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mercoledì 30 ottobre 2024

☠️💠Ingegneria genetica: le chimere d'Oriente

 Ibridazione uomo-animale: in Cina le ricerche proseguono a ritmo sostenuto e il Giappone autorizza i primi esperimenti. Che cosa sono le chimere? A che cosa servono?

Nella mitologia greca, la chimera era un mostro ibrido, formato da parti di differenti animali (capra, leone e serpente) mischiate insieme a creare un'entità nuova. Per i genetisti del 2019, invece, la chimera è qualcosa di ancora più incredibile - e controverso: il termine indica infatti organismi animali nei quali sono state trapiantate cellule umane.

È una pratica tecnicamente possibile ma fortemente scoraggiata in quasi tutto il mondo: c'è una sorta di freno etico che ha finora bloccato la ricerca in questo ambito quasi ovunque, ma che in alcuni Paesi si va sempre più allentando. Il governo giapponese, per esempio, ha concesso per la prima volta a un gruppo di ricercatori l'autorizzazione a portare avanti esperimenti di ibridazione uomo-animale, dopo aver cancellato (lo scorso marzo) la legge che vietava di crescere embrioni ibridi oltre il 14esimo giorno di vita. Un altro esperimento in questo ambito è stato condotto in Cina da un team misto ispano-americano, che ha prodotto un ibrido uomo-scimmia.
   Parliamo di chimere.

 Le suggestioni dell'ibrido uomo-animale rischiano di farci pensare a laboratori sotterranei nei quali si aggirano inquietanti creature con corpo da macaco e testa da essere umano. Ovviamente non è così. Il team del giapponese Hiromitsu Nakauchi, per esempio, lavora all'inserimento di cellule umane dentro a embrioni di topo che vengono poi impiantati una madre surrogata che, se possibile, porterà a termine la gravidanza. In questo caso parliamo di cellule staminali pluripotenti indotte (iPS), ossia cellule embrionali che sono programmate per diventare, con lo sviluppo, qualsiasi tipo di cellula. L'esperimento di Nakauchi prevede la modifica di un embrione di topo al quale verranno tolti i geni necessari alla produzione del pancreas, poi l'impianto di iPS umane nello stesso embrione. Se tutto dovesse andare come previsto, il topo che nascerà sarà un topo con un pancreas umano.
A che cosa serve? 

L'obiettivo non è invadere il mondo con un esercito di topi dal pancreas umano: l'idea è piuttosto quella di usare i topi come primo test per affinare la tecnica, e poi passare ad animali più geneticamente compatibili con l'essere umano (per esempio una scimmia), oppure con organi di dimensioni simili alle nostre (per esempio un maiale). A quel punto (ancora molto lontano) avremmo a disposizione un serbatoio immenso di organi umani cresciuti dentro ad animali da allevamento e pronti per il trapianto: una soluzione alla crisi sanitaria che va avanti dalla fine degli anni Ottanta e che vede una generale scarsità di donatori umani disponibili.

I problemi

L'utilizzo di queste tecniche è controverso, per molte ragioni. Lo stesso Nakauchi nel 2018 ha raccontato che un suo primo esperimento con una pecora privata del pancreas ha prodotto un animale con pochissime cellule umane e nulla che ricordasse un pancreas: la distanza genetica tra uomo e pecora è con ogni probabilità responsabile del fallimento, con le iPS impiantate che sono state assorbite e sostanzialmente ignorate dalle cellule dell'animale. C'è poi chi fa notare il rischio insito nell'uso di staminali, che potrebbero "emigrare" dal luogo dell'impianto e andare a contribuire allo sviluppo di altri organi o tessuti, con risultati imprevedibili. Infine, c'è sul tavolo un'altra questione etica: è giusto allevare in massa animali il cui destino è quello di fare da serbatoi di organi per noi umani?

Gli esperimenti continuano. 

Mentre una parte del mondo della ricerca si interroga sulla liceità di queste tecniche, c'è invece chi è più interessato ad affinarle: l'esperimento condotto in Cina dal professor Juan Carlos Izpisúa Belmonte ha prodotto un ibrido tra uomo e scimmia, un embrione al quale non è stato permesso di svilupparsi fino in fondo ma che ha comunque mostrato segni (definiti incoraggianti) di adattamento alle cellule umane.

