Continuiamo la nostra ricerca dello Spirito Santo con il terzo numero della miniserie "Jesus R-evolution" con approfondimenti sul tema dei carismi e doni e su tutto ciò che riguardi lo Spirito Santo attraverso lo studio dei vangeli e della bibbia...
Chiunque abbia letto la Bibbia, e credo che siano davvero in pochi, capisce che il nuovo testamento "libro sacro" parla oltre a tutto ciò che fece Gesù Cristo ed il messaggio che ha voluto insegnarci, della missione che Gesù Cristo affidò agli apostoli e della venuta del Santo Spirito che il Signore gli mandò una volta salito al padre, ad ogni singola persona appartenente alla prima chiesa nascente. Infatti ci sono le lettere di San Paolo ai Corinzi o gli Atti degli Apostoli(per dirne alcuni) dove si parla dei doni dello Spirito Santo(i carismi) il quale in quei tempi ne erano pieni.
I DONI RICEVUTI DA DIO :
Ringrazio sempre il mio Dio per voi, perché vi ha dato la sua grazia per mezzo di Cristo Gesù; attraverso di lui vi ha arricchito con tutti i suoi doni: tutta la predicazione e tutta la conoscenza. Il Cristo che vi ho annunziato è diventato il solido fondamento della vostra vita. Perciò non vi manca nessuno dei doni di Dio mentre aspettate il ritorno di Gesù Cristo, nostro Signore. Egli vi manterrà saldi fino alla fine. Nessuno vi potrà accusare quando nel giorno del *giudizio verrà Gesù Cristo, nostro Signore. Infatti Dio stesso vi ha chiamati a partecipare alla vita di Gesù Cristo, suo Figlio e nostro Signore, e Dio mantiene le sue promesse.
(1 Corinzi 1:4-9)
La nostra parte nell'uso dei carismi
Se lo spirito distribuisce i suoi doni a chi vuole e come vuole, Qual è la parte che riserva a noi?
Egli non ci vuole usare come pupazzi o marionette, ma ci chiede la libera accettazione e la fattiva cooperazione. Ecco dunque Quale dovrebbe essere la nostra parte:
1)Pregare per avere i carismi
Se voi dunque "disse Gesù" cattivi come siete, sapete dare ai vostri figli cose buone, quanto più il padre del cielo darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono. (Luca 11,13)
E San Paolo raccomanda: cercate di possedere soprattutto l'amore, ma poi aspirate pure ai doni spirituali, specialmente a quello della profezia (1 Corinzi 14,1)
Non è un male chiedere gli strumenti coi quali possiamo edificare il corpo di Cristo.
È un dovere per i soldati chiedere armi ai loro Generali, quando sono in gioco le sorti della patria. È un dovere per i sacerdoti chiedere i Carismi per poter assolvere a loro ministero con la stessa efficacia di Cristo e degli Apostoli. È un dovere dei genitori, per guidare, Illuminare e tenere in salute i figli. È un dovere per ogni professionista, per poter assolvere ai propri doveri a favore della società con sapienza e coraggio. Possiamo chiedere al padre quello che egli Brama di darci.
2)Renderci disponibili
Ciò significa che dobbiamo essere pronti a ricevere i doni dello Spirito e a usarli come e quando egli vuole. Significa Inoltre essere disposti ad accettare quei doni che egli ha stabilito per noi, e non quelli che preferiremmo noi. Alcuni per esempio non vogliono il dono delle lingue, altri non vogliono quello di cacciare gli spiriti. Non possiamo discriminare i doni dello spirito:È lui e non noi che deve scegliere il nostro posto e la nostra funzione nel corpo mistico.
3)Distacco
Cioè non ritenerli la cosa più importante della nostra vita spirituale, consapevoli che nulla aggiungono alla nostra santità. Inoltre essere distaccati dagli effetti, Cioè non essere smaniosi di vedere l'esito immediato. Infine essere pronti, In alcune circostanze, a vedersi scartati dallo Spirito e sostituiti da altri che all'apparenza sembrano meno adatti di noi. Dobbiamo considerarli strumenti e non idoli.
