essere degradata a polizia locale di secondo livello. Intanto il potere militare viene spostato nelle mani di un corpo sovranazionale chiamato Forza di gendarmeria europea e dotato di piena autonomia, nonché di particolari immunità ed inviolabilità.
ACAB, ovvero All Cops Are
Bastards. Sembra strano che il titolo del film di Stefano Sollima, in queste
settimane al cinema, possa essere – verosimilmente, visto che si riferisce ai
poliziotti (cops) - quasi una giustificazione portata avanti dal
parlamento nazionale con un progetto di legge importante: lo scioglimento
dell'Arma dei Carabinieri.
La notizia ci arriva dall'Unione Nazionale Arma Carabinieri
(UNAC) che giorni fa ha pubblicato una nota che recitava quanto segue: “L’Arma
verso lo scioglimento. L’Unione Europea impone la smilitarizzazione della
quarta Forza Armata e l’accorpamento dei carabinieri alla Polizia di Stato (…).
L’Arma dei carabinieri in un futuro più o meno prossimo, ma certamente non
remoto, è destinata ad un inevitabile scioglimento”.
Nulla di cui stupirsi visto che poco meno di
due anni fa – come al solito nel silenzio totale dei media, pronti ad occultare
notizie di questo calibro - la Camera dei Deputati ratificava all'unanimità
(tutti insieme appassionatamente) l'accordo europeo per la costituzione di una
forza armata speciale, chiamata: Forza di gendarmeria europea (Eurogendfor o
EGF).
L'EGF è il primo Corpo militare
dell'Unione Europea a livello sovranazionale. Composta da forze di polizia
di tipo militare, è legittimata ad intervenire in aree di crisi, sotto egida
NATO, ONU, UE o di coalizioni costituite 'ad hoc' fra diversi Paesi. È previsto,
inoltre, per questa forza di gendarmeria, uno schieramento standard di 800
uomini, mobilitabili in 30 giorni, più altri 1.500 di riserva.
L'Eurogendfor è il
primo Corpo militare dell'Unione Europea a livello
sovranazionale
Ogni attività, e ogni decisione, viene
gestita da due organi, uno politico e uno tecnico. Il primo è il comitato
interdipartimentale di alto livello, chiamato CIMIN, acronimo di Comité
InterMinistériel de haut Niveau, composto dai rappresentanti dei ministeri
degli Esteri e della Difesa aderenti al trattato. L’altro è il Quartier generale
permanente (PHQ), composto da 16 ufficiali e 14 sottufficiali (di cui
rispettivamente 6 e 5 italiani). I sei incarichi portanti (comandante,
vicecomandante, capo di stato maggiore e sottocapi per operazioni,
pianificazione e logistica) sono ripartiti a rotazione biennale tra le varie
nazionalità, secondo gli usuali criteri utilizzati per la composizione di forze
armate formate da più nazioni.
Si tratta quindi, come dicevamo, di un corpo
armato che gode di piena autonomia anche perché non risponde delle sue
azioni né ai Parlamenti nazionali né a quelli europei, ma presenta 'rapporto' (è
alle dipendenze dirette dei Governi, attraverso il sopracitato
CIMIN).
Il trattato di Velsen è l'accordo che
istituisce questo corpo d'armata sovranazionale e che all'articolo 21 stabilisce
l'inviolabilità dei locali, degli edifici e degli archivi di
Eurogendfor.
È prevista anche – all'articolo 22 -
un'immunità da provvedimenti esecutivi dell'autorità giudiziaria dei
singoli stati nazionali, estesa alle proprietà ed ai capitali del corpo di
gendarmeria. L'articolo successivo fa rabbrividire perché decreta che tutte le
comunicazioni degli ufficiali di Eurogendfor non possano essere
intercettate.
Saltandone cinque, e arrivando all'articolo
28, leggiamo che i Paesi firmatari sono in un certo senso obbligati a
rinunciare a chiedere un indennizzo per danni procurati alle proprietà nel corso
della preparazione o esecuzione delle operazioni dell'EGF.
Ma la ciliegina sulla torta, in un paese che
ha vissuto avvenimenti atroci come il G8 di Genova, ce la mette l'articolo 29,
il quale prevede che tutti gli appartenenti all' 'eurogendarmeria' non potranno
subire procedimenti a loro carico a seguito di una sentenza emanata
contro di loro, sia nello Stato ospitante che nel ricevente, in tutti quei casi
collegati all’adempimento del loro servizio.
Il blog Quinto Potere ci spiega poi
come nello stesso trattato sia presente un'intera sezione, intitolata
Missions and tasks, in cui si viene a conoscenza che
Eurogendfor potrà operare “anche in sostituzione delle forze di
polizia aventi status civile”, in tutte le fasi di gestione di una crisi e che
il proprio personale potrà essere sottoposto all'autorità civile o sotto comando
militare.