Quello che colpisce della vicenda è il dove: Izpisúa Belmonte (che nel 2014 ha lasciato il Barcelona Regenerative Medicine Center, che a suo dire non sosteneva a sufficienza le sue ricerche) è volato fino in Cina con il suo team, una squadra mista composta di spagnoli e americani. Sia la Spagna sia gli Stati Uniti, infatti, non vietano questi esperimenti ma ne limitano fortemente il raggio d'azione: in Spagna, per esempio, si possono condurre solo se dimostrabilmente legati allo studio di una malattia mortale. Al contrario, la Cina non ha leggi a riguardo, ma infrastrutture all'avanguardia che incoraggiano gli scienziati occidentali a spostare lì le loro ricerche.

Ok,sulle varie riviste come questa che abbiamo appena letto (Focus) che indubbiamente di sistema,ci fanno sapere che questi esperimenti non vanno avanti solo per questione etica,ma che in due paesi come la Cina ed il Giappone però questi esperimenti vanno avanti a vele spiegate. Ora io mi chiedo,in un mondo dove l'etica si è andata a farsi foxxxx e dove esistono organizzazioni di pazzi criminali come la Parenthood o la Bill e Melinda Gates foundation,siamo davvero certi che non esistano basi sotterranee ovunque nel mondo dove portano avanti questi esperimenti?!? Ma se volessimo rimanere solo sulla Cina ed il Giappone mi chiedo,COSA AVRANNO CREATO FINO AD OGGI LE RICERCHE E GLI ESPERIMENTI DI IBRIDAZIONE UOMO-ANIMALE DI QUESTI DUE PAESI ?!? Quanti esseri sono già nati ed esistono su questa terra ?!?

Fonte :  https://www.focus.it/scienza/scienze/ingegneria-genetica-le-chimere

23 settembre 2019 Gabriele Ferrari



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☠️Gre-Resistence ☠️

domenica 20 ottobre 2024

🌐⚠️Attenzione parte IT WALLET dal 23 ottobre che sarà solo il primo passo verso "il nuovo mondo"

 Parte IT Wallet. Una gravissima minaccia alla privacy, un panopticon digitale…


 IT WALLET PARTE DAL 23 OTTOBRE

 Progetto pilota che confluirà nel wallet europeo, molto più di un portafoglio digitale, potrà essere usato anche per registrarsi sui siti e pone una gravissima minaccia alla privacy.


1) LA TESSERA ELETTORALE SARÀ IN IT WALLET

Come ho già spiegato qui, il fine di IT wallet è arrivare ad un’identità digitale europea unica. La fase iniziale di Ottobre sarà aperta a 50mila persone scelte a campione, e poi sarà estesa a tutti gli italiani. A differenza dell’identità digitale che è un sistema di riconoscimento che contiene bene o male le stesse informazioni di una carta di identità, e che è necessaria per accedere all’app IO che conterrà il portafoglio digitale, nel wallett confluiranno tutti i documenti della persona, anche la patente e la tessera sanitaria. Ma a quanto pare, secondo le ultime notizie (1, 2, 3, 4, 5), anche la tessera elettorale sarà digitalizzata e presente su IT wallet, e progressivamente vi si potrà caricare il modello ISEE e qualsiasi tipo di documento e attestato, infine potrà anche essere utilizzato per caricare gli abbonamenti ai mezzi pubblici, ai concerti, di qualsiasi altro servizio. IT wallet sarà un modello di portafoglio digitale, ed oltre alla versione pubblica saranno previste anche versioni gestite da privati che potranno avere altre funzionalità. L’Italia, come ci tengono a rimarcare, è il primo paese nell’UE che adotterà un sistema di portafoglio digitale, ed è stato selezionato come paese pilota anche per questa sperimentazione di massa. IT wallet sarà sostituito nel 2026 da EUDI, l’identità digitale europea.


