〔E100〕
La curcumina, o E100 nella codifica europea degli additivi alimentari, è un estratto dalla Curcuma longa utilizzato principalmente come colorante alimentare. Ha colore giallo, simile a quello dello zafferano. Il suo utilizzo come
colorante alimentare non è ammesso in USA e Canada.In altri settori merceologici, come quello cosmetico, è identificata da Color Index: C.I. 75300 o da Natural Yellow 3. Il nome curcumina è anche uno dei sinonimi del suo principale costituente. La curcumina può essere anche considerata come un integratore alimentare. Con questa funzione è generalmente riconosciuta come sicura (GRAS) dalla FDA.
Estrazione
La curcumina si ottiene per estrazione con solvente dal rizoma essiccato e macinato della pianta di Curcuma longa (Curcuma domestica Valeton). Si ottiene un intermedio l'oleoresina di curcumina che contiene dal 37 al 55% di curcumine e fino al 25% di oli volatili. L'estratto deve essere separato dalle sostanze aromatiche presenti nell'oleoresina, per cui viene purificato per cristallizzazione. I solventi utilizzati, singolarmente o in combinazione, sono normalmente: acetone, etil acetate, etanolo, metanolo, esano, alcol isopropilico. L'utilizzo di solventi tradizionali per l'estrazione non è di grande efficienza e può richiedere un costoso smaltimento di questi ultimi per prevenire danni ambientali; per questo motivo sono allo studio meccanismi di estrazione a temperature più basse con altri solventi quali i liquidi ionici.
Il prodotto ottenuto è liposolubile, di un colore giallo brillante tendente al verdastro e vira al rosso con pH superiore a 7,5.
Il suo assorbimento e la sua assimilazione sono resi difficile dall'instabilità del pH intestinale, dalla scarsa stabilità in acqua, dalla pessima biodisponibilità orale e dalla rapida eliminazione.
Tossicologia e sicurezza
La sicurezza della curcumina, se assunta a basso dosaggio, è supportata da molte prove, compresi vari studi clinici sull'uomo, nonché da una varietà di studi sperimentali su animali e in vitro che corroborano ulteriormente le osservazioni sull'uomo. Gli studi clinici hanno mostrato epatotossicità a dosi elevate.
I dati ricavati da studi su animali sono molti e a volte equivoci. In particolare gli studi sulla carcinogenesi,[26] tossicità riproduttiva ed epatotossicità sui ratti. L'Agenzia europea per i medicinali conclude che la curcumina non appare essere mutagenica o tossica per la riproduzione.
Il JECFA (Joint FAO/WHO Expert Committee on Food Additives) ha stabilito una DGA di 0–3 mg/kg pc/die ricavato da un NOEL di 250–320 mg/kg pc/die sulla riproduzione dei ratti.[27] L'EFSA (Agenzia Europea per la Sicurezza alimentare) ha adottato una DGA di 3 mg/kg pc/die ricavato dal NOAEL calcolato in studi sulla tossicità riproduttiva.[12] Il colorante E100 nella UE può essere utilizzato con concentrazioni limitate da 20 a 500 mg/kg a seconda dei prodotti alimentari. In alcuni tipi, come alcuni formaggi, oli e grassi può essere utilizzata quantum satis avendo come limite solo le norme di buona fabbricazione.
E100 curcumina ⤴️
〔E120〕
La cocciniglia è un colorante ricavato dall'omonimo insetto appartenente alla famiglia della coccoidea, in particolare dalle femmine della specie Dactylopius, Dactylopius coccus e della specie Kermes vermilio. L'acido carminico, che è la molecola colorata, può essere estratto anche da batteri modificati a tale scopo.
Estratto alcolico di femmine fecondate ed essiccate di cocciniglia del carminio (Dactylopius coccus)
➡️
L'insetto secerne un liquido molto denso e intensamente colorato che usa come involucro per proteggersi dai predatori. Per produrre un chilogrammo di colorante occorrono circa 80-100 mila insetti.[1] Una volta ottenuta la polvere macinando l'esoscheletro degli insetti, questa viene trattata con acqua calda per estrarre l'acido carminico.
La cocciniglia viene utilizzata per produrre una parte dei coloranti rossi utilizzati nell'industria alimentare (l'additivo alimentare E 120 è un sale di alluminio dell'acido carminico) e, in misura minore, nella tintura dei tessuti.
