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lunedì 28 gennaio 2013

Gli esperimenti “scientifici” dei medici nazisti

E' possibile che la guerra e' stata solo un pretesto per portare a termine le innumerevoli e disumane ricerche dei nazisti,che oggi sono ancora in atto sotto altre forme e meno plateali. Basti pensare che
 Freiherr Otmar von Verschuer che dopo leggerete cosa faceva, non fu mai arrestato anzi ebbe ''promozioni'' e non solo lui ....
 I fini dichiarati erano in molti casi quello di verificare la resistenza umana in condizioni estreme o di sperimentare dei vaccini, ma in alcuni casi i fini non sono riconducibili ad altro che alla perversione del personale medico.
A guerra finita non solo gli scienziati dello sterminio furono protetti e assolti al processo ,ma ci fu una vera guerra tra gli alleati per chi se li contendesse.Non importava quanto questi dottori avessero torturato a morte migliaia di persone.Dopo la 2°guerra mondiale Le grandi menti dell'elite decisero di indurre la sterilizzazione senza arrivare a guerre.Cosi' facendo arrivavano ad avere un controllo assoluto soggiogando la gente. 
    vedi post: http://globalr-evolution.blogspot.it/search/label/Il%20gruppo%20Bildenberg%20domina%20il%20mondo
Durante la guerra, nei campi di  concentramento nazisti, furono effettuati esperimenti medici sui prigionieri. Questi esperimenti vennero fatti con lo scopo dichiarato di condurre ricerche e di mettere a punto metodi che permettessero di migliorare la possibilità di sopravvivenza e di guarigione dei soldati tedeschi in guerra, ma anche di migliorare la “razza ariana”. Per gli internati e per le loro sofferenze, che quasi sempre avevano fine soltanto con la morte, nessuno degli autori di questi esperimenti mostrò la minima preoccupazione.
Gli esperimenti erano di ogni tipo; quelli che seguono sono solo alcuni esempi.

Esperimenti sulla sopravvivenza in condizioni estreme

Tra i primi a essere messi a punto furono gli esperimenti condotti a grandi altezze o a basse temperature. Il protrarsi del conflitto con la Gran Bretagna e la battaglia aerea fecero sorgere, infatti, alcuni interrogativi. Si voleva capire, ad esempio, se un aviatore si poteva lanciare con il paracadute da un’altezza superiore al limite normale del respiro; quanto era possibile sopravvivere in acque gelate e come poteva essere rianimato un aviatore congelato. La maggior parte di questi esperimenti furono condotti a Dachau, in camere di decompressione, sotto la direzione di Hans Wolfgang Romberg e Sigmund Rascher, i quali ottennero senza problemi da Himmler il consenso per usare cavie umane prelevate dai campi di concentramento.
Con l’aiuto del dottor Hipper e del professor Holzlöner e, soprattutto, con la supervisione dell’Istituto tedesco per le ricerche sul volo, si provocò l’abbassamento della temperatura di prigionieri immersi in acqua, ai quali erano state fatte indossare tute da aviatore. Ai medici sperimentatori non rimase che constatare il decesso di gran parte delle cavie. Tuttavia, nonostante l’enorme numero di vittime, i medici giunsero molto tardi alla ovvia conclusione che era necessario brevettare tute di aviazione che potessero riparare meglio gli aviatori a temperature così basse. Nel tentativo di valutare diversi metodi di riscaldamento, si notò che un bagno caldo poteva servire dopo il congelamento, anche se questo i medici lo sapevano fin dalla fine dell’Ottocento. Si sperimentò anche il cosi detto “riscaldamento umano”, durante il quale i corpi congelati venivano messi a contatto con i corpi di altre due donne, provenienti dal campo di Ravensbrück.
I prigionieri che non morivano durante l’esperimento erano soggetti a ulteriori test per verificare se fosse più proficuo tentare la rianimazione post-congelamento per mezzo di medicinali anziché tramite procedimenti fisici. Ma con questo tipo di esperimento non si arrivò a nessuna conclusione.
Altri esperimenti riguardarono la potabilità dell’acqua, allo scopo di capire in che modo un aviatore tedesco poteva sopravvivere dopo aver terminato i due litri che gli erano dati in dotazione nel kit di salvataggio. Questa quantità, infatti, risultò insufficiente e si sperimentarono fondamentalmente due principali tipi di esperimenti, detti “Berka” e “Schäfer” dal nome dei loro ideatori. Il primo consisteva nel rendere l’acqua di mare di sapore gradevole, mentre il secondo era una vera e propria desalinizzazione dell’acqua marina. Entrambi i metodi risultarono inefficaci.