2) L’EU WALLET È L’IDENTITÀ DIGITALE UNICA DEL WEF

Sul sito dell’UE dedicato al portafoglio digitale viene scritto che potrà essere utilizzato per iscriversi all’università, aprire un conto in banca e persino per fare domanda di lavoro. Sulla pagina specifica dedicata agli usi, oltre alla patente digitale, si potrà usare per autorizzare pagamenti, per le prescrizioni mediche, per registrare una nuova SIM, documenti di viaggio, per applicare la firma digitale ai documenti, attestare di lavorare per una determinata azienda e persino firmare contratti. In base al tutorial contenuto su questa pagina il wallet potrà essere utilizzato per registrarsi agli eventi e ai siti in generale. Assomiglia al progetto del WEF dell’identità digitale unica (1, 2, 3) il cui scopo è associare ad un unico individuo tutta l’attività che ognuno di noi ha su internet. Infatti attualmente ogni volta che ci registriamo su un sito dobbiamo inventare delle nostre credenziali e l’account che una persona ha su un sito di e-commerce è totalmente indipendente dall’account che si utilizza per commentare su un altro sito. Registrarsi sui siti col wallet consentirà circoscrivere in un’unica identità virtuale tutte le attività che facciamo su internet consentendo alle autorità un totale controllo sulle nostre attività e agli speculatori una profilazione ancora più puntuale.

3) LE MENZOGNE DELL’UE SULLA PRIVACY

Sul sito dell’UE si legge che viene garantita l’assoluta privacy a chi utilizza il wallet. Per occultare l’assenza totale di tutela in rete hanno coniato un nuovo termine in neolingua chiamato inosservabilità, che secondo loro va a sostituire la parola anonimato. Le proprie azioni rimangono private e invisibili online agli altri utenti, ma non alle autorità, cosa che invece l’anonimato garantisce. Sostengono che i privati non possono combinare i dati degli utilizzi del wallet su siti diversi, così ad esempio il gestore del sito A non sa se sei iscritto anche al sito B. Questo è falso, perché basterà combinare il wallet con l’account Google o usare dei semplici cookie e sarà facilmente possibile risalire tramite algoritmi a tutte le attività degli utenti.

CONCLUSIONI

IT wallet è l’inizio di un progetto ben peggiore del semplice avere un portafoglio di documenti digitali, e già questo è grave di per sé.

L’autenticazione unica, estesa potenzialmente a tutti i siti internet, rende questo strumento un panopticon digitale.

⚠️⚠️⚠️

A T T E N Z I O N E


CONSIGLIAMO DI NON SCARICARE ASSOLUTAMENTE IL WALLET DIGITALE. 

LO STESSO È COLLEGATO ALL' APP IO, SE HA L'APP "IO" NEL SUO CELL. LA DISINSTALLI IMMEDIATAMENTE. 

IL WALLET DIGITALE, (IT WALLET), SI AGGANCIA AD ESSA IN AUTOMATICO.

NEL CASO IN CUI LEI ABBIA IL WALLET DIGITALE ATTIVO E VIENE DICHIARATA PANDEMIA, OBBLIGANDO ALTRI VACCINI, VI BLOCCHERANNO TUTTO, DALLA PATENTE ALLE CARTE DI CREDITO, DALLA TESSERA SANITARIA AL CONTO IN BANCA FINO A POTERLE IPOTECARE LA CASA SE NON ESEGUITE CIÒ CHE VI VERRÀ IMPOSTO. 

STIAMO DICENDO A TUTTI DI NON SCARICARLO, COME DICEVAMO A TUTTI DI NON VACCINARSI.

QUESTA VOLTA SE AVETE IL WALLET DIGITALE E NON FARETE CIÒ CHE VI VIENE IMPOSTO PERDERETE TUTTO!!

SPERIAMO DI ESSER STATI CHIARI COME SEMPRE, QUESTI SONO CRIMINALI DELLA PEGGIORE SPECIE NON FATEVI INGANNARE DI NUOVO !!!

OPEN YOUR MIND !!

💪🧠❤️🔥

vi invitiamo a non utilizzare il portafoglio digitale. Chiediamo a tutti di fare uno sforzo: condividete, stampate e divulgate questo messaggio. È fondamentale per fermare questo progetto che consideriamo dannoso.

Divulghiamo l’informazione!


PORTAFOGLIO DIGITALE: tutta la nostra vita in un click 

Inizia la sperimentazione di massa del portafoglio digitale, ma l'ombra degli abusi governativi aleggia su questa innovazione. A partire dal 23 ottobre, 50.000 cittadini potranno testare un sistema che integra documenti vitali nell’app IO, da patenti a biglietti. Il governo mira a 42,3 milioni di identità digitali entro il 2026, ma a quale prezzo?