4) Rimuovere gli ostacoli
Spesso i Carismi non producono gli effetti desiderati perché trovano in noi degli ostacoli. Poniamo degli ostacoli alla manifestazione dello Spirito quando mettiamo avanti la nostra personalità, il nostro prestigio, la nostra fama, i nostri titoli, il nostro grado nella gerarchia, la nostra cultura, le nostre vedute, i nostri piani, le nostre idee. Lo Spirito Santo con le sue Manifestazioni carismatiche cerca la gloria di Cristo non la nostra. Quando noi ci preoccupiamo di mettere avanti la nostra Gloria, Egli si tira indietro. Gesù fu molto esplicito su questo nel mandare i discepoli per la prima prova carismatica: avendo convocati i dodici,diede loro potere e autorità su tutti i demoni con la virtù di guarire anche le malattie. Quindi li mandò a predicare Il regno di Dio e a guarire gli infermi, dicendo: Non prendete niente per il viaggio, né bastone, né Bisaccia, né pane, né denaro, ne abbiate due tuniche (Luca 9,1-3)
La condizione Dunque che Gesù pone ad ogni apostolo per avere autorità sui demoni e guarire le malattie e' una sola: andare spogli completamente di ogni bardatura, che oggi potremmo chiamare: cultura, aggiornamento, personalità, autorità, prestigio ecc... È soltanto quando noi saremo ridotti a niente che lo Spirito sarà libero di fare tutto lui.Bisogna essere "uomini spezzati" per permettere allo Spirito Santo di agire al meglio in noi per la volontà di Dio. È solo quando avremo la sincerità del profeta Isaia per dire al Signore che siamo dei bambini che sanno solo balbettare che verranno i Serafini a purificare col fuoco le nostre labbra. Gli apostoli affrontarono il mondo giudaico e pagano non con la loro personalità e la loro cultura ma con la sola potenza dello Spirito Santo. Personalmente parlando essi erano e vollero restare delle nullità. Anche Paolo, l'apostolo più colto, non volle agire diversamente. In mezzo a voi "egli scrive ai Corinzi" Io preferii di non sapere altro che Gesù Cristo,anzi Gesù Cristo Crocifisso.. E mi trovai tra voi come un debole e un timido e pieno di trepidazione, è il mio parlare come pure la mia predicazione non si basava su persuasivi argomenti di sapienza, ma sulla dimostrazione di Spirito e di Potenza, affinché la vostra Fede non si fondasse sulla Sapienza degli uomini, ma sulla potenza di Dio (1 Corinzi 2,2-5)
A Pietro, al momento di costituirlo capo della chiesa, Gesù non chiese se avesse conseguiti i gradi accademici nelle scuole di Roma o di Atene, o se avesse frequentato le scuole dei rabbini, ma soltanto la prova dell'amore: Pietro mi ami tu...? e mi ami più di questi? (Gv21,15 )
Lo Spirito Santo quando sceglie uomini che vuole usare come strumenti per la gloria di Dio, in genere non sceglie i grandi e i sapienti, ma i piccoli e gli umili e quando li sceglie non va a guardare il loro casellario per leggervi il curriculum vitae. Se avesse voluto leggere il curriculum vitae di Pietro, di Paolo è più o meno degli altri Apostoli, avrebbe dovuto scartarli tutti a priori. Proprio Paolo era chiamato Saulo ed era uno dei persecutori più agguerriti contro i cristiani con molti omicidi che gli gravavano alle spalle, dopo la sua conversione a Cristo ricevette lo Spirito Santo e diventò uno dei più grandi Santi,a tal punto che bastasse solo che la sua ombra coprisse un malato per guarirlo,oppure che un qualsiasi oggetto che lui toccasse se dato ad un malato egli guariva.Questo riguarda anche San Pietro. Comunque è ovunque il Signore li trovi, li fa uomini nuovi al momento della scelta. Gesù ci disse troppo chiaramente Quali sono le persone cui il padre si compiace di elargire ai suoi Doni. Ce lo disse proprio mentre i discepoli lo informavano di aver sottoposto a loro dominio anche i demoni: ti rendo lode, o padre, signore del cielo e della terra, perché tu hai nascosto queste cose ai saggi e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o padre, perché tale è stato il tuo bene Placido (Luca 10,21)
5) Predicare il Vangelo
