IMPORTANZA DELLA PRATICA DEL DIGIUNO
"Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame. Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: se sei Figlio di Dio, di che questi sassi diventino pane, ma egli rispose: sta scritto: non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio (Dt 8, 3)"
(Mt 4, 1-4)
"Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti senza mangiare pane e senza bere acqua, il Signore scrisse sulle Tavole le parole dell'Alleanza le dieci parole"
(Es 34, 28)
"I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo... Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si impietosì riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece".
(Gio. 3,5-10)
"Verranno però giorni quando lo sposo verrà il loro tolto e allora digiuneranno..."
(Mt. 9,15)
"E nessun versa vino nuovo in altri vecchi... ma vino nuovo in altri nuovi".
(Mc. 2,22)
"Allora i discepoli, accostatisi a Gesù in disparte, lo chiesero: perché non abbiamo potuto scacciarlo? (il demonio dell'epilettico indemoniato). Ed egli rispose: per la vostra poca fede questa razza di demoni non si scacciò se non con la preghiera e il digiuno".
(Mt. 17, 19-21)
"Ordunque ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con canti e lamenti. Lacerativi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore vostro Dio, perché egli è misericordioso e benigno, tardo all'ira e ricco di benevolenza e si impietosisce riguardo alla sventura"
(Gio 2, 12-13)
...Ecco nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate tutte le vostre opere. Ecco voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui. Non digiunate più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro chiasso. E forse questo il digiuno che brama il giorno in cui l'uomo si mortifica? Forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Si-gnore? Non è piuttosto questo il digiuno che voglio. Sciogliere le catene iniquie, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi...? Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vede nudo, senza togliere gli occhi da quelli della tua carne? Allora la tua luce sorgerà come l'aurora, la tua ferita si rimarginerà presto...".
(Isaia 58, 3-8)
"Voglio dunque che gli uomini preghino, dove si trovino, alzando al cielo mani pure senza ira e senza contese...".
(1Tm 2,8)
"Sarà piegato l'orgoglio degli uomini, sarà abbassata l'alterigia umana: sarà esaltato il Signore, Lui solo in quel giorno e gli idoli spariranno del tutto
(Is 2,17-18)
"Voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri: ogni burrone sia riempito, ogni monte e ogni colle sia abbassato; i passi tortuosi siano diritti; i luoghi impervi spianati".
(Lc 3,4-5)
Anche se la Chiesa ha notevolmente alleggerito le prescrizioni che riguardano la pratica del digiuno, tuttavia il digiuno non è abolito, né vietato ma anzi assume di questi tempi anche come pratica ascetica un'importanza rilevante nella vita del cristiano che desidera vivere in stretta comunione con Dio. Nel cammino di vita nuova del cristiano, il digiuno è un formidabile mezzo di purificazione e di crescita interiore.I padri Apostolici e gli Apologisti del II secolo, vedono il cammino della vita di fede cristiana, come la gara di un atleta: occorre un continuo allenamento a "morire a noi stessi e alle nostre passioni" per essere sempre più liberi di salire in alto verso nuovi traguardi e perché non siamo appesantiti dal nostro "uomo vecchio" che è morto al peccato (Rm 6/Col 3,3). È quanto raccomanda S. Paolo ai Galati in un momento di rilassamento morale e di "inquinamento" della Fede..." Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi. State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù correvate così bene; chi vi ha tagliato la strada che non obbedite più alla Verità? (Gal 5, 1-7).
Attraverso la pratica della mortificazione e della rinuncia, noi, rinnegando la scelta "originale" del primo uomo, che disobbedì e rifiutò il disegno di Dio su di lui, per la sua piena realizzazione nella felicità riaffermiamo la centralità di Dio e la nostra totale dipendenza da Lui, come nostro unico bene. Questo avviene quando noi vediamo il digiuno come rinunciare al nostro progetto di vita (ai progetti terreni, umani, materiali, fini a se stessi...) per abbandonarci ad accogliere pienamente il progetto di Dio per noi. Lo spiega ancora bene S. Paolo ai Colossesi...". Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù... pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra... mortificate dunque quella parte di voi che appartiene alla terra: formicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e quella avarizia insaziabile che è idolatria" (Col. 3, 1-2.5). Il digiuno visto in questo senso non è un disprezzare le cose buone che sono nel mondo, le quali comunque ci provengono dal Creatore come Dono per noi.
