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martedì 3 settembre 2013

I 10 alimenti da evitare

Torniamo ancora con un altro post riguardo al cibo avvelenato di oggi.Avevamo gia fatto altri post sull'argomento parlando di additivi,coloranti,ogm ecc....
Ma oggi invece dichiariamo i 10 prodotti alimentari piu dannosi .
Da precisarvi che oggi giorno l'industria farmaceutica e quella alimentare vanno a braccetto non per niente sono amministrate dalla Food and Drugs administration.
Cosa vuol dire questo?Che il cibo velenoso e senza vitamine di oggi ci porta poi ad andarci a curare e quindi il business miliardario che hanno creato cresce sempre di piu?!? Noooooo......
Prima spendiamo per ammalarci mangiando e bevendo, poi spendiamo per curarci i vari disturbi causati da questo.

alimentazione scorretta e malattie del benessere sono strettamente correlate. La prevenzione è la regola principale ed essa non può che passare attraverso abitudini alimentari realmente corrette, che dovrebbero prevedere unadrastica eliminazione dei seguenti cinque ingredienti raffinati d'uso comune.
Cibo impoverito è un'espressione che troppo genericamente si associa al termine dannoso(nocivo). In realtà sarebbe opportuno limitarsi al significato letterale della locuzione. Si tratta infatti di un alimento che ha perso in parte, ergo non totalmente, le caratteristiche originarie. Quindi qualcosa di buono lo conserva.
Un esempio classico può essere lo yogurt alla frutta di un discount che contiene solo il 2% di frutta e il cui gusto è realizzato con aromi. Di vitamine ce ne saranno pochissime, ma il prodotto fornirà comunque una certa dose di proteine.
Altro esempio è il tanto bistrattato zucchero raffinato. Secondo i suoi detrattori:

  • la raffinazione farebbe perdere per strada sostanze utilissime;
  • la raffinazione avrebbe introdotto contaminanti;
  • lo zucchero sottrarrebbe importanti sostanze per la sua metabolizzazione.

A prescindere dal fatto che ogni sostanza per essere metabolizzata assorbe risorse, dal fatto che le sostanze perse dalla raffinazione sono in quantità minima e dal fatto che i contaminanti sono praticamente assenti, si dimentica che la principale funzione dello zucchero è di fornire calorie. E quello raffinato ci riesce fin troppo bene (da qui il consiglio di moderarne il consumo).
  • 1 Lo zucchero raffinato è tra i maggiori imputati dell'insorgere di quelle che vengono definite come malattie del benessere: diabete, obesità, problemi legati al metabolismo, ipertensione, danni a livello del fegato. Secondo studi recenti  lo zucchero raffinato sarebbe da considerare tra le cause che ogni anno provocano la morte di 35 milioni di persone, con particolare riferimento al diabete ed alle malattie cardiocircolatorie. Il consumo di zucchero bianco sarebbe triplicato nel corso degli ultimi 50 anni ed andrebbe drasticamente ridimensionato. Esso, sia che venga derivato dalla barbabietola o dalla canna da zucchero, per assumere il candore che noi tutti conosciamo, subisce procedimenti di raffinazione che comprendono l'impiego dicalce, zolfo e carbone animale, oltre che di coloranti utilizzati per eliminarne i riflessi giallognoli. Lo zucchero risulta in questo modo impoverito sia dei minerali che delle proteine presenti nelle materie prime di partenza. Anche lo zucchero greggio viene trattato con zolfo, ma in seguito non subisce processi di decolorazione.
Alternative: Tra i sostituti dello zucchero raffinato possono esservi la stevia (non lavorata industrialmente), lo sciroppo di riso, il succo concentrato di mela o uva, lo sciroppo d'acero o d'agave.

  • 2 Il glutammato monosodico è un sale derivato dall’acido glutammico, un amminoacido presente nelle proteine importante per il ruolo dei neurotrasmettitori neurali. Viene utilizzato come additivo alimentare per esaltare il sapore dei cibi senza dover ricorrere ad alte dosi di sale da cucina, essendo altrettanto saporito ma contenendo molto meno sodio (il che risulterebbe utile per le diete iposodiche). E’ noto soprattutto per essere stato associato alla scoperta del quinto sapore, l’umami, e ad una malattia, la cosiddetta “Sindrome del ristorante cinese“.