I doni dello spirito non vengono dati come fine a se stessi, o come strumenti per dare spettacolo, ma come segni che accompagnano la predicazione del Vangelo. L'obiettivo deve essere la predicazione del regno di Dio. Gesù disse: Andate in tutto il mondo, predicate il Vangelo a tutte le creature. "Ed ecco i miracoli che accompagneranno coloro che crederanno" (Mr 16,15-17) Dobbiamo quindi preoccuparci di 《andare》 《predicare》 Prima di ogni altra cosa. Soltanto dopo che avremmo fatto questo e la nostra predicazione sarà accettata,potremo vedere i segni. Quando ad esempio le nostre preghiere non ottengono la guarigione di qualche ammalato, cerchiamo di indagare che forse uno degli ostacoli potrebbe essere la mancanza di predicazione. All'ammalato avremmo prima dovuto dare Cristo, e dopo pregare per il suo dono. Cristo deve essere il punto focale da additare, e non i suoi doni punto il Rinnovamento carismatico vuole essere soprattutto la riscoperta di Cristo.
Quando venne il giorno della *Pentecoste, i credenti erano riuniti tutti insieme nello stesso luogo. All’improvviso si sentì un rumore dal cielo, come quando tira un forte vento, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Allora videro qualcosa di simile a lingue di fuoco che si separavano e si posavano sopra ciascuno di loro. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e si misero a parlare in altre lingue, come lo *Spirito Santo concedeva loro di esprimersi. A Gerusalemme c’erano Ebrei, uomini molto religiosi, venuti da tutte le parti del mondo. Appena si sentì quel rumore, si radunò una gran folla e non sapevano che cosa pensare. Ciascuno infatti li sentiva parlare nella propria lingua. Erano pieni di meraviglia e di stupore e dicevano: «Questi uomini che parlano non sono tutti Galilei? Come mai allora ciascuno di noi li sente parlare nella sua lingua nativa? Noi apparteniamo a popoli diversi: Parti, Medi e Elamiti. Alcuni di noi vengono dalla Mesopotamia, dalla Giudea e dalla Cappadòcia, dal Ponto e dall’Asia, dalla Frigia e dalla Panfilia, dall’Egitto e dalla Cirenaica, da Creta e dall’Arabia. C’è gente che viene perfino da Roma: alcuni sono nati ebrei, altri invece si sono convertiti alla religione ebraica. Eppure tutti li sentiamo annunziare, ciascuno nella sua lingua, le grandi cose che Dio ha fatto». Se ne stavano lì pieni di meraviglia e non sapevano che cosa pensare. Dicevano gli uni agli altri: «Che significato avrà tutto questo?». Altri invece ridevano e dicevano: «Sono completamente ubriachi». Allora Pietro si alzò insieme con gli altri undici *apostoli. A voce alta parlò così: «Uomini di Giudea e voi tutti che vi trovate a Gerusalemme: ascoltate attentamente le mie parole e saprete che cosa sta accadendo. Questi uomini non sono affatto ubriachi, come voi pensate, — tra l’altro è presto: sono solo le nove del mattino. — Si realizza invece quello che Dio aveva annunziato per mezzo del *profeta Gioele: Ecco — dice Dio — ciò che accadrà negli ultimi giorni: manderò il mio Spirito su tutti gli uomini: i vostri figli e le vostre figlie saranno profeti, i vostri giovani avranno visioni, i vostri anziani avranno sogni. Su tutti quelli che mi servono, uomini e donne, in quei giorni io manderò il mio Spirito ed essi parleranno come profeti. Farò cose straordinarie lassù in cielo e prodigi quaggiù sulla terra: sangue, fuoco e nuvole di fumo. Il sole si oscurerà e la luna diventerà rossa come il sangue, prima che venga il giorno grande e glorioso del Signore. Allora, chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvo. «Uomini d'Israele, ascoltate ciò che sto per dire. Gesù di Nàzaret era un uomo accreditato da Dio per voi con miracoli, con prodigi e con segni. È stato Dio stesso a compierli per mezzo di lui fra voi. E voi lo sapete bene! Quest’uomo, secondo le decisioni e il piano prestabilito da Dio, è stato messo nelle vostre mani e voi, con la complicità di uomini malvagi, lo avete ucciso inchiodandolo a una croce. Ma Dio l’ha fatto risorgere, liberandolo dal potere della morte. Era impossibile infatti che Gesù rimanesse schiavo della morte.
