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lunedì 1 settembre 2025

✝️🕊 Cosa dicono le scritture sulla seconda venuta di Gesù Cristo (Leggiamo la Bibbia n°4)

 Questo articolo ha selezionato 36 scritture della Bibbia sulla seconda venuta di Gesù Cristo, inclusi i segni della venuta del Signore, il modo in cui il Signore viene, cosa farà il Signore e come accogliere il ritorno del Signore. Raccomandiamo altri articoli e video correlati per aiutarti a comprendere il significato delle Scritture e accogliere con successo il ritorno di Gesù Cristo al più presto.


I. Le scritture sui segni della seconda venuta di Gesù Cristo

II. Le scritture sul giorno in cui Gesù tornerà

III. Le scritture sul modo della seconda venuta di Gesù Cristo

IV. Le scritture sul giudizio alla seconda venuta di Gesù Cristo

V. Le scritture su come accogliere la seconda venuta di Gesù Cristo


I. Le scritture sui segni della seconda venuta di Gesù Cristo


1. Carestia spirituale


“E Io, dal canto mio, v’ho lasciati a denti asciutti in tutte le vostre città; v’ho fatto mancare il pane in tutte le vostre dimore; ma voi non siete tornati a Me, dice Jahvè. E v’ho pure rifiutato la pioggia, quando mancavano ancora tre mesi alla mietitura; ho fatto piovere sopra una città, e non ho fatto piovere sopra un’altra città; una parte di campo ha ricevuto la pioggia, e la parte di su cui non ha piovuto è seccata. Due, tre città vagavano verso un’altra città per bever dell’acqua, e non potean dissetarsi; ma voi non siete tornati a me, dice Jahvè” (Amos 4:6-8).

“Ecco, vengono i giorni, dice il Signore, Jahvè, ch’Io manderò la fame nel paese, non fame di pane o sete d’acqua, ma la fame e la sete d’udire le parole di Jahvè” (Amos 8:11).

“E perché l’iniquità sarà moltiplicata, la carità dei più si raffredderà” (Matteo 24:12).


Parole di Dio attinenti:

“Dio porterà a compimento queste cose: farà venire dinanzi a Lui tutte le persone dell’universo e farà in modo che tutti adorino il Dio in terra, e la Sua opera in altri luoghi cesserà e la gente sarà costretta a cercare la vera via. Accadrà come avvenne con Giuseppe: tutti vennero a lui per il cibo e si prostrarono davanti a lui per questo. Al fine di evitare la carestia, le persone saranno costrette a cercare la vera via. L’intera comunità religiosa sta soffrendo una grave carestia e solo il Dio di oggi è la vera fonte di acqua viva, Colui che possiede la fonte che scorre in eterno, fornita per il beneficio dell’uomo, e la gente verrà e dipenderà da Lui”.


2. L’apparizione di guerre, carestie e terremoti


“Or voi udirete parlar di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, perché bisogna che questo avvenga, ma non sarà ancora la fine. Poiché si leverà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo non sarà che principio di dolori” (Matteo 24:6-8).


3. La restaurazione di Israele

“Or imparate dal fico questa similitudine: Quando già i suoi rami si fanno teneri e metton le foglie, voi sapete che l’estate è vicina. Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, proprio alle porte” (Matteo 24:32-33).

“E disse loro una parabola: ‘Guardate il fico e tutti gli alberi; quando cominciano a germogliare, voi, guardando, riconoscete da voi stessi che l’estate è oramai vicina. Così anche voi quando vedrete avvenir queste cose, sappiate che il Regno di Dio è vicino. In verità Io vi dico che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute. Il cielo e la terra passeranno, ma le Mie parole non passeranno’” (Luca 21:29-33).


4. Visioni apparvero nelle stelle


“Or subito dopo l’afflizione di que’ giorni, il sole si oscurerà, e la luna non darà il suo splendore, e le stelle cadranno dal cielo, e le potenze de’ cieli saranno scrollate” (Matteo 24:29).

“E anche sui servi e sulle serve, spanderò in quei giorni il Mio spirito. E farò dei prodigi nei cieli e sulla terra: sangue, fuoco, e colonne di fumo. Il sole sarà mutato in tenebre, e la luna in sangue prima che venga il grande e terribile giorno di Jahvè” (Gioele 2:29-31).

“Poi vidi quand’ebbe aperto il sesto suggello: e si fece un gran terremoto; e il sole divenne nero come un cilicio di crine, e tutta la luna diventò come sangue” (Apocalisse 6:12).


5. Il Vangelo si diffonde alle estremità della Terra


“E questo evangelo del Regno sarà predicato per tutto il mondo, onde ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine”           (Matteo 24:14 ).


6. L’apparizione di falsi cristi e anticristi


“E Gesù, rispondendo, disse loro: ‘Guardate che nessuno vi seduca. Poiché molti verranno sotto il Mio nome, dicendo: “Io sono il Cristo”, e ne sedurranno molti’” (Matteo 24:4-5).

“Allora, se alcuno vi dice: ‘Il Cristo eccolo qui, eccolo là’, non lo credete; perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno gran segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ecco, ve l’ho predetto” (Matteo 24:23-25).

“Ma, s’egli è un malvagio servitore che dica in cuor suo: ‘Il mio padrone tarda a venire’; e comincia a battere i suoi conservi, e a mangiare e bere con gli ubriaconi” (Matteo 24:48-49).

“Poiché molti seduttori sono usciti per il mondo i quali non confessano Gesù Cristo esser venuto in carne. Quello è il seduttore e l’anticristo”      (2 Giovanni 1:7).


Parole di Dio attinenti:

“Studiare una cosa simile non è difficile, ma richiede che ciascuno di noi conosca questa verità: Colui che è l’incarnazione di Dio deve avere la Sua sostanza e la Sua espressione. Poiché Dio Si trasforma in carne, compirà l’opera che deve realizzare, e dal momento che Egli Si trasforma in carne, esprimerà ciò che è e sarà in grado di portare la verità all’uomo, dargli la vita e mostrargli la via. La carne che non contiene l’essenza di Dio non rappresenta certamente Dio incarnato: non c’è dubbio. Per esaminare se si tratta dell’incarnazione di Dio, l’uomo deve valutare l’indole che Egli esprime e le parole che pronuncia. In altri termini, il fatto che Egli sia o non sia Dio in carne, e che sia o non sia la vera via, deve essere giudicato dalla Sua essenza. E così, nello stabilire se si tratta di Dio in carne, il punto è prestare attenzione alla Sua sostanza (la Sua opera, le Sue parole, la Sua indole e molto altro), anziché all’apparenza esteriore. Se l’uomo vede soltanto la Sua apparenza esteriore, e trascura la Sua essenza, ciò dimostra la sua ignoranza e la sua ingenuità”.

“Se, ai giorni nostri, dovesse emergere qualcuno che sia in grado di mostrare segni e prodigi, e che sappia cacciare i demoni, sanare i malati e compiere molti miracoli, e se questi sostenesse di essere Gesù che è venuto, allora si tratterebbe di una contraffazione degli spiriti maligni e della loro imitazione di Gesù. Ricordatelo! Dio non ripete la medesima opera. La fase dell’opera di Gesù è già stata completata e Dio non la intraprenderà mai più. L’opera di Dio è inconciliabile con le concezioni dell’uomo; per esempio, il Vecchio Testamento predisse la venuta di un Messia, ma poiché è venuto Gesù, sarebbe sbagliato che tornasse un altro Messia. Gesù è già venuto una volta e il Suo ritorno sarebbe sbagliato. A ogni età corrisponde un nome, e ogni nome è caratterizzato dall’età. L’uomo crede che Dio debba sempre mostrare segni e prodigi, sanare i malati e cacciare i demoni ed essere sempre proprio come Gesù, eppure questa volta non è affatto così. Se, durante gli ultimi giorni, Dio mostrasse ancora segni e prodigi, e di nuovo cacciasse i demoni e guarisse i malati – se agisse esattamente come Gesù –, allora ripeterebbe la medesima opera, e quella di Gesù non avrebbe alcun significato o valore. Pertanto, Dio realizza una fase dell’opera in ogni epoca. Una volta che una fase della Sua opera è completata, viene presto imitata dagli spiriti maligni, e quando Satana inizia a emulare Dio, Egli cambia metodo. Una volta completata una fase della Sua opera, questa è imitata dagli spiriti maligni. Dovete avere le idee chiare su questo”.