IT Wallet non sarà solo un portafoglio, ma anche un documento di viaggio e uno strumento di controllo. Si promettono benefici per i cittadini virtuosi, mentre chi non si allinea rischia di essere penalizzato. È tempo di riflettere su cosa significa realmente questa digitalizzazione per la privacy e la libertà individuale.



Grazie a : Mat del canale telegram "No Digital man"  e  Ciro Cropano per i video e i post 


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venerdì 18 ottobre 2024

😈 Alcune riflessioni sul Diavolo

Alcune riflessioni sul diavolo,a cura di Don Marcello Stanzione (Milizia di San Michele Arcangelo)


 Il diavolo, il satanismo e altri fenomeni sociali connessi, sono agli inizi del terzo millennio di grande attualità. Il nostro mondo occidentale post-moderno pullula di maghi, streghe e stregoni di città, sciamani, venditori di fatture, di amuleti e talismani nonché di sette sataniche vere e proprie. Il demonio scacciato dalla porta è rientrato dalla finestra! Cioè scacciato dalla fede della Chiesa, è rientrato con la superstizione dell’occultismo. Ci chiediamo: esiste il demonio? Cioè, questo termine indica veramente una qualche realtà personale, dotata di intelligenza e volontà, o è semplicemente un simbolo, un modo di esprimersi figurato, una metafora per indicare la zona d’ombra collettiva e personale oppure la somma del male morale del mondo. Molti tra gli intellettuali non credono nel demonio inteso nel primo significato. Si deve però riflettere sul fatto che grandi scrittori del calibro di Goethe o Dostoevskij hanno preso molto sul serio l’esistenza di Satana. E’ interessante notare che proprio Baudelaire abbia detto che “La più grande astuzia del demonio è far credere che egli non esista”. Se esaminiamo la nostra storia personale e quella del mondo nel quale viviamo ci rendiamo conto che c'è molto male e cattiveria. Notiamo che persone che si amano possono arrivare al reciproco odio. Chi fa il male, presto ne perde il controllo ed esso si propaga autonomamente; ci sono molti assassini che, sinceramente, dichiarano nei tribunali che non avevano alcuna intenzione di uccidere. Le due guerre mondiali sono scoppiate a causa di piccoli focolai locali che poi si sono estesi a tutte le nazioni del globo. Quasi tutti i profeti della Bibbia sono stati uccisi e lo stesso Gesù è stato crocifisso. Nel ventesimo secolo Hitler e Stalin hanno crudelmente sterminato decine di milioni di persone innocenti.

Ci rendiamo conto, quindi, che ci sono dentro e fuori di noi delle forze cattive e altre buone che lottano continuamente. Per la fede cristiana le ispirazioni cattive non sono generate da forze astratte ma dagli angeli maligni o diavoli che si accaniscono contro l'umanità che essi invidiano. La Sacra Scrittura afferma che Dio non può essere la causa del male e della sofferenza. Nel libro della Genesi è scritto che alla fine della creazione: "Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona". Benché non abbiamo molte informazioni sull'origine del male nell'universo, sappiamo dalla divina Rivelazione che un gruppo di angeli peccò contro Dio. Nella seconda lettera di Pietro, l'autore ispirato scrive: "Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li precipitò negli abissi tenebrosi dell'inferno, serbandoli per il giudizio" (2 Pt. 2,4). Il passo parallelo della lettera di Giuda afferma la punizione divina verso gli angeli peccatori: "e che gli angeli che non conservarono la loro dignità ma lasciarono la propria dimora, egli li tiene in catene eterne, nelle tenebre, per il giudizio del gran giorno".

