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martedì 29 luglio 2025

🕊✝️ IMPORTANZA DELLA PRATICA DEL DIGIUNO

IMPORTANZA DELLA PRATICA DEL DIGIUNO


"Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame. Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: se sei Figlio di Dio, di che questi sassi diventino pane, ma egli rispose: sta scritto: non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio (Dt 8, 3)"

(Mt 4, 1-4)


"Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti senza mangiare pane e senza bere acqua, il Signore scrisse sulle Tavole le parole dell'Alleanza le dieci parole"

(Es 34, 28)


"I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo... Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si impietosì riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece".

(Gio. 3,5-10)


"Verranno però giorni quando lo sposo verrà il loro tolto e allora digiuneranno..."

(Mt. 9,15)


"E nessun versa vino nuovo in altri vecchi... ma vino nuovo in altri nuovi".

(Mc. 2,22)


"Allora i discepoli, accostatisi a Gesù in disparte, lo chiesero: perché non abbiamo potuto scacciarlo? (il demonio dell'epilettico indemoniato). Ed egli rispose: per la vostra poca fede questa razza di demoni non si scacciò se non con la preghiera e il digiuno".

(Mt. 17, 19-21)


"Ordunque ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con canti e lamenti. Lacerativi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore vostro Dio, perché egli è misericordioso e benigno, tardo all'ira e ricco di benevolenza e si impietosisce riguardo alla sventura"

(Gio 2, 12-13)


...Ecco nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate tutte le vostre opere. Ecco voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui. Non digiunate più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro chiasso. E forse questo il digiuno che brama il giorno in cui l'uomo si mortifica? Forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Si-gnore? Non è piuttosto questo il digiuno che voglio. Sciogliere le catene iniquie, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi...? Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vede nudo, senza togliere gli occhi da quelli della tua carne?                                                                  Allora la tua luce sorgerà come l'aurora, la tua ferita si rimarginerà presto...".

(Isaia 58, 3-8)


"Voglio dunque che gli uomini preghino, dove si trovino, alzando al cielo mani pure senza ira e senza contese...".

(1Tm 2,8)


"Sarà piegato l'orgoglio degli uomini, sarà abbassata l'alterigia umana: sarà esaltato il Signore, Lui solo in quel giorno e gli idoli spariranno del tutto

(Is 2,17-18)


"Voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri: ogni burrone sia riempito, ogni monte e ogni colle sia abbassato; i passi tortuosi siano diritti; i luoghi impervi spianati".

(Lc 3,4-5)

Anche se la Chiesa ha notevolmente alleggerito le prescrizioni che riguardano la pratica del digiuno, tuttavia il digiuno non è abolito, né vietato ma anzi assume di questi tempi anche come pratica ascetica un'importanza rilevante nella vita del cristiano che desidera vivere in stretta comunione con Dio. Nel cammino di vita nuova del cristiano, il digiuno è un formidabile mezzo di purificazione e di crescita interiore.

I padri Apostolici e gli Apologisti del II secolo, vedono il cammino della vita di fede cristiana, come la gara di un atleta: occorre un continuo allenamento a "morire a noi stessi e alle nostre passioni" per essere sempre più liberi di salire in alto verso nuovi traguardi e perché non siamo appesantiti dal nostro "uomo vecchio" che è morto al peccato (Rm 6/Col 3,3). È quanto raccomanda S. Paolo ai Galati in un momento di rilassamento morale e di "inquinamento" della Fede..." Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi. State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù correvate così bene; chi vi ha tagliato la strada che non obbedite più alla Verità? (Gal 5, 1-7).

Attraverso la pratica della mortificazione e della rinuncia, noi, rinnegando la scelta "originale" del primo uomo, che disobbedì e rifiutò il disegno di Dio su di lui, per la sua piena realizzazione nella felicità riaffermiamo la centralità di Dio e la nostra totale dipendenza da Lui, come nostro unico bene. Questo avviene quando noi vediamo il digiuno come rinunciare al nostro progetto di vita (ai progetti terreni, umani, materiali, fini a se stessi...) per abbandonarci ad accogliere pienamente il progetto di Dio per noi. Lo spiega ancora bene S. Paolo ai Colossesi...". Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù... pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra... mortificate dunque quella parte di voi che appartiene alla terra: formicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e quella avarizia insaziabile che è idolatria" (Col. 3, 1-2.5).            Il digiuno visto in questo senso non è un disprezzare le cose buone che sono nel mondo, le quali comunque ci provengono dal Creatore come Dono per noi.