Dato l'elevato costo, ultimamente viene spesso sostituita da coloranti o miscele di coloranti di origine sintetica come E122 - E124 - E132 nei prodotti alimentari commerciali (obbligatoriamente elencati in etichetta come additivi alimentari con la relativa sigla europea). In alcuni soggetti può dar luogo ad allergie.
Allevamento di cocciniglia del carminio a
Oaxaca, Messico➡️
Cocciniglie del carminio essiccate
⬅️
Un liquore dal tipico colore cremisi ottenuto con la cocciniglia è l'alchermes, che prende il nome dalla parola araba al-qirmiz. Prima dell'avvento dei coloranti azoici, i prodotti rossi di pasticceria e molte altre bevande rosse come aperitivi, bitter, vermut e bevande gassate erano colorati con la cocciniglia.
Il Blu brillante (FCF)
Il Blu Brillante FCF o E133, nella codifica europea degli additivi alimentari, è un colorante alimentare sintetico molto solubile in acqua. Appare come una polvere blu.
Può essere combinato con la tartrazina (E102) per ottenere varie tonalità di verde,(La tartrazina, giallo tartrazina o E102, nella codifica europea degli additivi alimentari, è un colorante artificiale azotato di colore giallo limone). [La tartrazina è uno degli additivi piu pericolosi in circolazione].
Si trova spesso nei gelati, scatole di piselli, prodotti caseari, dolci e bibite.Una volta era proibito in Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Norvegia, Spagna, Svezia, e Svizzera, ma in seguito a ulteriori analisi è stato dichiarato additivo innocuo dall'Unione europea ed è permesso nella maggior parte dei paesi. Negli Stati Uniti la produzione annua eccede il milione di libbre ed il consumo è di 16 mg a persona.
Il Blu Brillante FCF è uno dei coloranti che il Gruppo di supporto per i bambini iperattivi ha consigliato di eliminare dalla dieta dei bambini. Tuttavia una serie estesa di test ha portato i National Institutes of Health a concludere che gli additivi coloranti non provochino l'iperattività.
È importante notare che il colorante E133 non è stato classificato e valutato dall’EFSA come “colorante che può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini”, come invece i seguenti coloranti alimentari:
E110 Sunset Yellow
E104 Giallo di chinolina
E122 Carmoisina
E129 Rosso Allura
E102 Tartrazine
E124 Ponceau 4R
〔E160a - Caroteni〕
Prodotti in cui può essere contenuto
In quasi tutte le categorie di alimenti, per lo più senza limiti. In particolare in formaggi stagionati (arancioni, gialli e di colore biancastro), formaggio fuso, oli e grassi privi d’acqua, emulsioni di oli e grassi, burri, conserve di frutti rossi, verdure sottolio sottaceto e in salamoia, confetture, gelatine, marmellate (eccetto la crema di marroni), snack a base di cereali o patate soffiati, cereali per la colazione aromatizzati alla frutta, salsicce, paté, terrine, pesce affumicato, pasta di pesce e crostacei, crostacei precotti.
Il codice E160a copre due categorie di caroteni: i caroteni E160a (i), derivati da piante o alghe, e i beta-caroteni E160a (ii), ottenuti per sintesi o per fermentazione da un fungo (Blakeslea trispora). L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ritiene che questi coloranti non presentino rischi particolari, in quanto l'assunzione di caroteni tramite l'uso dell'additivo non supera quella dei caroteni naturalmente presenti negli alimenti.
Per quanto riguarda gli effetti sulla salute, invece, non vi è alcun effetto noto. Una volta ingeriti vengono trasformati nell’organismo in vitamina A, ma non esiste il rischio di ipervitaminosi (eccesso nell’organismo di vitamina).
E160e BETA-APO-8'-CAROTENALE (C30)
E160e BETA-APO-8'-CAROTENALE (C30)
Il beta-apo-8-carotenale è un colorante di origine naturale, chimicamente modificato, di colore rosso arancione, con proprietà antiossidanti.
Può essere contenuto in dolci, in condimenti e negli integratori alimentari.
Attualmente sembra non sia nocivo.
DOSE ADI: 5 mg per Kg di peso corporeo.
L'apocarotenale ha un colore dall'arancio al rosso-arancio ed è utilizzato negli alimenti, nei prodotti farmaceutici e nei prodotti cosmetici. A seconda della forma del prodotto, l'apocarotenale viene utilizzato negli alimenti a base di grassi ( margarina , salse, condimenti per insalata ), bevande, latticini e dolci. Il suo numero E è E160e ed è approvato per l'uso come additivo alimentare negli Stati Uniti, UE , Australia e Nuova Zelanda.