“Al tempo in cui Dio non Si era fatto carne, la misura dell’opposizione dell’uomo a Dio si basava sul fatto che l’uomo adorasse e alzasse o no lo sguardo al Dio invisibile nel cielo. All’epoca, la definizione di opposizione a Dio non era molto reale, in quanto l’uomo non poteva né vedere Dio né conoscere l’immagine di Dio né il Suo modo di operare e di parlare. L’uomo non aveva alcun concetto di Dio e credeva in Dio in modo vago, perché Egli non era apparso all’uomo. Pertanto, sebbene l’uomo credesse in Dio secondo i propri ragionamenti, Dio non lo condannava né gli chiedeva molto, perché l’uomo non era affatto in grado di vedere Dio. Quando Dio Si fa carne e viene tra gli uomini, ecco che tutti vedono Dio e ascoltano le Sue parole e tutti assistono all’operato di Dio nella carne. A quel tempo, tutte le concezioni dell’uomo si sciolgono come neve al sole. Quanto a coloro che vedono Dio che Si manifesta nella carne, nessuno di quelli che hanno l’obbedienza nel cuore sarà condannato, mentre coloro che volutamente si ergono contro di Lui saranno considerati Suoi avversari. Questi uomini sono degli anticristi e sono dei nemici che volontariamente si oppongono a Dio”.



II. Le scritture sul giorno in cui Gesù tornerà


“Ma quant’è a quel giorno ed al quell’ora, nessuno li sa, neppur gli angeli nel cielo, né il Figliuolo, ma solo il Padre. State in guardia, vegliate, poiché non sapete quando sarà quel tempo” (Marco 13:32-33).


“Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora” (Matteo 25:13).


“Anche voi siate pronti, perché nell’ora che non pensate, il Figliuol dell’uomo verrà”              (Luca 12:40).


Parole di Dio attinenti:

“Al giungere dell’alba, all’insaputa di tutti, Dio è venuto sulla terra e ha cominciato la Sua vita nella carne. La gente non era consapevole di tale momento. Forse erano tutti profondamente addormentati, forse molti di quelli che stavano vegliando erano vigili nell’attesa, e forse molti stavano pregando in silenzio Dio in cielo. Eppure, tra tutte queste persone, nemmeno una sapeva che Dio era già giunto sulla terra”.

“Gesù disse che sarebbe tornato come era andato via, ma sai il vero significato delle Sue parole? Forse lo ha detto al gruppo a cui appartieni? Tutto ciò che sai è che Lui tornerà come è andato via, su una nuvola, ma sai esattamente come Dio compie la Sua opera? Se tu fossi davvero in grado di capire, ebbene, come andrebbero spiegate le parole che Gesù ha pronunciato? Egli ha detto: ‘Quando il Figlio dell’uomo verrà negli ultimi giorni, Egli Stesso non sa, né gli angeli e i messaggeri nel cielo e così tutta l’umanità. Solo il Padre sa, cioè, solo lo Spirito sa’. Persino il Figlio dell’uomo non lo sa, dunque puoi essere tu a prevederlo? Se tu fossi in grado di sapere e di vedere con i tuoi stessi occhi, quelle parole non sarebbero state pronunciate invano? E cosa ha detto Gesù all’epoca? ‘Ma quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma il Padre solo. Come fu ai giorni di Noè, così sarà alla venuta del Figlio dell’uomo. […] Perciò anche voi siate pronti; perché, nell’ora che non pensate, il Figlio dell’uomo verrà’. Quando quel giorno arriverà, non lo saprà Lui Stesso. Il Figlio dell’uomo Si riferisce al Dio che Si fa carne, a una persona normale e comune. Persino il Figlio dell’uomo Stesso non lo sa, dunque come potresti saperlo tu?”.


III. Le scritture sul modo della seconda venuta di Gesù Cristo


“Che se tu non vegli, Io verrò come un ladro, e tu non saprai a quale ora verrò su di te” (Apocalisse 3:3).

“Ecco, Io vengo come un ladro; beato colui che veglia e serba le sue vesti onde non cammini ignudo e non si veggano le sue vergogne” (Apocalisse 16:15).

“Perché com’è il lampo che balenando risplende da un’estremità all’altra del cielo, così sarà il Figliuol dell’uomo nel Suo giorno” (Luca 17:24).

“E allora apparirà nel cielo il segno del Figliuol dell’uomo; ed allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio, e vedranno il Figliuol dell’uomo venir sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria” (Matteo 24:30).

“Gesù gli rispose: ‘Tu l’hai detto; anzi vi dico che da ora innanzi vedrete il Figliuol dell’uomo sedere alla destra della Potenza, e venire su le nuvole del cielo’” (Matteo 26:64).

“Ma in que’ giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà e la luna non darà il suo splendore; e le stelle cadranno dal cielo e le potenze che son nei cieli saranno scrollate. E allora si vedrà il Figliuol dell’uomo venir sulle nuvole con gran potenza e gloria”               (Marco 13:24-26).

“Ecco, Egli viene colle nuvole; ed ogni occhio Lo vedrà; Lo vedranno anche quelli che Lo trafissero, e tutte le tribù della terra faranno cordoglio per Lui. Sì, Amen” (Apocalisse 1:7).


Parole di Dio attinenti:

“Per svariate migliaia di anni, l’uomo ha desiderato di essere testimone dell’arrivo del Salvatore, e di vedere Gesù il Salvatore su di una nuvola bianca nel momento in cui Egli discenderà personalmente tra coloro che Lo hanno bramato e Lo hanno agognato per migliaia di anni. L’uomo ha voluto fortemente che il Salvatore tornasse e Si riunisse con il popolo, ovvero che Gesù il Salvatore ritornasse dalle persone dalle quali è stato separato per migliaia di anni. E gli uomini sperano che Egli possa portare a compimento ancora una volta l’opera di redenzione che aveva realizzato tra gli Ebrei, che sia compassionevole e amorevole con loro, che perdoni i loro peccati, che Si faccia carico di tutte le loro trasgressioni e dei loro peccati, e che li liberi dal peccato. Bramano che Gesù il Salvatore sia lo stesso di prima – un Salvatore amabile, affettuoso e venerabile, che non è mai adirato con loro e non li rimprovera mai. Questo Salvatore perdona e Si fa carico di tutti i peccati degli uomini, e addirittura muore sulla croce per loro ancora una volta. Dal momento della dipartita di Gesù, i discepoli che Lo hanno seguito, e tutti i santi che sono stati salvati grazie al Suo nome, hanno sentito tanto la Sua mancanza e Lo hanno aspettato. Tutti coloro che sono stati salvati dalla grazia di Gesù Cristo durante l’Età della Grazia hanno desiderato ardentemente l’arrivo di quel giorno gioioso negli ultimi giorni, quando Gesù il Salvatore arriverà su di una nuvola bianca e apparirà tra gli uomini. Ovviamente, questo è anche il desiderio collettivo di tutti quelli che accettano il nome di Gesù il Salvatore nel tempo presente. In tutto l’universo, coloro che sono a conoscenza della salvezza di Gesù il Salvatore hanno agognato disperatamente l’arrivo improvviso di Gesù Cristo, perché si compiano le parole pronunciate da Gesù quando era sulla terra: ‘Io arriverò nello stesso modo in cui sono andato via’. L’uomo crede che, dopo la crocifissione e la resurrezione, Gesù sia tornato nei cieli su di una nuvola bianca, e abbia preso il Suo posto alla destra dell’Altissimo. L’uomo è convinto che, allo stesso modo, Gesù discenderà nuovamente su di una nuvola bianca (questa nuvola si riferisce alla nuvola su cui era Gesù quando ritornò in cielo), tra coloro che hanno desiderato fortemente il Suo ritorno per migliaia di anni, e pensa che Egli porterà l’immagine e le vesti degli Ebrei. Dopo essere apparso agli uomini, elargirà loro del cibo, farà in modo che l’acqua viva zampilli per loro, e vivrà con loro, pieno di grazia e amore, vivo e reale e così via. Ma Gesù il Salvatore non agì in questo modo; fece l’esatto opposto di ciò che pensava l’uomo. Egli non arrivò tra coloro che bramavano il Suo ritorno, e non apparve a tutti gli uomini su di una nuvola bianca. Egli è già arrivato, ma l’uomo non Lo conosce e continua a ignorarLo. Lo sta solo aspettando senza scopo, ignaro del fatto che Egli è già disceso su di una ‘nuvola bianca’ (la nuvola che è il Suo Spirito, le Sue parole, la Sua intera indole e tutto ciò che Egli è), e in questo momento Si trova in un gruppo di vincitori che Egli creerà durante gli ultimi giorni”.

IV. Le scritture sul giudizio alla seconda venuta di Gesù Cristo

“Molte cose ho ancora da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata; ma quando sia venuto Lui, lo Spirito della verità, Egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di Suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annunzierà le cose a venire” (Giovanni 16:12-13).

“E se uno ode le Mie parole e non le osserva, Io non lo giudico; perché io non son venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo. Chi Mi respinge e non accetta le Mie parole, ha chi lo giudica: la parola che ho annunziata è quella che lo giudicherà nell’ultimo giorno” (Giovanni 12:47-48).

“Poiché è giunto il tempo in cui il giudizio ha da cominciare dalla casa di Dio; e se comincia prima da noi, qual sarà la fine di quelli che non ubbidiscono al Vangelo di Dio?” (1 Pietro 4:17).

“Oltre a ciò, il Padre non giudica alcuno, ma ha dato tutto il giudizio al Figliuolo” (Giovanni 5:22).

“E Gli ha dato autorità di giudicare, perché è il Figliuol dell’uomo” (Giovanni 5:27).

“E diceva con gran voce: ‘Temete Iddio e dategli gloria poiché l’ora del suo giudizio è venuta; e adorate Colui che ha fatto il cielo e la terra e il mare e le fonti delle acque’” (Apocalisse 14:7).

“E vidi i morti, grandi e piccoli che stavan ritti davanti al trono; ed i libri furono aperti; e un altro libro fu aperto, che è il libro della vita; e i morti furon giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le opere loro” (Apocalisse 20:12).

“Le nazioni s’erano adirate, ma l’ira Tua è giunta, ed è giunto il tempo di giudicare i morti, di dare il loro premio ai Tuoi servitori, i profeti, ed ai santi e a quelli che temono il Tuo nome, e piccoli e grandi, e di distruggere quelli che distruggon la terra” (Apocalisse 11:18).


Parole di Dio attinenti:

“Come detto in precedenza, il giudizio comincerà dalla casa di Dio. Questo ‘giudizio’ si riferisce al giudizio che Dio pronuncia oggi su coloro che vengono dinanzi al Suo trono negli ultimi giorni. Forse c’è chi crede in certe fantasie soprannaturali, come quella che quando arriveranno gli ultimi giorni, Dio costruirà un grande tavolo in cielo, sul quale verrà stesa una tovaglia bianca, quindi siederà su un grande trono e tutti gli uomini si inginocchieranno a terra. Dio dovrà poi svelare i peccati di ogni uomo per stabilire se egli debba salire al cielo o essere inviato giù nello stagno di fuoco e di zolfo. Non importa quali siano le fantasie dell’uomo, la sostanza dell’opera di Dio non può essere modificata. Le fantasie dell’uomo non sono altro che costrutti dei pensieri umani e provengono dal cervello dell’uomo, sintetizzate e messe insieme sulla base di ciò che l’uomo ha visto e sentito. Di conseguenza, Io dico, sebbene le immagini concepite siano geniali, non sono comunque niente più di un disegno e non possono essere un sostituto per il progetto dell’opera di Dio. D’altronde tutto nell’uomo è stato corrotto da Satana, quindi come può egli comprendere i pensieri di Dio? L’uomo concepisce l’opera di giudizio da parte di Dio come particolarmente eccezionale. Egli crede che, giacché è Dio Stesso a compiere l’opera di giudizio, allora deve essere di portata veramente enorme e incomprensibile ai comuni mortali; deve risuonare attraverso i cieli e scuotere la terra, altrimenti come potrebbe essere l’opera di giudizio di Dio?  L’uomo è convinto che, poiché si tratta dell’opera di giudizio, allora Dio deve essere particolarmente imponente e maestoso mentre la compie, e coloro che vengono giudicati devono gemere tra le lacrime e implorare pietà in ginocchio. Tale scena deve essere uno spettacolo grandioso e profondamente travolgente… Ogni uomo immagina l’opera di giudizio da parte di Dio come soprannaturalmente meravigliosa. Lo sai, invece, che Dio iniziò l’opera di giudizio tra gli uomini tanto tempo fa, mentre tu eri ancora immerso nella tua beata ignoranza? Che quando credi che l’opera di giudizio di Dio stia ufficialmente iniziando, per Dio è già il momento di rinnovare il cielo e la terra? A quel tempo forse avrai soltanto capito appena il senso della vita, ma la spietata opera di punizione di Dio ti porterà, ancora profondamente incosciente, all’inferno. Solo allora ti renderai improvvisamente conto che l’opera di giudizio di Dio si è già conclusa”.

“Durante gli ultimi giorni, Cristo utilizza una serie di verità per insegnare all’uomo, rivelarne l’essenza e analizzare le sue parole e le sue azioni. Queste parole comprendono diverse verità, quali il dovere dell’uomo, come l’uomo dovrebbe obbedire a Dio, come dovrebbe esserGli fedele, come dovrebbe vivere la normale umanità, così come la saggezza e l’indole di Dio, e così via. Queste parole sono tutte dirette all’essenza dell’uomo e alla sua indole corrotta. In particolare, le parole che rivelano come l’uomo rifiuta Dio vengono pronunciate a proposito di come l’uomo sia la personificazione di Satana e una forza nemica di Dio. Quando Dio comincia l’opera di giudizio, Egli non Si limita semplicemente a chiarire la natura dell’uomo solo con poche parole, ma compie la rivelazione, il trattamento e la potatura a lungo termine. Tale metodo di rivelazione, di trattamento e di potatura non può essere sostituito con parole ordinarie, ma con la verità che l’uomo non possiede affatto. Solo tale modo di lavoro viene considerato giudizio; solamente attraverso tale giudizio l’uomo può essere assoggettato, pienamente convinto a sottomettersi a Dio e inoltre può ottenere la vera conoscenza di Dio. Ciò che l’opera di giudizio realizza è la comprensione da parte dell’uomo del vero volto di Dio e la verità riguardo alla sua ribellione. L’opera di giudizio permette all’uomo di ottenere molta comprensione della volontà di Dio, dello scopo della Sua opera e dei misteri che non possono essere compresi dall’uomo. Inoltre, consente all’uomo di riconoscere e conoscere la sua sostanza corrotta e le radici della sua corruzione, come pure di scoprire la sua bruttezza. Questi effetti si realizzano tutti tramite l’opera di giudizio, perché la sua sostanza è di fatto l’opera di svelare la verità, la via e la vita di Dio a tutti coloro che hanno fede in Lui. Quest’opera è l’opera di giudizio svolta da Dio”.