II peccato degli angeli maligni fu solennemente definito come dogma di fede dal Concilio Lateranense del 1215: "Il diavolo e gli altri demoni sono stati creati da Dio buoni per natura, ma diventarono cattivi da se stessi". Isaia 14, 121-14 parla dell'origine degli angeli maligni dalla pretesa di Lucifero di farsi uguale all'Altissimo. Ezechiele 28, 12-17 descrive Lucifero, l'angelo della luce, prima della sua rivolta contro Dio: "Tu eri un modello di perfezione, pieno di sapienza, perfetto in bellezza; [...] Perfetto tu eri nella tua condotta, da quando sei stato creato, finché fu trovata in te l'iniquità [...] ti sei riempito di violenza e peccati: io ti ho scacciato dal monte di Dio e ti ho fatto perire, cherubino protettore, in mezzo alla pietra di fuoco. Il tuo cuore si era inorgoglito per la tua bellezza, la tua saggezza si era corrotta a causa del tuo splendore: ti ho gettato a terra" (Ez. 29, 12-17). Gli esegeti ci fanno notare che la Bibbia si riferisce agli spiriti celesti come a delle stelle del firmamento, quindi spiega perché prima della sua ribellione Lucifero venne chiamato "La stella del mattino". A questa descrizione S. Giovanni aggiunse: "E la sua coda trascinava la terza parte delle stelle del cielo e le gettò sulla terra" (Ap. 12, 4).

Come "astro fulgente" fra tutti gli angeli stava dunque Lucifero e ciò divenne per lui una tentazione, egli non volle servire e dipendere da Dio e non volle accettare la grazia della felicità eterna che gli era promessa come un dono di Dio. Volle così diventare simile a Dio, benché non a lui uguale, perché sapeva bene che ciò è impossibile ad una creatura. Secondo la maggior parte dei teologi il peccato degli angeli fu dunque un peccato di superbia. Il teologo Suarez espresse l'ipotesi che Lucifero fosse stato preso da invidia per la natura umana che in Cristo Gesù, nella pienezza dei tempi, si sarebbe unita alla natura divina e quindi avesse mirato ad una unione della sua natura angelica a quella divina. In tal modo Lucifero che poi diven ne Satana sarebbe stato fin dall'inizio l'avversario di Cristo. Se Gesù è il principio e la fine della storia (l'alfa e l'omega) probabilmente il suo avversario, Satana, si sarà manifestato come tale dall'inizio e tale rimarrà fino alla fine dei tempi, quando sarà definitivamente condannato. S. Gregorio Nazianzeno, riguardo alla caduta degli angeli, così scrive: "Insieme a Lucifero si staccarono da Dio un certo numero di angeli, essi non furono quindi costretti, ma liberamente si ribellarono a Dio. Questi angeli perfidi e orgogliosi provenivano da tutti i cori angelici e Lucifero esercitò su di essi il comando. Dopo il peccato di disobbedienza a Dio sono mutati gli appellativi degli angeli prima buoni. Al termine angeli adesso dobbiamo aggiungere l'aggettivo "iniqui".

Il nome "Lucifero" era adatto a colui che forse era il più elevato degli spiriti celesti prima del peccato. Dopo la caduta si pensò di definirlo con il nome di Satana, una parola ebraica che significa "avversario" e anc he "calunniatore" o "accusatore". La versione greca della Bibbia detta dei Settanta traduce "Satana" con il vocabolo "Diabolos", che significa "colui che divide (dal verbo greco diaballo) e corrompe". Il Nuovo Testamento presenta il diavolo come un essere attivo, abile, ingegnoso (Mt. 13, 19; Lc. 8,12; Ex. 2, 14), seduttore e astuto (2 Cor. 11, 3), violento e collerico (Ap. 2, 10; 12). Gesù lo identifica con Beelzebul, principe dei demoni (Mc. 3, 2224); e (Apocalisse 20, 2) lo identifica con questi termini: "Il dragone, l'antico serpente, cioè il diavolo, satana". Oggi il pensiero esoterico, nuovamente rinvigorito dalla diffusione in larghissimi strati della popolazioni di scritti di astrologia occulta e della Kabbalah diffusi dalla New Age, parla di geni, ondine, fate, elfi e di altri demoni benigni. In realtà in quella scelta primordiale pro o contro Dio non vi fu posto per angeli neutrali. Il teologo Lessio, discepolo di Suarez, affermò decisamente: "L'opinione che vi siano dei demoni benigni (come pure geni elementari nel fuoco, nell'aria, nella terra) è contro la Sacra Scrittura e l'insegnamento della Chiesa, che riconosce solo demoni cattivi".