Possibile cancerogenicità
Studi epidemiologici hanno dimostrato che le persone con un elevato apporto di β-carotene e alti livelli plasmatici di β-carotene hanno un rischio significativamente ridotto di cancro ai polmoni [ citazione necessaria ] . Tuttavia, studi sull'integrazione con grandi dosi di β-carotene nei fumatori hanno mostrato un aumento del rischio di cancro , probabilmente perché un eccesso di β-carotene provoca prodotti di degradazione che riducono la vitamina A plasmatica e peggiorano la proliferazione delle cellule polmonari indotta dal fumo [ citazione necessaria ] . Il principale prodotto della degradazione del β-carotene sospettato di questo comportamento è il trans - beta -apo-8'-carotenale (apocarotenale comune) [ citazione necessaria ] , che in uno studio è stato trovato mutageno e genotossico in colture cellulari che non rispondono al β-carotene stesso.
E170 CARBONATO DI CALCIO
Il carbonato di calcio è un colorante di origine minerale (derivante dal calcare), di colore grigio-bianco.
Ha una funzione antiagglomerante, cioè impedisce la formazione di grumi in prodotti in polvere.
È contenuto in confetti, decorazioni di alimenti, ecc.
Attualmente sembra che non vi siano effetti collaterali negativi, considerato anche il largo impiego dall'industria alimentare e farmaceutica.
Il carbonato di calcio, più comunemente conosciuto come calcare/gesso, è un sale inorganico autorizzato come colorante (bianco). Sono disponibili pochi studi ma tutto indica che non esiste alcun rischio associato al consumo di questo additivo.
Prodotti in cui può essere contenuto
In quasi tutte le categorie di alimenti, per lo più senza limiti. In particolare formaggi stagionati, alimenti dietetici speciali e destinati a fini medici speciali per lattanti, alimenti a base di cereali per lattanti e bambini, prodotti di cacao e di cioccolato, succo d’uva.
Pensate che bomba sono gli M&M's
Ingredienti: zucchero, pasta di cacao, latte scremato in polvere, burro di cacao, lattosio, amido, grassi del latte, grasso di palma, sciroppo di glucosio, burro di karité, stabilizzante (gomma arabica), destrine, agenti di rivestimento (cera d'api, cera di carnauba), coloranti (E100, rosso cocciniglia, E132, E133, E150a, E150c, E150d, E153, E160a, E160e, E162, E163, E170), concentrato di barbabietola, emulsionanti (lecitina di soia, E445), sale, aromi, olio di semi di palma, antiossidante (E306). (Può contenere: arachide, nocciola, mandorla).
Il cioccolato al latte contiene altri grassi vegetali oltre al burro di cacao.
Ingredienti delle M&M's ⤴️
Di conseguenza i coloranti azoici possono rilasciare una o più ammine aromatiche che sono cancerogene in concentrazioni superiori a 30 mg/kg (0,003 % in peso). Per questo, non possono essere utilizzati come coloranti di articoli tessili e di cuoio che potrebbero entrare in contatto diretto e prolungato con la pelle.
Le ammine cancerogene previste sono 22.
I metodi da seguire per l’esecuzione delle prove sono ben definiti, (EN 14362-1 e EN 14362-3), eppure queste sostanze sono ancora usate, soprattutto per il loro basso costo. Si veda per esempio:
http://cirs-reach.com/Testing/AZO_Dyes.html
E’ interessante notare che in un studio analogo a quello di GP (European survey on the presence of banned azodyes in textiles) condotto nel laboratorio ISPRA per l’UE sullo specifico problema dei colorati azoici e dei loro derivati cancerogeni nei tessuti nel 2008 il numero di campioni esaminati non fu diverso come ordine di grandezza da quelli esaminati dallo studio GP e anche i risultati non si distaccarono troppo. Vale la pena di dire che in quel caso ci fu forse più attenzione ai dettagli statistici del problema, come si può evincere dall’abstract del lavoro che accludiamo in nota (Nota ISPRA 2008[i], lavoro intero scaricabile qui).
Anche nel caso dei coloranti azoici oltre il contatto diretto esiste la possibilità dell’assorbimento tramite la catena alimentare, la qual cosa indica anche un potenziale danno ambientale oltre che il ritorno “sistemico” verso la specie umana, che come super-super-predatore diventa così il collettore di tutto ciò che essa medesima scarica nell’ambiente. Questo fenomeno per i coloranti azoici è documentato in un recente testo.
Questo articolo è solo il primo di una serie che riguarderà gli additivi di ogni tipo.
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