È un riaffermare la centralità di Dio, è un mettere ogni cosa al suo giusto posto nella scala dei valori eterni. È un rinunciare a noi stessi, è uno spogliarci interiormente per riaffermare la centralità e la Signoria di Dio nella nostra vita. È un rinunciare ad ascoltare solo noi stessi, fare un po' di silenzio, un po' di deserto (anche nell'attività frenetica degli organi interni del corpo) per poter ascoltare Dio in povertà assoluta "Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio"(Dt. 8,3) In questo mondo con il suo ritmo di vita frenetico, tutto pare accelerato, esasperato. Dobbiamo prendere decisioni importanti in tempi più rapidissimi Spesso la nostra giornata trascorre veloce tra gli impegni di un pasto frettoloso e mille preoccupazioni di ogni genere.... Pare quasi che il nostro attuale modello di vita sia stato pensato e impostato in modo tale da non lasciarci concretamente il tempo necessario per fermarci a riflettere, in quanto la riflessione potrebbe portarci a delle constatazioni amare e forse, in molti casi,spingerci a prendere delle decisioni conseguenti.... Gesù lo disse già duemila anni or sono "Convertitevi perché il Regno di Dio è vicino... Voi non potete servire a due padroni" (cfr. Mt. 4, 17/Lc. 16, 13). Il digiuno vuole riaffermare proprio la necessità di questa "conversione", di questa "fermata" per riflettere e impostare le nostre scelte sulla scala dei valori eterni. Ma il digiuno è ancora di più: infatti la pausa di riposo di cui godono gli organi del cor-po, ottiene come effetto un alleggerimento e un benessere anche fisico,mentre di pari passo avviene una purificazione interiore che ci permette di ascoltare meglio,la voce soave e suasiva della "brezza dello Spirito"(1Re. 19, 12-13) che sussurra al nostro cuore, con "gemiti inenarrabili" (Rm. 8, 26-27) le dolci Parole d'Amore della Fedeltà di Dio per noi....
Ecco perché senza una "pausa", nel ritmo della nostra vita quotidiana, con i suoi rigidi dettami (produzione-consumo) la voce dello Spirito rischia di essere spenta... È come la "patina" o come l'incrostazione o l'ossidazione che si deposita sul vetro di una vecchia finestra, affacciata su una strada congestionata dal traffico. L'immagine che passa attraverso quel vetro imbrattato non rende più precisa l'idea del paesaggio che vi è là. Condizionati e limitati da quelle immagini false e da quei rumori assordanti, non riusciamo più ad orientarci, come dovremmo, e anche i nostri punti di riferimento rischiano di diventare confusi. Occorre allora mettersi in una posizione nella quale si possa vedere e considerare la situazione nel modo più favorevole, per orientarci meglio.
Il digiuno ci aiuta e ci purifica interiormente, ci toglie man mano tutte quelle incrostazioni che si sono depositate e attaccate sullo "specchio" di noi stessi, dentro la nostra coscienza, là nel fondo del nostro "cuore". Aiutandoci a liberarci dai nostri progetti secondo la carne, dalle nostre ambizioni umane, dalle false sicurezze e dai falsi valori del mondo, dalle preoccupazioni del giorno che passa, dal nostro egoismo dal nostro amore proprio... che ci appesantiscono e ci trascinano verso il basso, saldamente ancorati al mondo...". Là dov'è il tuo tesoro sarà anche il tuo cuore... perché nessuno può servire a due padroni" (Mt 6, 21-24). Certamente i piedi vanno tenuti per terra... ma il cuore va in alto (come professiamo nella Preghiera Eucaristica della S. Messa)..."rivolto verso il Signore..."
Il capitolo 58 di Isaia (Is 58, 3-8) L'intero brano è riportato nella pagina d'inizio), ci insegna l'autentico spirito che deve animare il nostro digiuno. Non è tanto il digiuno come pratica in sé che può ottenerci qualche merito davanti a Dio. È con la rinuncia al nostro "io" e alle cose a cui siamo attaccati, che noi possiamo aprirci al vero Amore che solo Dio può e vuol donarci e con un "cuore nuovo" (Ez 36,26) vedere i bisogni del Fratello e riconoscere Dio in Lui.... "Lavatevi, purificatevi, togliete il male dalle vostre azioni dalla mia vista... soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova" (Is 1,16-17).
