Alcuni argomenti

Nuovo ordine mondiale,logge segrete,progetto haarp,Rockefeller,Bildenberg,Rothschild

inicjalization...shoutbox

Cerca nel blog

venerdì 10 gennaio 2025

✝️🕊JESUS R-EVOLUTION (Special 03) Carismi delle opere - Il dono delle guarigioni

Cari amici lettori,benvenuti a questo decimo numero della serie, Jesus R-evolution,più precisamente il terzo speciale oltre i sette della serie regolare. I speciali approfondiscono nello specifico i doni ed i carismi dello Spirito Santo, infatti oggi cominciamo i "carismi delle opere" parlando del "dono delle guarigioni". Un post abbastanza lungo e dettagliato per continuare il nostro studio sui carismi e i doni dello Spirito Santo. 

<Vi sono poi diversità di Carismi, ma uno solo è lo Spirito,uno solo è Dio,che opera tutto in tutti. E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello spirito per l'utilità comune:.... A uno la Fede per mezzo dello stesso Spirito,a un altro il dono di far guarigioni per mezzo dell'unico Spirito, a uno il potere dei Miracoli.

(1 Corinzi 12- 4,6-7,9-10)

 

Così, fratelli miei, siate saldi, incrollabili. Impegnatevi sempre più nell’opera del Signore, sapendo che, grazie al Signore, il vostro lavoro non va perduto.

(1 Corinzi 15:58)


Non sapete voi che siete il Tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? 

(1 Corinzi 3 : 16)

Le guarigioni di cui parliamo sono spesso frutto di un processo naturale che si sblocca nella persona, grazie alla preghiera. A volte si accelera un processo di guarigione,oppure viene tolto l'impedimento che bloccava quella guarigione. Altre volte assistiamo ad un processo di guarigione graduale e progressivo, che procede di pari passo con la conversione e con la crescita interiore della persona. Questo tipo di guarigione è a nostro avviso uno degli aspetti più belli della spiritualità del rinnovamento, in quanto opera un risanamento globale della persona in tutte le sue componenti fisica, psichica e spirituale. 


   Jesus R-evolution《《《 Special  n° 3 》》》


Il dono delle guarigioni (Carismi delle opere)


Imporranno le mani sui malati e saranno guariti (Mr 16,18)

"Andate, riferite a Giovanni le cose che avete vedute e udite: ciechi vedono, gli Zoppi camminano, il lebbrosi sono mondati, i sordi odono, i morti risuscitano" (Lc 7,22)


Imporranno le mani sui malati e questi saranno guariti.

 Una promessa categorica di Gesù che io non avevo mai preso sul serio. Sono stato per tanti anni in chiesa e ho visitato centinaia di ammalati, ma non ho mai avuto la presunzione di poterli guarire con l'imposizione delle mie mani. Avevo letto tante volte queste parole, ma non avevo mai potuto lontanamente immaginare che potessero riguardare anche me.

Quando entrai nel Rinnovamento carismatico e mi si disse che entro quei gruppi di preghiera avvenivano delle continue guarigioni, ancora non me ne facevo convinto. Ma poi cominciai a vedere coi miei occhi e non potei più negare l'evidenza. Incoraggiato da quel che facevano gli altri, osai anche io imporre le mani su di una giovane signora, affetta da leucemia. I medici le avevano dato non più di due mesi di vita. Mi confessò che mentre pregavo su di lei, senti' come un fuoco in tutta la persona e come se un elettrochoc la scuotesse da capo a piedi. La sera stessa si sentì  meglio, pochi giorni dopo i medici la dichiararono completamente guarita. Ora è sana e vegeta e si gode le gioie della famiglia. Oggi a distanza di tre anni, posso dire di aver visti tanti e tanti altri casi simili, che non fanno altro che confermarmi sempre più quanto Gesù sia fedele alle sue promesse. Vale dunque la pena che ci addentriamo ad esplorare questo meraviglioso Carisma delle guarigioni, nel tentativo di scoprire forse il segreto che potrebbe ridonare sorriso e speranza a tanti ammalati e molta Gloria al Signore. Trattandosi di un problema così delicato e avvolto nel mistero, e' bene dichiarare in partenza una volta per sempre, che le nostre argomentazioni non vorranno avere carattere assiomatico, e che non vorremo assolutizzare certe conclusioni che andremo via via esponendo. La prova delle nostre osservazioni sarà, come sempre, la sacra scrittura?” È soltanto la parola di Dio infatti che può gettare qualche sprazzo di luce su questo problema così arduo e così misterioso. C'è abbastanza in quel libro per poterci aiutare a fare delle consolanti scoperte, che ci faranno trasalire di gioia. Cominciamo Dunque a guardare in faccia le malattie e chiediamoci da dove hanno origine.