È un riaffermare la centralità di Dio, è un mettere ogni cosa al suo giusto posto nella scala dei valori eterni. È un rinunciare a noi stessi, è uno spogliarci interiormente per riaffermare la centralità e la Signoria di Dio nella nostra vita. È un rinunciare ad ascoltare solo noi stessi, fare un po' di silenzio, un po' di deserto (anche nell'attività frenetica degli organi interni del corpo) per poter ascoltare Dio in povertà assoluta "Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio"(Dt. 8,3) In questo mondo con il suo ritmo di vita frenetico, tutto pare accelerato, esasperato. Dobbiamo prendere decisioni importanti in tempi più rapidissimi Spesso la nostra giornata trascorre veloce tra gli impegni di un pasto frettoloso e mille preoccupazioni di ogni genere.... Pare quasi che il nostro attuale modello di vita sia stato pensato e impostato in modo tale da non lasciarci concretamente il tempo necessario per fermarci a riflettere, in quanto la riflessione potrebbe portarci a delle constatazioni amare e forse, in molti casi,spingerci a prendere delle decisioni conseguenti.... Gesù lo disse già duemila anni or sono "Convertitevi perché il Regno di Dio è vicino... Voi non potete servire a due padroni" (cfr. Mt. 4, 17/Lc. 16, 13). Il digiuno vuole riaffermare proprio la necessità di questa "conversione", di questa "fermata" per riflettere e impostare le nostre scelte sulla scala dei valori eterni. Ma il digiuno è ancora di più: infatti la pausa di riposo di cui godono gli organi del cor-po, ottiene come effetto un alleggerimento e un benessere anche fisico,mentre di pari passo avviene una purificazione interiore che ci permette di ascoltare meglio,la voce soave e suasiva della "brezza dello Spirito"(1Re. 19, 12-13) che sussurra al nostro cuore, con "gemiti inenarrabili" (Rm. 8, 26-27) le dolci Parole d'Amore della Fedeltà di Dio per noi....

Ecco perché senza una "pausa", nel ritmo della nostra vita quotidiana, con i suoi rigidi dettami (produzione-consumo) la voce dello Spirito rischia di essere spenta... È come la "patina" o come l'incrostazione o l'ossidazione che si deposita sul vetro di una vecchia finestra, affacciata su una strada congestionata dal traffico. L'immagine che passa attraverso quel vetro imbrattato non rende più precisa l'idea del paesaggio che vi è là. Condizionati e limitati da quelle immagini false e da quei rumori assordanti, non riusciamo più ad orientarci, come dovremmo, e anche i nostri punti di riferimento rischiano di diventare confusi. Occorre allora mettersi in una posizione nella quale si possa vedere e considerare la situazione nel modo più favorevole, per orientarci meglio.

Il digiuno ci aiuta e ci purifica interiormente, ci toglie man mano tutte quelle incrostazioni che si sono depositate e attaccate sullo "specchio" di noi stessi, dentro la nostra coscienza, là nel fondo del nostro "cuore". Aiutandoci a liberarci dai nostri progetti secondo la carne, dalle nostre ambizioni umane, dalle false sicurezze e dai falsi valori del mondo, dalle preoccupazioni del giorno che passa, dal nostro egoismo dal nostro amore proprio... che ci appesantiscono e ci trascinano verso il basso, saldamente ancorati al mondo...". Là dov'è il tuo tesoro sarà anche il tuo cuore... perché nessuno può servire a due padroni" (Mt 6, 21-24). Certamente i piedi vanno tenuti per terra... ma il cuore va in alto (come professiamo nella Preghiera Eucaristica della S. Messa)..."rivolto verso il Signore..."

Il capitolo 58 di Isaia (Is 58, 3-8) L'intero brano è riportato nella pagina d'inizio), ci insegna l'autentico spirito che deve animare il nostro digiuno. Non è tanto il digiuno come pratica in sé che può ottenerci qualche merito davanti a Dio. È con la rinuncia al nostro "io" e alle cose a cui siamo attaccati, che noi possiamo aprirci al vero Amore che solo Dio può e vuol donarci e con un "cuore nuovo" (Ez 36,26) vedere i bisogni del Fratello e riconoscere Dio in Lui.... "Lavatevi, purificatevi, togliete il male dalle vostre azioni dalla mia vista... soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova" (Is 1,16-17).

C'è un binomio inscindibile Digiuno-Conversione/Preghiera-Amore, che qualifica il digiuno come pratica ascetica, in quanto solo se veramente c'è la spogliazione del nostro uomo vecchio,può risorgere il nuovo. Solo spogliandoci del nostro amor proprio e il nostro egoismo meschino (e sempre ben camuffato...) possiamo vedere e riconoscere la necessità dei Fratelli e sentirci mossi ad accogliere nel nostro cuore le loro sofferenze e poi agire di conseguenza.

Il termine "Metanoia" ci rende bene l'idea di un cambiamento alla radice che implica cambiamenti di vita in profondità, perché il Regno di Dio è vicino, è presente e il tempo che mi è donato, il tempo per me è ora, è adesso... il passato è passato, ormai l'ho vissuto... non lo dimentico ma l'ho superato... il futuro non mi appartiene perché è nelle mani di Dio! È mio soltanto l'attimo presente, è ora che devo scegliere.!