Migliorare la razza: gli studi sui gemelli

Uno degli obiettivi primari del progetto nazista eradifendere la “razza ariana” e favorirne la crescita; proprio per questo si studiarono a fondo tutte le strade per arrivare a questo obbiettivo. Tra i primi a occuparsi di genetica ci furono Freiherr Otmar von Verschuer e il suo assistente Josef Mengele, i quali effettuarono ricerche pseudoscientifiche sui gemelli che arrivavano da tutta Europa nei campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau. I gemelli venivano fotografati, sottoposti ai raggi X e a una lunga serie di esami, alcuni dei quali dolorosissimi, quindi se ne provocava la morte repentina con una iniezione di cloroformio al cuore o con un colpo alla testa. I loro organi interni venivano poi attentamente studiati. Pare che circa il 15% dei gemelli[1] sia stato ucciso in questo modo atroce, mentre molti altri decedettero durante le molteplici operazioni chirurgiche; nessuno di questi sembra sia stato ucciso nelle camere a gas. Josef Mengele, in particolare, condusse esperimenti del tutto inutili per trovare il metodo di influire sulla colorazione degli occhi, ad esempio per renderli azzurri. L’unico risultato fu la cecità delle vittime. Lo stesso Mengele studiò trasfusioni di sangue di tipo differente tra i gemelli e fece esperimenti sul midollo osseo.
Alla fine della guerra, Mengele riuscì a sfuggire sia ai russi sia agli americani e, nel 1949, raggiunse con documenti falsi l’Argentina, sottraendosi così alla giustizia. Il “dottor morte” era stato incoraggiato a condurre i suoi esperimenti su cavie umane da von Verschuer; quest’ultimo, come hanno dimostrato lo studio di Robert Jay Lifton sui medici nazisti e una recente indagine condotta da storici tedeschi[2], poté fare progressi nei suoi studi di genetica proprio grazie agli organi che Mengele gli procurava dopo averli prelevati, anche senza anestesia, dai gemelli da lui studiati. Eppure, dopo la guerra, von Verschuer non solo non venne riconosciuto colpevole[3], ma ebbe molte gratificazioni: insegnò genetica umana all’università di Münster e fu per molti anni direttore della Max-Planck-Gesellschaft, prestigioso istituto di ricerca tedesco.