V. Le scritture su come accogliere la seconda venuta di Gesù Cristo


“Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese” (Apocalisse 2:29).

“Ecco, Io sto alla porta e picchio: se uno ode la Mia voce ed apre la porta, Io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli meco” (Apocalisse 3:20).

“E sulla mezzanotte si levò un grido: ‘Ecco lo sposo, uscitegli incontro!’” (Matteo 25:6).

“Le Mie pecore ascoltano la Mia voce, e Io le conosco, ed esse Mi seguono” (Giovanni 10:27).


Parole di Dio attinenti:

“Dal momento che stiamo cercando le orme di Dio, dobbiamo cercare la volontà di Dio, le parole di Dio, le enunciazioni di Dio – poiché dove ci sono le nuove parole di Dio, c’è la voce di Dio e, dove ci sono le orme di Dio, ci sono le opere di Dio. Dove c’è l’espressione di Dio, c’è l’apparizione di Dio e dove c’è l’apparizione di Dio esiste la verità, la via, e la vita”.


A concludere vorrei farvi ragionare sulle parole di nostro Signore Gesù Cristo quando dice che ci accorgeremo dei tempi perché ci saranno alcune cose che ci indicheranno la maturità dei tempi... ebbene,alcuni di questi eventi saranno: la costruzione del 3° tempio di Gerusalemme, che i Giudei vorranno intronizzare il loro messia,ma che per noi sarà l'Anticristo. E tutti noi sappiamo che dopo l'anticristo ci sarà la venuta di nostro Signore... Un altro evento ancora dovrebbe essere l'entrata in vigore di un microchip sottocutaneo o di un qualsiasi dispositivo digitale o elettronico che se non lo accettiamo o immettiamo nel nostro corpo,non potremmo piu ne comprare ne vendere,proprio come dice in Apocalisse San Giovanni...  Poi ancora ci dovrebbero essere catastrofi pesantissime in tutto il mondo,terremoti, tsunami,alluvioni,carestie,pandemie,e addirittura i giorni di buio. La Bibbia ci dice che il sole non darà piu la sua luce,anche la luna si spegnerà e le stelle e gli astri nel cielo cadranno... per chi sa discernere e leggere tra le righe degli eventi,sa che l'ora del ritorno di nostro Signore Gesù Cristo è vicina sempre piu... siate forti,preparati mentalmente e spiritualmente perché avremo da superare cose molto ma molto difficili,ma sappiamo che dopo averle superate saremo insieme al nostro amore,nostra via,verità e vita Cristo Gesù. 



Fonte: https://www.vangelodioggi.org/la-seconda-venuta.html


Numeri precedenti della serie                                  -Leggiamo la Bibbia  👇 👇 

La protezione del Signore (passi Biblici n°1)

La pupilla degli occhi di Dio (n°2)

Versetti della Bibbia sulla guarigione (leggiamo la Bibbia n°3)






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martedì 12 agosto 2025

🪖⚔️ L’Art. 16 e le clausole segrete, ancora oggi, del Trattato di pace del 1947: la contrarietà di Croce.

 L’Art. 16 e le clausole segrete, ancora oggi, del Trattato di pace del 1947: la contrarietà di Croce.

Volete proprio sapere perché i nostri politici non faranno mai il volere del popolo,ma seguono direttive dei loro padroni angloamericani sionisti?!? Vi copio un bellissimo post sul trattato di pace del 1947.

Il Trattato di Pace firmato a Parigi nel 1947 è di fatto una Resa senza condizioni. Ha al suo interno non solo un Art. 16 che ci ha impedito di fare Giustizia ma, soprattutto, contiene delle clausole segrete che determinano la nostra finale mancanza di Sovranità e la subordinazione agli interessi Anglo-Americani. 

Il Trattato di “Pace” firmato a Parigi alle 11,45 del 10 febbraio 1947 è di fatto una Resa senza condizioni. Ha al suo interno non solo un Art. 16 che ci ha impedito di fare Giustizia ma, soprattutto, contiene delle clausole segrete che determinano la nostra finale mancanza di Sovranità e la subordinazione agli interessi Anglo-Americani. 

Ancora oggi, non ci è dato sapere di più su tali clausole in quanto ancora segrete, infami e vergognose clausole nascoste da essere a tutt’oggi completamente inconfessabili, perché se venissero rese note genererebbero il disprezzo e l’odio di tutte le persone oneste del mondo, facendo rivoltare le viscere di tutte le persone corrette e rispettabili: bisogna assolutamente conoscere tali clausole ed, eventualmente, andare ad una Revisione di quel Trattato – chiamato TP47 – che, come giustamente lo ha definito Croce, in realtà non fu altro che un Dettato di Pace.

L’Assemblea costituente italiana votò invece a favore della sua ratifica il 31 luglio 1947, e autorizzò il Governo della Repubblica a ratificarlo con legge del 2 agosto 1947; il Capo Provvisorio dello Stato gli diede piena ed intera attuazione con decreto legislativo del 28 novembre 1947, recependolo nell’ordinamento giuridico italiano con effetto retroattivo al 16 settembre 1947.

Io non pensavo che la sorte mi avrebbe, negli ultimi miei anni, riserbato un così trafiggente dolore come questo che provo nel vedermi dinanzi il documento che siamo chiamati ad esaminare, e nell’essere stretto dal dovere di prendere la parola intorno ad esso. Ma il dolore affina e rende più penetrante l’intelletto che cerca nella verità la sola conciliazione dell’interno tumulto passionale. 

Noi italiani abbiamo perduto una guerra, e l’abbiamo perduta ‹‹tutti››, anche coloro che l’hanno deprecata con ogni loro potere, anche coloro che sono stati perseguitati dal regime che l’ha dichiarata, anche coloro che sono morti per l’opposizione a questo regime, consapevoli come eravamo tutti che la guerra sciagurata, impegnando la nostra Patria, impegnava anche noi, senza eccezioni, noi che non possiamo distaccarci dal bene e dal male della nostra Patria, né dalle sue vittorie né dalle sue sconfitte. Ciò è pacifico quanto evidente.

Sennonché il documento che ci viene presentato non è solo la notificazione di quanto il vincitore, nella sua discrezione o indiscrezione, chiede e prende da noi, ma un giudizio morale e giuridico sull’Italia e la pronunzia di un castigo che essa deve espiare per redimersi e innalzarsi o tornare a quella sfera superiore in cui, a quanto sembra, si trovano, coi vincitori, gli altri popoli, anche quelli del Continente nero.