Il dado così tanto  utilizzato, riesce a dare sapore a ciò che non ha sapore, però contieneglutammato monosodico, un additivo che può causare anche il cancro. Esistono confezioni che riportano la dicitura: senza glutammato.
Più approfonditamente sappiamo che il semplice ione glutammato, in dosi eccessive, può causare eccitotossicità, andando ad alterare gli equilibri che sussistono nei neuroni. Ci si frigge il cervello, in pratica. In conclusione, si può dire che andrebbe prestata attenzione ai cibi contenenti fonti di glutammato per non eccederne, commettendo quindi abuso

  • 3 Chewingum e caramelle: è una questione di quantità. Se è la dose che fa il veleno in questo caso è davvero facile superare la dose.  I Chewingum e le caramelle contengono, nella quasi totalità dei casi, dolcificanti nocivi come l’ aspartame e l’ acesulfame-k veri killer nocivi per l’organismo.

  • 4 Insaccati quali i wurstel e la mortadella. Si tratta di alimenti realizzati con carne macinata finissima, Un’ ottima occasione per utilizzare la carne di più infimo livello, massiccia la presenza di nitriti e nitrati, cancerogeni.
 come al solito vale la regola di non esagerare, soprattutto perché gli insaccati possono dare problemi al di là degli eventuali nitriti presenti in essi.
  • 5 Per le sottilette e i formaggini vale lo stesso discorso fatto per i wurstel,  sono composti da miscele di formaggi non fermentati a sufficienza, invendibili o avariati che vengono fusi tutti assieme e resi morbidi spesso grazie all’ utilizzo dei pericolosi polifosfati. La presenza nella lista degli ingredienti di Citrato di sodio (E331) indica l’ utilizzo di prodotti ottenuti da scarti di lavorazione.
Sulla Treccani troviamo che è vero che vengono prodotti con gli scarti, per chi non lo sapesse.
polifosfati sono sali aggiunti per facilitare l’addensamento del formaggio e per conferirgli un aspetto più gradevole (attirando acqua “gonfiano” il formaggino). Quindi è vero che possono essere usati per alterare l’aspetto di un formaggio di qualità scadente, rasentando la frode alimentare se usati in dosi massiccie. Da precisare sul fatto che siano “pericolosissimi”: possono infatti interferire nei processi di mineralizzazione del metabolismo, ma si parla comunque di dosi molto elevate. Studi come questo parlano di inibizioni dei processi di calcificazione e di ruoli ancora da chiarire nel nostro organismo, nei quali i composti del fosfato sono comunque presenti. L’articolo dovrebbe essere più preciso e meticoloso, parlare genericamente di “pericolosissimi” polifosfati può essere accusato di terrorismo psicologico/alimentare.
  •  6 La farina 00 rappresenta spesso l'ingrediente di base di numerose preparazioni sia casalinghe ed industriali. E' sufficiente aprire qualsiasi comune ricettario per rendersi conto di come tra gli ingredienti per la preparazione di una torta casalinga, che dovrebbe dunque risultare più "sana" rispetto ad un prodotto confezionato, via sia per la maggior parte delle volte la farina 00, cioè lapiù raffinata tra le farine in commercio. Tramite i processi di raffinazione questo alimento perde purtroppo gran parte del proprio contenuto nutritivo, con particolare riferimento algerme contenuto nei chicchi, ricco aminoacidi, Sali minerali e vitamine del gruppo B ed E. Gli effetti negatici dell'impiego abituale di farina 00 nella propria alimentazione sono stati posti in luce dal Professor Franco Berrino, ex direttore del Dipartimento di medicina predittiva e per la prevenzione dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e consulente della Direzione scientifica. Egli sottolinea come provochi un aumento della glicemia e il conseguente incremento dell'insulina, fenomeno che nel tempo porta ad un maggior accumulo di grassi depositati e ad un indebolimento generale dell'organismo, rendendolo maggiormente esposto nei confronti delle malattie, tumori inclusi. 