(Atti 2:4,24)
Potenza...Quando lo Spirito Santo verrà su di voi...
(Atti 1:8)
Io dico: Camminate secondo lo Spirito,e non adempirete affatto i desideri della carne
(Galati 5:16)
C'era un uomo nato zoppo dal ventre di sua madre. Ogni giorno veniva condotto al tempio e lasciato lì alla porta di ingresso per chiedere l'elemosina (Atti 3:1-26). Questo zoppo era nato con le gambe, ma non poteva caminare. Anche se aveva le gambe, viveva strisciando o facendosi portare da qualcun altro.Ecco, quando diventiamo credenti e nasciamo di nuovo, Dio ci dona lo Spirito Santo. È come avere le gambe. Ma camminare nello Spirito non avviene in maniera automatica contestualmente alla nascita spirituale. Non nasciamo con la capacità di camminare sin da subito, dobbiamo imparare come si fa, e alcuni necessitano più tempo rispetto ad altri. Le prime volte che proviamo è tutto molto difficile, cadiamo, piangiamo e ci appoggiamo agli adulti, esperti nel camminare, perché ci insegnino,con pazienza, come fare. Oggi cammini con naturalità. Tutti i cristiani hanno ricevuto lo Spirito Santo, ma lo Spirito Santo non si spande in tutti i cristiani. Tutti i credenti ricevono lo Spirito Santo al momento della salvezza, ma l'essere riempito dello Spirito avviene solo che quando ci si arrende totalmente. Lo zoppo aveva le gambe, ma le sue gambe non lo aiutavano a camminare. Ecco, così è per un credente che ha ricevuto lo Spirito, ma per il quale lo Spirito Santo non fa nulla nella sua vita. La sua vita è riassumibile nella sua capacità di operare in modo naturale. C'è veramente poco di soprannaturale nella sua vita: tutto il suo lavoro è il risultato di un duro sforzo. Non nega lo Spirito, ma vive senza confidare in Lui, per cui i risultati sono minimi. La vita è dura, alle volte lo esaurisce completamente. In quanto credenti non siamo stati concepiti per portare il peso della vita o caricarci di responsabilità, da soli. Ci sono stati donati lo Spirito, la preghiera, la vita e il ministero. Lo Spirito è in grado di portare il nostro fardello, ma se non camminiamo nello Spirito, cammineremo nella carne e faremo fatica, correremo e ci stancheremo sempre di più, indeboelendoci. Saremo sempre più esausti e scoraggiati. Se non impariamo a camminare nello Spirito, la vita sarà un giogo pesante e il ministero un fardello difficile da portare.Questo zoppo stava seduto piuttosto che saltare e supplicava piuttosto che lodare. Infatti, chiedeva l'elemosina, ma quello di cui aveva bisogno era camminare. Pietro e Giovanni non gli diedero i soldi, ma lo rialzarono in piedi con la potenza di Dio e lui iniziò a camminare. Ma anche quando comincò a camminare la sua situazione finanziaria era la stessa: le sue circostanze esterne non cambiarono, eppure comiciò a gioire, lodare Dio ed entrare nel tempio. Questo miracolo avvicinò molta gente a Cristo. Forse sei seduto all'ingreso del tempio, proprio adesso, in cerca della potenza di Dio. Vorrei portare la tua attenzione dalla potenza di Dio alla presenza dello Spirito Santo. La possiedi già, ora devi solo camminare nello Spirito. Questo cammino cambierà la tua vita e il tuo ministero. Così come Pietro e Giovanni diedero una mano allo zoppo, oggi con questo piano di lettura, Dio mi userà per aiutarti a camminare nello Spirito.