Le malattie non vengono da Dio 

Tutti, Buoni e Cattivi, chiamano Dio in causa quando hanno qualche malattia.                            I cattivi ne incolpano Dio e bestemmiano e imprecano contro di lui. I buoni non imprecano, ma accettano rassegnati le malattie come prove o addirittura come doni di Dio. Ecco alcune espressioni che si colgono sulla bocca di questi ultimi: "Il Signore mi ha mandato questa malattia, sia fatta la Sua volontà".  "Il signore ha voluto castigarmi mandandomi questa malattia".  "Il Signore vuole che io espii i miei peccati con questa malattia"...   "Accetto questa infermità per la gloria di Dio".  " Il Signore manda le malattie ai buoni".   " Le malattie sono un segno di predilezione da parte di Dio".   "Le malattie sono benedizioni del Signore"... Dunque è sempre Dio all'origine delle nostre infermità? Diciamo subito che questo è un concetto errato per non dire blasfemo. Sono idee e concezioni prese dal platonismo, dallo stoicismo e dal manicheismo, che si sono infiltrate nel cristianesimo e nel misticismo del Medioevo, ma non hanno alcun fondamento nella sacra scrittura. Dio non è causa delle nostre malattie, non può esserlo. Le malattie sono un male e nessun male può venire da lui. Entriamo in una famiglia qualsiasi dove c'è un giovane ammalato, tutti: padre, madre, fratelli, sorelle sono afflitti e addolorati e Dio solo dovrebbe essere contento? Entriamo in ospedale: Medici, è infermieri si fanno a pezzi per alleviare i dolori dei pazienti, e solo il Signore dovrebbe godere per quelle sofferenze? Il nostro corpo è il capolavoro uscito dalle sue mani l'ultimo giorno della creazione, e come potrebbe Dio rallegrarsi a vederlo distruggere? Dio è padre che ama i suoi figli ed un amore infinito. E Come può un padre così buono essere felice nel mandare i figli all'ospedale o quando li vede straziati su di un letto di dolore? Non c'è un solo passo nella sacra scrittura da cui si possa provare che le malattie vengono da Dio. C'è anzi il contrario. Nel Vecchio Testamento non si può ancora  trovare ben sviluppato il concetto di Dio come padre, ma predomina l'idea del Dio della legge che premia e castiga. Ora l'osservanza della legge viene premiata con delle promesse di una vita sana e longeva, mentre le malattie vengono considerate come i tristi effetti dell'infedeltà alla legge. Ecco qualche esempio: se tu veramente ascolterai la voce del Signore Dio tuo, farai quello che è retto agli occhi suoi, porgerai orecchio ai suoi comandamenti e osserverai i suoi Statuti, io non ti colpirò con nessuna delle piaghe con cui ho afflitto gli egiziani, poiché Io sono il Signore, colui che guarisce (Es 15,26)

E ancora: servite Il Signore Dio vostro, ed egli benedirà il tuo pane e la tua acqua, ed io toglierò le malattie di mezzo a te (Es 23,25).       Di uno degli esploratori della Terra promessa, detto Caleb, dice la Bibbia che all'età di 85 anni si sentiva ancora sano, vegeto e forte come quando ne aveva 40, per aver fatto un buon rapporto al popolo sulla missione affidatagli da Mosè (Giosuè 14,10-11).

Di Mosè leggiamo: Quando morì aveva 120 anni, Tuttavia la vista non gli si era indebolita e il vigore non gli era venuto meno (Deut 34,7).        I salmi sono pieni di promesse di assistenza per una vita lunga e felice egli ti sazia di beni, per tutti i tuoi giorni, rinnova la tua gioventù come quella dell'aquila (Sal 103,5). Nessun accenno dunque alle malattie come benedizione di Dio, anzi è tutto il contrario. Ai servi fedeli si promette vita lunga sana e felice. C'è perfino chi ritiene che iddio non abbia mai gradito neanche i sacrifici di animali. Da un attento esame di alcuni testi del Vecchio Testamento sembrerebbe che quei sacrifici di tori, pecore e agnelli  Dio non li abbia mai voluti. Sarebbe stato Mosè con la mentalità egiziana dei sacrifici pagani a volerli introdurre nei riti religiosi degli ebrei. (Vedi Sal 40,7 e 50,8-23 ;      1 Sam 15,22;  Israele 1,11 e 66,3 ; Ger 6,20 e 7,21;  Os 6,6  e 8,13;  Mt 9,13 e 12,7 ; Ebr 10,5-6)    Egli è il Dio della vita e tutto ciò che vive da gloria a lui, non cio che muore. Egli preferisce i sacrifici di lode più di quelli di bestie sgozzate.

‭‭(Matteo 9:13)                                                            Andate a imparare che cosa significa quel che Dio dice nella *Bibbia: Misericordia io voglio, non sacrifici. Perché io non sono venuto a chiamare quelli che si credono giusti, ma quelli che si sentono peccatori.

Mentre in Isaia fa già capolino l'amore di Dio come padre: può forse una mamma dimenticare il suo figlioletto, non avere compassione del frutto del suo seno? Ma anche se essa lo dimenticasse io non potrò dimenticarti (Is 49-15)

Gesù sarà ancora più esplicito:                                 E qual'e quell'uomo fra voi che darà una pietra a suo figlio che gli chiede del pane? O se chiede un pesce gli darà un serpe? Se Dunque voi cattivi come siete, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il vostro padre Celeste concederà cose buone a coloro che gliele chiedono (Mt 7,9-11)

E tra queste cose buone non può non esserci la sanità fisica.                                                                Il padre dà soltanto cose buone ai figli, ma le infermità non sono cose buone. Anche quelli che in teoria le chiamano benedizioni di Dio, in pratica poi corrono dai medici e prendono medicine per eliminarle. Così facendo non si mettono contro la volontà di Dio e non lottano per togliersi di dosso le sue benedizioni? Non si può concepire un padre che può fare i figli felici e non lo vuole. Ogni padre è veramente felice quando i figli sono felici con lui. Dio Padre Brama di darci una felicità piena, completa, perfetta, più di quanto lo bramiamo noi stessi.