La vita è un cammino "in avanti", fatto di tanti momenti presenti in cui devo scegliere. È oggi, è adesso che scelgo per domani e confermo e avvaloro il mio "ieri"... Lo dice bene ancora S. Paolo: "Vi esortiamo a non accogliere invano la Grazia di Dio. Egli dice infatti: al momento favorevole ti ha esaudito e nel giorno della Salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della Salvezza!" (2Cor. 6, 1-2).

Visto in questa ottica, il digiuno non è più auto-punizione, dovuta ad un sentimento di colpa (patologia spirituale), ma assume il significato di valutazione oggettiva di ciò che è vero e giusto (Fil. 4,8) e rispettivamente non vero e non giusto, in un'ottica di Fede e di abbandono a Dio. È una vera e propria disincrostazione dalle cose effimere che continuamente ci propone il mondo, una vera rivoluzione in noi stessi!

Questo digiuno è un'autentica Professione di Fede applicata in direzione dell'unico vero valore, che è Dio!

Con il digiuno impariamo a dominare noi stessi, ad avere un corretto uso dei beni del mondo e a purificare la nostra vita spirituale. Tutto questo aumenta la nostra libertà e ci apre un "orizzonte" sempre più vasto nelle vie dello Spirito. Con il digiuno poi, impariamo a valorizzare le cose semplici, come ad esempio il pane; cose che diamo per scontato ci siano dovute, mentre in realtà esso scarseggia o manca ai due terzi dell'umanità...

Nel Vangelo, Gesù sottolinea più volte la necessità del digiuno come mezzo di purificazione e libertà interiore... lo pone addirittura come una "tappa" fondamentale nella pratica della "liberazione dagli ossessi"... Ai discepoli che chiedono a Gesù come mai non sono riusciti a scacciare un demonio da un uomo, Gesù risponde: "per la vostra poca Fede... certi demoni non si scacciano se non con la Preghiera e il digiuno" (Mt 17, 20-21).


Il digiuno come preghiera

Il digiuno, come pratica ascetica e di purificazione, tende a portare l'uomo verso la Santità. È un cammino irto e scosceso, fatto di passaggi difficili: privazione, preghiera, rinuncia, spogliazione, deserto, carità, abbandono in Dio. Non è detto che sempre si riesca a raggiungere queste "alte vette spirituali", tuttavia la meta e la finalità del nostro digiuno, deve sempre tendere a ciò ed avere come frutto la gioia e la pace. Infatti il pericolo di accostarci al digiuno solo come pratica materiale(non accompagnato dalla preghiera e dal silenzio interiore)è quello di compiere soltanto una pratica terapeutica a livello fisico.

Si può digiunare e restare dei grandi superbi, delle persone piene di sé... "O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo" (Lc. 18, 11-12).

 Occorre digiunare con il cuore, non digiunare per abitudine o perché si deve Fare, ma digiunare per chiedere a Dio luce per agire, il dono dell'umiltà, l'Amore Suo... Senza la Preghiera il digiuno zoppica, senza il digiuno la Preghiera zoppica e a volte manca l'energia necessaria a prendere una decisione importante, uno spostamento di rotta. Il digiuno rinvigorisce la nostra Preghiera e aumenta la nostra Fede. Per usare le parole di un noto Sacerdote...: "Solo con la Preghiera potrete digiunare; solo con il digiuno potrete Pregare come si deve".

Quando il digiuno

Il digiuno inteso nel senso tradizionale della parola, cioè astenerci dai cibi e dalle bevande o comunque nutrici in modo molto limitato (es. a pane e acqua soltanto), in genere va fatto il giorno che ci ricorda la Passione del Signore Gesù, cioè il Venerdì perché nel giorno di Venerdì, che coincide con il giorno della "parasceve" ebraica (= che significa preparazione per il giorno del sabato, cioè festivo); il Signore Gesù "che non aveva fatto della Sua Divinità un tesoro geloso, ma si era spogliato assumendo la condizione di servo" (Fil. 2, 6-7) "dopo aver amato i suoi che erano nel mondo (cioé noi), li amò sino alla fine" (Gv. 13,1). In quel giorno, più di tutti gli altri, il Cristiano deve ricordarsi in modo particolare che è un salvato senza meriti e Chi lo ha salvato. In genere i più convinti sostenitori del digiuno (tra cui ricordiamo i Messaggi della "Regina della Pace" di Medjugorje...), lo fanno il Mercoledì e il Venerdì.

Il Mercoledì poi, la Liturgia Pasquale ci ricorda il giorno del tradimento dell'Apostolo Guida, che ha tradito e venduto Gesù per trenta monete d'argento (Mt 26, 15) e l'ultima cena, la Cena Pasquale di Gesù, in cui Egli istituì l'Eucarestia: "Fate questo ogni volta in memoria di Me" (Mt 26, 26-28).

Appunto il Mercoledì, col digiuno, intendiamo piegare le ginocchia davanti a Gesù (Fil 2, 10), in segno di Fede e di Amore, chiedendoGli che la sua Passione ci liberi dal potere e dalle trame del nemico infernale.