Gli angeli decaduti o diavoli, essendo spiriti, hanno anche dopo il castigo divino quella savratemporalità ed extraspazialità che li rende superiori agli esseri umani. I diavoli, insegna S. Tommaso, hanno la naturale facoltà conoscitiva particolarmente brillante e quindi sono di gran lunga più intelligenti degli uomini. l demoni sono molto più abili di tutti i nostri fisiologi e psicologi, sono più esperti e scaltri di tutti i nostri uomini politici. Dopo il peccato solo la volontà angelica è mutata. Con quella libera decisione presa al momento della prova con Dio o contro Dio, la volontà degli angeli rimane o confermata nella grazia o indurita nel peccato. Per Lucifero-Satana e il suo seguito, la punizione divina fu l'eterna dannazione. Non esiste dunque alcuna possibilità di salvezza per gli angeli ribelli. A que sto riguardo c'è un falso pietismo verso i diavoli che crea molta confusione e alcuni teologi parlano dl una finale riabilitazione la salvezza dì tutti i diavoli come pure di tutti gli uomini malvagi grazie alla infinita bontà e misericordia di Dio. Lo scrittore Giovanni Papini nel suo libro "Il diavolo" pubblicato negli anni 50 fece scalpore con una tesi a dir poco ardita. Papini affermava che Satana non può salvarsi da sé e Dio non può fare il primo passo; quindi agli uomini di buona volontà è offerta la possibilità di esercitare l'amore al nemico e con questo amore indurre Satana a manifestare il suo pentimento. In tal modo Dio lo perdonerà e ci libererà dal "male" come chiediamo nell'orazione domenicale.

La verità è che la situazione di ribellione a Dio da parte degli spiriti malvagi è una scelta irrevocabile. I diavoli hanno rifiutato la signoria di Dio definitivamente, per l'eternità. La loro scelta irrevocabile nasce dalla loro natura di puri spiriti che per decidere non hanno bisogno di ragionamenti prolungati, ma scelgono immediatamente. S. Tommaso d'Aquino afferma: "Non c'è possibilità di pentimento per loro dopo la caduta come non c'è possibilità di pentimento per l'uomo dopo la morte". Sempre S. Tommaso riguardo al destino ultimo ed alle scelte dei puri spiriti dichiara: "Permangono immutabili nel bene o nel male subito dopo la prima scelta, perché finisce in quel momento il loro status viatoris; né spetta alla natura della divina sapienza la comunicazione di un'altra grazia ai demoni con cui siano richiamati dal male della prima avversione, nella quale perseverano ormai in modo irrevocabile". Poiché il peccato degli angeli maligni fu molto più grave di quello degli uomini, molto più pesante fu il castigo loro inflitto. I diavoli, essendo spiriti, hanno un inferno peggiore degli uomini, molto più pesante fu il castigo loro inflitto. I diavoli, hanno un maggiore dolore spirituale poiché si rendono più degli uomini, della eccellenza del bene perduto e dell'enormità della perfidia realizzata. L'inferno non deve essere visto tanto come una costrizione divina contro i demoni, ma come un prolungamento del combattimento degli spiriti maligni per il regno del male. L'inferno è la realizzazione piena dell'infelicità, di chi ha voluto guadagnare la sua vita, senza Dio, ma in realtà così facendo l'ha persa (Mt. l, 35). Il fallimento del Marxismo e del Nazismo nel XX secolo ci aiutano a capire meglio l'Inferno dei demoni.

L'Ateismo marxista e il paganesimo occultista hitleriano con le loro false promesse hanno ingannato molti, ma alla fine entrambi hanno dimostrato di essere dei giganti con i piedi d'argilla. Queste due ideologie "diaboliche" hanno portato allo sterminio di decine di milioni di uomini nei lager e nei gulag rivelando così il loro perfido potere di distruzione e di degradazione del genere umano. Mentre Dio crea la vita, l'essere, i demoni realizzano il niente, il caos, la confusione e la perversione. Attenzione: non è vero c he gli spiriti maligni diffondono l'ateismo; essi non sono atei, sanno bene che Dio esiste ed è all'opera, nel loro progetto di destabilizzazione della terra, l'ateismo è solo un momento di transizione perché l'obiettivo che essi propongono è l'adorazione del male. Moolenburgh ha scritto: "L'inferno vuole sempre dominare e appena si vede il desiderio di dominazione accompagnato da quella che sembra un'idea brillante, si dovrebbe manifestare qualche sospetto. Invece dell'abolizione del proletariato, si instaura la dittatura del proletariato, e invece di una cooperazione, la costituzione di un ordine stabilito. Messo in parole povere: l'ispirazione maligna prima o poi conduce al sospetto e all'odio e infine all'oppressione e all'omicidio. L'ispirazione celeste invece conduce alla fiducia e all'amore reciproci". Riguardo all'Inferno, il Nuovo Testamento insegna con la massima chiarezza che il destino degli uomini giusti e quello degli uomini empi dopo la morte e alla fine dei tempi sarà diverso.