Le malattie provengono dal peccato e dal demonio 

Esse sono per sé un male, e quindi come ogni male possono avere origine solo dalla fragilità e mandevolezza dell'uomo oppure dall'azione di colui che è il maligno per eccellenza, Satana. Tutti i mali vennero come conseguenza del peccato originale. L'uomo perdono gratuito di Dio, non avrebbe dovuto conoscere le infermità, i dolori, la morte. Fu a causa della prima colpa che per dette l'impassibilità e si trovò sottoposto agli agenti contrari alla sua salute e all'influsso stesso del demonio.. Gesù Lo chiamò "Principe di questo mondo" (Gv 12,31; 14,30)               Perché in effetti dopo il peccato originale Satana ha acquistato un certo dominio sul creato e lo manovra a volte ai nostri danni. Quindi anche quando diciamo che le malattie avvengono per cause naturali, l'origine ultima è sempre in quel primo peccato e in un certo influsso di Satana. Alcune malattie sono causate da Peccati personali. Non vogliamo dire che ad ogni Peccato personale corrisponda a una malattia, o che la gravità della malattia sia in proporzione diretta alla gravità dei peccati commessi dall'ammalato. Però è fuor di dubbio che talune malattie sono effetti di vizi e di disordini morali. Chi ad esempio non conosce i tristi effetti delle malattie veneree, della droga, del fumo, degli eccessi nel mangiare e bere? Ma anche qui la causa remota è sempre il demonio in quanto queste aberrazioni non sono che i frutti velenosi e mortiferi del primo peccato. Anche Gesù qualche volta mise in correlazione peccato e malattie, facendo intendere che queste ultime in quegli ammalati avevano avuto origine da Peccati personali,al paralitico che gli calarono dinanzi dal soffitto della stanza in cui si trovava, Gesù come prima cosa disse: " ti sono rimessi i tuoi peccati" (Lc 5,20)                    Ad un altro paralitico che incontrò accanto alla piscina di Betesda, dopo avergli restituita la salute, fece questa raccomandazione: <ora che sei guarito Attento a non peccare più affinché non ti accada di peggio> (Gv 5,14)                           L'apostolo Paolo faceva sapere ai Corinti del loro comportamento scorretto nelle assemblee eucaristiche era stato la causa di malattie e di morti in seno a quella comunità: <Chi mangia e beve indegnamente mangia e beve la propria condanna non discernendo il corpo del Signore. Perciò tra voi molti sono ammalati ed infermi, e molti altri sono morti> ( 1 Cor 11:30)

Altre malattie sono conseguenza di Peccati altrui. Chi può negare le tare ereditarie? Chi non è convinto come certi vizi e disordini morali dei genitori si ripercuotano sulla salute dei figli per più generazioni? Ma anche al di fuori delle inesorabili leggi dell'ereditarietà dobbiamo tener presente che formiamo tutti un corpo sociale, e quindi il bene come il male,che è in un solo membro non può non influenzare il resto del corpo.

Infine vi sono certe malattie che sono effetto dell'influenza diretta del demonio, quando cioè è un demonio annidato nel corpo di una persona che provoca una data malattia. Abbiamo alcuni esempi nel Vangelo, di muti e sordi che riacquistarono l'uso delle loro facoltà dopo che Gesù li ebbe liberati dalla presenza diabolica: "presentarono a lui un muto indemoniato, e cacciato il demonio, il muto parlò" (Mt 9,32-33)                                             Allora Gli fu presentato un indemoniato cieco e muto e lo guarì, e avvenne che uscito il demonio, il muto cominciò a parlare (Lc 11,14) Dunque In conclusione, tutti i mali e quindi anche le infermità fisiche, hanno direttamente o indirettamente un'unica origine: il demonio, il quale col peccato originale assoggettò tutto l'uomo al suo dominio. Non Dio, ma Satana gode nel tormentare gli uomini con ogni genere di Mali di cui le malattie fanno parte. Gesù chiamò <opere di Dio> le guarigioni che andava operando (Gv 9,3) mentre le malattie sono opere di Satana.

Dio ci libera dalle malattie 

La promessa del Salvatore, dopo il peccato originale, è una promessa di liberazione da tutte le conseguenze provocate da quel peccato. A tutti i problemi dati da quella fatale caduta, Dio Padre risponde con l'incarnazione del verbo. L'apostolo Giovanni dice che "il figlio di Dio è venuto per debellare le opere del diavolo" (1Gv 3,8)                                                                        Ora dal momento che queste opere si manifestano nell'anima dell'uomo col peccato e nel corpo con le infermità, ne segue che il padre mandò il figlio a liberare tutto l'uomo, e non parte di esso, dal dominio di Satana. Il demonio doveva avere una sconfitta completa, come aveva avuto prima una vittoria completa.

Gesù Cristo venne a liberarci da tutte le nostre infermità. Egli venne per operare una nuova creazione, dove non ci sarebbe stato più posto per nessuna opera di Satana. Venne per liberarci da tutte le nostre infermità: da quelle spirituali, prendendo su di sé i nostri peccati; da quelle fisiche, caricandosi delle nostre malattie. Così l'aveva preannunziato il profeta Isaia: "veramente Egli si è addossato i nostri dolori e si è caricato delle nostre infermità" (Is 53,4)         San Matteo vede l'adempimento di questa profezia proprio mentre Gesù era intento a guarire gl' infermi: <E con la sua parola cacciò i demoni e guarì quanti erano ammalati. E così si compì quanto Era stato predetto dal profeta Isaia: ha preso le nostre infermità e si è caricato delle nostre malattie> (Mt 8,16-17)                          di conseguenza come siamo stati liberati dal peccato perché il signore ha posto sopra di lui le iniquità di tutti noi (Isaia 53,6) così siamo stati liberati dai mali fisici dal momento che egli ha preso le nostre infermità e si è caricato delle nostre malattie se Dunque il peccato non è più in noi Perché Gesù lo fece suo, Anzi divenne egli stesso Peccato per noi, le malattie non hanno più diritto di stare in noi, dal momento che egli le trasferì da noi su di sé stesso. Gesù è il restauratore dell'ordine nuovo, dell'uomo nuovo. Nel primo Adamo trovando la morte nell'anima e del corpo, nel nuovo Adamo si doveva essere restituita tutta la vita, L'abbondanza della vita, quella stessa vita perfetta senza le malattie e la morte che avevamo prima del peccato quando il verbo prese un corpo umano, libero i nostri corpi dal dominio di Satana, restituendo ad essi la vita e l'immortalità sarebbe un dimezzare la vittoria di Cristo sulle opere di Satana, se limitassimo la reintegrazione dell'uomo nel solo ambito dello spirito. Cristo venne per ricreare un mondo nuovo. Una nuova creazione uscita al Sepolcro con lui all'alba della resurrezione: Ecco il tabernacolo di Dio tra gli uomini! Ed egli abiterà con loro, e essi saranno il suo popolo e Dio stesso dimorerà con gli uomini.. egli asciugherà Ogni lacrima dei loro occhi, e non vi sarà più né morte, nel lutto, né grido, né appena esisterà più, perché il primo mondo è sparito. E colui che sedeva sul trono disse: Ecco io faccio nuove tutte le cose (Ap 21,3,5)