Tra le altre cose, rientra nei compiti
dell'Eurogendfor:
- garantire la pubblica sicurezza e l’ordine
pubblico;
- eseguire compiti di polizia
giudiziaria;
- controllo, consulenza e supervisione della
polizia locale, compreso il lavoro di indagine penale;
- dirigere la pubblica
sorveglianza;
- operare come polizia di
frontiera;
- acquisire informazioni e svolgere
operazioni di intelligence.
Questo abnorme disegno che vi ho prospettato
è stato ratificato dal nostro Parlamento in men che non si dica. Il 14
maggio 2010 la Camera dei Deputati lo ha approvato. Presenti 443, votanti 442,
astenuti 1. Hanno votato sì 442: tutti, nessuno escluso. In men che non si dica,
anche Palazzo Madama si adopera per far passare il trattato che in poco tempo
riceve l'ok dell'aula.
Il 12 giugno 2010 il Trattato di Velsen entra
in vigore nel nostro bel paese. La legge di ratifica n° 84 riguarda da vicino
l’Arma dei Carabinieri, che verrà assorbita nella Polizia di Stato, e
quest'ultima verrà degradata a polizia locale di secondo livello.
E così dopo aver perso la sovranità politica,
con un governo che non è stato eletto dai nostri cittadini, pezzi di
democrazia continuano a staccarsi. Ora però basta con questi discorsi
noiosi. Zitti tutti: comincia Sanremo.
ERRATA CORRIGE: dopo che diverse persone
avevano commentato il mio ultimo articolo sull’Arma dei Carabinieri e sulla sua
smilitarizzazione, evidenziando più di un dubbio, ho fatto ulteriori
accertamenti analizzando quella che era la news comparsa sull’UNAC e
confrontandomi con l’ufficio stampa del Comando Generale
dell’Arma.
Ho scoperto due cose e, nella mia onestà
intellettuale, tendo a sottolineare due correzioni a quanto avevo scritto
precedentemente:
1) L’Unac non ha nulla a che vedere né con
l’Arma dei Carabinieri, né con qualunque altro organo connesso. E’ solo
un’associazione formata anche da suoi membri ma che, come scritto anche sul suo
sito ufficiale: “operano al solo servizio della gente, tra la gente, lontani dai
palazzi del potere e dai titolati che vi ruotano all'interno. carabinieri
operativi che da tempo ci siamo fatti carico di raccontare la verità al popolo
italiano, sempre più affascinato ed ingannato da una falsa realtà, da false
fiction televisive sulla condizione dei carabinieri e sul riflesso del loro
lavoro sul sistema sicurezza italiano, sempre più in crisi a danno di tutti i
cittadini”.
2) L’ufficio stampa del Comando Generale
dell’ Arma dei Carabinieri, ci comunica che la notizia su una possibile
smilitarizzazione del suddetto corpo è assolutamente da escludere. I carabinieri
faranno parte dell’Eurogendfor ma non verranno smembrati né assorbiti dal nuovo
corpo di gendarmeria.
Eurogendfor, Polizia
della
crisi? Lo
dice la legge.
L'Eurogendfor, la nuova gendarmeria europea, appare sempre più come il braccio armato di un potere finanziario sovranazionale
La vox populi del
momento vuole che Eurogendfor (già ribattezzata dagli spiritosi Eurotransgender)
sia una forza di Polizia antisommossa promossa da vari Stati
europei e impiegabile sugli scenari di rivolta o protesta nei Paesi membri o
terzi, quali la Grecia.
Cosa è Eurogendfor ce lo dice in primis il governo
italiano. Sarebbe una forza di Polizia militare istituita nel 2004, da
impiegare in zone di crisi e di guerra, oppure dove le forze
militari hanno appena lasciato il campo ad un nuovo governo dopo un conflitto.
Operazioni nell'ambito della dichiarazione
di Petersberg, uno dei soliti mille misteriosi trattati,
che prevede "missioni umanitarie o di evacuazione, missioni intese al
mantenimento della pace, nonché le missioni costituite da forze di combattimento
per la gestione di crisi, ivi comprese operazioni di ripristino della
pace". Bosnia Erzegovina e Haiti sono stati due scenari di impiego, roba
più tosta dei blac bloc, almeno fino ad ora. Quando si parla di "gestione di
crisi", insomma, si tratta di crisi di tipo bellico e non certo di
rivolte di piazza. O almeno così dicono.
Continua poi il sito del governo:
Per il momento, la compongono, oltre ai
Carabinieri, uomini della Gendarmeria Nazionale francese, della Guardia Civil
spagnola, della Guardia Nazionale Repubblicana portoghese e della Marechaussee
Reale olandese. (I rumeni partecipano come osservatori)
Interessante è invece questa dichiarazione:
L'Italia fornisce all'Eurogendfor il maggior contributo di
uomini. Insomma, quando si tratta di mettere benzina nelle volanti
di periferia non abbiamo una lira, quando invece bisogna fare i pavoni davanti
agli stranieri siamo sempre in prima fila.