Si può anche digiunare in modo parziale per più giorni (es. novene di Preghiere e digiuni), per ricorrere in modo particolare alla Misericordia di Gesù. Il digiuno in definitiva lo si può fare nei momenti più svariati, purché si tengano sempre presenti le caratteristiche di cui abbiamo precedentemente parlato.

Quale digiuno

Il digiuno migliore e più gradito a Dio sarà sempre il digiuno dal peccato e dai vizi. Tuttavia, visto che resta in noi una certa fragilità come conseguenza della nostra "natura decaduta", è auspicabile praticare il digiuno dai cibi anche come "atto" di continua conversione e purificazione.

Il digiuno dai cibi, da cui sono sempre dispensati gli ammalati e le persone veramente deboli, può essere praticato da tutti gli altri con profitto. Il digiuno del corpo deve essere manifestazione tangibile di un impegno preso nel nostro cuore ("Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore" (Mt 22, 37). L'importante è l'impegno, lo spirito che lo deve animare: allora il digiuno può avvenire in tanti modi. Molti Fratelli affermano di non riuscire a digiunare dai cibi, e questo ci mostra come in realtà siamo attaccati e dipendenti ormai da uno stile di vita impostato in un "certo modo" (a volte ci nutriamo anche in modo disordinato e non salutare...).

Il digiuno può essere fatto in tanti modi: ad esempio, rinunciando alle passioni,a certi piaceri (una cena fuori in meno ecc.)  alle sigarette - all'alcol - e specialmente alla televisione. Molti sono concordi oggi nel riconoscere il danno arrecato alle famiglie dalla televisione, che con la sua carica distruttiva, con i suoi messaggi disgreganti entra direttamente dentro e mina la Famiglia al cuore! La televisione ha tolto alla Famiglia il tempo per pregare e per parlare tra loro tra gli stessi membri,le ha tolto la pace! Dobbiamo avere il coraggio di digiunare dalla televisione

Ogni mortificazione dei sensi, quando fatta in un'ottica di conversione-preghiera, è digiuno e quindi gradita a Dio e utile alla nostra crescita interiore. Potremmo citare ad esempio la mortificazione degli sguardi (il senso della vista); la rinuncia alle mortificazioni - ai giudizi temerari e ai discorsi lascivi... sono ottime forme di digiuno.

Pensiamo che il digiuno, come astensione dai cibi, abbia anche una sua origine biblica e che sia stato sempre praticato nella storia della Chiesa e quindi conservi una sua validità storica (oltre all'indiscusso valore spirituale), in quanto tanti Santi di tutti i tempi lo hanno praticato con profitto. Resta tuttavia la piena libertà di scegliere la forma di digiuno che riteniamo ci possa essere più possibile, sempre tenendo presenti le finalità che devono contraddistinguere un atto di rinuncia in senso cristiano.

Chi può digiunare

Se intendiamo il digiuno in senso stretto, allora questo tipo di digiuno sarà sconsigliato alle persone ammalate o deboli di mente; mentre possono praticare tutti gli altri, specialmente i giovani e i sani. Tuttavia oggi il digiuno assume un significato molto ampio e copre una moltitudine di possibilità e in questo caso ognuno di noi, con un po' di buona volontà, troverà certamente la forma di digiuno che gli è più confacente. Tutti possiamo digiunare, soprattutto coloro che nei gruppi di Preghiera si sono incaricati di servire i Fratelli (animatori, membri della "Pastorale" ecc.) e quelli che fanno parte dei "gruppi carismatici di intercessione" a favore dei Fratelli.


Il digiuno come atto di gioia

Quando Gesù apparve Risorto ai Discepoli sulla sponda del lago di Tiberiade (Gv. 21)... "Simon Pietro appena vide che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare" "(Gv. 21,7) Evidentemente Pietro deve aver provato in quel momento una grande gioia e un grande desiderio di incontrare subito il Signore, tanto da lasciare la barca, pesante della pesca, per raggiungere a nuoto più in fretta il Signore. Il digiuno, quando è "mosso" dallo Spirito, è un atto di gioia, non di rinuncia. Si avverte come Pietro il desiderio di "spogliarci", di lasciarci alle spalle le cose che ci appesantiscono, per raggiungere più in fretta il Signore, perché sia un incontro più autentico.

Durante il digiuno si ricevono sempre dei "segni", delle luci particolari nel cuore, tanto da desiderare già il prossimo momento di intimità con Lui. Ma deve restare un momento intimo tra il Signore e me, che gli altri non devono conoscere. Cioè digiunare... senza suonare tromba.

Il digiuno se tende alle "alte vette", come abbiamo detto prima, ci porterà gioia, altrimenti ci renderà meno sereni, perché sarà per noi come un peso. ...È Gesù stesso che ce lo insegna nel Vangelo: "e quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non vede che tu digiuni, ma solo il tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà" (Mt 6, 16-18).