Annientare le razze: le sterilizzazioni forzate

Uno dei cardini principali dell’ideologia nazista era la crescita della popolazione tedesca ma, contemporaneamente, si considerava indispensabile ostacolare l’aumento demografico di ebrei, slavi e zingari. In questa prospettiva nacquero gli esperimenti sulla sterilizzazione nei campi di concentramento. Prima della guerra erano già stati sperimentati alcuni metodi, risultati però troppo dispendiosi; perciò se ne studiarono altri, come l’uso dei raggi X, dal momento che ora era disponibile un gran numero di cavie: i deportati nei campi di concentramento. Furono condotti fondamentalmente tre tipi di esperimenti che presero il nome dai professori che li seguirono: Clauberg, Schumann, Madaus.
Carl Clauberg era un noto ginecologo[4], il quale concepì un metodo che consisteva nell’introduzione nella cervice uterina di sostanze irritanti tramite una siringa, ostruendo così le tube di Falloppio. Dopo numerosi tentativi, effettuati nel campo di Auschwitz, Clauberg riferì a Himmler che il suo metodo era ormai a punto e che l’operazione poteva venire effettuata senza che le pazienti si accorgessero di nulla, mascherando l’operazione come visita ginecologica. In realtà, dalle testimonianze di alcune sue pazienti risulta che esse vennero sottoposte a cure prolungate e dolorosissime, che comportarono fino a cinquanta iniezioni[5]. Il metodo, inoltre, non sembrava praticabile su larga scala.
Secondo Horst Schumann, invece, il metodo dei raggi X era il migliore per sterilizzare un gran numero di persone senza che esse se ne rendessero conto. Gli esperimenti si svolsero dapprima nel campo di Auschwitz e in seguito nel campo diRavensbrück, dove Schumann operò su bambine zingare di 13-14 anni. Schumann ideò dei banconi per nascondere i macchinari; le vittime venivano fatte passare davanti a questi banconi e irrorate di raggi x. In questo modo venivano sterilizzate circa 3000-4000 persone al giorno. Al termine dei suoi esperimenti, e dopo aver fatto morire un numero altissimo di vittime sottoponendole a interventi chirurgici, il medico nazista concluse che a parer suo l’unico metodo efficace era la sterilizzazione chirurgica. Dopo il crollo del nazismo, pur essendo stato riconosciuto criminale di guerra, Schumann riuscì a evitare il processo, prima fuggendo in Africa, poi adducendo motivi di salute. Morì in Germania nel 1983, libero.
Gerhard Madaus inventò invece un metodo del tutto nuovo. Egli, infatti, aveva condotto diversi esperimenti su ratti e topi e sosteneva che con la somministrazione di estratto della pianta sudamericana di Caladium Seguinum si poteva provocare l’effetto della sterilizzazione. Questi esperimenti si arenarono in breve tempo, a causa delle difficoltà nel coltivare la pianta.

Gli esperimenti sulle malattie infettive

Per alcune malattie, come la dissenteria, la malaria, la tubercolosi e la febbre gialla, che venivano contratte dai soldati tedeschi durante le battaglie e che in alcuni casi si erano mostrate fatali, era necessario trovare una cura rapida che potesse far guarire in pochi giorni le persone che ne erano affette.
Gli esperimenti sulla dissenteria vennero condotti nel campo di sterminio di Auschwitz da medici come Josef Mengele e Heinz Thilo: i malati venivano vivisezionati, perché - si affermava – questo era l’unico modo per studiare le lesioni interne.
Nel campo di Dachau vennero invece fatti esperimenti per trovare un vaccino contro la malaria. Le vittime venivano infettate con zanzare portatrici della malattia, quindi veniva somministrato loro ogni tipo di farmaco. È importante sottolineare che nel campo di Dachau solo 30 prigionieri morirono di malaria, mentre 270 morirono a causa delle medicine utilizzate.
Per quanto riguarda invece la febbre gialla, il vaccino era già in circolazione, ma il problema che ci si poneva era riuscire a misurare le capacità lavorative dopo la vaccinazione. Questi esperimenti, in realtà, vennero condotti per conto degli alleati giapponesi, nel campo di Buchenwald.
La tubercolosi era una grave malattia che colpiva sempre più spesso i soldati al fronte. Vennero condotti esperimenti nei campi di Dachau, di Neuengamme e di Auschwitz; uno dei medici che se ne occuparono fu Kurt Heissmeyer. Anche questi esperimenti, promossi dalla Bayer, non portarono a nessun risultato significativo, ma ebbero come conseguenza la morte delle persone usate come cavie. A Neuengamme, Heissmeyer tentò di stimolare una reazione immunitaria inoculando tubercolina, nonostante che più di un medico avesse già dimostrato che tale reazione non era possibile; così torturò – tra gli altri – venti bambini provenienti da Auschwitz, facendoli ammalare di tubercolosi e asportando loro le ghiandole linfatiche. L’esperimento non riuscì e, poiché il crollo del Reich era imminente, Heissmeyer ordinò che i bambini – ormai prove imbarazzanti del suo operato criminale – venissero uccisi. Furono tutti impiccati nei sotterranei di una scuola di Amburgo e i loro corpi vennero cremati, in modo da non lasciare alcuna traccia[6].