Pietro e Giovanni non diedero allo zoppo le gambe, semplicemente attivarono qualcosa che lo zoppo già aveva. Io non posso darti lo Spirito Santo, quello lo dona Dio, ma Dio stesso potrebbe utilizzare i prossimi giorni per velocizzare una relazione, stimolare il tuo appetito verso la comunione e rendere più profonda la tua fame per lo Spirito Santo. Forse pensi di avere bisogno dell'elemosina, ma in realtà hai bisogno di camminare. Questo è il dono più prezioso: conoscere lo Spirito Santo e avere una relazione con Lui.
Preghiera:
Padre, insegnami a camminare e vivere con il mio Mentore, il mio Compagno, il mio Aiuto, il mio Conforto, il mio Amico, lo Spirito Santo.
Ci sono nove doni, ma un solo frutto dello Spirito. È interessante notare che Paolo non li identifica come nove frutti dello Spirito, ma richiama nove caratteristiche e le chiama il frutto.Fai un paragone tra i lavori svolti dal corpo e quelli frutto dello Spirito. Queste nove caratteristiche dello Spirito si sviluppano allo stesso tempo. Questo frutto è ciò che Egli genera. Con le nostre sole forze possiamo dedicarci ad un solo aspetto del frutto dello Spirito, alle spese degli altri. Quando ci dedichiamo alla pazienza, perdiamo di vista la gentilezza. Se invece, miglioriamo nel convivere con una lunga sofferenza, potremmo perdere la gioia. Ciò costituisce quel che riusciamo a fare senza l'aiuto dello Spirito Santo, non è altro che il lavoro del corpo. Non sono in grado di mettere in atto tutti i frutti dello Spirito contemporaneamente. Faccio fatica a ricordare le nove caratteristiche dello Spirito, ed è per questo che si chiama frutto dello Spirito.Non è il frutto dei miei sforzi. Non è il mio lavoro. Se questo fosse il risultato dei miei sforzi, si chiamerebbe frutto degli sforzi, non frutto dello Spirito. Il frutto non si sviluppa sforzandosi. Gli alberi non si sforzano di produrre frutti. È l'intimità con lo Spirito Santo che porta frutto. Pertanto, non adoperiamoci sul nostro frutto; lavoriamo piuttosto sul nostro rapporto con Lui, e il frutto sarà il risultato.Ciò potrebbe far impressione, ma non siamo chiamati a sviluppare il nostro carattere. Siamo chiamati a migliorare il nostro rapporto con lo Spirito Santo, ed Egli agirà sul nostro carattere in cambio.