Alternative: la farina raffinata può essere sostituita da farina integrale o semi-integrale (farina di tipo 2). Meglio ancora ricorrere a farine artigianali acquistate nei molini e macinarsele in casa con apparecchi appositi. 




  • 7 Il pane bianco è realizzato con farina bianca, la farina bianca è stata privata della crusca e del germe di grano ,forma una colla che si attacca alle pareti dell’ intestino limitando così l’ assorbimento delle sostanze nutritive.

Olio di palma Ecco un altro ingrediente onnipresente in numerosi alimenti confezionati sia dolci che salati. L'olio di palma, quando non indicato come tale, potrebbe nascondersi comunque dietro la sibillina dicitura in etichetta di "olio vegetale" o "oli vegetali". Urge in questo senso, a tutela dei consumatori, la diffusioni di indicazioni maggiormente chiare all'interno delle liste degli ingredienti presenti sulle confezioni degli alimenti. L'olio di palma è ritenuto dannoso per la salute per vie del suo elevato contenuto di grassi saturi, che può raggiungere anche il 50% nel caso dell'olio di palma derivato dai frutti e l'80% nell'olio di palmisto, derivato dai semi. Ad un'alimentazione eccessivamente ricca di grassi saturi, si lega un maggiore rischio di contrarre malattie cardiovascolari. Dal punto di vista ambientale, la produzione di olio di palma contribuisce purtroppo alla deforestazione di aree dal valore naturalistico inestimabile, comprese antiche foreste pluviali.

Alternative: Per evitare l'olio di palma sarebbe necessario controllare con attenzione le liste degli ingredienti, diffidare da snack, merendine, piatti pronti e creme spalmabili industriali e passare all'autoproduzione casalinga degli stessi, utilizzando oli più equilibrati, come l'olio extravergine d'oliva o oli vegetali biologici spremuti a freddo.
  • 9 Grassi idrogenati: La diffusione dei grassi idrogenati nei prodotti industriali va spesso di pari passo con quella dell'olio di palma. Margarine, merendine alla crema, piatti pronti già conditi, surgelati e prodotti da forno di vario tipo possono contenerne. La loro presenza è sempre indicata in etichetta, quindi è sufficiente porre attenzione a ciò che si acquista per fare in modo di evitarli il più possibile. I rischi per la salute relativi ai grassi idrogenati sono legati alla loro capacità di aumentare i livelli del colesterolo LDL e di diminuire quelli del colesterolo HDL, considerato "buono". Un'alimentazione che prevede un consumo disattento di grassi idrogenati può rendere i vasi sanguigni meno flessibili ed influire negativamente sulla pressione del sangue. I grassi idrogenati sono ottenuti tramite un processo di lavorazione degli oli insaturi, che mira ad ottenere grassi di consistenza differente, a seconda degli impieghi industriali. Si ottengono così dei grassi insaturi, anche denominati "grassi trans", la cui presenza nella dieta è stata legata alla comparsa di ictus, arteriosclerosi e malattie coronariche.
Altenative: come sopra.
  • 10 I dolci pieni di additivi: La maggioranza dei dolci sono stracarichi non solo di zucchero bianco ma anche di sostanze di sintesi e tossiche come i coloranti e i conservanti. Leggi le etichette ed evita le sigle come E230, E243… Per fortuna puoi preparare dei meravigliosi dolci in casa. Gli additivi possono restare sugli scaffali.
Tempo fa abbiamo fatto un post con una tabella completa di tutti gli additivi:Coloranti,edulcoranti,aromi artificiali,conservanti,emulsionanti ecc.. tutta roba sintetica il post era questo:

E poi parlammo di: Aspartame,Glutammato e OGM
Impoverimento e salute – A essere onesti, si deve dire che l'impoverimento è soprattutto una truffa per le tasche del consumatore, quando non è palese, piuttosto che un attentato alla sua salute. Infatti, nonostante i cibi siano molto più impoveriti rispetto a 100 anni fa, nella popolazione dei Paesi industrializzati non si trovano le caratteristiche patologie da carenza che si trovavano nelle popolazioni degli stessi paesi un secolo prima. Quindi è puro allarmismo e pessimismo salutistico, pensare che i cibi impoveriti facilitino gravi carenze: la normale alimentazione anche con cibi impoveriti è comunque sufficiente ad assicurare quelli che alcuni ritengono essere i livelli minimi di micronutrienti (vitamine in primis). Chi ritiene invece che l'alimentazione non possa essere sufficiente a coprire i fabbisogni di certe sostanze deve comunque riferirsi all'integrazione e/o a cibi arricchiti.
Il giudizio – Come si può valutare dai due esempi sopraindicati, è abbastanza chiaro che il giudizio su un cibo impoverito deve essere pronunciato in base all'utilità residua.
In altri termini, si tratta di valutare di quanto si sia impoverito rispetto alle sue caratteristiche originarie. Nel caso dello zucchero, poiché la caratteristica principale dell'alimento è il supporto calorico (la quantità di micronutrienti è veramente bassa anche nello zucchero non raffinato), lo zucchero raffinato è un cibo poco impoverito; nel caso dello yogurt del discount, la perdita di un 10% almeno di frutta cambia completamente l'alimento, è un cibo molto impoverito (per esempio da un 14% si passa a un 2%).
Cosa causa l'impoverimento – Nel caso di cibi semplici, l'impoverimento dei cibi è sostanzialmente dovuto alla loro lavorazione, dove con tale termine si intende ogni processo che porta il cibo sulla tavola del consumatore, dalla raccolta alla trasformazione, alla conservazione. Non è possibile dare regole generali perché ogni caso deve essere valutato a sé stante, confrontando il prodotto ideale con quello finale. Per esempio è sicuramente utile nutrirsi di ortaggi freschi, ma per esempio un ortaggio surgelato può essere meno povero di un ortaggio lasciato per tre giorni nel negozio del fruttivendolo a temperatura ambiente.
Nel caso di cibi elaborati, oltre alla lavorazione, entrano in gioco i costi di produzione che possono portare a utilizzare per un cibo complesso ingredienti già impoveriti. È il caso del latte in polvere rispetto per esempio al latte fresco. Il latte in polvere è utilizzato in numerosissimi alimenti.
Come si copre l'impoverimento – Con due strategie molto diverse, la prima esecrabile, la seconda tutto sommato logica.
Con la prima strategia si utilizzano ingredienti poveri, a basso costo, facendo in modo che con il loro mix il prodotto sia comunque molto gustoso. praticamente con acqua, zucchero, grassi vegetali e aromi è possibile simulare tantissimi alimenti. L'impiego di aromi, di sale e di esaltatori di sapidità (glutammato) è la strategia più comune per ridare sapore a un cibo tanto povero da avere perso il gusto originario. Di per sé gli aromi (spesso identici, cioè di natura chimica, ma del tutto simili molecolarmente a quelli naturali) non sono nocivi, ma sono un vero e proprio inganno ai danni del consumatore, inganno tanto più grave quanto più il prodotto è diverso da quello originale. Ovvio che un sugo al pesto fatto con insipido olio di girasole e aromi di basilico debba considerarsi un inganno molto più grave di un dolce dove l'aroma di cannella è ottenuto con aromi chimici.
La seconda strategia è quella di aggiungere ciò che è stato perso, almeno per quanto riguarda le sostanze più importanti. Si ottengono così cibi impoveriti arricchiti. Nonostante il gioco di parole, il cibo finale non è uguale a quello originario, prima dell'impoverimento perché solo poche sostanze sono state ripristinate e in forma spesso non del tutto paragonabile a quella originaria (per esempio alcune vitamine vengono assorbite in modo diverso rispetto alla forma in cui si trovano nel cibo).  





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