Il digiuno come atto di umiltà

Abbiamo detto che occorre digiunare senza "suonare tromba", cioè il digiuno deve essere un atto intimo e segreto che presuppone un incontro intimo tra due persone E uno dei punti forti del digiuno per la crescita dell'Anima sta proprio nella sua segretezza "e quando digiunate non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano" (Mt. 6, 16). Dio sà donare nel segreto del cuore, luci particolari, che non potranno mai essere contemplate in questo mondo, se non in quel modo. "Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udi, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano" (1Cor. 2, 9). Ecco perché sarebbe necessario soprattutto quando si digiuna in segreto e povertà, accogliere il Signore Gesù nel nostro cuore specialmente attraverso il nutrimento Eucaristico: rinunciando così al pane della terra per scegliere il Pane del cielo. "Ecco, sto alla porta e busso, Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed Egli con me" (Ap 3, 20). Meditando poi sull'insegnamento che ci viene dal racconto evangelico del "Fariseo e del Pubblicano" (Lc 18, 9-14), ricordiamoci sempre che arrivare al digiuno è un Dono ma anche una prova e la prova dell'umiltà viene dopo aver digiunato.

Colui che mangia non disprezzi chi non mangia. Chi non Mangia non giudichi male chi mangia... chi sei tu per giudicare un servo che non è tuo(Rm 14, 3-4)

Se pertanto ciò che facciamo è mosso dallo Spirito, allora da Dio e solo in Dio che può trovare la sua piena realizzazione. "Avete obbedito di cuore e siete diventati servi della giustizia" (Rm 6, 17-18).

È questa la prova dell'umiltà: che tutto sia fatto con dolcezza e con rispetto, con una retta coscienza (1Pt 3, 15-16). Nella vita alla sequela del Maestro "vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti" (1Cor 12,6)... Ciascuno allora, alla luce della Parola di Dio, deve agire per il Signore secondo la propria coscienza, ma sempre con una grande Carità... "Non divenga motivo di biasimo il bene di cui godete!Il regno di  Dio infatti non è questione di cibo o di bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo" (Rm 14, 16-17).

Lode e gloria a Te, Signore Gesù!

Preghiera nel tempo del digiuno

Padre Santo e Onnipotente:

tutto nel mondo oggi, pare ribellarsi a Te.

C'è un "fronte di ribellione a Te, o Padre, che alza la sua voce arrogante.

Anche dentro di me sento, a volte, una voce invitante che mi esorta a prendere a piene mani ciò che "mi spetta" perché è mio! E quanti progetti, questa voce che è in me, mi ha già prospettato per il mio futuro per la mia "felicita".

Quest'oggi di nuovo mi chiedo, Padre, quale senso dare alla mia vita, perché non sia sciupata.... Mi chiedo se veramente ho scelto Gesù come mio personale Signore e Salvatore. Sento, Padre, di non aver ancora "tagliato" definitivamente i ponti con il mio "uomo vecchio", che pretende ancora una parte nella mia vita.

Oggi, Padre, con questo digiuno voglio proclamare solennemente a me stesso e al mio cuore, che Tu sei veramente il Signore e Padrone della mia vita e che essa dipende solo da Te.

Con questo digiuno, pertanto, Padre, non intendo disprezzare tutte quelle cose che Tu mi hai dato in Dono per il giorno presente, ma desidero ringraziare e riconoscere in Te, o Padre, Colui che me le ha donate. Dammi ancora il pane quotidiano, da a tutti questo pane, aiutaci a distribuirlo in modo equo a dividerlo, perché possa moltiplicarsi... Questo pane che manca a chi ne ha bisogno per la vita. Padre, aiutami a non disprezzare o sciupare nulla di ciò che serve alla vita, per la vita

Padre, con il digiuno di oggi, desidero anche affermare e riconoscere la mia situazione passeggera, come ospite in esilio, in questo mondo che un giorno dovrò lasciare, spoglio di tutto quello che ora ho, così come ci sono venuto.

Ti offro poi questo digiuno per la pace nel mondo:

le ambizioni di potere, la brama del dendenaroa sete di potere, gli interessi egoistici, fomentano l'odio,che scatena le guerre più sanguinose, per la rovina e la disperazione di milioni di esseri innocenti. Come dice il profeta: "Ho davanti rapina e violenza e ci sono liti e si muovono contese" (Ab. 1), "Invidiate e non riuscite ad ottenere, combattete e fate guerra!" (Gc. 4).

Padre, ti offro questo digiuno per tutti gli uomini che vivono accecati e schiavi delle cose materiali, dei beni del mondo... Il regno che vogliono costruire gli uomini, o Padre, è un regno di egoismo e di oppressione; che venga il Tuo Regno!

Digiuno anche per i milioni di uomini che soffrono la fame e la povertà, aspettando aiuto e solidarietà. Padre, quanti uomini vivono accecati e "chiusi" nelle loro ricchezze e quanto poco riesco a fare io che vivo nell'abbondanza!