C'è un binomio inscindibile Digiuno-Conversione/Preghiera-Amore, che qualifica il digiuno come pratica ascetica, in quanto solo se veramente c'è la spogliazione del nostro uomo vecchio,può risorgere il nuovo. Solo spogliandoci del nostro amor proprio e il nostro egoismo meschino (e sempre ben camuffato...) possiamo vedere e riconoscere la necessità dei Fratelli e sentirci mossi ad accogliere nel nostro cuore le loro sofferenze e poi agire di conseguenza.
Il termine "Metanoia" ci rende bene l'idea di un cambiamento alla radice che implica cambiamenti di vita in profondità, perché il Regno di Dio è vicino, è presente e il tempo che mi è donato, il tempo per me è ora, è adesso... il passato è passato, ormai l'ho vissuto... non lo dimentico ma l'ho superato... il futuro non mi appartiene perché è nelle mani di Dio! È mio soltanto l'attimo presente, è ora che devo scegliere.!
La vita è un cammino "in avanti", fatto di tanti momenti presenti in cui devo scegliere. È oggi, è adesso che scelgo per domani e confermo e avvaloro il mio "ieri"... Lo dice bene ancora S. Paolo: "Vi esortiamo a non accogliere invano la Grazia di Dio. Egli dice infatti: al momento favorevole ti ha esaudito e nel giorno della Salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della Salvezza!" (2Cor. 6, 1-2).
Visto in questa ottica, il digiuno non è più auto-punizione, dovuta ad un sentimento di colpa (patologia spirituale), ma assume il significato di valutazione oggettiva di ciò che è vero e giusto (Fil. 4,8) e rispettivamente non vero e non giusto, in un'ottica di Fede e di abbandono a Dio. È una vera e propria disincrostazione dalle cose effimere che continuamente ci propone il mondo, una vera rivoluzione in noi stessi!
Questo digiuno è un'autentica Professione di Fede applicata in direzione dell'unico vero valore, che è Dio!
Con il digiuno impariamo a dominare noi stessi, ad avere un corretto uso dei beni del mondo e a purificare la nostra vita spirituale. Tutto questo aumenta la nostra libertà e ci apre un "orizzonte" sempre più vasto nelle vie dello Spirito. Con il digiuno poi, impariamo a valorizzare le cose semplici, come ad esempio il pane; cose che diamo per scontato ci siano dovute, mentre in realtà esso scarseggia o manca ai due terzi dell'umanità...
Nel Vangelo, Gesù sottolinea più volte la necessità del digiuno come mezzo di purificazione e libertà interiore... lo pone addirittura come una "tappa" fondamentale nella pratica della "liberazione dagli ossessi"... Ai discepoli che chiedono a Gesù come mai non sono riusciti a scacciare un demonio da un uomo, Gesù risponde: "per la vostra poca Fede... certi demoni non si scacciano se non con la Preghiera e il digiuno" (Mt 17, 20-21).
Il digiuno come preghiera
Il digiuno, come pratica ascetica e di purificazione, tende a portare l'uomo verso la Santità. È un cammino irto e scosceso, fatto di passaggi difficili: privazione, preghiera, rinuncia, spogliazione, deserto, carità, abbandono in Dio. Non è detto che sempre si riesca a raggiungere queste "alte vette spirituali", tuttavia la meta e la finalità del nostro digiuno, deve sempre tendere a ciò ed avere come frutto la gioia e la pace. Infatti il pericolo di accostarci al digiuno solo come pratica materiale(non accompagnato dalla preghiera e dal silenzio interiore)è quello di compiere soltanto una pratica terapeutica a livello fisico.
Si può digiunare e restare dei grandi superbi, delle persone piene di sé... "O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo" (Lc. 18, 11-12).
Occorre digiunare con il cuore, non digiunare per abitudine o perché si deve Fare, ma digiunare per chiedere a Dio luce per agire, il dono dell'umiltà, l'Amore Suo... Senza la Preghiera il digiuno zoppica, senza il digiuno la Preghiera zoppica e a volte manca l'energia necessaria a prendere una decisione importante, uno spostamento di rotta. Il digiuno rinvigorisce la nostra Preghiera e aumenta la nostra Fede. Per usare le parole di un noto Sacerdote...: "Solo con la Preghiera potrete digiunare; solo con il digiuno potrete Pregare come si deve".