E qui mi duole di dovere rammentare cosa troppo ovvia, cioè che la guerra è una legge eterna del mondo, che si attua di qua e di là da ogni ordinamento giuridico, e che in essa la ragion giuridica si tira indietro lasciando libero il campo ai combattenti, dall’una e dall’altra parte intesi unicamente alla vittoria, dall’una e dall’altra parte biasimati o considerati traditori se si astengono da cosa alcuna che sia comandata come necessaria o conducente alla vittoria. Chi sottopone questa materia a criteri giuridici, o non sa quel che si dica, o lo sa troppo bene, e cela l’utile, ancorché egoistico, del proprio popolo o Stato sotto la maschera del giudice imparziale. Segno inquietante di turbamento spirituale sono ai nostri giorni (bisogna pure avere il coraggio di confessarlo) i tribunali senza alcun fondamento di legge, che il vincitore ha istituiti per giudicare, condannare e impiccare, sotto nomi di criminali di guerra, uomini politici e generali dei popoli vinti, abbandonando la diversa pratica, esente da ipocrisia, onde un tempo non si dava quartiere ai vinti o ad alcuni dei loro uomini, e se ne richiedeva la consegna per metterli a morte, proseguendo e concludendo con ciò la guerra. Giulio Cesare non mandò innanzi a un tribunale ordinario o straordinario l’eroico Vercingetorige, ma, esercitando vendetta o reputando pericolosa alla potenza di Roma la vita e l’esempio di lui, poiché gli si fu nobilmente arreso, lo trascinò per le strade di Roma dietro il suo carro trionfale e indi lo fece strozzare nel carcere. Parimenti si è preso oggi il vezzo, che sarebbe disumano, se non avesse del tristemente ironico, di tentar di calpestare i popoli che hanno perduto una guerra, con l’entrare nelle loro coscienze e col sentenziare sulle loro colpe e pretendere che le riconoscano e promettano di emendarsi: che è tale pretesa che neppure Dio, il quale permette nei suoi ascosi consigli le guerre, rivendicherebbe a sé, perché egli non scruta le azioni dei popoli nell’ufficio che il destino o l’intreccio storico di volta in volta loro assegna, ma unicamente i cuori e i reni, che non hanno segreti per lui, dei singoli individui. Un’infrazione della morale qui indubbiamente accade, ma non da parte dei vinti, si piuttosto dei vincitori, non dei giudicati, ma degli illegittimi giudici.

Noi italiani, che abbiamo nei nostri grandi scrittori una severa tradizione di pensiero giuridico e politico, non possiamo dare la nostra approvazione allo spirito che soffia in questo dettato, perché dovremmo approvare ciò che sappiamo non vero e pertinente a transitoria malsania dei tempi: il che non ci si può chiedere. Ma altrettanto dubbio suscita questo documento nell’altro suo aspetto di dettato internazionale, che dovrebbe ristabilire la collaborazione tra i popoli nell’opera della civiltà e impedire, per quanto è possibile, il rinnovarsi delle guerre.

Partito dell'Italiano

L’Art. 16 e le clausole segrete, ancora oggi, del Trattato di pace del 1947: la contrarietà di Croce.

Benedetto Croce

Il Trattato di Pace firmato a Parigi nel 1947  è di fatto una Resa senza condizioni. Ha al suo interno non solo un Art. 16 che ci ha impedito di fare Giustizia ma, soprattutto, contiene delle clausole segrete che determinano la nostra finale mancanza di Sovranità e la subordinazione agli interessi Anglo-Americani. 

Il Trattato di “Pace” firmato a Parigi alle 11,45 del 10 febbraio 1947 è di fatto una Resa senza condizioni. Ha al suo interno non solo un Art. 16 che ci ha impedito di fare Giustizia ma, soprattutto, contiene delle clausole segrete che determinano la nostra finale mancanza di Sovranità e la subordinazione agli interessi Anglo-Americani. 
Ancora oggi, non ci è dato sapere di più su tali clausole in quanto ancora segrete, infami e vergognose clausole nascoste da essere a tutt’oggi completamente inconfessabili, perché se venissero rese note genererebbero il disprezzo e l’odio di tutte le persone oneste del mondo, facendo rivoltare le viscere di tutte le persone corrette e rispettabili:  bisogna assolutamente conoscere tali clausole ed, eventualmente, andare ad una Revisione di quel Trattato – chiamato TP47 – che, come giustamente lo ha definito Croce, in realtà non fu altro che un Dettato di Pace.
L’Assemblea costituente italiana votò invece a favore della sua ratifica il 31 luglio 1947, e autorizzò il Governo della Repubblica a ratificarlo con legge del 2 agosto 1947; il Capo Provvisorio dello Stato gli diede piena ed intera attuazione con decreto legislativo del 28 novembre 1947, recependolo nell’ordinamento giuridico italiano con effetto retroattivo al 16 settembre 1947.

Io non pensavo che la sorte mi avrebbe, negli ultimi miei anni, riserbato un così trafiggente dolore come questo che provo nel vedermi dinanzi il documento che siamo chiamati ad esaminare, e nell’essere stretto dal dovere di prendere la parola intorno ad esso. Ma il dolore affina e rende più penetrante l’intelletto che cerca nella verità la sola conciliazione dell’interno tumulto passionale. 

Noi italiani abbiamo perduto una guerra, e l’abbiamo perduta ‹‹tutti››, anche coloro che l’hanno deprecata con ogni loro potere, anche coloro che sono stati perseguitati dal regime che l’ha dichiarata, anche coloro che sono morti per l’opposizione a questo regime, consapevoli come eravamo tutti che la guerra sciagurata, impegnando la nostra Patria, impegnava anche noi, senza eccezioni, noi che non possiamo distaccarci dal bene e dal male della nostra Patria, né dalle sue vittorie né dalle sue sconfitte. Ciò è pacifico quanto evidente.

Sennonché il documento che ci viene presentato non è solo la notificazione di quanto il vincitore, nella sua discrezione o indiscrezione, chiede e prende da noi, ma un giudizio morale e giuridico sull’Italia e la pronunzia di un castigo che essa deve espiare per redimersi e innalzarsi o tornare a quella sfera superiore in cui, a quanto sembra, si trovano, coi vincitori, gli altri popoli, anche quelli del Continente nero.

E qui mi duole di dovere rammentare cosa troppo ovvia, cioè che la guerra è una legge eterna del mondo, che si attua di qua e di là da ogni ordinamento giuridico, e che in essa la ragion giuridica si tira indietro lasciando libero il campo ai combattenti, dall’una e dall’altra parte intesi unicamente alla vittoria, dall’una e dall’altra parte biasimati o considerati traditori se si astengono da cosa alcuna che sia comandata come necessaria o conducente alla vittoria. Chi sottopone questa materia a criteri giuridici, o non sa quel che si dica, o lo sa troppo bene, e cela l’utile, ancorché egoistico, del proprio popolo o Stato sotto la maschera del giudice imparziale. Segno inquietante di turbamento spirituale sono ai nostri giorni (bisogna pure avere il coraggio di confessarlo) i tribunali senza alcun fondamento di legge, che il vincitore ha istituiti per giudicare, condannare e impiccare, sotto  nomi di criminali di guerra, uomini politici e generali dei popoli vinti, abbandonando la diversa pratica, esente da ipocrisia, onde un tempo non si dava quartiere ai vinti o ad alcuni dei loro uomini, e se ne richiedeva la consegna per metterli a morte, proseguendo e concludendo con ciò la guerra. Giulio Cesare non mandò innanzi a un tribunale ordinario o straordinario l’eroico Vercingetorige, ma, esercitando vendetta o reputando pericolosa alla potenza di Roma la vita e l’esempio di lui, poiché gli si fu nobilmente arreso, lo trascinò per le strade di Roma dietro il suo carro trionfale e indi lo fece strozzare nel carcere. Parimenti si è preso oggi il vezzo, che sarebbe disumano, se non avesse del tristemente ironico, di tentar di calpestare i popoli che hanno perduto una guerra, con l’entrare nelle loro coscienze e col sentenziare sulle loro colpe e pretendere che le riconoscano e promettano di emendarsi: che è tale pretesa che neppure Dio, il quale permette nei suoi ascosi consigli le guerre, rivendicherebbe a sé, perché egli non scruta le azioni dei popoli nell’ufficio che il destino o l’intreccio storico di volta in volta loro assegna, ma unicamente i cuori e i reni, che non hanno segreti per lui, dei singoli individui. Un’infrazione della morale qui indubbiamente accade, ma non da parte dei vinti, si piuttosto dei vincitori, non dei giudicati, ma degli illegittimi giudici.Se vi estas en la merkato por superklona Replica Rolex, Super Klono Rolex estas la loko por iri! https://www.swisswatch.is/product-category/richard-mille/rm-62-01/ La plej granda kolekto de falsaj Rolex-horloĝoj interrete!