E noi siamo già immersi in queste cose nuove, non sono cose che verranno, ma sono già venute. San Paolo dice che la nuova creazione è avvenuta in noi quando siamo stati incorporati a Cristo: Se uno è in Cristo, egli è una nuova creazione: il vecchio uomo è sparito, ecco è nato il nuovo(2 Cor 5,17).                                          Quando lo Spirito ha ridato la vita a Cristo nel Sepolcro, l'ha ridata contemporaneamente a tutto il corpo mistico: se lo spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, quel medesimo che ha risuscitato Gesù Cristo dai morti, vivificherà anche i vostri corpi mortali, per mezzo del suo spirito che abita in voi        (Rm 8,11).

Come si comportò Gesù con gli ammalati? 

A nessuno di quelli che si rivolsero a lui per la guarigione, Gesù disse: « Accetta la tua malattia come una benedizione di Dio o come un segno della predilezione del Padre. Egli invece guarì tutti, considerando le loro infermità come mali da eliminare, come nemici da combattere.

Non troviamo nel Vangelo che Gesù tentò di persuadere qualche ammalato a fare la volontà di Dio.

Non disse ad alcun ammalato: « Questa malattia devi tenertela per la gloria di Dio! ». Anzi disse il contrario, che cioè il Padre sarebbe stato glorificato dalle guarigioni che egli avrebbe operate.

Dinanzi al cieco nato, agli Apostoli che gli chiedono se è lui che ha peccato o i suoi genitori, Gesù risponde: «Né lui, né i suoi genitori hanno peccato, ma è così perché si manifestino in lui le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di Colui che mi ha mandato, finché è giorno... (Gv 9,3-4).

Dunque opere di Dio erano non la cecità di quel mendicante, ma la sua guarigione, e Gesù avrebbe adempiuto la missione affidatagli dal Padre di dargli gloria, compiendo opere simili a questa « finché era giorno ».

Un altro esempio l'abbiamo nel paralitico di Cafarnao, il quale si mise a glorificare Iddio non sul giaciglio quando lo calavano dal tetto, ma dopo che fu guarito.

«E subito egli si alzò, in presenza loro, e preso il suo giaciglio, se ne andò a casa glorificando Iddio (Lc 5,25). E con lui glorificano Iddio anche i testimoni del miracolo: Tutti furono presi da grande stupore e glorificavano Iddio, e ripieni di timore esclamava no: Cose mirabili abbiamo vedute oggi » (Lc 5,26). Un'ultima conferma la troviamo nella vicenda della malattia e morte di Lazzaro, Gesù, informato della malattia dell'amico, dice che quella malattia non era di morte, ma per la gloria di Dio, affinché ne venisse glorificato il Figlio» (Gv 11.4).

La gloria di Dio non era dunque la malattia, ma quel che sarebbe accaduto dopo la malattia. Infatti alla sorella Marta ripete: <<<Non ti ho detto che se crederai vedrai la gloria di Dio?» (Gv 11,40). Marta non aveva visto la gloria di Dio durante la malattia del fratello, ma l'avrebbe vista quando egli sarebbe uscito vivo dal sepolcro.

Dunque non sono le malattie che danno gloria a Dio. Non risulta dai Vangeli che Gesù abbia insegnato questo. Come avrebbe potuto persuaderci Gesù che la lode più perfetta che avremmo dovuto innalzare ogni giorno al trono di Dio doveva essere composta dai gemiti dei nostri corpi straziati?


Alcune obiezioni


1) Non disse Gesù: Chi vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua (Mr 8,34)?

Le sofferenze di cui si parla nel testo non sembrano quelle fisiche provenienti da un morbo, ma quelle che i discepoli, fedeli all'insegnamento e alla missione di Cristo, dovevano subire da parte degli altri: e cioè persecuzioni, incomprensioni, lotte, opposizioni, delusioni, amarezze, contrarietà, il peso dei doveri quotidiani, l'immolazione della vita minuto per minuto sull'altare della volontà di Dio. La loro somma è la croce del vero discepolo. Gesù ci invita a prenderla, la considera cioè come qualcosa che non è in noi, ma viene dal di fuori; e a prenderla ogni giorno (Lc 9,23), come qualcosa che non può mancare mai nei nostri continui rapporti con gli altri (il che non può dirsi delle infermità fisiche...).  Spesse volte poi esalta il valore delle sofferenze nel senso sopra esposto: beati siete voi, quando vi ingiurieranno e vi perseguiteranno, e falsamente diranno di voi ogni sorta di male per causa mia» (Mt 5,11). Ma non ci risulta che abbia chiamato beato alcun ammalato, né pare lo abbia ritenuto tale, se si prodigò a levargli di dosso l'infermità.

2) Le malattie sono utili per espiare i propri peccati.

 Rispondiamo che la migliore espiazione dei peccati è l'amore.

Non leggiamo in nessun passo del Nuovo Testamento che Gesù o gli Apostoli, ai peccatori pentiti, abbiano chiesto delle espiazioni corporali da effettuare sul proprio corpo. Chiesero invece un radicale cambiamento di vita, di mentalità e la sincera conversione del cuore (metanoia).

Alla peccatrice di Magdala furono perdonati i molti suoi peccati perché aveva molto amato: «Per questo io dico a te: "I suoi molti peccati sono stati perdonati perché ha molto amato; ma poco si perdona a chi poco ama" (Lc 7,47).

A Saulo, da poco convertito, Gesù preannunziò molte sofferenze, e cioè lotte, persecuzioni, incomprensioni, fatiche, pericoli... per il suo nome; ma non malattie fisiche.