Quando il digiuno
Il digiuno inteso nel senso tradizionale della parola, cioè astenerci dai cibi e dalle bevande o comunque nutrici in modo molto limitato (es. a pane e acqua soltanto), in genere va fatto il giorno che ci ricorda la Passione del Signore Gesù, cioè il Venerdì perché nel giorno di Venerdì, che coincide con il giorno della "parasceve" ebraica (= che significa preparazione per il giorno del sabato, cioè festivo); il Signore Gesù "che non aveva fatto della Sua Divinità un tesoro geloso, ma si era spogliato assumendo la condizione di servo" (Fil. 2, 6-7) "dopo aver amato i suoi che erano nel mondo (cioé noi), li amò sino alla fine" (Gv. 13,1). In quel giorno, più di tutti gli altri, il Cristiano deve ricordarsi in modo particolare che è un salvato senza meriti e Chi lo ha salvato. In genere i più convinti sostenitori del digiuno (tra cui ricordiamo i Messaggi della "Regina della Pace" di Medjugorje...), lo fanno il Mercoledì e il Venerdì.
Il Mercoledì poi, la Liturgia Pasquale ci ricorda il giorno del tradimento dell'Apostolo Guida, che ha tradito e venduto Gesù per trenta monete d'argento (Mt 26, 15) e l'ultima cena, la Cena Pasquale di Gesù, in cui Egli istituì l'Eucarestia: "Fate questo ogni volta in memoria di Me" (Mt 26, 26-28).
Appunto il Mercoledì, col digiuno, intendiamo piegare le ginocchia davanti a Gesù (Fil 2, 10), in segno di Fede e di Amore, chiedendoGli che la sua Passione ci liberi dal potere e dalle trame del nemico infernale.
Si può anche digiunare in modo parziale per più giorni (es. novene di Preghiere e digiuni), per ricorrere in modo particolare alla Misericordia di Gesù. Il digiuno in definitiva lo si può fare nei momenti più svariati, purché si tengano sempre presenti le caratteristiche di cui abbiamo precedentemente parlato.
Quale digiuno
Il digiuno migliore e più gradito a Dio sarà sempre il digiuno dal peccato e dai vizi. Tuttavia, visto che resta in noi una certa fragilità come conseguenza della nostra "natura decaduta", è auspicabile praticare il digiuno dai cibi anche come "atto" di continua conversione e purificazione.
Il digiuno dai cibi, da cui sono sempre dispensati gli ammalati e le persone veramente deboli, può essere praticato da tutti gli altri con profitto. Il digiuno del corpo deve essere manifestazione tangibile di un impegno preso nel nostro cuore ("Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore" (Mt 22, 37). L'importante è l'impegno, lo spirito che lo deve animare: allora il digiuno può avvenire in tanti modi. Molti Fratelli affermano di non riuscire a digiunare dai cibi, e questo ci mostra come in realtà siamo attaccati e dipendenti ormai da uno stile di vita impostato in un "certo modo" (a volte ci nutriamo anche in modo disordinato e non salutare...).
Il digiuno può essere fatto in tanti modi: ad esempio, rinunciando alle passioni,a certi piaceri (una cena fuori in meno ecc.) alle sigarette - all'alcol - e specialmente alla televisione. Molti sono concordi oggi nel riconoscere il danno arrecato alle famiglie dalla televisione, che con la sua carica distruttiva, con i suoi messaggi disgreganti entra direttamente dentro e mina la Famiglia al cuore! La televisione ha tolto alla Famiglia il tempo per pregare e per parlare tra loro tra gli stessi membri,le ha tolto la pace! Dobbiamo avere il coraggio di digiunare dalla televisione
Ogni mortificazione dei sensi, quando fatta in un'ottica di conversione-preghiera, è digiuno e quindi gradita a Dio e utile alla nostra crescita interiore. Potremmo citare ad esempio la mortificazione degli sguardi (il senso della vista); la rinuncia alle mortificazioni - ai giudizi temerari e ai discorsi lascivi... sono ottime forme di digiuno.
Pensiamo che il digiuno, come astensione dai cibi, abbia anche una sua origine biblica e che sia stato sempre praticato nella storia della Chiesa e quindi conservi una sua validità storica (oltre all'indiscusso valore spirituale), in quanto tanti Santi di tutti i tempi lo hanno praticato con profitto. Resta tuttavia la piena libertà di scegliere la forma di digiuno che riteniamo ci possa essere più possibile, sempre tenendo presenti le finalità che devono contraddistinguere un atto di rinuncia in senso cristiano.