Sempre per rimanere sulle fonti ufficiali,
leggiamo Wikipedia.
La quale riferisce che Eurogendfor non obbedisce ai Parlamenti
nazionali, nel solco della nuova tradizione che vuole i Parlamenti
eletti sempre più insignificanti, ma ai singoli governi. Il che è
inquietante assai, ma c'è almeno un contrappeso: per il dispiegamento
operativo della forza di Polizia, è necessaria l'unanimità dei sei Stati
membri di Eurogendfor. Insomma, non è che uno fa una telefonata:
"Ehi, qui c'è casino per strada, mandatemi i superpoliziotti!". Devono
mettersi prima d'accordo in sei, figuriamoci.
Fin qui le fonti ufficiali. Ma ce ne sono
altre, di notizie ufficiali, un po' meno strombazzate. Per
esempio, il fatto che la base di Eurogendfor si trovi a Vicenza
(sì, proprio dove c'è la base NATO, ma sicuramente è un caso) e che lo Stato
ospitante, cioè noi, sostiene tutte le spese del Quartier
Generale. Scommetto che non ce lo avevano neanche chiesto, ci siamo offerti
volontari.
Ma la cosa più interessante è la
legge uscita sulla Gazzetta Ufficiale del 14 Maggio 2010, in cui si
ratificano alcuni dei soliti misteriosi trattati europei, e che recita tra
l'altro nell'art.4:
3. EUROGENDFOR potra' essere
utilizzata al fine di:
a) condurre missioni di sicurezza e ordine pubblico;
c) assolvere a compiti di sorveglianza pubblica, gestione del
traffico, controllo delle frontiere e attivita' generale
d'intelligence;
a) condurre missioni di sicurezza e ordine pubblico;
c) assolvere a compiti di sorveglianza pubblica, gestione del
traffico, controllo delle frontiere e attivita' generale
d'intelligence;
e) proteggere le persone e i beni e
mantenere l'ordine in caso di
disordini pubblici.
disordini pubblici.
Tutto ciò in contraddizione con quanto visto
finora, ovvero che si tratta di una superpolizia impiegata in casi estremi e
scenari di guerre. Ma quel che dichiarano i vari siti lascia il tempo che trova
di fronte alla legge: e la legge dice che possono intervenire in
piazza. D'altronde, era già scritto anche sul Trattato
di Velsen del 2007: sarà per questo che i trattati restano sempre tanto
misteriosi.
《Video censurato》
il movimento dei forconi e
l'eurogendfor
MES ed
Eurogendfor, il vero
volto
dell'Europa unita?
Prima l'istituzione della nuova
gendarmeria europea, poi il Meccanismo europeo di stabilità, che si configura
come un ente finanziario sovranazionale in grado di condizionare le politiche
economiche dei paesi membri e salvare banche private. L'Europa unita mostra
d'improvviso il suo vero volto, fatto di imposizioni finanziarie e sorveglianza
militare.
Esiste una politica sociale dell'Unione europea? Esistono normative che fissino un salario minimo, che tutelino i diritti dei lavoratori? La risposta a queste domande è no, non esistono. L'Europa unita, per come si presenta adesso, è solo un'unione di tipo finanziario, senza un briciolo di visione sociale condivisa.
L'eurogendfor risulta essere una forza militare di un potere finanziario
Eppure, nonostante la sua ingerenza sulla
nostra vita quotidiana divenga di giorno in giorno maggiore, tale da
sovrastare oramai le decisioni prese dai singoli stati, nessuno si sente in
diritto di pretendere alcunché dall'unione, a livello sociale, di diritti, di
garanzie.
Così, approfittando di quel comune senso di
gratitudine verso l'Europa, vista dai più come un ente portatore di progresso ed
emancipazione, l'Unione ne approfitta per stringere ancora di più il cappio
attorno al collo dei paesi membri. Dopo l'approvazione del Fiscal
Compact, che obbliga al pareggio di bilancio e impone misure drastiche di
riduzione del debito, ecco arrivare un altro pacchetto esplosivo.
Si chiama Mes, acronimo di Meccanismo
europeo di stabilità. È una sorta di fondo salva-stati, che i paesi membri
si impegnano a costituire versando una quota iniziale che varia da paese a paese
(e quote successive decise ad insindacabile giudizio del consiglio dei
governatori). Nel caso dell'Italia si tratta della terza quota per dimensioni
(dopo Germania e Francia), pari a circa il 18 per cento del totale. Circa 126
miliardi di euro solo come quota iniziale, che se ne escono dalle nostre casse
già stremate. Per finanziare cosa?