A Dio importa il frutto spirituale, non sciocchezze religiose.Una vita ricolma dello Spirito non può esistere se non nel permettere allo Spirito Santo di vivere tramite te. Abbiamo ricevuto la salvezza attraverso la morte di Gesù sulla croce, ma sai in che modo sviluppiamo il carattere?Arrendendoci allo Spirito Santo, permettendo che Egli viva al posto tuo. Esattamente, lascia che Egli viva la Sua vita mediante la tua. Abbiamo ricevuto la salvezza quando Gesù morì al nostro posto, ma la santificazione si compie quando lasciamo che Egli viva per noi.Certo, è più facile per molti lasciar che Dio muoia per noi piuttosto che lasciar che Egli viva per noi. Quest'ultima parte richiede la totale resa.Spesso ci sforziamo inutilmente, piuttosto che arrenderci. Sforzarsi genera la fatica del corpo. Arrendersi invece genera il frutto dello Spirito. Il frutto dello Spirito è come mettere al mondo un bambino, è frutto dell'intimità.Molte persone si recano all'altare affinché il pastore imponga le mani su di loro, così da migliorare il loro atteggiamento. Quest'imposizione delle mani non ti porterà ad essere incinta. Non è sufficiente recarsi all'altare. Hai bisogno di una relazione di intimità, è così che nascono i bambini. La stessa cosa vale per il nostro carattere, è un frutto che scaturisce dall'intimità.Il carattere di un cristiano non si sviluppa attraverso il duro lavoro ma é il risultato della totale resa. Non ha senso lavorare più duramente. Piuttosto comincia ad arrenderti allo Spirito, ogni giorno. Arrenditi in tutto ciò in cui sei debole. Tutte le volte che la tentazione si presenta e ti spinge ad agire al di fuori del tuo carattere, proprio in quel momento, scegli di seguire lo Spirito Santo e allontanati dal peccato. Percepirai il Suo suggerimento; non addolorarti ignorando il Suo sussurro. L'obiettivo non è la santità, ma lo Spirito Santo. Egli ci condurrá alla santità nel momento in cui scegliamo di seguirLo. Egli è l'obiettivo, non è il mezzo per raggiungere l'obiettivo. Non sto utilizando lo Spirito Santo per diventare devoto; mi abbandono completamente allo Spirito Santo. Non posso vivere senza lo Spirito Santo. Il Suo frutto produce santità in me.
Padre Adolphe Tanquerey nel ”Compendio di Teologia Ascetica e Mistica” elenca i consigli di Santa Teresa d’Avila per opporsi al Nemico.
PRIMO RIMEDIO:
Il primo è una preghiera umile e fiduciosa, per trarre dalla nostra parte Dio e gli angeli suoi. Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi? Chi infatti può essere paragonato con Dio? “Quis ut Deus?”
Questa preghiera dev’essere umile; perché nulla v’è che metta più rapidamente in fuga l’Angelo ribelle, il quale, ribellatosi per orgoglio, non seppe mai praticare questa virtù: l’umiliarsi dinanzi a Dio, il riconoscersi impotenti a trionfare senza il suo aiuto, sconcerta i disegni dell’Angelo superbo.
Dev’essere pure fiduciosa; perché, premendo alla gloria di Dio il nostro trionfo, possiamo avere piena fiducia nell’efficacia della sua grazia.
È bene pure invocare San Michele Arcangelo, che, avendo inflitto al demonio una splendida sconfitta, sarà lieto di coronare la sua vittoria in noi e per mezzo di noi. E volentieri lo asseconderà il nostro Angelo custode se confidiamo in lui. Ma non dimenticheremo di pregare specialmente la Vergine immacolata, che col piede verginale non cessa di schiacciare il capo al serpente ed è per il demonio più terribile di un esercito schierato in battaglia.
SECONDO RIMEDIO:
Gli stessi sacramenti, il segno della croce o le preghiere liturgiche fatte con spirito di fede in unione con la Chiesa, sono pure di prezioso aiuto. Santa Teresa raccomanda in particolare l’acqua benedetta, forse perché è molto umiliante per il demonio vedersi sbaragliato con un mezzo così semplice.
TERZO RIMEDIO:
A questo modo pertanto la lotta che dobbiamo sostenere contro il demonio, come pure contro il mondo e la concupiscenza, ci rassoda nella vita soprannaturale, anzi vi ci fa anche progredire.
VI VOGLIO BENE ❤️
SIATE SEMPRE CON CRISTO NOSTRO SIGNORE E SALVATORE !!!
Questa era la terza parte della miniserie "Jesus R-evolution" le altre due le aggiungo qui👇👇👇