Oggi, Padre, voglio ricordarti in modo particolare tutte le Famiglie che non c'è più pace e tutti gli uomini e le donne che vivono nel peccato e tutti i giovani che seguono il miraggio dell'odio e della violenza. Padre, accetta questo digiuno per la pace dei cuori.

Padre, nel Nome di Gesù, oggi digiuno anche perché Tu apra il mio cuore ed io possa vedere e capire chiaramente ciò che Tu vuoi da me. Liberami da tutte le passioni che combattono nelle mie membra e muovono guerra al Tuo Santo Spirito che è in me, per appesantire la mia Anima. Purificami o Signore, purifica la mia Anima, purifica il mio cuore... Rendimi vittorioso su di esse. Donami la Tua Grazia; donami Gesù, fammi vero discepolo! Ti affido anche la mia Famiglia. Santificala e mantienila unita nella concordia, dona la pace a chi confida in Te.

Padre, aiutami a rinunciare al peccato e a tagliare definitivamente tutti i ponti con le seduzioni del male... Liberami dal maligno!

Sii Tu da oggi sempre più il mio unico Sovrano... Gesù e Maria hanno digiunato prima di me, per poter accogliere in pienezza la Tua volontà, affinché non manchi agli uomini il vero Pane della Vita. Ti chiedo, Padre, con questo digiuno, di darmi oggi, di darmi ancora, di darmi sempre il Pane del Cielo... I nostri antichi padri mangiarono la Manna nel deserto e morirono.... Padre, dona a noi il Pane del Cielo! Donaci il Pane di Vita Eterna! Donaci lo Spirito Santo!

Padre, dammi Gesù!

Grazie Padre! Gloria Lode e Onore a Te, nei secoli dei secoli! e Lode e Gloria a Te, o Signore Gesù! Amen!

Gloria al Padre, al Figlio e...



Grazie al libro : preghiera di liberazione e guarigione,comunitaria e privata,preghiere di abbandono preghiere nella sofferenza. (Autori vari) a tutti i fratelli e sorelle sofferenti nel corpo e nello Spirito.

Pro manuscripto edizione extracommerciale ad uso interno e privato dei gruppi di preghiera del Rinnovamento nello Spirito 



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venerdì 18 luglio 2025

⚔️🛡 Il Combattimento Spirituale comincia nella tua mente 🧠

 In 2 Corinzi 10:4, Paolo dice che le nostre armi spirituali possono distruggere le fortezze di Satana. Armi come la preghiera, la lettura della Parola, l'obbedienza, la meditazione della Scrittura, il digiuno e il servizio possono far saltare le fortezze del diavolo. Ed è quello che dobbiamo fare. Queste fortezze non hanno bisogno di essere rimaneggiate. Dio non ci dice di conquistarle, cambiare le serrature e usarle per Lui. Le fortezze di Satana devono essere abbattute. 

Dobbiamo anche abbattere quelle alte pareti divisorie (v. 5), inclusi i "ragionamenti", quei pensieri ribelli che ci portano lontano dalla conoscenza di Dio. 

Amico, non sei responsabile di ogni pensiero che ti viene in mente. Satana può piantare pensieri nella nostra mente. Ma sei responsabile di ciò che ne fai una volta che sono lì. Il nostro compito è riconoscere e respingere i pensieri malvagi. Questa è l'idea alla base dell'affermazione di Paolo sul fare "prigioniero ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo" (2 Corinzi 10:5). Questo è il linguaggio della guerra. Quando il nemico ci invia uno dei suoi pensieri, dobbiamo afferrare quel pensiero e prenderlo in ostaggio. 

Possiamo farlo dicendo a noi stessi: "Questo pensiero non è come i pensieri di Dio. È contro Dio e la Sua volontà rivelata. Non importa quanto bene mi faccia sentire questo pensiero, o non importa quanto mi faccia sentire ansioso, non importa quanto io possa voler agire su di esso o preoccuparmene, è un pensiero dall'inferno, inviato dal nemico. Nell'autorità di Cristo, lo renderò mio prigioniero e lo respingerò". 

Quando riusciremo a farlo con successo giorno dopo giorno, inizieremo a vincere alcune serie battaglie spirituali. Chi controlla la mente controlla la guerra. Quando fai prigionieri quei pensieri vaganti, Satana perde il suo controllo su di te. 

E mentre non tutta l'ansia con cui le persone lottano è puramente una questione spirituale, per alcuni si basa su uno squilibrio di sostanze chimiche nel corpo o su traumi passati che fungono da fattori scatenanti, questo approccio verso il superamento dei pensieri ansiosi può aiutare a ridurla. Potrebbe non rimuoverla del tutto se una persona lotta con sintomi fisici, ma può fornire un modo per gestirla. Ma per farlo, devi rendere ogni pensiero prigioniero di Cristo. 