S. Paolo non poté essere quell'uomo sempre malaticcio, assillato da chi sa quale morbo, quale taluni se l'immaginano. Un apostolo come lui che andava correndo, irrequieto e instancabile, da un capo all'altro del mondo di allora, non poteva essere continuamente estenuato da infermità fisiche. La famosa «spina nella carne molto probabilmente non fu un male fisico, ma piuttosto la ininterrotta e umiliante opposizione dei suoi avversari (giudei e giudaizzanti) che incontrava dovunque. Gli serviva infatti come rimedio alle eventuali tentazioni di superbia di fronte ai suoi preziosi carismi di rivelazione (2 Cor 12,5.7). Nel medesimo contesto poi si gloria espressamente proprio delle persecuzioni e delle angustie sofferte per causa di Cristo (2 Cor 12,10).

3) Le malattie, anche se Dio non le vuole, sono però una tremenda realtà della nostra vita quotidiana.

Pure il peccato è una tremenda realtà nella nostra vita quotidiana, anche se Iddio non lo vuole. Ma lo tollera, ogni male che è nel mondo. Ma permettere e tollerare non significa che egli goda che questi mali avvengano o stiano con noi.Quindi, come Dio tollera il peccato, ma non vuole che stia in noi, perché distrugge in noi la sua vita divina, così tollera le nostre infermità fisiche, ma non vuole che stiano in noi perché distruggono i nostri corpi, capolavoro delle sue mani. Peccati e malattie, nella nuova creazione, sono due mali che non hanno più diritto di stare, perché sono due mali che hanno la stessa origine.Peccati e malattie sono anzi due aspetti di un unico male, due campi d'una stessa vittoria di Satana che Iddio vuole eliminare.

Da parte sua, egli ha fatto tutto quel che doveva fare per annullare questa vittoria di Satana, ma tocca a noi prenderne atto e farla nostra.

4) Ma, anche se le malattie non vengono da Dio, egli però se ne serve per richiamare, ammonire, e anche per punire i peccatori.

Certamente un padre può anche usare mezzi coercitivi quando i suoi amorevoli inviti si dimostrano inefficaci.Una malattia può servire d'ammonimento ad interrompere una vita sregolata. Può essere un campanello d'allarme per chi non si cura più di amare Dio e continua a peccare senza rimorsi.

Però la punizione non è mai fine a se stessa, ma si dà sempre a scopo correttivo. Nel caso nostro, non dobbiamo dimenticare che il castigo verrebbe inflitto da un Padre che ama immensamente i suoi figli, anche se ingrati e colpevoli, e pertanto il suo cuore piange più di quello del figlio punito. Anche se è stato costretto a ricorrere alla punizione come estremo rimedio, non vede l'ora di sospenderla, non appena il figlio si ravvede.

Quando il peccatore riconosce le proprie colpe e se ne duole e propone di non peccare più, sarebbe inutile continuare a punirlo. Dopo la conversione è una vita nuova che incomincia, e una volta che il figlio prodigo è tornato a casa, pentito e umiliato, non ci sarebbe più motivo di fargli dei rimproveri o infliggergli dei castighi. Dopo che il Padre lo ha rivestito degli abiti più lussuosi, come potrebbe ancora avere voglia di fustigarlo? Dunque le malattie potrebbero avere un fine didascalico e correttivo, ma una volta raggiunto lo scopо, поп hanno più motivo, sotto questo aspetto, di stare con noi.

5) Che dire di tante anime sante che sono state provate da atroci e lunghe sofferenze, sia per disposizione divina, sia perché esse stesse si sono offerte vittime al posto di altri?

Bisogna alla fine riconoscere che il dolore sia morale sia fisico, in determinate circostanze, in quest'esilio terreno, può avere un valore meritorio: inducendo, ad esempio, nel cuore una più profonda umiltà dinanzi al Signore, un più sincero distacco da sé e dalle cose create, una più elevata purezza e finezza di amore. Gesù stesso ha raccomandato ai suoi discepoli non soltanto la preghiera ma anche il digiuno, allo scopo di ottenere la liberazione da certe ossessioni diaboliche:

<<< Non si possono scacciare se non con la preghiera e con il digiuno» (Mr 9,29).

Ci uniamo allora alle terribili sofferenze del Salvatore divino, in un atto di amore purissimo verso il Padre, completando e attualizzando in noi e negli altri << quel che manca ai patimenti di Cristo » (Col 1,24).

Altro però è dire che in certe situazioni psicologiche ed esistenziali, note alla Sapienza divina, le sofferenze possono essere utili e meritorie, altro affermare che tutte le malattie o afflizioni sono per se stesse un bene di cui bisogna andare in cerca o di cui non bisogna desiderare di liberarsi. Dio ci ha fatti per la gioia e per la vita, e fin da questa provvisoria dimora nulla ci vieta di tendere con tutti i mezzi disponibili alla più alta pienezza di felicità e di benessere, entro i limiti della carità, del rispetto degli altri e dei fini insondabili dell'Altissimo.

Gesù guarisce ancora

Guarisce sempre come allora. «Egli ha preso le nostre infermità e si è caricato delle nostre malattie», dice Isaia. Cioè le infermità e le malattie di tutti gli uomini. Come espiò i peccati di tutti gli uomini,così si carico delle infermità di tutta l'umanità sofferente. Quante volte sentiamo dire: Ai tempi di Gesú, come si trattasse di un personaggio storico che fece cose mirabili, le quali oggi sono registrate in un libro. Ma tutti i tempi sono tempi di Gesù. Egli è sempre con noi come allora: Io sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo (Mt 28,20). E sempre lo stesso, desideroso come allora di curare e guarire le anime e i corpi piagati degli uomini. Già nel Vecchio Testamento era stato prefigurato co me il Medico dell'umanità. Quando i morsi dei serpenti decimavano il popolo ebreo, Dio disse a Mosè d'innalzare in mezzo a loro un serpente di bronzo, in modo che tutti quelli che lo avrebbero guardato sarebbero stati guariti dai morsi velenosi.