Esperimenti con sostanze tossiche

Già durante la Prima Guerra Mondiale erano stati sperimentati diversi gas nocivi, tra i quali il fosgene e l’iprite. Il fosgene era un gas asfissiante che provocava edemi pomonari e, sotto forma di liquido, produceva gravissime ustioni sulla pelle. L’iprite invece era un potente aggressivo chimico, tossico e vescicatorio.
Gli esperimenti vennero compiuti nel campo di Struthof-Natzweiler, e il medico che se ne occupò fu August Hirt. L’esperimento consisteva nel versare sul braccio del detenuto alcune gocce di fosgene, che provocavano ustioni gravissime. Dopo solo alcuni giorni dall’esperimento quasi la metà delle vittime diventava cieca a causa dei vapori del fosgene, quindi moriva, e il dottore poteva infine eseguire le autopsie. Un altro medico, Otto Bickenbach, sperimentò – prevalentemente su zingari – gli effetti immunizzanti dell’urotropina, ma per far ciò provocò la morte di almeno metà dei deportati oggetto delle sue sperimentazioni. Poiché ai medici interessava anche sapere in quanto tempo si potevano recuperare le forze, gli individui sopravvissuti venivano fatti correre e frustati.

Ravensbrück: gli esperimenti sulle ossa

A Ravensbrück, il dottor Fischer venne incaricato di sperimentare su tessuti muscolari, ossa e nervi. In questo atroce compito lo aiutarono la dottoressa Oberheuser, che era incaricata di selezionare le prigioniere, e il dottor Gebhardt, che era il responsabile egli esperimenti.
Le operazioni consistevano nell’incidere le gambe delle prigioniere e nel rimuovere chirurgicamente ossa, muscoli e pezzi di nervi. Le finalità di questi esperimenti erano lo studio dei trapianti, delle fratturazioni, delle ingessature e delle infezioni ossee. Ogni vittima poteva subire questi interventi anche fino a sei volte. Moltissime donne morirono, altre rimasero storpie; tutte furono operate senza sterilizzare gli strumenti e senza lavare le parti da operare. Alcune di loro testimoniarono al processo che si tenne a Norimberga, tra il dicembre del 1946 e l’agosto del 1947, contro i medici nazisti. Alla fine del processo, Gebhardt venne condannato a morte per impiccagione, Fischer all’ergastolo e Oberheuser a vent’anni di carcere[7].
Molti, ancora, sono gli esempi della pseudoscienza nazista. A Buchenwald si metteva veleno nel cibo e si studiava l’effetto di proiettili avvelenati. Nello stesso lager un medico danese arruolatosi nelle SS, Carl Peter Vaernet, sottopose molti omosessuali a cure ormonali; l’omosessualità era considerata, infatti, una malattia da curare. Ancora a Buchenwald, Hans Eisele e il dottor Neumann studiarono il meccanismo del vomito mediante la vivisezione, mentre altri “medici” sperimentavano gli effetti mortali di trasfusioni di gruppi sanguigni diversi. Ci furono psichiatri che studiarono l’effetto dell’elettroshock, altri che tentarono di praticare lavaggi del cervello mediante la somministrazione – quasi sempre letale - di morfina o barbiturici. Esperimenti inutili sul ciclo mestruale furono effettuati a Ravensbrück da Hermann Stieve, che finì per constatare come la paura provocasse nelle donne perdite simili a quelle mestruali. Heinrich Bering arrivò a studiare la morte per fame.

Il Codice di Norimberga

I personaggi che abbiamo citato dicevano di mirare al progresso della medicina, ma dimenticarono che obiettivo della medicina sono la salute e il benessere di ogni individuo. Essi, invece, utilizzarono l’ideologia razzista che divideva i popoli in “razze” inferiori e superiori e gli individui in normali e anormali per giustificare il proprio operato. Si preoccuparono della propria carriera e non delle sofferenze che infliggevano. Pertanto, a conclusione del processo ai medici nazisti - che si tenne a Norimberga tra il 1946 e il 1947 e si concluse con sedici condanne, di cui sette alla pena capitale - i giudici incorporarono nella sentenza un codice, che prese il nome di “Codice di Norimberga”, a garanzia dei diritti delle persone sottoposte a sperimentazione medica. In esso si stabilisce, tra l’altro, che è “assolutamente essenziale” il consenso libero e volontario di chi è sottoposto a sperimentazione (art. 1) e che “l'esperimento dovrà essere condotto in modo tale da evitare ogni sofferenza o lesione fisica e mentale che non sia necessaria” (art. 4); dovrà inoltre essere evidente il bene che se ne potrà ricavare per la società (art. 2)[8].
Pinerolo, marzo 2007 Ilaria Tersigni

sabato 26 gennaio 2013

🚭🚬Additivi in sigarette

Composizione e additivi nel tabacco per sigarette:

Il fumo del tabacco contiene complessivamente circa 4800 sostanze, che si sviluppano per lo più solo durante la combustione. Oltre alle sostanze naturalmente contenute nel tabacco, durante la produzione alla sigaretta vengono aggiunte ancora tante sostanze.



 

Sostanze contenute nel fumo del tabacco


Tra l’altro sono note le seguenti sostanze:
  • Opens internal link in current windowcatrame
  • Opens internal link in current windowmonossido di carbonio
  • Opens internal link in current windownicotina
  • gas irritanti
  • radicali liberi
  • azoto
  • nitrosamina
  • polonio 210
  • benzo(a)pirene
  • benz(o)antracene
  • cadmio
  • cianuro
  • nichel
  • zinco
  • formaldeide
  • ossidi di azoto
  • ammoniaca
  • acetone
  • acroleina
  • benzolo
  • idrazina
Le sostanze meglio analizzate nel fumo del tabacco sono la Opens internal link in current windownicotina, naturalmente presente nella pianta del tabacco, il Opens internal link in current windowcatrame, che si forma durante la combustione ed il Opens internal link in current windowmonossido di carbonio, un gas che si sprigiona sempre durante la combustione.
Gli idrocarburi policiclici aromatici e le N-nitrosammine vengono considerati come principali cancerogeni del fumo di tabacco. Finora è stata dimostrata la cancerosità di circa 90 sostanze.



Additivi nella sigaretta


Una molteplicità di additivi viene aggiunta legalmente nel tabacco per sigarette dai produttori (Ordinanza sul tabacco, OTab). Tra questi ci sono anche
  • ingredienti che conferiscono sapore (miscela di aromi, spezie, zucchero, miele, estratti vegetali),
  • sostane umidificanti (glicerina, propilenglicolo, acido o-fosforico),
  • sostanze sbiancanti le ceneri (allume, idrossido e silicati di alluminio, ossido di alluminio e di magnesio, talco, acido silicico, acidi, sali di ammonio)
  • sostanze conservanti (acido benzoico, acido formico, acido propionico), sostanze adesive e leganti (collodio, cellulosa, gommalacca).
Tra le probabili 600 sostanze circa che vengono aggiunte al momento della produzione, ve ne sono tuttavia alcune che non sono regolate giuridicamente. Esse hanno soprattutto lo scopo di rendere più tollerabile la sgradevolezza del fumo di tabacco ed accelerare l’assorbimento della nicotina risp. aumentare la quantità di nicotina disponibile. Dai documenti dell’industria del tabacco, che è stata costretta a rivelare sulla base di sentenze giudiziarie, si evince quanto miratamente siano stati studiati e sviluppati gli additivi per rendere più efficace la nicotina e quindi fidelizzare più clienti alla marca di sigarette.
Ma e' davvero opportuno aggiungere 600 additivi in una sigaretta ???
Sembra quasi che stanno cercando di avvelenarci ....
e comunque sia le sigarette ed il tabacco provocano piu dipendenza e piu malattie rispetto a qualche anno fa.
 