Nessun esercito può permettersi di avere truppe nemiche che corrono libere dietro le sue linee, seminando scompiglio e sabotando le sue armi e le sue difese. 

Potresti pensare, Tony, sembra troppo facile. Se sei stato un prigioniero di guerra spirituale per molto tempo, potresti pensare che le fortezze di Satana siano troppo difficili da conquistare. Potresti pensare che la battaglia sia senza speranza, che i problemi siano troppo grandi. Ma questo è uno dei motivi per cui abbiamo così tanti problemi. Rendiamo la vita cristiana più difficile di quanto la renda Dio. Sì, ci sono problemi difficili. Non voglio minimizzarlo. Ma molti dei problemi che stiamo affrontando non sono così difficili come li poniamo, perché li affrontiamo con un atteggiamento disfattista. 

Qual ​​è la differenza tra una persona che Dio libera in ventiquattro ore e una per la quale ci vogliono ventiquattro anni? Nella maggior parte dei casi, credo che la differenza sia nella mente. Quando il pensiero cambia, le azioni cambiano. E poi le fortezze cadono. 

Lascia che ti fornisca un esempio di come funziona. Giosuè e l'esercito d'Israele giunsero alla città di Gerico, che era circondata da alte mura (Giosuè 6). Sembrava inespugnabile. Era una fortezza. Dio disse a Israele di marciare intorno alla città per sei giorni e poi di marciare intorno ad essa sette volte il settimo giorno. Allora i sacerdoti dovevano suonare le trombe, il popolo doveva gridare e il muro sarebbe caduto. 

Immagina Giosuè che dice: "Scusa, Signore, ma questa è una guerra. Queste persone sono il nemico. Sono forti. Potresti per favore darmi delle istruzioni militari?"

Giosuè non l'ha fatto, ovviamente. Obbedì a Dio e quando i sacerdoti suonarono le trombe e il popolo gridò, quel muro crollò all'istante. Il muro è caduto perché il popolo l'ha abbattuto secondo la via di Dio. Se avessero usato metodi umani, sarebbero stati sconfitti.

Questa è la domanda che ci poniamo sempre: useremo metodi umani o divini? Usare il metodo di Dio fa risparmiare molto tempo e dolore. Fidati di Dio per i tuoi piani di battaglia, obbedisci alla Sua Parola, rendi prigionieri i tuoi pensieri sotto la Sua autorità, e otterrai una vittoria dopo l'altra nella guerra spirituale. 

Tony Evans


(Ebrei 13:16)

[16] Non dimenticate di fare il bene e di mettere in comune ciò che avete. Perché sono questi i sacrifici che piacciono al Signore. 


(Romani 12:2)

[2] Non adattatevi alla mentalità di questo mondo, ma lasciatevi trasformare da Dio con un completo mutamento della vostra mente. Sarete così capaci di comprendere qual è la volontà di Dio, vale a dire quel che è buono, a lui gradito, perfetto.


(Giacomo 4:1-10)

[1] Da dove vengono le lotte e i contrasti che ci sono tra di voi? Vengono dalle passioni che continuamente si agitano e combattono dentro di voi. [2] Voi desiderate qualcosa, e se non potete averla, allora siete pronti a uccidere. Voi avete voglia di qualcosa, e se non riuscite a ottenerla, allora vi mettete a lottare e a far guerra. In realtà, voi non ottenete ciò che desiderate, perché non sapete chiederlo a Dio. [3] E se anche chiedete, voi non ricevete niente perché le vostre intenzioni sono cattive: volete sprecare tutto nei vostri piaceri. [4] Siete infedeli, come una donna adultera. Ma non sapete che essere amici di questo mondo significa essere nemici di Dio? Dunque chi vuol diventare amico di questo mondo finisce per diventare nemico di Dio. [5] Certamente la Bibbia non parla invano quando dice: Dio è geloso e non vuol perdere lo spirito che ha messo dentro di noi. [6] Ma egli offre una grazia ancora più grande: infatti la *Bibbia dice: Dio si oppone agli orgogliosi, ma tratta con bontà gli umili. [7] Dunque sottomettetevi a Dio. Resistete invece contro il *diavolo, che fuggirà lontano da voi. [8] Avvicinatevi a Dio, ed egli si avvicinerà a voi. Purificate le vostre mani di peccatori; santificate i vostri cuori di uomini ipocriti. [9] Piangete sulle vostre miserie, e semmai lamentatevi di voi stessi. Le vostre risa diventino lacrime, la vostra allegria diventi tristezza. [10] Abbassatevi davanti al Signore, ed egli vi solleverà.


San Paolo ci spiega molto bene chi sono i nostri nemici e come vanno affrontati,nella lettera agli Efesini...

Lettera agli Efesini 6:10–18 (NR2006)

Questo testo c’insegna alcune verità cruciali: (1) possiamo essere forti solo nella potenza del Signore; (2) è l’armatura di Dio che ci protegge; (3) il nostro combattimento è contro le forze spirituali della malvagità di questo mondo di tenebre.