Chi può digiunare
Se intendiamo il digiuno in senso stretto, allora questo tipo di digiuno sarà sconsigliato alle persone ammalate o deboli di mente; mentre possono praticare tutti gli altri, specialmente i giovani e i sani. Tuttavia oggi il digiuno assume un significato molto ampio e copre una moltitudine di possibilità e in questo caso ognuno di noi, con un po' di buona volontà, troverà certamente la forma di digiuno che gli è più confacente. Tutti possiamo digiunare, soprattutto coloro che nei gruppi di Preghiera si sono incaricati di servire i Fratelli (animatori, membri della "Pastorale" ecc.) e quelli che fanno parte dei "gruppi carismatici di intercessione" a favore dei Fratelli.
Il digiuno come atto di gioia
Quando Gesù apparve Risorto ai Discepoli sulla sponda del lago di Tiberiade (Gv. 21)... "Simon Pietro appena vide che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare" "(Gv. 21,7) Evidentemente Pietro deve aver provato in quel momento una grande gioia e un grande desiderio di incontrare subito il Signore, tanto da lasciare la barca, pesante della pesca, per raggiungere a nuoto più in fretta il Signore. Il digiuno, quando è "mosso" dallo Spirito, è un atto di gioia, non di rinuncia. Si avverte come Pietro il desiderio di "spogliarci", di lasciarci alle spalle le cose che ci appesantiscono, per raggiungere più in fretta il Signore, perché sia un incontro più autentico.
Durante il digiuno si ricevono sempre dei "segni", delle luci particolari nel cuore, tanto da desiderare già il prossimo momento di intimità con Lui. Ma deve restare un momento intimo tra il Signore e me, che gli altri non devono conoscere. Cioè digiunare... senza suonare tromba.
Il digiuno se tende alle "alte vette", come abbiamo detto prima, ci porterà gioia, altrimenti ci renderà meno sereni, perché sarà per noi come un peso. ...È Gesù stesso che ce lo insegna nel Vangelo: "e quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non vede che tu digiuni, ma solo il tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà" (Mt 6, 16-18).
Il digiuno come atto di umiltà
Abbiamo detto che occorre digiunare senza "suonare tromba", cioè il digiuno deve essere un atto intimo e segreto che presuppone un incontro intimo tra due persone E uno dei punti forti del digiuno per la crescita dell'Anima sta proprio nella sua segretezza "e quando digiunate non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano" (Mt. 6, 16). Dio sà donare nel segreto del cuore, luci particolari, che non potranno mai essere contemplate in questo mondo, se non in quel modo. "Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udi, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano" (1Cor. 2, 9). Ecco perché sarebbe necessario soprattutto quando si digiuna in segreto e povertà, accogliere il Signore Gesù nel nostro cuore specialmente attraverso il nutrimento Eucaristico: rinunciando così al pane della terra per scegliere il Pane del cielo. "Ecco, sto alla porta e busso, Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed Egli con me" (Ap 3, 20). Meditando poi sull'insegnamento che ci viene dal racconto evangelico del "Fariseo e del Pubblicano" (Lc 18, 9-14), ricordiamoci sempre che arrivare al digiuno è un Dono ma anche una prova e la prova dell'umiltà viene dopo aver digiunato.
Colui che mangia non disprezzi chi non mangia. Chi non Mangia non giudichi male chi mangia... chi sei tu per giudicare un servo che non è tuo(Rm 14, 3-4)
Se pertanto ciò che facciamo è mosso dallo Spirito, allora da Dio e solo in Dio che può trovare la sua piena realizzazione. "Avete obbedito di cuore e siete diventati servi della giustizia" (Rm 6, 17-18).
È questa la prova dell'umiltà: che tutto sia fatto con dolcezza e con rispetto, con una retta coscienza (1Pt 3, 15-16). Nella vita alla sequela del Maestro "vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti" (1Cor 12,6)... Ciascuno allora, alla luce della Parola di Dio, deve agire per il Signore secondo la propria coscienza, ma sempre con una grande Carità... "Non divenga motivo di biasimo il bene di cui godete!Il regno di Dio infatti non è questione di cibo o di bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo" (Rm 14, 16-17).
Lode e gloria a Te, Signore Gesù!
Preghiera nel tempo del digiuno
Padre Santo e Onnipotente:
tutto nel mondo oggi, pare ribellarsi a Te.
C'è un "fronte di ribellione a Te, o Padre, che alza la sua voce arrogante.
Anche dentro di me sento, a volte, una voce invitante che mi esorta a prendere a piene mani ciò che "mi spetta" perché è mio! E quanti progetti, questa voce che è in me, mi ha già prospettato per il mio futuro per la mia "felicita".