Ora se la figura di Cristo era capace di guarire tutti quelli che le volgevano lo sguardo, a maggior ragione la persona stessa di Cristo presente in mezzo a noi ha la potenza di guarire tutti coloro che si rivolgono a lui. E non solo in senso spirituale, perché quelli degli Ebrei erano morsi di serpenti veri, quindi gli Ebrei guardando il serpente ottenevano guarigioni relative al corpo. Gli Apostoli capirono che il Maestro non aveva chiuso con l'ascensione il ministero delle guarigioni, ma voleva continuarlo, per mezzo loro, fino alla fine del mondo. Già quando li aveva mandati la prima volta a predicare il regno di Dio, li aveva investiti dei suoi stessi poteri carismatici: Guarite i malati, risuscitate i morti, mondate i lebbrosi, scacciate i demoni (Mt 10,8).

Dopo la Pentecoste, coscienti di aver ricevuto gli stessi poteri del Maestro, li esercitarono in ogni occasione: Non ho né oro né argento disse Pietro allo storpio della Porta speciosa, ma ti do quello che ho: nel nome di Gesù Cristo Nazareno, alzati e cammina (At 3,6).

E questo non fu un caso eccezionale, ma l'inizio dell'era delle guarigioni nella Chiesa. Anche la stessa ombra di Pietro guariva gl'infermi         (At 5,15).

Cosi Filippo in Samaria: E molti paralitici e numerosi zoppi furono guariti, di modo che grande era la gioia in quella città (At 8,7-8).

E non solo gli Apostoli, ma anche i semplici fedeli operavano numerose guarigioni. S. Paolo elenca questo Dono tra quelli che avevano i fedeli di Corinto (1 Cor 12,9).

Gesù l'aveva ribadito, come Dono di tutti i credenti, proprio alcuni momenti prima di salire al cielo: «Imporranno le mani sui malati e questi saranno guariti (Mr 16,17).

Dunque il Dono delle Guarigioni è una preziosa riserva a disposizione di tutto il Corpo Mistico. La Chiesa cattolica ha sempre esercitato questo Carisma. Ma il male fu che, con l'andare del tempo, si andò creando la persuasione che fosse un Dono riservato a poche persone privilegiate e prerogativa di pochissimi santi. Gesù però non aveva detto: i santi, ma i credenti imporranno le mani sui malati. Oggi all'alba di questa nuova èra carismatica nella Chiesa, grazie al Signore, questo Dono delle Guarigioni sta diventando comune, come all'aurora, e tutto fa credere che siamo appena agli inizi. La Chiesa di domani vedrà meraviglie molto più grandi di quelle de scritte negli Atti degli Apostoli e negli stessi Vangeli.


Come guarisce Gesù le nostre infermità?

Abbiamo detto che Gesù venne a guarire tutte le nostre infermità, cioè: infermità spirituali, fisiche e psicologiche; in altre parole: le malattie dell'anima, del corpo e della mente.

Le malattie dell'anima le guarisce con i Sacramenti. Le malattie del corpo e della mente le guarisce per tre vie:


1) per mezzo dei medici e delle medicine,

2) direttamente e

3) per mezzo dei Sacramenti.


Qui trattiamo delle ultime due guarigioni cioè di quelle psicologiche e fisiche, e diciamo che Gesù le guarisce:

1) Coi mezzi naturali che mette a nostra disposizione, cioè per mezzo dei medici e delle medicine.

Quanta pena mi fa ascoltare espressioni come queste: « Cristo comincia dove il medico finisce »; « Quando il medico della terra non può fare più nulla, non c'è che ricorrere al medico del cielo ». Quasi fossero due professionisti distanti e differenti, uno per i casi ordinari e l'altro per i casi disperati. Due medici che s'ignorano a vicenda e operano in settori differenti. Mentre il medico è uno solo: Cristo Gesù, il grande unico Medico per eccellenza, l'inviato del Padre al letto dell'umanità sofferente.

I medici e le medicine sono strumenti nelle sue mani.

Cominciamo a semplificare un po' altrimenti questo post verrà enorme...


2) il secondo luogo Gesù ci guarisce direttamente con un suo personale intervento, senza servirsi di medici e di farmaci.

3) In terzo luogo Gesù ci guarisce anche nel corpo, per mezzo dei sacramenti.

Ricordiamo le parole di Gesù sono venuto perché essi abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza(Gv 10,10) 

Basta fare una velocissima carrellata attraverso i singoli sacramenti, come chi dà uno sguardo fugace alla sola copertina di sette libri.

1. Il Battesimo 

2. La Cresima 

3. L'Eucaristia 

4. La Riconciliazione

5. Unzione degli infermi

6. L'ordine Sacro

7. Il Matrimonio


Come pregare per la guarigione


Abbiamo esaminato fin qui il dono delle guarigioni visto da parte del Donatore, ora in questa seconda parte che è la parte pratica e la più importante, dobbiamo vedere qual è il ruolo che vi esercita il ricevente. Abbiamo detto che il Signore vuole guarire le nostre infermità però richiede anche la nostra cooperazione. Il dono delle guarigioni è un dono reale dello spirito ma non funziona come un bottone automatico che basta premere per svuotare gli ospedali. Neanche per Gesù fu così, egli non andò a svuotare tutti lebbrosi della Palestina. Vi sono delle condizioni che devono verificarsi e queste dipendono da noi.. diciamo subito però che queste condizioni non sono norme rigide e valide per tutti, lo spirito non si lascia imprigionare dalle tecniche e spesso lo dimostra scavalcandole e rivoluzionandole.. Gesù stesso nel guarire non userò sempre gli stessi metodi. Comunque è bene conoscere quali sono le condizioni ideali per essere pronti a ricevere la guarigione. Interrogativo chi sono delle condizioni da parte dell'ammalato e da parte di quelli che pregano per la sua salute.

1) L'ammalato anzitutto deve voler guarire.

2) L'ammalato deve chiedere a Gesù la guarigione.