È solo mediante la nostra relazione con Gesù Cristo che noi, come cristiani, abbiamo tutta l’autorità su Satana e sui suoi demòni. È solo nel Suo Nome che il nostro rimprovero ha tutto il potere.

(2) Efesini 6:13-18 ci dà una descrizione dell’armatura spirituale che ci dona Dio. Dobbiamo stare saldi con (a) la cintura della verità, (b) la corazza della giustizia, (c) le calzature del Vangelo della pace, (d) lo scudo della fede, (e) l’elmo della salvezza, (f) la spada dello Spirito e (g) la preghiera mediante lo Spirito. Che cosa rappresentano questi pezzi dell’armatura spirituale, per noi, nel nostro combattimento spirituale? Dobbiamo dire la verità contro le menzogne di Satana. Dobbiamo riposare nel fatto che siamo dichiarati giusti a motivo del sacrificio di Cristo per noi. Dobbiamo proclamare il Vangelo a prescindere da quanta opposizione incontriamo. Non dobbiamo vacillare nella fede, per quanto forti siano gli attacchi che riceviamo. La nostra difesa fondamentale è la sicurezza che abbiamo della nostra salvezza e il fatto che le forze spirituali non possono rubarcela. La nostra arma offensiva dev’essere la Parola di Dio, non le nostre opinioni e i nostri sentimenti personali. Dobbiamo seguire l’esempio di Gesù riconoscendo che alcune vittorie spirituali sono possibili solo mediante la preghiera.

Gesù è il nostro esempio definitivo per il combattimento spirituale. Osserva come Gesù affrontò i diretti attacchi di Satana: "Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. E, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. E il tentatore, avvicinatosi, gli disse: ‘Se tu sei Figlio di Dio, ordina che queste pietre diventino pani’. Ma egli rispose: ‘Sta scritto: Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio’. Allora il diavolo lo portò con sé nella città santa, lo pose sul pinnacolo del tempio, e gli disse: ‘Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù; poiché sta scritto: Egli darà ordini ai suoi angeli a tuo riguardo, ed essi ti porteranno sulle loro mani, perché tu non urti con il piede contro una pietra’. Gesù gli rispose: ‘È altresì scritto: Non tentare il Signore Dio tuo. Di nuovo il diavolo lo portò con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria, dicendogli: ‘Tutte queste cose ti darò, se tu ti prostri e mi adori’. Allora Gesù gli disse: ‘Vattene, Satana, poiché sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a Lui solo rendi il culto’. Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli si avvicinarono a lui e lo servivano” (Matteo 4:1-11). Il modo migliore per combattere Satana è quello mostratoci da Gesù e che consiste nel citare la Scrittura, perché il diavolo non può impugnare la spada dello Spirito, la Parola del Dio vivente.

L’esempio principale di come non intraprendere il combattimento spirituale è quello dei sette figli di Sceva: “Or alcuni esorcisti itineranti giudei tentarono anch’essi d’invocare il nome del Signore Gesù su quelli che avevano degli spiriti maligni, dicendo: ‘Io vi scongiuro, per quel Gesù che Paolo annunzia’. Quelli che facevano questo erano sette figli di un certo Sceva, ebreo, capo sacerdote. Ma lo spirito maligno rispose loro: ‘Conosco Gesù, e so chi è Paolo; ma voi chi siete?’. E l’uomo che aveva lo spirito maligno si scagliò su due di loro; e li trattò in modo tale che fuggirono da quella casa, nudi e feriti” (Atti 19:13-16). Quale fu il problema? I sette figli di Sceva stavano usando il nome di Gesù. Ma questo non basta. Costoro non avevano una relazione con Lui, pertanto le loro parole erano prive di qualunque potere e autorità. I sette figli di Sceva stavano facendo affidamento su una metodologia. Non stavano confidando in Gesù, e non stavano utilizzando la Parola di Dio nel loro combattimento spirituale. Il risultato fu che essi ricevettero un umiliante pestaggio. Dobbiamo imparare dal loro cattivo esempio e condurre il combattimento spirituale così come lo descrive la Bibbia.

Riassumendo, quali sono le chiavi per avere successo nel combattimento spirituale? Primo, dobbiamo confidare nella potenza di Dio, non nella nostra. Secondo, dobbiamo sgridare nel nome di Gesù, non nel nostro. Terzo, dobbiamo proteggerci con la completa armatura di Dio. Quarto, dobbiamo muovere guerra con la spada dello Spirito — la Parola di Dio. Infine, ricordiamo che, mentre facciamo il combattimento spirituale contro Satana e i suoi demòni, non ogni peccato o problema è un demòne che debba essere sgridato. “Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati” (Romani 8:37).


(Giacomo 1:12)

Beato l'uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano.



Fonti :

https://www.gotquestions.org/Italiano/combattimento-spirituale.html


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