Quest'oggi di nuovo mi chiedo, Padre, quale senso dare alla mia vita, perché non sia sciupata.... Mi chiedo se veramente ho scelto Gesù come mio personale Signore e Salvatore. Sento, Padre, di non aver ancora "tagliato" definitivamente i ponti con il mio "uomo vecchio", che pretende ancora una parte nella mia vita.
Oggi, Padre, con questo digiuno voglio proclamare solennemente a me stesso e al mio cuore, che Tu sei veramente il Signore e Padrone della mia vita e che essa dipende solo da Te.
Con questo digiuno, pertanto, Padre, non intendo disprezzare tutte quelle cose che Tu mi hai dato in Dono per il giorno presente, ma desidero ringraziare e riconoscere in Te, o Padre, Colui che me le ha donate. Dammi ancora il pane quotidiano, da a tutti questo pane, aiutaci a distribuirlo in modo equo a dividerlo, perché possa moltiplicarsi... Questo pane che manca a chi ne ha bisogno per la vita. Padre, aiutami a non disprezzare o sciupare nulla di ciò che serve alla vita, per la vita
Padre, con il digiuno di oggi, desidero anche affermare e riconoscere la mia situazione passeggera, come ospite in esilio, in questo mondo che un giorno dovrò lasciare, spoglio di tutto quello che ora ho, così come ci sono venuto.
Ti offro poi questo digiuno per la pace nel mondo:
le ambizioni di potere, la brama del dendenaroa sete di potere, gli interessi egoistici, fomentano l'odio,che scatena le guerre più sanguinose, per la rovina e la disperazione di milioni di esseri innocenti. Come dice il profeta: "Ho davanti rapina e violenza e ci sono liti e si muovono contese" (Ab. 1), "Invidiate e non riuscite ad ottenere, combattete e fate guerra!" (Gc. 4).
Padre, ti offro questo digiuno per tutti gli uomini che vivono accecati e schiavi delle cose materiali, dei beni del mondo... Il regno che vogliono costruire gli uomini, o Padre, è un regno di egoismo e di oppressione; che venga il Tuo Regno!
Digiuno anche per i milioni di uomini che soffrono la fame e la povertà, aspettando aiuto e solidarietà. Padre, quanti uomini vivono accecati e "chiusi" nelle loro ricchezze e quanto poco riesco a fare io che vivo nell'abbondanza!
Oggi, Padre, voglio ricordarti in modo particolare tutte le Famiglie che non c'è più pace e tutti gli uomini e le donne che vivono nel peccato e tutti i giovani che seguono il miraggio dell'odio e della violenza. Padre, accetta questo digiuno per la pace dei cuori.
Padre, nel Nome di Gesù, oggi digiuno anche perché Tu apra il mio cuore ed io possa vedere e capire chiaramente ciò che Tu vuoi da me. Liberami da tutte le passioni che combattono nelle mie membra e muovono guerra al Tuo Santo Spirito che è in me, per appesantire la mia Anima. Purificami o Signore, purifica la mia Anima, purifica il mio cuore... Rendimi vittorioso su di esse. Donami la Tua Grazia; donami Gesù, fammi vero discepolo! Ti affido anche la mia Famiglia. Santificala e mantienila unita nella concordia, dona la pace a chi confida in Te.
Padre, aiutami a rinunciare al peccato e a tagliare definitivamente tutti i ponti con le seduzioni del male... Liberami dal maligno!
Sii Tu da oggi sempre più il mio unico Sovrano... Gesù e Maria hanno digiunato prima di me, per poter accogliere in pienezza la Tua volontà, affinché non manchi agli uomini il vero Pane della Vita. Ti chiedo, Padre, con questo digiuno, di darmi oggi, di darmi ancora, di darmi sempre il Pane del Cielo... I nostri antichi padri mangiarono la Manna nel deserto e morirono.... Padre, dona a noi il Pane del Cielo! Donaci il Pane di Vita Eterna! Donaci lo Spirito Santo!
Padre, dammi Gesù!
Grazie Padre! Gloria Lode e Onore a Te, nei secoli dei secoli! e Lode e Gloria a Te, o Signore Gesù! Amen!
Gloria al Padre, al Figlio e...
Grazie al libro : preghiera di liberazione e guarigione,comunitaria e privata,preghiere di abbandono preghiere nella sofferenza. (Autori vari) a tutti i fratelli e sorelle sofferenti nel corpo e nello Spirito.
Pro manuscripto edizione extracommerciale ad uso interno e privato dei gruppi di preghiera del Rinnovamento nello Spirito
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