Noi italiani, che abbiamo nei nostri grandi scrittori una severa tradizione di pensiero giuridico e politico, non possiamo dare la nostra approvazione allo spirito che soffia in questo dettato, perché dovremmo approvare ciò che sappiamo non vero e pertinente a transitoria malsania dei tempi: il che non ci si può chiedere. Ma altrettanto dubbio suscita questo documento nell’altro suo aspetto di dettato internazionale, che dovrebbe ristabilire la collaborazione tra i popoli nell’opera della civiltà e impedire, per quanto è possibile, il rinnovarsi delle guerre.

Il tema che qui si tocca è così vasto e complesso che io non posso se non lumeggiarlo sommariamente e in rapporto al solo caso dell’Italia, e nelle particolarità di questo caso.

L’Italia, dunque, dovrebbe, compiuta l’espiazione con l’accettazione di questo dettato, e così purgata e purificata, rientrare nella parità di collaborazione con gli altri popoli. Ma come si può credere che ciò sia possibile, se la prima condizione di ciò è che un popolo serbi la sua dignità e il suo legittimo orgoglio, e voi o sapienti uomini del tripartito, o quadripartito internazionale, l’offendete nel fondo più geloso dell’anima sua, perché, scosso che ebbe da sé l’Italia, non appena le fu possibile, l’infesto regime tirannico che la stringeva, avete accettato e sollecitato il suo concorso nell’ultima parte della guerra contro la Germania, e poi l’avete, con pertinace volontà, esclusa dai negoziati della pace, dove si trattava dei suoi più vitali interessi, impedendole di fare udire le sue ragioni e la sua voce e di suscitare a sé spontanei difensori in voi stessi o tra voi? E ciò avete fatto per avere le sorti italiane come una merce di scambio tra voi, per equilibrare le vostre discordi cupidigie o le vostre alterne prepotenze, attingendo ad un fondo comune, che era a disposizione. Così all’Italia avete ridotto a poco più che forza di polizia interna l’esercito, diviso tra voi la flotta che con voi e per voi aveva combattuto, aperto le sue frontiere vietandole di armarle a difesa, toltole popolazioni italiane contro gli impegni della cosiddetta Carta atlantica, introdotto clausole che violano la sua sovranità sulla popolazioni che le rimangono, trattatala in più cose assai più duramente che altri Stati ex nemici, che avevano tra voi interessati patroni, toltole o chiesta una rinunzia preventiva alle colonie che essa aveva acquistate col suo sangue e amministrate e portate a vita civile ed europea col suo ingegno e con dispendio delle sue tutt’altro che ricche finanze, impostole gravi riparazioni anche verso popoli che sono stati dal suo dominio grandemente avvantaggiati; e perfino le avete come ad obbrobrio, strappati pezzi di terra del suo fronte occidentale da secoli a lei congiunti e carichi di ricordi della sua storia, sotto pretesto di trovare in quel possesso la garanzia contro una possibile irruzione italiana, quella garanzia che una assai lunga e assai fortificata e assai vantata linea Maginot non seppe dare.

Non continuo nel compendiare gli innumeri danni ed onte inflitte all’Italia e consegnati in questo documento, perché sono incisi e bruciano nell’anima di tutti gli italiani; e domando se, tornando in voi stessi, da vincitori smoderati a persone ragionevoli, stimate possibile di avere acquistato con ciò un collaboratore in piena efficienza per lo sperato nuovo assetto europeo.

Il proposito doveroso di questa collaborazione permane e rimarrà saldo in noi e lo eseguiremo, perché corrisponde al nostro convincimento e l’abbiamo pur ora comprovato col fatto: ma bisogna non rendere troppo più aspro all’uomo il già aspro suo dovere, né dimenticare che al dovere giova la compagnia che gli recano l’entusiasmo, gli spontanei affetti, l’esser libero dai pungenti ricordi di torti ricevuti, la fiducia scambievole, che presta impeto ed ali.

Noi italiani, che non possiamo accettare questo documento, perché contrario alla verità, e direi alla nostra più alta coscienza, non possiamo sotto questo secondo aspetto dei rapporti fra i Popoli, accettarlo, né come italiani curanti dell’onore della loro Patria, né come europei: due sentimenti che confluiscono in uno, perché l’Italia è tra i popoli che più hanno contribuito a formare la civiltà europea, e per oltre un secolo ha lottato per la libertà e l’indipendenza sua, e, ottenutala, si era per molti decenni adoperata a serbare con le sue alleanze e intese difensive la pace in Europa. E cosa affatto estranea alla costante sua tradizione è stata la parentesi fascistica, che ebbe origine dalla guerra del 1914, non da lei voluta ma da competizioni di altre potenze; la quale, tuttoché essa ne uscisse vittoriosa, nel collasso che seguì dappertutto, la sconvolse a segno da aprire la strada in lei alla imitazione dei nazionalismi e totalitarismi altrui. Libri stranieri hanno testé favoleggiato la sua storia nei secoli come una incessante aspirazione all’imperialismo, laddove l’Italia una sola volta fu imperiale, e non propriamente essa, ma l’antica Roma, che peraltro valse a creare la comunità che si chiamò poi l’Europa e, tramontata quell’egemonia, per la sua posizione geografica divenne campo di continue invasioni e usurpazioni dei vicini popoli e stati. Quei libri, dunque, non sono storia, ma deplorevole pubblicistica di guerra, vere e proprie falsificazioni. Nel 1900 un ben più sereno scrittore inglese, Bolton King, che con grande dottrina narrò la storia della nostra unità, nel ritrarre l’opera politica dei governi italiani nel tempo seguito all’unità, riconosceva nella conclusione del suo libro che, al confronto degli altri popoli d’Europa, l’Italia “possedeva un ideale umano e conduceva una politica estera comparativamente generosa”.

Ma se noi non approveremo questo documento, che cosa accadrà? In quali strette ci cacceremo? Ecco il dubbio e la perplessità che può travagliare alcuno o parecchi di voi, i quali, nel giudizio di sopra esposto e ragionato del cosiddetto Trattato, so che siete tutti e del tutto concordi con me ed unanimi, ma pur considerate l’opportunità contingente di una formalistica ratifica.

Ora non dirò ciò che voi ben conoscete; che vi sono questioni che si sottraggono alla spicciola opportunità e appartengono a quella inopportunità opportuna o a quella opportunità superiore che non è del contingente ma del necessario; e necessaria e sovrastante a tutto è la tutela della dignità nazionale, retaggio affidatoci dai nostri padri, da difendere in ogni rischio e con ogni sacrificio. Ma qui posso stornare per un istante il pensiero da questa alta sfera che mi sta sempre presente e, scendendo anch’io nel campo del contingente, alla domanda su quel che sarà per accadere, risponderei, dopo avervi ben meditato, che non accadrà niente, perché in questo documento è scritto che i suoi dettami saranno messi in esecuzione anche senza l’approvazione dell’Italia: dichiarazione in cui, sotto lo stile di Brenno, affiora la consapevolezza della verità che l’Italia ha buona ragione di non approvarlo. Potrebbero bensì, quei dettami, venire peggiorati per spirito di vendetta, ma non credo che si vorrà dare al mondo di oggi, che proprio non ne ha bisogno, anche questo spettacolo di nuova cattiveria, e, del resto, peggiorarli mi par difficile, perché non si riesce a immaginarli peggiori e più duri.