I Vangeli sono estremamente crudi al riguardo: "Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti". Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capi alla sinistra" (Mt. 25, 31-33). Il destino ultraterreno dei malvagi comporta l'esclusione definitiva di quella situazione che il Nuovo Testamento definisce "vita eterna": "Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli" (Mt. 25, 41). Il concetto di impedimento assoluto dei cattivi dal regno celeste di Dio è assai frequente in S. Paolo: "O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? " (1 Cor. 6, 9). Il senso delle formule di esclusione dal Paradiso sono talmente nette che non lasciano alcuna pretesa di salvezza da parte dei diavoli e dei malvagi. Riguardo all'inferno, dottrina della Chiesa Cattolica è assai chiara: esso è uno stato che tocca, nell'aldilà, a coloro che muoiono in uno stato di peccato mortale e d'inimicizia con Dio, avendo perso l'amicizia con Dio (grazia santificante) con un atto personale libero. L'idea che le pene dell'inferno debbano durare per un tempo assai lungo e poi terminare è stata condannata dai Sinodo di Costantinopoli.

"Se qualcuno dice o Sostiene che il supplizio dei demoni e degli uomini empi è temporale e che avrà fine dopo qualche tempo o che vi sarà una restituzione o reintegrazione dei demoni e degli uomini empi, sia scomunicato". Per il cattolico medio inferno e fuoco eterno assumono il medesimo significato; la teologia, invece, distingue due tipi di pene: quella del danno e quella del senso. Il Catechismo della Chiesa cattolica così definisce al n. 1035 la pena del danno: "La pena principale dell'inferno consiste nella separazione eterna da Dio, nel quale l'uomo può avere la vita e la felicità, per le quali è stato creato e alle quali aspira". Oltre la pena del danno, la Bibbia afferma anche una pena del senso che tormenta diavoli e dannati e ne usa varie analogie: "lo stagno ardente di fuoco e di zolfo" (Ap. 21, 8), "la Geenna", "le tenebre esteriori, la morte eterna, un verme che non muore" (Mc. 9, 44.46.48). S. Tommaso commenta che nel peccato, oltre all'aspetto dell'allontanamento dell'amicizia di Dio, vi è anche un eccessivo e sbagliato attaccamento alle realtà create. La pena del senso corrisponde a questo atteggiamento disordinato. La pena del senso più ricorrente nella Scrittura e nella tradizione teologica è il fuoco. S. Agostino lo definisce un fuoco misterioso perché, al contrario del nostro, è inestinguibile ed eterno, e perché ha il potere di tormentare sia i corpi sia gli spiriti. Il Magister o della Chiesa insegna che non si tratta di un fuoco metaforico, quale simbolo di dolori puramente spirituali, ma di un fuoco reale anche se non è da confondere con il nostro fuoco terrestre.

Il Concilio di Firenze, inoltre, afferma che come il grado della felicità celeste è diverso nei singoli beati, secondo il grado dei loro meriti, così le pene dell' inferno saranno proporzionate al numero e alla gravità delle colpe. Il Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica, emanato da Benedetto XVI nel 2005, Al n. 108 afferma: “ Gesù accompagna la sua parola con segni e miracoli per attestare che il Regno è presente in lui, il Messia. Sebbene egli guarisca alcune persone, non è venuto per eliminare tutti i mali quaggiù, ma per liberarci anzitutto dalla schiavitù del peccato. La cacciata dei demoni annuncia che la sua Croce sarà vittoriosa sul “Principe di questo mondo” (Gv 12,31)”.


Don Marcello Stanzione (Ri-Fondatore della M.S.M.A.)

Fonte: https://www.miliziadisanmichelearcangelo.org/content/view/1275/90/lang,it/




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