Leggiamo all'articolo 12, comma 1, che
"Ove indispensabile per salvaguardare la stabilità finanziaria della zona euro
nel suo complesso e dei suoi Stati membri, il MES può fornire a un proprio
membro un sostegno alla stabilità, sulla base di condizioni rigorose commisurate
allo strumento di assistenza finanziaria scelto. Tali condizioni possono
spaziare da un programma di correzioni macroeconomiche al rispetto costante di
condizioni di ammissibilità predefinite".
Nelle sue linee generali il Mes si configura
come uno strumento per legittimare l'ingerenza europea nelle politiche
economiche dei paesi membri.
Se poi andiamo a sbirciare fra le finalità
dell'organismo, ci accorgiamo che le tipologie dei suoi interventi sono divise
in due categorie: quelli di “assistenza precauzionale” di un paese membro in
crisi, effettuata dopo un'accurata analisi in collaborazione con il Fmi
(art.14); e quelli di “ricapitalizzazione delle istituzioni finanziarie
di un membro del MES” (art.15).
Leggiamo meglio questo articolo 15:
“Il consiglio dei governatori può decidere di concedere assistenza finanziaria a
un membro del MES ricorrendo a prestiti con l'obiettivo specifico di
ricapitalizzare le istituzioni finanziarie dello stesso membro del
MES”.
In pratica il consiglio dei governatori del
Mes, composto dai ministri delle finanze dei paesi membri, può decidere
autonomamente di salvare una qualsiasi banca privata europea con i soldi
pubblici forniti da tutti gli stati.
Se poi analizziamo il Mes nel contesto
generale dei nuovi organi istituiti dall'Unione, il quadro si fa persino più
cupo. Pensiamo all'istituzione della nuova forza di gendarmeria europea:
l'Eurogendfor.
Mes ed Eurogendfor hanno molte cose in
comune. Si tratta in entrambi i casi di organismi sovrastatali, che agiscono
autonomamente, i cui membri godono di immunità totale e non devono
rendere conto a nessuno degli stati membri delle decisioni prese. Uno è un
organismo finanziario, l'altro militare.
È questo il senso dell'Europa unita voluta da
illustri pensatori come Mazzini e Voltaire? Un'insieme di politiche
finanziarie e di strumenti repressivi? Che significato ha dirsi orgogliosamente
cittadini europei, se non esiste ancora un briciolo di politica comunitaria a
tutela dei cittadini?
I segnali sono preoccupanti. Quel potere
strisciante che per decenni si è nascosto nei meandri di una società liquida, ed
ha anestetizzato i propri sudditi attraverso la cultura del benessere e dei
consumi col mito della libertà, sembra aver cambiato strategia, ed essere
intenzionato a venire alla luce del sole. È in corso un attacco frontale ai
diritti dei cittadini d'Europa. Saremo in grado di rispondere?
APPROFONDIMENTO
Molti hanno parlato del trattato di Maastricht o del
Trattato di Lisbona e di altri trattati, ma pochi hanno LETTO cosa c’è scritto
davvero perchè non hanno seguito le disamine del parlamento Europeo e le
modifiche ad essi apportate (in peggio per le libertà individuali). Ma
altrettanto pochi eletti sanno del “TRATTATO DI VELSEN” (Olanda). In tanti sono
pronti a scommettere sulla capacità dell’uomo di sconfiggere ogni minaccia che
mina la libertà e la democrazia dei popoli, ma contrariamente a quanto la
maggioranza crede (per fede umanistica cieca) in Verità è proprio esattamente il
contrario!
TESTO del trattato di Velsen . E' un trattato firmato all'unanimità ( un solo astenuto ) . In una voce minore , nell'art. 29/3 si dice "I membri del personale di EUROGENDFOR non potranno subire alcun procedimento relativo all'esecuzione di una sentenza emanata nei loro confronti nello Stato ospitante o nello Stato ricevente per un caso collegato all'adempimento del loro servizio" . Si tratta di un trattato senza precedenti. Nel trattato di Velsen , gli uomini di una forza armata non sono più soggetti all'applicazione di sentenze della magistratura dei paesi ... Si tratta di un trattato di portata eccezionale NON VEICOLATO DALL'INFORMAZIONE PUBBLICA .Viene istituita una forza che può intervenire tra il Regno di Spagna, la Repubblica Francese,la Repubblica Italiana, il Regno dei Paesi Bassi e la Repubblica Portoghese. Una delle molteplici "particolarità" è che chi comanda questa forza di fatto sono pesantemente Germania e Inghilterra, ed entrambi non sono soggette a questa forza . E' come se il Sud Europa potesse ricevere un trattamento differente rispetto al Nord Europa . Questo trattato rispetta la costituzione Italiana o potrebbe essere reso nullo ?
Vedete anche il prossimo post : Trattato di Velsen
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