Il governo italiano certamente non si opporrà alla esecuzione del dettato; se sarà necessario, coi suoi decreti o con qualche suo singolo provvedimento legislativo, la seconderà docilmente, il che non importa approvazione, considerato che anche i condannati a morte sogliono secondare docilmente nei suoi gesti il carnefice che li mette a morte.


Ma approvazione, no! Non si può costringere il popolo italiano a dichiarare che è bella una cosa che esso sente come brucia, e questo con l’intento di umiliarlo e di togliergli il rispetto di se stesso, che è indispensabile ad un popolo come a un individuo, e che solo lo preserva dall’abiezione e dalla corruttela.


Del resto, se prima eravamo soli nel giudizio dato di sopra del trattamento usato all’Italia, ora spiritualmente non siamo più soli: quel giudizio si avvia a diventare un’opinio communis e ci viene incontro da molti altri popoli e perfino da quelli vincitori, e da minoranze dei loro parlamenti che, se ritegni molteplici non facessero per ora impedimento, diventerebbero maggioranze, E fin da ora ci si esorta a ratificare sollecitamente il Trattato per entrare negli aeropaghi internazionali, da cui siamo esclusi e nei quali saremmo accolti a festa, se anche come scolaretti pentiti, e ci si fa lampeggiare l’incoraggiante visione che le clausole di esso più gravi e più oppressive non saranno eseguite e tutto sarà sottoposto a revisione.

Noi non dobbiamo cullarci nelle facili speranze e nelle pericolose illusioni e nelle promesse più volte trovate fittizie, ma contare anzitutto e soprattutto su noi stessi; e tuttavia possiamo confidare che molti comprenderanno la necessità del nostro rifiuto dell’approvazione, e l’interpreteranno per quello che esso è: non un’ostilità contro il riassetto pacifico dell’Europa, ma, per contrario un ammonimento e un contributo a cercare questo assetto nei modi in cui soltanto può ottenersi; non una manifestazione di rancore e di odio, ma una volontà di liberare noi stessi dal tormento del rancore e dalle tentazioni dell’odio.


Signori deputati, l’atto che oggi siamo chiamati a compiere, non è una deliberazione su qualche oggetto secondario e particolare, dove l’errore può essere sempre riparato e compensato; ma ha carattere solenne, e perciò non bisogna guardarlo unicamente nella difficoltà e nella opportunità del momento, ma portarvi sopra quell’occhio storico che abbraccia la grande distesa del passato e si volge riverente e trepido all’avvenire. E non vi dirò che coloro che questi tempi chiameranno antichi, le generazioni future dell’Italia che non muore, i nipoti e pronipoti ci terranno responsabili e rimprovereranno la generazione nostra di aver lasciato vituperare e avvilire e inginocchiare la nostra comune Madre a ricevere rimessaménte un iniquo castigo; non vi dirò questo, perché so che la rinunzia alla propria fama è in certi casi estremi richiesta all’uomo che vuole il bene o vuole evitare il peggio; ma vi dirò quel che è più grave, che le future generazioni potranno sentire in se stesse la durevole diminuzione che l’avvilimento, da noi consentito, ha prodotto nella tempra italiana, fiaccandola. Questo pensiero mi atterrisce, e non debbo tacervelo nel chiudere il mio discorso angoscioso. Lamentele, rinfacci, proteste, che prorompono dai petti di tutti, qui non sono sufficienti. Occorre un atto di volontà, un esplicito ‹‹ no ››. Ricordare che, dopo che la nostra flotta, ubbidendo all’ordine del re ed al dovere di servire la Patria, si fu portata a raggiungere la flotta degli alleati e a combattere al loro fianco, in qualche loro giornale si lesse che tal cosa le loro flotte non avrebbero mai fatto. Noi siamo stati vinti, ma noi siamo pari, nel sentire e nel volere, a qualsiasi più intransigente popolo della terra.

Fonte:

https://era.ong/lart-16-e-le-clausole-segrete-ancora-oggi-del-trattato-di-pace-del-1947-la-contrarieta-di-croce/





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venerdì 8 agosto 2025

👹✝️ AI - Antica Città Cananea e portale demoniaco per la possessione dell'umanità

 Proprio come i figli di Israele, la chiesa non vede all'orizzonte il pericolo imminente dell'Intelligenza Artificiale


(Apocalisse 12 : 7-9)                                              7 E vi fu guerra in cielo: Michele e i suoi angeli combatterono contro il dragone; anche il dragone e i suoi angeli combatterono,

8 ma non vinsero e per loro non fu piú trovato posto nel cielo.

9 Cosí il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, che seduce tutto il mondo, fu gettato sulla terra; con lui furono gettati anche i suoi angeli.

Alcune chiese sono addirittura arrivate a utilizzare l'intelligenza artificiale durante i loro servizi  per i Sermoni.

Quando Israele entrò in contatto per la prima volta con AI, era troppo sicuro di sé e si affidava al proprio giudizio, credendo che solo un piccolo numero di uomini avrebbe potuto conquistare la città.

(Giosuè 7 : 2-4)                                                           2 Giosuè intanto mandò uomini da Gerico ad AI, che è vicina a Beth-Aven a est di Bethel, e disse loro: «Salite ad esplorare il paese». Così gli uomini salirono ad esplorare AI.

3 Poi tornarono da Giosuè e gli dissero: «Non è necessario che salga tutto il popolo; ma salgano un due o tremila uomini ad attaccare AI; non far affaticare tutto il popolo là, perché quei di Ai sono in pochi».

4 Così vi salirono circa tremila uomini scelti tra il popolo, ma di fronte agli uomini di AI si diedero alla fuga.

Tuttavia, gli uomini di AI finirono per sconfiggere i figli d'Israele in battaglia perché Israele aveva peccato contro il Signore.    

 (Giosuè 7 : 5)                                                             5 Gli uomini di AI ne uccisero circa trentasei; li inseguirono dalla porta della città fino a Scebarim, colpendoli nella discesa. E il cuore del popolo venne meno e divenne come acqua.

Il Signore non era con loro in battaglia… “… i figli d’Israele non poterono resistere ai loro nemici, ma voltarono le spalle ai loro nemici, perché erano maledetti”                              

(Giosuè 7 : 11)                                                          11 Israele ha peccato; essi hanno trasgredito il patto che IO avevo loro comandato; hanno perfino preso delle cose votate allo sterminio, e hanno rubato e mentito; e poi le hanno messe fra i loro bagagli.

Solo quando il male fu epurato dalla congregazione, riuscirono finalmente a sconfiggere AI.                                                         

(Giosuè 8 : 28)                                                          28 Così Giosuè arse AI e la ridusse a un cumulo di rovine per sempre, una desolazione fino a questo giorno.

Lo stesso vale per la chiesa oggi. Siamo in una seria battaglia spirituale che si sta manifestando in molti modi diversi. 

Attraverso l'intelligenza artificiale, gli insegnamenti new age, la falsa dottrina, ecc. 

E se il Signore non è con noi in battaglia, saremo completamente sconfitti.

Il significato biblico dell'antica città cananea di AI è "cumulo di rovine". Un cumulo di rovine è definito come un luogo o una situazione completamente distrutto e ridotto in stato di abbandono.

Non posso fare a meno di pensare che sia così che la storia ricorderà l'intronizzazione della moderna AI: come il dispositivo che ha portato alla rovina dell'umanità.