I tabagisti non fumano solo il tabacco, ma centinaia di sostanze aggiuntive come conservanti e aromatizzanti che aumentano il rischio di cancro. Sotto accusa Philip Morris per aver nascosto i dati

Fumare fa male. Ma le multinazionali del tabacco aumentano questo rischio rimpinzando le sigarette di aromatizzanti artificiali, conservanti ed altri additivivi, per coltivare la dipendenza o il presunto piacere del consumatore. La nocività di tali sostanze è ora sotto l'occhio del ciclone, con diversi scienziati che accusano Philip Morris di aver truccato i risultati scientifici.
Gli autori della rivista Plos Medicine rivelano documenti segreti dell'industria tabacchiera, a testimonianza del fatto che le multinazionali avrebbero falsato l'esito delle ricerche da loro commissionate, agendo sui dati statistici e riducendo le cavie di laboratorio. I test in realtà avrebbero dimostrato innumerevoli conseguenze nocive sulla salute umana dei 333 additivi indagati.
In particolare, riporta la Stern tedesca, gli additivi aumenterebbero di almeno un quinto il contenuto di sostanze chimiche cangerogene come arsenico, cadmio, piombo e formaldeide.
Fonte: Stern.de

mercoledì 9 gennaio 2013

Droghe: Un arma infame del NWO

La Droga:
Un arma infame,volta al controllo delle menti di Milioni di persone (per la maggior parte ragazzi) in tutto il mondo,quietare le masse e creare scompiglio nella societa',oltre logicamente al punto primario,cioe' una fonte inestimabile di guadagni ''milioni e milioni in tutto il mondo''.
Pensate che la produzione di oppio ed eroina e' quadruplicata da quando gli USA hanno preso il controllo dell'Afganistan e Pakistan dopo la guerra.La CIA e' la prima organizzazione al mondo per la diffusione di eroina.
 
E poi vi siete mai chiesti perche' dopo la guerra in Afganistan e' cominciata quella in Messico contro il narcotraffico?!Voi direte,che bravi finalmente sconfiggono i narcos.......E perche' allora oggi la produzione di cocaina e crack e' triplicata???!!!
Posso dirvi che gli USA(ed il NWO) ha cominciato una guerra per la monopolizzazione delle droghe,per essere la prima ed unica organizzazione per la diffusione di droga e per accaparrarsi tutti i loro guadagni .
Guadagni che ricordo sono una cifra piu che faraonica, con una buona propaganda e diffusione.
Infatti adesso la cocaina si vende anche a pezzi  da 10.euro in modo da attirare nuovi clienti anche quelli piu poveri ed inganciarli di piu alla dipendenza.
 Secondo l'Osservatorio europeo sulle droghe e le tossicodipendenze, solamente quest'anno sono state individuate 50 nuove sostanze.
 Oedt: individuate 99 nuove droghe sintetiche in due anni:
L’Europa deve fronteggiare un numero crescente di droghe sintetiche, i cui effetti nel breve e nel lungo periodo sono ancora sconosciuti. A lanciare l’allarme è stato l’Osservatorio europeo sulle droghe e le tossicodipendenze (Oedt), che ha sottolineato come i nuovi prodotti si trovino sia in polvere che in compresse, e che siano molto spesso difficili da identificare.
Si tratta in particolare di 49 nuove sostanze che sono state individuate nel corso del 2011, e di altre 50 scoperte fino ad ora quest’anno. Il totale, dal 2005 al 2011, è pari a 164. Il loro mercato risulta infatti in crescita, nonostante cannabis e cocaina mantengano saldamente il primato in termini di consumi (con un leggero calo per la seconda). E in molti casi polveri e pasticche vengono vendute da negozi online, che spacciano le sostante per stimolanti legali. 
Nel suo diciassettesimo Rapporto annuale, l’Oedt ha messo in guardia anche per quanto riguarda la trasmissione di malattie derivante dai comportamenti a rischio (in particolare lo scambio di siringhe). 

16 Novembre 2012
Andrea Barolini   
La situazione negli Stati Uniti e' senza precedenti , ed oggi da un paio di anni,in ogni citta' piu grande d'europa c'e un   posto ''base'' per lo spaccio ed il consumo di droga.
Ma non e' come una volta, dove il posto di spaccio era un uomo e dove si consumava erano posti nascosti.
Oggi ci sono interi quartieri,dove si spaccia e si consuma,con migliaia di giovani che affollano queste ''basi''
ogni giorno.Napoli(scampia),Barcellona,Madrid,Francoforte,Berlino,Zurigo,Valencia,Tenerife nord,e questi sono solo posti che ho potuto approfondire le ricerche.
                       (continua.....)