3) L'ammalato deve chiedere con fede

Al Centurione che gli chiedeva la guarigione del servo disse: "va' e ti avvenga come hai creduto" (Matteo 8:13)

Ai due ciechi: "vi sia fatto secondo la vostra Fede"(Matteo 9:29)

All'emorroissa  "coraggio figlia, la tua fede ti ha salvata. (Marco 5,34)

Dunque bisogna chiedere con Fede.

Chiedere con Fede significa chiedere con la certezza assoluta, senza il minimo dubbio che la guarigione è già venuta. La fede esclude ogni perplessità, ogni incertezza, ogni ansietà, ogni paura. Non dobbiamo pregare Nella speranza che il Signore ci esaudirà, Ma nella assoluta certezza che ci ha già esauriti. Questa certezza deriva dal fatto che ogni malattia fu già potenzialmente guarita sul calvariovirgola come Ogni peccato fu perdonato quel giorno e lavato nel sangue di Cristo.

Qui dobbiamo stare attenti ad evitare di cadere in un equivoco, non è la nostra fede che opera il miracolo, in modo che se questa c'è la guarigione deve avvenire ad ogni costo, e se la guarigione non avviene se ne deve dedurre che la Fede non è stata perfetta.                                      La Fede è una delle condizioni indispensabili, essa deve essere perfetta, e quando sentiamo di non averne abbastanza possiamo anche chiedere che ci venga aumentata. Come il padre del ragazzo indemoniato Possiamo gridare: "io credo, Signore, ma tu aiuta la mia poca fede" (Marco 9,24)

Io sono il vostro Dio che vi guarisce (Es 15,26)

Colui che cura le vostre infermità (Sal 103,3)

Io toglierò di mezzo a voi le malattie (Es 23,25)


4) L'ammalato deve chiedere con calma e serenità non con gemiti e lacrime.

Benedici Anima mia Il Signore, tutto il mio essere Lodi il suo Santo nome. Loda il Signore, Anima mia e non dimenticare i suoi favori. Egli Perdona i miei peccati e guarisce le mie infermità. Egli riempie la mia vita di beni in modo che io resti giovane e forte come un'aquila (Sal 103,1,5)

Chiedere con gioia ed esultanza, cantando inni di lode e di ringraziamento come se la guarigione fosse già avvenuta.. Inoltre mentre l'ammalato prega con la fiducia e l'ottimismo nel cuore, deve cercare di formarsi nella mente un'immagine di sé stesso di come vorrebbe essere. Cioè Deve vedersi sano, libero e felice senza quella malattia, vedessi guarito ed esultante di gioia sotto le mani di Gesù che gli ripete: lo voglio, Sìi guarito.

Quand'anche il male persistesse o si aggravasse Bisogna continuare a glorificare il Signore, cantando alleluia e ringraziandolo della guarigione ottenuta.


5) Rimuovere eventuali ostacoli 


Tra questi : peccati gravi non confessati o di cui non si è chiesto perdono. Ostinazione a non voler perdonare Torti ricevuti, forti risentimenti di odio o di rancore, propositi di vendetta ecc...

Altro serio impedimento potrebbe essere la poca o nessuna voglia di cambiar vita una volta ottenuta la guarigione. San Paolo dice: il corpo non è per la fornicazione, Ma per il Signore, e il Signore è per il corpo (1 Cor 6,13) mentre alcuni vorrebbero riavere il corpo sano per ritornare al peccato. Riavere la salute per continuare a godersi la vita nel peccato.

La guarigione non è fine a se stessa ma ordinata ad un bene Superiore, cioè alla conversione e alla Liberazione completa di tutto l'uomo dal dominio di Satana, il che non Potrebbe verificarsi Se quest'uomo volesse restare nella morte spirituale. E questo forse è uno dei motivi principali per cui molti non guariscono. Dio non vuole rimettere loro in mano uno strumento che essi vorrebbero continuare ad usare contro di lui e per la loro rovina eterna.

Pertanto la domanda di guarigione deve essere preceduta da un atto di sincera conversione.


Come dobbiamo pregare per gli ammalati?


1) Anzitutto prepararsi con la preghiera

Chiedere al signore che si serva di noi come strumenti della sua gloria. Pregare per un certo tempo con inni di lode e di adorazione, specialmente usando il dono delle lingue.


2) Chiedere allo spirito il dono del discernimento

Come il medico diagnostica prima la malattia e poi applica la cura, Così noi, prima di pregare per la guarigione dobbiamo chiedere allo Spirito Santo il dono del discernimento per conoscere la vera natura della malattia Quali sono le cause, Quali sono i piani di Dio su quella persona, che cosa si deve pregare.


3) Preparare l'ammalato


4) Imporre le mani sul malato

Non è un gesto indispensabile ma importante. Imporranno le mani sui malati e saranno guariti (Mr 16-18)


5) Pregare con parole semplici e spontanee

Ponendo le mani sull'ammalato si dicono delle parole semplici e spontanee, chiedendo a Gesù di mantenere Fede alle promesse. Si può chiedere al padre la guarigione nel nome di Gesù: qualunque cosa domanderete al padre mio nel mio nome egli ve la darà (Gv 15,16)          si può chiedere direttamente a Gesù: quanto voi mi domanderete in nome mio Io lo farò    (Gv 14,13)

Tutto quello che voi chiederete pregando credete che la avete ottenuto e vi avverrà (Mr11,24)

Pregate gli uni per gli altri affinché siate guariti (Giac 5,16)


6) Pregare con serenità


Effetti delle preghiere per la guarigione


1) Guarigione immediata


2) Guarigione non immediata


Quando si taglia un albero dalla radice, la morte della pianta avviene in quell'istante, mai rami e le foglie rimangono ancora vivi e solo a distanza di giorni cominciano a perdere la loro vitalità.


3) Guarigione mancata 


Ma che dire quando nonostante il moltiplicarsi delle preghiere e le ripetute insistenze la guarigione non viene? Rispondiamo che non possiamo pretendere di penetrare nei segreti di Dio. In una materia così misteriosa dobbiamo lasciare al signore un certo margine di Mistero che non può rivelarsi rivelarci.