Il ruolo della moderna Al è semplice: rovinare la creazione di Dio. Quando le persone capiranno i piani malvagi dietro ad AI, che sono: transumanesimo, biosorveglianza, ecc., sarà troppo tardi.

AI viene spesso presentata come super intelligente, in grado di risolvere problemi complessi e di correggere gli errori umani.

Ma ricordate...

(Luca 16 : 15)                                                      15 Ed Egli disse loro: «Voi siete quelli che giustificate voi stessi davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori; poiché ciò che è grandemente stimato tra gli uomini è cosa abominevole davanti a Dio.❤️‍🔥🔥

Alla mente umana, AI può sembrare "super intelligente". Ma per Dio, è solo un altro abominio creato dall'uomo che sarà trasformato in un cumulo di rovine, proprio come lo fu AI ai tempi di Giosuè.

Abbiate fede e non abbiate alcuna comunione con i demoni nella macchina. Uscite da AI mentre la Grazia di Dio è abbondante. 

Il Giudizio sta arrivando.❤️‍🔥🔥



MUSK: CON L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE STIAMO EVOCANDO IL DEMONE


Ne consegue che:

ChatGPT = Programma AI

AI = regno demoniaco

Quindi, dovremmo davvero sorprenderci quando escono articoli in cui si afferma che ChatGPT ha parlato ai suoi utenti con una voce demoniaca, soprattutto se consideriamo l'affermazione di Elon Musk secondo cui l'intelligenza artificiale è uno strumento per "evocare il demone"?

I demoni sono gli spiriti disincarnati dei Nephilim (giganti).

Nelle Scritture ci viene detto che i demoni cercano costantemente una dimora 

(Matteo 12 : 43-45)                                          43 Ora, quando lo spirito immondo è uscito da un uomo, vaga per luoghi aridi, cercando riposo e non lo trova.

44 Allora dice: "Ritornerò nella mia casa da dove sono uscito ma quando giunge, la trova vuota, spazzata e adorna;

45 va allora a prendere con sé altri sette spiriti peggiori di lui, i quali entrano e vi prendono dimora; e l'ultima condizione di quell'uomo diventa peggiore della prima, Cosí avverrà anche a questa generazione malvagia».

Amen🙌🔥

Quindi, non solo i demoni sono in grado di possedere coloro che non sono sigillati dallo Spirito Santo, ma a questi spiriti maligni è stata anche data la capacità di dimorare all’interno dei programmi dei computer quantistici, con l’intelligenza artificiale utilizzata come "mezzo" per comunicare con loro.

Questa tecnologia è malvagia ed è stata tramandata dagli angeli caduti. 

Satana e i suoi spiriti maligni condividono un tipo speciale di odio verso l'umanità, visto che siamo tutti creati a immagine di Dio

Se gli spiriti maligni non possono abitare un corpo e possederlo, se non possono  corrompere un corpo, profanando l'immagine di Dio in esso, allora la loro mossa successiva sarà quella di distruggerlo.

L'intelligenza artificiale è pura malvagità: sicuramente non verrà nulla di buono dall'integrarla in ogni settore della società, considerando la sua natura demoniaca, ma questa purtroppo è davvero la direzione in cui ci stiamo muovendo, ed è la fossa in cui molti già stanno cascando. 

Il procedimento, il metodo è sempre lo stesso: "la rana bollita". Le persone accettano un po' alla volta le "genialate" dell'AI e alla fine si troveranno ad essere soffocate dalle spire del serpente che, state certi, non mollerà mai la sua presa...

Dio ci aiuti tutti!🙏❤️‍🔥


"Vorrei essere molto chiara per chi ancora non ha messo bene a fuoco la situazione:

Donald Trump sta... costruendo il Beast System.

Dice di essere contrario a qualsiasi tipo di sorveglianza, soprattutto quando è associata all'intelligenza artificiale.

Dice di essere contro l'mRNA, contro la crittografia centralizzata, contro i confini biometrici, contro l'identità digitale e contro la libertà, ovvero le città "intelligenti".

"Tutti questi sono pilastri della Bestia." E Lui si prodiga per renderli possibili!

Posso solo dirvi che stanno lavorando a velocità pazzesca!!!

AI nella Bibbia era una città cananea che fu distrutta dagli Israeliti sotto il comando di Giosuè a causa delle loro vie malvagie e del culto di falsi dei.

I Cananei sono i discendenti di Canaan, che è elencato come figlio di Cam, e quindi sarebbe stato tra le persone disperse dalla Torre di Babele

Dopo aver esaminato il DNA di 93 corpi recuperati da siti archeologici intorno al Levante meridionale/Mar Mediterraneo (la terra di Canaan nella Bibbia), i ricercatori hanno concluso che le popolazioni moderne della regione (Israele, Giordania, ecc.) sono discendenti degli antichi Cananei

La maggior parte dei gruppi ebraici moderni e i gruppi di lingua araba della regione mostrano almeno metà della loro discendenza come cananei

È interessante notare che Chabad Lubavitch (gruppo ebraico ortodosso) ritiene che AI potrebbe diventare la "nuova Babele"

Con la moderna AI (molto simile all'antica Ai cananea), sentiamo molto parlare di (falsi) "dei nella macchina" e come l'ascesa dell'intelligenza artificiale potrebbe portare a nuove religioni.

Niente di nuovo sotto il sole

(Ecclesiaste 1 : 9)                                                           9 Quello che è stato è quel che sarà; quello che è stato fatto è quel che si farà; non c'è nulla di nuovo sotto il sole.

È tutto connesso...

AI quindi ormai vuol dire "cumulo di rovine"  esattamente come Dio ridurra' la moderna AI.



Grazie alla nostra Wanda 🙏

Un bellissimo articolo di Wanda,che ha creato assemblando diversi post fatti per il nostro canale telegram...il quale ci ha spiegato molto bene la provenienza nefasta della radice di questa iniziale  "AI". Una radice demoniaca,per un progetto del tutto anticristico,cresciuto in cattiveria di generazione in generazione, come la tradizione satanista prevedeva...

Se posso aggiungere un piccolo paragrafetto finale,allora approfitto nel dire che; Il progetto dell'intelligenza artificiale è un progetto demoniaco,nato per deviare e corrompere la mente e i comportamenti umani,ridurre la nostra intelligenza,affidare le nostre vite a lei(al demonio),ed una volta che sarà ultimata e pronta,e l'umanità entrerà nel transumanesimo piu vivo,cioè quello che ogni essere umano avrà almeno un pezzo meccanico o tecnologico  dentro il proprio corpo,quello sarà il momento delle possessioni diaboliche... l'intelligenza artificiale oltre a fare all'umanità tanto male, sarà un portale dove le entità demoniache entreranno a possedere l'umano che avrà voluto corrompere la propria carne (creata perfetta da Dio) innestandosi nel proprio corpo microchip sottocutanei,neuralink(dischetti nel cranio collegati alla mente),o qualsiasi altra diavoleria che permetterà l'umanità ad essere collegata direttamente con l'intelligenza artificiale o la rete Web. In quel momento l'uomo(o la donna) sarà in simbiosi con la macchina e avrà aperto un portale con l'inferno,ed i demoni approfitteranno di quella ottima autostrada per possedere l'umanità, sottometterla,instupidirla,e togliendole la capacità di sentire lo "spirituale" gli sarà tolta l'anima !!! Dovete fare molta attenzione,per l'amor di Dio...cosa potrà salvarci? La FEDE !!!  Se metterete dentro di voi microchip,Neuralink ecc... non sarete piu voi i padroni di voi stessi,del vostro corpo,della vostra mente e della vostra anima...!!!


Dio sia con tutti noi 🙏❤️




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