Però d'altra parte sappiamo che le sue promesse sono infallibili, e pertanto se l'effetto non si verifica il più delle volte la causa è da ricercarsi in noi stessi.


Guarigione da malattie di carattere psicologico


Tra le ferite dell'anima inflitte dal peccato e quelle del corpo causate da mali fisici, vi sono le ferite della mente che si presentano come le più complesse e le più rovinose. L'uomo non si può dire in perfetta salute se insieme ad un corpo sano non conserva anche un cervello sano ed equilibrato. Punto Annulla la febbre ai fini di una vita serena e felice avere un ottimo fisico se poi il nostro mondo psicologico non fosse libero da ogni forma di oppressione. Tutti chi più chi meno abbiamo bisogno di questo tipo di guarigione, perché tutti portiamo con noi delle ferite interiori, virgola spesso occulte e impercettibili le quali influenzano negativamente il nostro carattere e le nostre azioni.. queste ferite del cuore più terribili di quelle del corpo si chiamano comunemente "traumi" o "cattivi ricordi".


Guarigione della memoria o dai cattivi ricordi

Come ottenere da Gesù questo genere di guarigioni? Dobbiamo fare due cose: ha bisogno la prima, fare un viaggio di ritorno nella nostra vita passata mettendo tutto a nudo riportando alla luce ogni evento, anche quelli poco chiari, confusi come gli avvolti nell'ombra.                    La seconda: chiedere a Gesù di fare con noi un viaggio a ritroso nella nostra vita passata Per supplire a ciò che è mancato, cancellare la memoria del male fatto o del male subito o del male visto. Vediamolo meglio nei particolari.

I) Fare un viaggio di ritorno nel nostro passato

Gli psicologi dicono che bisogna cominciare l'analisi della nostra vita fin dal seno materno. Prendiamo dunque un uomo qualsiasi e seguiamolo nelle varie fasi della sua vita.

1) Nel seno materno

Forse la madre non desiderava quel bambino e quindi non lo ha amato abbastanza. Forse durante i mesi della gestazione la madre ha avuto delle forti paure o dei gravi dispiaceri?. Pertanto al nascituro è mancato l'amore o è stato influenzato dai problemi emotivi della madre.


2) Fanciullezza 

Forse il bambino non si è sentito abbastanza amato dalla mamma, forse ha avuto un papà troppo rigido, freddo, vizioso, cattivo, adultero; Forse ha visto i genitori sempre tristi e preoccupati ho litigare tra di loro, Forse ha visto preferenze tra lui i fratelli e le sorelle, forse è rimasto orfanotro troppo presto, forse ha visto troppi cattivi esempi e scandali in famiglia ecc...

Pertanto gli è mancato l'amore ed ha subìto dei terribili traumi che si sono stampati nella mente.


3) Adolescenza

A scuola il primo allontanamento dall'affetto familiare, i primi scandali veduti o sentiti, le prime parolacce, sono state le prime amicizie anche sentimentali, le prime umiliazioni in pubblico fino ad essere messo in ridicolo, qualche punizione ingiusta, qualche bocciatura immeritata. Quindi sentimenti di rancore conservati nel cuore per anni e anni.


4) Gioventù 

Problemi morali, Le prime esperienze sessuali, un fidanzamento fallito, un ideale svanito, una sistemazione mancata. Inoltre, rimorsi per non aver ubbidito ai genitori opera averli maltrattati, Specialmente quando il male è irreparabile perché i genitori sono morti.


5) Matrimonio 

Matrimonio sbagliato, mancanza d'amore, di comprensione, di comunicabilità, tradimenti, adulterio, povertà, malattie, figli malgiustiti, figli ribelli ecc....


6) Vita sociale 

Ingiustizie patite, irriconoscenza, tradimenti anche da parte di amici intimi, rovesci di fortuna, disastri economici, solitudine, freddezza, parzialità, maltrattamenti, persecuzioni da parte dei superiori. Quindi in conclusione: da questi brevi accenni che si possono moltiplicare all'infinito, deduciamo che in quest'uomo che abbiamo analizzato vi è un vuoto d'amore, specialmente nei primissimi giorni quando se ne sente disperatamente il bisogno. Vi sono sentimenti di odio e di rancore per i torti subiti, rimorsi per il bene non fatto, turbamenti per il male visto.


II) chiedere a Gesù di fare con noi un viaggio a ritroso nella nostra vita


Fatta l'analisi della nostra vita con la massima diligenza possibile dobbiamo chiedere a Gesù di fare con noi un viaggio a ritroso nei nostri anni trascorsi fin dal primo momento della concezione per riempire col suo amore i vuoti dell'amore mancato, per eliminare le paure, per riempire con la sua amicizia alle ore della solitudine, con la sua gioia le ore della tristezza, Col suo sorriso le ore di pianto, della delusione, dello sconforto. Inoltre, lo preghiamo di cancellare dalla nostra mente qualsiasi cattivo ricordo di peccati fatti, di mali visti in altri e di torti subiti. In una parola, gli chiediamo di eliminare dalla nostra mente tutti i cattivi ricordi che ci turbano e ci rattristano. L'esperienza ci dimostra che Gesù ascolta volentieri preghiere di tal genere, operando guarigioni istantanee che hanno del prodigioso.


Venite a me voi tutti che siete travagliati ed oppressi, ed io vi darò riposo (Mt 11,28)


Il prossimo Special numero 4 parleremo dei Miracoli...  a presto e che Dio ci Benedica.




Grazie infinite al libro : Il risveglio dei Carismi  di Serafino Falvo  

Alla Bibbia 


Numeri precedenti 👇👇


Pagina dei link dei numeri precedenti della serie Jesus-r-evolution







Unisciti ai nostri canali telegram 👇 👇 


Open Mind 🧠 the Awakening of conciusness 


Global R-evolution resistence 






🕊Gre-Resistence 🕊

Nessun commento:

Posta un commento